In questi giorni si parla di aborto e di contraccettivi, mentre io invece porrei la questione alla radice di tutto questo. Ci troviamo a discutere riguardo questa spinosa questione semplicemente per il fatto che la società di oggi è molto diversa da quella di un tempo. Mediamente, i ragazzi fanno sesso per la prima volta tra i 16 e i 18 anni, mentre le ragazze tra i 14 e i 16 anni. Si tratta di un fenomeno in continua espansione che trova origine nella concezione moderna della vita e della società. Nel 2005 i giovani fanno a gara a chi è più irresponsabile e sicuramente vivono godendo di troppe libertà. Ma forse non è colpa loro poiché la colpa andrebbe ricercata in chi ha disegnato questo tipo di società. Il risultato è che oggi si vive di sesso libero e si parla tanto di aborto e contraccettivi. I giovani del neo-illuminismo vivono nel pragmatismo e non trovano più il coraggio di amare. È questo il punto dolente di tutta la vicenda. Se i giovani vivessero l’atto sessuale con meno “sballo” e con più amore probabilmente gli aborti sarebbero già di meno. Ma purtroppo non è così. Quante volte abbiamo sentito dagli anziani la frase “era meglio quando era peggio”. Ecco, io non la penso così. Credo piuttosto che dovrebbe esserci un giusto equilibrio tra quella che era la concezione della vita di un tempo e quella che è la concezione della vita di oggi. Come in tutte le cose gli estremi non vanno bene: se nel passato le regole erano troppo rigide, oggi non esistono più regole. Secondo recenti statistiche ogni sabato le farmacie vengono prese d’assalto dalle ragazze per acquistare la famosa pillola del giorno dopo. E questo perché? I passaggi sono semplici: discoteca, pasticca e letto. E questa sarebbe una società migliore? Non sempre la società delle libertà assolute porta a un miglioramento della stessa.
Vorrei una società diversa. Vorrei una società con dei valori morali. Vorrei una società in cui non si fischiano i cardinali solo perché vorrebbero il sesso dopo il matrimonio. Solo perché vorrebbero una società senza aborto. Solo perché vorrebbero una società senza fecondazione assistita. Nemmeno io sono perfetto, ma spero che la vita mi aiuti a migliorare. Intanto ascolto le parole del Papa e della Chiesa con attenzione e rispetto cercando di attenermi il più possibile al pensiero cattolico. La perfezione non è di questo mondo e preferisco sbagliare poco piuttosto che sbagliare completamente. Non sarò mai tra quelli che vogliono mettere il bavaglio alla Chiesa solo perché non vogliono sentirsi dire certe cose. Solo perché sanno di essere in torto.
Ora è nelle mani di noi giovani costruire un futuro diverso, un futuro libero ma allo stesso tempo responsabile. Un futuro che non dimentichi i valori importanti. Un futuro in grado di costruire senza continuare a distruggere. Questo futuro è nelle mani di noi giovani. Siamo noi a dover trovare il coraggio di amare.
È giunto il momento di costruire un mondo in cui si faccia l’amore e non il sesso.
Massimiliano Michele Mellone
http://www.mellone.blogspot.com