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  1. #21
    Giacobino 1799
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    La sindrome della quarta settimana

    Quando gli ultimi giorni del mese diventano un incubo per le famiglie


    La sindrome della quarta settimana

    Le difficoltà sono molte, ma anche le vie d'uscita possibili. A cominciare da una energica ‘rilettura’ del sistema-Paese. Ne parliamo con Paolo Madron.

    "Che una perdita del potere d’acquisto di molte retribuzioni si sia verificata negli ultimi tempi in Italia mi pare indubbio. È la sindrome della quarta settimana che lo dimostra al di là di ogni ragionevole
    dubbio: quel fenomeno del tutto nuovo per cui la grande distribuzione, dopo il 20 del mese, registra un calo degli acquisti e un aumento dei pagamenti con carta di credito”. Per Paolo Madron, un certo ‘impoverimento’ delle famiglie c’è stato, al di là delle statistiche.
    Ma come lo si potrebbe quantificare, e – soprattutto – come lo si potrà contrastare e recuperare?
    Direi che la misura di questo fenomeno si può forse individuare in quella forbice di circa 8 punti percentuali che èstata individuata tra l’inflazione ufficiale e quella percepita. Poi è chiaro che in un ambito del genere contano molto anche fattori metaeconomici, come l’indice di fiducia, che certamente non è ai massimi.
    Come prevede che possa evolvere questa situazione?
    Non bene: l’inflazione ufficiale, con l’aumento della benzina dell’ultimo mese, certamente ripartirà e l’andamento stagionale tipico di alcuni settori, che tra l’estate e la ripresa di settembre hanno sempre piazzato i loro aumenti, non può che complicare le cose. Il dato di fondo resta insomma che il potere d’acquisto reale delle retribuzioni è diminuito.
    Quanto pesa su questa situazione il nuovo scenario competitivo in cui si muove il Paese, che vede laproduzione asiatica vincere su tanti fronti prima indenni?
    Le difficoltà competitive dell’industria italiana sono purtroppo note e non vanno certo attenuandosi. Il peso della concorrenza asiatica, e cinese in particolare, sta crescendo. In particolare bisogna riconoscere che la qualità della produzione cinese è elevata. Il ragionamento dietro il quale
    potevamo trincerarci in passato non vale più: produzioni asiatiche a basso costo ma scadenti. Ormai quelle produzioni hanno raggiunto sufficienti standard qualitativi e, spesso, iniziano a presentare un’autonoma capacità d’innovazione. Senza per questo ridurre il vantaggio sul prezzo.
    Quindi?
    Parlando in termini molto generali ne consegue che se la nostra economia industriale va in affanno, le grandi dinamiche della redistribuzione dei redditi ne risentono direttamente: l’occupazione stabile diminuisce, quella precaria può anche aumentare grazie alle nuove forme contrattuali ma distribuisce redditi bassi, il gap tra inflazione ufficiale e perdita di potere d’acquisto non viene colmato da nessun
    fattore positivo e ne deriva un sensibile impoverimento netto.
    Se ne potrà uscire con un guizzo d’iniziativa e d’orgoglio imprenditoriale?
    La strada c’è, ed è quella del rilancio di un made in Italy che si sposti dal puro prodotto al sistema-Paese. Non più il semplice manufatto ma un reticolo di competenze attorno ad esso. Bisogna trovare una chiave innovativa per rilanciare il made in Italy, insomma, e con esso la competitività del Paese. Da questo rilancio transita la ricerca del reddito perduto.

    ser. luc.



    da www.bnl.it

  2. #22
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    In Origine Postato da Naitmer
    codacons
    più comunisti di cosi non si puo'.
    appunto, essendo i comunisti nell'area governativa, quelle statistiche sono ritoccate a nostro favore.
    Addio Tomàs
    siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i 5 stelle

