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  1. #11
    Mé rèste ü bergamàsch
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    In origine postato da eleichem
    Sulla questione sanità la Lega ha l'opportunità di tornare ad essere la Lega.
    I fatti sono sotto gli occhi di tutti e la sanità riguarda tutti.
    I cattoaffaristi sulla salute altrui non possono intrallazzare.
    Su questo non esiste ragione o convenienza politica.
    L'articolo sulla Padania è un chiaro (finalmente) segnale che si è passato il limite della decenza..Della Gelmini me ne fregherei altamente. Si ètoccato un nervo scoperto, questo è certo.
    Domani nuove news sulla sanità lombarda (spero anche io che sia arrivato il punto di non ritorno... basta inciuci!)...


    (Adnkronos) - Paragone annuncia per domani ''altre notizie sulla sanita' lombarda'' e si dice stupito del fatto che Abelli e Forza Italia se la siano presa con 'La Padania', quando il giorno prima il quotidiano 'La Stampa' ha fatto cenno alla vicenda della nomina di primario nel passaggio di un articolo che non ha suscitato nessuna polemica.

  2. #12
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    In origine postato da Shaytan
    Non per difendere cl ma accusarla di nepotismo dal pulpito dei vertici leghisti che nominano figli, moglie e fratelli mi fa un po sorridere.
    Concordo,
    certi esponenti della Lega con i loro esempi di nepotismo
    rendono perlomeno paradossali certe iniziative.
    In genere il comportamento irresponsabile di un
    leader di movimento può vanificare il lavoro
    di migliaia di sostenitori e ipotecare la credibilità
    per sempre.

  3. #13
    Araldo
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    A livello sindacale medico lombardo si sapeva dell'arrivo della lega e di Cè all'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia da almeno il luglio 2004.

    La cosa lasciava alquanto perplessi, specie sapendo e vedendo direttamente lo sconquasso tecnico e l'esplosione economica che la Compagnia delle Opere si era garantita con il governo indiretto dell'assessorato attraverso il duo economico/Formigoni e politico/Abelli, che grazie alla presidenza e all'assessorato alle politiche famigliari avevano potuto fare tutto quello che gli tornava utile servendosi come fantoccio di quel gentiluomo d'altri tempi ma assolutamente impotente che era l'an Borsani.

    Borsani, corrente minoritaria di alleanza nazionale, lasciava fare, ad altri, senza disturbare.
    Il fatto che fosse, a prescindere dalla sua posizione politica, una brava persona, non gli è servito.
    Dopo una rielezione "nonostante alleanza nazionale" (che avrebbe preferito toglierselo dai piedi tempo addietro) a suon di preferenze, la sua testa è stata servita con la complicità del suo partito che ha espressamente vietato ai militanti di esprimere la sua preferenza in nome (anche, An prendeva due piccioni con una fava) di questo accordo paradosso che voleva la sanità alla Lega nelle regioni del centro destra.

    La spesa sanitaria regionale, posso sbagliare, credo raggiunga il 90% del bilancio.
    Forse per questo la lega la voleva (magari conoscendo la propria grande capacità di gestione economica... ...o magari per ripianare i problemi dei binghi e delle credieuro o di dove andare in vacanza... )

    Era però impossibile pensare che la Compagnia si sarebbe fatta fare le pulci sugli appalti grazie ai quali ha moltiplicato il proprio fatturato magari ancor di più di quello che si sa, anche perchè bisogna vedere quali libri contabili vengano resi pubblici, e, lo stesso, era impensabile altrettanto che sarebbe stato ceduto lo spazio di potere che deriva dalla gestione delle nomine, che in campo medico da decenni interessa non solo i direttori degli ospedali ma anche le cariche amministrative inferiori, quelle mediche ad ogni livello, universitario (in parte) e ospedaliero, e magari anche quelle infermieristiche.

    Posto che in lega l'assunzione di cariche riguarda soprattutto i politici stessi, che ne sono collezionisti, e in parte minore i figli e le mogli, anche se Stella ne fa la fonte dei suoi troppo pagati articoli, io festeggiavo l'assenza (mi pare) di figli e mogli medici in lega...non ne conosco, e quindi speravo in nuove nomine -difficile!- più limpide. A parte che conosco numerosi medici itagliani che già si erano messi in fila alla porta...

