L´intervista a Giovanni Berneschi: dai forzieri della banca ai settori che tirano, alle elezioni, a Erzelli, all´industria ferma
"Vendere spiagge e banchine l´Affresco decolla dall´aeroporto"
"Guadagnano quelli che si occupano dei traffici marittimi.Come fa castellano a portare qua oggi duecento imprese?"
Insomma l´unica prospettiva rimane il turismo? Non la smuove neppure l´Affresco di Piano?
«Ma certo che puntiamo su Piano: il problema lì è cominciare. È come una strada obbligata. Bisogna spostare l´aeroporto, mettere sul mercato le sue aree. E se riusciamo a conquistare il 15 per cento della società che oggi è degli Aeroporti di Roma possiamo gestire il "Colombo" in un altro modo e recuperare quel bacino di utenza che non si è ristretto da solo, ma che abbiamo perso noi. Se si muove questo allora tutto l´Affresco incomincia a realizzarsi. Certo l´operazione di Piano funziona se il porto tira e se si apre alle novità. Questa è la battaglia di Novi: far arrivare le grandi compagnie, mettendo in pista una bella concorrenza! Come si può coprire finanziariamente? Ci vogliono due generazioni e grandi piani, ma è la nostra scommessa. Tanto qui siamo alla vigilia di grandi cambiamenti negli equilibri della nostra economia... «
Cosa vuol dire, presidente?
«Che vincano i bianchi o i rossi le prossime elezioni, l´unica salvezza per garantire uno sviluppo è vendere, se no i bilanci dello Stato non si salvano. Vendere cosa? Qui a casa nostra come si farà a non vendere l´area Piaggio e le banchine del porto... E poi si venderanno anche le spiagge. Altrimenti come li paghiamo in futuro gli ospedali, i servizi pubblici? Tutto ciò che era in concessione - e con canoni non molto salati - potrà costituire una risorsa finanziaria. Chi non ci comprerebbe il posto barca, invece di pagare la sua tassa annuale?»
Il turismo, il Porto, l´Affresco, ma l´industria lei non la considera nel modello di sviluppo ligure?
«Il futuro a medio termine è: turismo e il sistema dei tre porti a cui Burlando sta lavorando, come ci aveva lavorato Biasotti. Erzelli e le nuove opzioni dei settori dell´high tech e dell´informatica? Intanto ricordo che Erzelli è della Carige e Spinelli ha un leasing. Castellano si è impegnato molto, ma come fa a trovare oggi, in questa situazione, duecento imprese in grado di andare sulla collina? Questo è il problema».
Cambiamo scena: non è che da queste parti si vedano molti imprenditori nuovi. Uno di questi è stato Enrico Preziosi, oggi nella tempesta del Genoa: lei cosa pensa di questa vicenda e del futuro della squadra rossoblù?
«Posso solo dire che il bilancio del Genoa è in ordine: basta guardarlo su Internet. E io so che anche l´impresa di Preziosi è solida: è un capitano d´industria che sa il fatto suo. Costruisce giocattoli con materiali a norma europea, lavorati in estremo Oriente. Non so cosa ha combinato sugli altri piani giudiziari e non voglio commentare, ma se guardo il suo bilancio calcistico di oggi non posso che approvarlo. Se penso che la Roma e la Lazio hanno conti per i quali i loro amministratori dovrebbero buttarsi dalla finestra due volte mi viene da dare ragione a Bossi!».
Già, ma se Preziosi dovesse mollare, qui c´è qualcuno che prenderebbe il Genoa? Parliamo di imprese, di imprenditori. Insomma c´è qualcuno che guadagna, che va bene?
«Vanno bene tutti i portuali, chi opera sulle banchine. Se lo faccia dire da Spinelli quante navi tratta in un mese... Più di ottanta. I traffici marittimi sono il sale della città e con una mano d´opera flessibile come quella che fornisce Batini le imprese tirano eccome. Ma mi lasci parlare un po´ della mia banca... «
Anche quella tira, a sentire le cifre uscite dall´ultimo consiglio... Magari lei pensa a qualche nuova acquisizione, ora che i forzieri sono pieni di utili e rivalutazioni?
«Certo, siamo a 103 milioni di utile, viaggiamo verso 130 e 140. Non è il momento delle acquisizioni; con quello che è successo questa estate il nostro mercato è un po´, come dire, perturbato. E poi con i fin troppi guai che hanno combinato al sistema delle Casse di Risparmio! Tutto questo non vuol dire che io non stia a osservare il mercato».
FRANCO MANZITTI
(La seconda parte dell´intervista verrà pubblicata martedì prossimo)
(La Repubblica)
CIAO
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