  3. #23
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    Questa ricerca non prende in esame molte cose: il paniere scelto è importantissimo e la spiegazione di nelsono è insufficiente, bisognerebbe proprio fare tanti panieri quanti sono i paesi perchè nonstante la globalizzazione le differenze di consumo sono enormi, non si può fare una media europea, e distorcono il risultato ampiamente. Mettere burro, birra (carissima rispetto all'estero ma meno consumata), latticini vari, da noi distorce il risultato, e di tanto. E non basta dire che le cose si compensano perchè vista la più alta popolazione di Francia, Germania, Uk, il paniere sarà sregolato verso quei Paesi.
    Poi non si calcolano i guadagni in nero. Da noi molto di più. Non si calcola la maggiore distribuzione dei redditi, anche s eda un punto di vista informale, ossia le famiglie di fatto sono allargate, anche se in appartamenti diversi, in un certo senso la spesa dei nonni e quelle dei figli sono fatte insieme, coi soldi di tutti, con vantaggi di scala. si ricorre un po' di più all'orto. E questo per fattori culturali, non economici.
    C'è infine una ricchezza delle famiglie, sotto forma di rendite varie, molto superiore da noi. Che se è negativa per lo sviluppo futuro, è una riserva di consumi che non si coglie dal reddito annuo, ed è quello che nel 2002-2003, nella crisi di domanda europea, ha salvato raltivamente i consumi italiano rispetto a quelli esteri. Poi è venuta la crisi invece di competitività, ed è un'altra storia.
    Tutto queso dando per scontato che i ricercatori abbiano preso i campioni in modo omogeneo, Nord, Sud, città, provincia, e non come spesso succede, per comodità, solo nelle grandi città, e non in provincia, dove moltissimi italiani vivono e fanno la spesa., anche se poi vanno a lavorare in città.
    Against all odds

  4. #24
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    In Origine Postato da iannis
    Questa ricerca non prende in esame molte cose: il paniere scelto è importantissimo e la spiegazione di nelsono è insufficiente, bisognerebbe proprio fare tanti panieri quanti sono i paesi perchè nonstante la globalizzazione le differenze di consumo sono enormi, non si può fare una media europea, e distorcono il risultato ampiamente. Mettere burro, birra (carissima rispetto all'estero ma meno consumata), latticini vari, da noi distorce il risultato, e di tanto. E non basta dire che le cose si compensano perchè vista la più alta popolazione di Francia, Germania, Uk, il paniere sarà sregolato verso quei Paesi.
    Poi non si calcolano i guadagni in nero. Da noi molto di più. Non si calcola la maggiore distribuzione dei redditi, anche s eda un punto di vista informale, ossia le famiglie di fatto sono allargate, anche se in appartamenti diversi, in un certo senso la spesa dei nonni e quelle dei figli sono fatte insieme, coi soldi di tutti, con vantaggi di scala. si ricorre un po' di più all'orto. E questo per fattori culturali, non economici.
    C'è infine una ricchezza delle famiglie, sotto forma di rendite varie, molto superiore da noi. Che se è negativa per lo sviluppo futuro, è una riserva di consumi che non si coglie dal reddito annuo, ed è quello che nel 2002-2003, nella crisi di domanda europea, ha salvato raltivamente i consumi italiano rispetto a quelli esteri. Poi è venuta la crisi invece di competitività, ed è un'altra storia.
    Tutto queso dando per scontato che i ricercatori abbiano preso i campioni in modo omogeneo, Nord, Sud, città, provincia, e non come spesso succede, per comodità, solo nelle grandi città, e non in provincia, dove moltissimi italiani vivono e fanno la spesa., anche se poi vanno a lavorare in città.

