....assolto
Il Csm contro la LEGGE e la Cassazione
Corrado Carnevale, com’è noto, è stato prosciolto dalla Corte di cassazione dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa perché “il fatto non sussiste”.
La sentenza risale al 2002, ma da allora è stato impedito al giudice di indossare nuovamente la toga. La legge dice che i dipendenti pubblici che sono stati espulsi perché implicati in procedimenti giudiziari dai quali sono usciti assolti devono essere reintegrati.
Ma la sinistra giudiziaria, che ha la maggioranza nella commissione per le nomine del Csm non dà retta alle sentenze, non crede alla Cassazione e non rispetta la legge.
L’argomento addotto da Luigi Berlinguer, ex ministro Ds e dagli esponenti di Magistratura democratica è che la legge, siccome impone al Csm un comportamento, ne limita l’autonomia e quindi non va applicata.
Insomma il Csm insiste nel considerarsi una terza camera legislativa che, se non le piacciono, può bocciare le leggi approvate dal Parlamento e promulgate dal capo dello Stato.
Oltre al Csm c’è l’espressione della magistratura associata, l’Anm, che ad ogni pie’ sospinto strilla perché ritiene che si infanghi l’onorabilità dei magistrati.
Recentemente se l’è presa con il procuratore generale della Cassazione, il magistrato d’accusa più alto in grado del sistema giudiziario, perché si era permesso, criticando come assolutamente infondata la sentenza di condanna di Calogero Mannino, di alludere all’incompetenza dei giudici che l’avevano stilata.
Sull’onorabilità di Carnevale - che nonostante sia innocente di ogni reato, si vede escluso dal suo diritto di tornare in servizio – il Csm non spenderà mai una parola. Se poi qualcuno parla di una torsione politica della magistratura associata e del Csm, si risponde in modo scandalizzato che in questo modo si attacca l’imparzialità dei magistrati.
Quello che invece rende la magistratura così impopolare è proprio questa manifesta faziosità, che finisce con il coinvolgere ingiustamente anche quelli, e sono la maggioranza, che fanno silenziosamente il loro mestiere.
Ferrara su il Foglio
Saluti
Credo che il direttore de il Foglio sia certo di quel che dice sulla “maggioranza dei magistrati che fanno silenziosamente il loro mestiere”.
Se così fosse basterebbero tre pedate “elettorali” per mandare quelli del Csm e dell’Anm tutti a casa.
Mi chiedo: silenziosi o pusillanimi?
E il Presidente Ciampi che fa?
Anche Lui silenzioso?