    Quindi, visto che Cè...credevo potesse essere soddisfatto delle cariche personali, più numerose di quanto noto e immaginabile, che deteneva quando è arrivato all'assessorato, e quindi non credevo volesse, nel frattempo, anche un primariato, magari in campo chirurgico o in un laboratorio...(o magari, vista la sete, sì...)...come pure non pensavo potesse ambire ad un primariato quell'altro medico regionale che ha mandato un paziente in Svizzera da un veterinario...



    ...credo che questo scontro fosse prevedibile, ma anche inutile.

    Se fanno i governativi, per poi entrare così a piedi uniti...cosa hanno voluto quest'assessorato per fare?

    Impossibile combattere chi ruba nel nome di Dio.

    Come, assolutamente identico, per non far scaldare le sinistre, impossibile combattere chi ruba in nome del popolo, come nelle regioni rosse.

  4. #14
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Summit ad Arcore: inciucio in vista?

    Quando la soluzione al «caso Cè » sembrava ormai dietro l'angolo, la situazione politica lombarda si è nuovamente ingarbugliata e ha rischiato di assumere dimensioni nazionali.
    Ad alterare il clima, già teso, è stato un articolo comparso ieri mattina sul La Padania in cui si denunciavano i favori che il governatore Roberto Formigoni avrebbe dispensato ai figli del proprio braccio destro Giancarlo Abelli (l'assessore che i lùmbard vorrebbero esautorare in caso di sospensione definitiva del loro assessore dalla giunta regionale): uno prossimamente sarà primario a Voghera, l'altra è direttrice sanitaria di una clinica privata del Pavese. Le prove - secondo il quotidiano leghista - di come Formigoni gestirebbe la sanità secondo logiche di potere. Accuse bollate da Forza Italia come «ignobili» e che, proprio secondo Abelli, «nascondono la voglia di rompere, e non solo in Lombardia». L'intero gruppo consiliare di Fi, assessori esterni compresi, hanno scritto al premier Berlusconi una lettera in cui si parla esplicitamente di «regole dell'alleanza politica infranta». Oggi, alle 13, summit ad Arcore con Bossi e Formigoni.

  5. #15
    PADANIA NEL CUORE
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    Predefinito

    La faccenda è troppo grossa per metterla a tacere con la cenetta di arcore ( che ha veramente rotto i co°°°°ni anche ai santi).
    Per primacosaci si deve chiedere come fanno i cattoaffaristi ad avere la mani sulla fiera di Milano e sulla sanità,con quanti e quali voti?Chi ha concesso tutto ciò'?
    Ci sono tre strade:
    1)Cè viene ripristinato con le deleghe che gli spettano e con la piena facoltà di intervenire a fronte di situazioni anomale.
    2) Cè viene rimosso a fronte di qualche movimento in giunta irrilevante tanto per dare l'impressione che ad Arcore si è trovata la quadra (la quadra è sempre pro berlusconi n.d.r.) e le cose vanno avanti come prima.
    3) La lega , seCè non viene ripristinato fa saltare la giunta regionaleesi torna a votare.
    Nel secondo caso la Lega si scava la fossa con le sue mani.
    Nel Terzo la rottura implica quella a livello nazionale.
    Non è detto che sia un male.
    TIOCH FAID AR LA'

  6. #16
    PADANIA NEL CUORE
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    Predefinito

    Non è detto che sia un male la terza ipotesi, ovviamente.
    Dubito fortemente sulla prima ameno che Cè cedama non credo.
    Temo fortemente la seconda.
    TIOCH FAID AR LA'

  7. #17
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    In origine postato da eleichem
    Non è detto che sia un male la terza ipotesi, ovviamente.
    Dubito fortemente sulla prima ameno che Cè cedama non credo.
    Temo fortemente la seconda.
    Ci sono in ballo i 108000 voti che la Lega raccoglie in provincia di BRESCIA : questo lega le mani a Bossi per una soluzione mortificante per Ce'.
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
    OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!