    E vabbe' IANNIS siamo quelli che stanno meglio in Europa!CONTENTO?
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
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  5. #25
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    In Origine Postato da iannis
    Questa ricerca non prende in esame molte cose: il paniere scelto è importantissimo e la spiegazione di nelsono è insufficiente, bisognerebbe proprio fare tanti panieri quanti sono i paesi perchè nonstante la globalizzazione le differenze di consumo sono enormi, non si può fare una media europea, e distorcono il risultato ampiamente. Mettere burro, birra (carissima rispetto all'estero ma meno consumata), latticini vari, da noi distorce il risultato, e di tanto. E non basta dire che le cose si compensano perchè vista la più alta popolazione di Francia, Germania, Uk, il paniere sarà sregolato verso quei Paesi.
    Poi non si calcolano i guadagni in nero. Da noi molto di più. Non si calcola la maggiore distribuzione dei redditi, anche s eda un punto di vista informale, ossia le famiglie di fatto sono allargate, anche se in appartamenti diversi, in un certo senso la spesa dei nonni e quelle dei figli sono fatte insieme, coi soldi di tutti, con vantaggi di scala. si ricorre un po' di più all'orto. E questo per fattori culturali, non economici.
    C'è infine una ricchezza delle famiglie, sotto forma di rendite varie, molto superiore da noi. Che se è negativa per lo sviluppo futuro, è una riserva di consumi che non si coglie dal reddito annuo, ed è quello che nel 2002-2003, nella crisi di domanda europea, ha salvato raltivamente i consumi italiano rispetto a quelli esteri. Poi è venuta la crisi invece di competitività, ed è un'altra storia.
    Tutto queso dando per scontato che i ricercatori abbiano preso i campioni in modo omogeneo, Nord, Sud, città, provincia, e non come spesso succede, per comodità, solo nelle grandi città, e non in provincia, dove moltissimi italiani vivono e fanno la spesa., anche se poi vanno a lavorare in città.
    C'è ancora bisogno di vedere sondaggi e dati statistici per riconoscere il malessere della gente?

    Quella poi di tirar fuori il reddito delle famiglie è un'altra di quelle prese per il sedere intollerabili!!!

    Con quella scusa che il reddito medio è aumentato ci hanno giocato abbastanza facendo credere che fossero aumentati gli stipendi mentre questi disgraziati ci hanno messo il valore della casa abitativa che negli ultimi 4 anni è più che raddoppiato!!

    Come se ci mangiassimo o potessimo vivere senza una casa!!

    DELINQUENTI!!!!

    Assassini ed affamatori di popoli! Ci prendete anche in giro dicendo che siamo più ricchi mentre fatichiamo a mangiare!

    C'è bisogno dei dati, della statistica per vedere questo dato di fatto? Che me ne frega che abbiamo mezzo pollo a testa se la mia metà se la sta mangando qualcun altro?

    Dare un calcio al sedere a questo governo è un dovere morale di ciascun cittadino di questo paese!!

    Saluti

  6. #26
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    In Origine Postato da il Pasquino
    C'è ancora bisogno di vedere sondaggi e dati statistici per riconoscere il malessere della gente?

    Quella poi di tirar fuori il reddito delle famiglie è un'altra di quelle prese per il sedere intollerabili!!!

    Con quella scusa che il reddito medio è aumentato ci hanno giocato abbastanza facendo credere che fossero aumentati gli stipendi mentre questi disgraziati ci hanno messo il valore della casa abitativa che negli ultimi 4 anni è più che raddoppiato!!

    Come se ci mangiassimo o potessimo vivere senza una casa!!

    DELINQUENTI!!!!

    Assassini ed affamatori di popoli! Ci prendete anche in giro dicendo che siamo più ricchi mentre fatichiamo a mangiare!

    C'è bisogno dei dati, della statistica per vedere questo dato di fatto? Che me ne frega che abbiamo mezzo pollo a testa se la mia metà se la sta mangando qualcun altro?

    Dare un calcio al sedere a questo governo è un dovere morale di ciascun cittadino di questo paese!!

    Saluti
    E' giusto che ti incazzi ma da un punto di vista egoistico e' bene che continuino con queste fandonie.

