Parlare in italiano - Minimo indispensabile.
“ PARLARE IN ITALIANO “
Minimo indispensabile
I deputati leghisti Gibelli e Rodighiero, ieri, hanno presentato una proposta di legge per regolamentare l’accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo. Dopo le polemiche scatenate dalla chiusura della scuola di via Quaranta a Milano era urgente una regolamentazione della materia, anche perché spesso la necessità di scuole “riservate” era stata motivata dalla difficoltà dei bambini stranieri a seguire le lezioni in lingua italiana.
In poche parole i deputati del Carroccio propongono un esame di lingua e cultura italiana per accedere alla scuola dell’obbligo. Gli studenti che non superano la prova andrebbero in classi di inserimento temporaneo, ma dopo due anni sarebbero reinseriti al terzo anno della scuola italiana.
Secondo la Lega con le classi separate “ si rende più facile il percorso educativo dei bimbi stranieri e in primo luogo extracomunitari i quali oggi vengono sbattuti nelle classi italiane senza avere la minima cognizione della lingua e della cultura”.
Immediate sono giunte le accuse di razzismo da parte dell’opposizione di centrosinistra, mentre questa proposta sembra proprio di segno opposto. Una corretta applicazione porterebbe infatti ad una più veloce integrazione, di fatto accelerando pure quel meticciato culturale tanto caro ai nostri “progressisti”.
In ogni caso gli alunni italiani ( sempre più spesso minoranza) non sarebbero penalizzati da un insegnamento a passo di lumaca perché alcuni bambini non comprendono la lingua italiana. Le classi multietniche rappresentano un modello già fallito e le classi separate non sono ghetti.
Questa eventuale riformina non rallenterebbe certo l’invasione che l’Italia sta subendo e nemmeno l’inquinamento culturale e linguistico ( anche perché quello più pericoloso non arriva dagli immigrati, ma dalla televisione, sempre più anglofona), sarebbe solo un piccolo mattoncino in difesa dei diritti degli italiani. Il diritto allo studio dei piccoli italiani.
Non fare nulla, questo sì sarebbe razzismo, un razzismo strisciante che vede sempre più gli italiani stranieri in Italia. Senza diritti elementari, come elementare è il diritto ad una scuola pubblica ed efficiente.
ERCOLINA MILANESI