  8. #18
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    Predefinito si appunto

    In origine postato da Rotgaudo
    Concordo,
    certi esponenti della Lega con i loro esempi di nepotismo
    rendono perlomeno paradossali certe iniziative.
    In genere il comportamento irresponsabile di un
    leader di movimento può vanificare il lavoro
    di migliaia di sostenitori e ipotecare la credibilità
    per sempre.
    straquoto anch'io

  9. #19
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Il braccio di ferro continua, martedì in Consiglio Regionale la resa dei conti

    Molto tuonò,ma alla fine non piovve. Perlomeno, non ancora. Nonostante il summit di ieri ad Arcore fosse nato sotto i peggiori auspici, è servito almeno a rasserenare il clima all'interno della maggioranza e in particolare tra Forza Italia e il Carroccio. E, in un rinnovato spirito collaborativo, è stato possibile iniziare quantomeno ad abbozzare una possibile soluzione al «caso Cè», evitando così che una questione «personale» si avviti su se stessa e pregiudichi davvero in modo serio - dopo l'ultimo attacco a mezzo stampa sferrato dalla Padania all'assessore Abelli, braccio destro di Formigoni - la stessa alleanza politica tra Forza Italia e Lega. Anche se il Carroccio continui a tener duro, come confermano le parole rilasciate da Calderoli all'uscita da Arcore: «Le posizioni sono ancora distanti, ma entro martedì prossimo proveremo a risolvere la questione».

    La soluzione definitiva per uscire dall'impasse venutasi a creare in Regione Lombardia, dopo la sospensione a tempo indeterminato dell'assessore leghista Alessandro Cè, non è stata infatti concordata, ma le oltre quattro ore di testa a testa a Villa San Martino tra il premier Silvio Berlusconi, il governatore Roberto Formigoni e i leghisti Umberto Bossi, il ministro Roberto Calderoli e il segretario federale Giancarlo Giorgetti, sono comunque servite a studiare tutte le possibili vie d'uscita che le parti si sono riservate di valutare nelle prossime ore. La principale soluzione prevederebbe lo spostamento di Cè dalla sanità regionale ad altri incarichi, esterni al Pirellone ma comunque a diretto contatto con l'amministrazione regionale, e la sua sostituzione in giunta con un altro esponente leghista, non necessariamente scelto all'interno dell'attuale gruppo consigliare. Tutto questo senza la parallela esclusione dalla giunta di Abelli, condizione posta ancora ieri dai vertici del Carroccio in caso di esautorazione definitiva dai propri incarichi istituzionali dell'assessore Cè (ma il premier si è opposto con forza a questo tipo di contropartita).

    Un'altra possibilità prevederebbe invece il reintegro in pianta stabile di Cè seppur con una ridefinizione delle deleghe in materia sanitaria, in modo da evitare nuovi conflitti di competenza con altri colleghi di governo, e in particolare con l'assessore al welfare Abelli (col quale Cè ha avuto, fin quando è rimasto in carica, gli scontri frontali più duri). Un'ipotesi, questa, che però non sembrerebbe assolutamente gradita dall'interessato, in quanto lo renderebbe di fatto un assessore dimezzato, e quindi l'opzione della sostituzione definitiva diventerebbe quella più percorribile. Sempre che la Lega si rassegni a perdere Cè, rimpiazzandolo con un proprio uomo (che è poi la proposta che lo stesso Formigoni aveva già un mese fa aveva prospettato al Carroccio per giungere subito ad una soluzione del caso).

    In questo caso il vertice padano parrebbe orientato ad affidare la guida dell'assessorato alla Sanità a un proprio rappresentante esterno, magari un tecnico, come per esempio Luciano Bresciani (per l'amor del cielo...), attuale direttore generale del settore nonché medico di fiducia del Senatùr. Per intenderci: l'uomo che il Carroccio indicò un anno fa come antagonista del diessino Roberto Zaccaria nelle elezioni suppletive del Collegio milanese liberato proprio da Bossi.

    Ma non è del tutto da escludere nemmeno un ritorno su Attilio Fontana, attuale presidente del parlamentino lombardo e indicato già tempo fa come possibile sostituto di Cè, che verrebbe dirottato alla presidenza di qualche ente regionale.
    Di tutto questo si occuperà il consiglio federale della Lega programmato per lunedì prossimo in via Bellerio, anche se le diplomazie continueranno a lavorare nel week-end. Ci sarà l'accordo? Forse verrà fuori in occasione del consiglio regionale convocato per martedì (si discuterà di bilancio), mentre mercoledì è all'ordine del giorno la revoca dell'assessore Cè.

  10. #20
    Hanno assassinato Calipari
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    Predefinito

    Che tristezza...

 

 
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