    Alcuni elettori non convinti di mandarli a casa per essere divenuti piu' poveri magari lo faranno per ESSERE CONSIDERATI ANCHE DEI COGLIONI.

    Dovessimo pensare che la gente boccera' questo governo perche' legge il FT o perche' consulta EUROSTAT staremmo freschi : la gente li boccera' perche' e' in grado di giudicare , guardando semplicemente alle proprie tasche , i guasti di questo SGOVERNO.
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

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  7. #27
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    In Origine Postato da furbo
    E vabbe' IANNIS siamo quelli che stanno meglio in Europa!CONTENTO?
    Scommetto che non hai letto nè capito niente. Vero?
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  8. #28
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    In Origine Postato da il Pasquino
    C'è ancora bisogno di vedere sondaggi e dati statistici per riconoscere il malessere della gente?

    Quella poi di tirar fuori il reddito delle famiglie è un'altra di quelle prese per il sedere intollerabili!!!

    Con quella scusa che il reddito medio è aumentato ci hanno giocato abbastanza facendo credere che fossero aumentati gli stipendi mentre questi disgraziati ci hanno messo il valore della casa abitativa che negli ultimi 4 anni è più che raddoppiato!!

    Come se ci mangiassimo o potessimo vivere senza una casa!!

    DELINQUENTI!!!!

    Assassini ed affamatori di popoli! Ci prendete anche in giro dicendo che siamo più ricchi mentre fatichiamo a mangiare!

    C'è bisogno dei dati, della statistica per vedere questo dato di fatto? Che me ne frega che abbiamo mezzo pollo a testa se la mia metà se la sta mangando qualcun altro?

    Dare un calcio al sedere a questo governo è un dovere morale di ciascun cittadino di questo paese!!

    Saluti
    Non ti senti ridicolo ad inventarti che la gente fa fatica a mangiare? Se esiste, ed esiste, una classifica di priorità, e la gente addirittura non ce la fa asoddisfare quella che è la prima priorità, il mangiare, perchè non crollano i consumi di quelle cose assolutamente non prioritarie? Qui siamo nella mistificazione di dire che se il reddito non cresce come si vorrebbe, ma poco più di zero, allora si dice che crolla, e se invece di crescere gli stipendi c'è più gente che ne prende uno rispetto a prima (più o meno precario), allora gli stipendi sono miserrimi.
    E perchè non rispondi alle mie osservazioni che ho scritto?
    E dimmi se questo esempio che ti porto è irreale: c'è il signor Brambilla che fa il bancario a Milano, è pendolare e vive in un paese in provincia di Pavia. sua moglie anche lavora a Milano. La spesa non la fa in un costosissimo supermercato o negozio a Milano, prendendo costosissime porzioni da single e frutta e verdua che sembrano collier come un lavoratore della city di Londra o di Bruxelles. Perchè il Brambilla vive, come quasi tutti i vicini, in una villetta bifamiliare dove abitano i suoceri, o comunque è lonatno solo un 500 metri. La spesa la fa la suocera, al mercato, con i soldi delle due famiglie, e comprando in quantità risparmio, anche perchè la figlia del Brambilla a pranzo mangia con la nonna, e frutta e verdura vengono in gran parte dall'orto. Spesso c'è un coniglio dai parenti. La signora non compara la birra, ad esempio, perchè bevono un po' di vino a fine settimana. Chissà se la famiglia Brambilla è stat presa in considerazione. Ah, il suocero fa il vino in collina con un cognato, in nero naturalmente, ma ci guadagna un po'.
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  9. #29
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    In Origine Postato da agaragar
    penso che non ostante la dizione supermercato non ci si riferisca ai soli condumi alimentari.

    inoltre per quel che so i salari relativi in germania sono ancora più alti, anche contando la germania est.
    Certo. Credo che il riferimento sia in realtà all'insieme di prodotti che più comunemente, paese per paese, rappresentano un carrello medio. Dentro c'è di tutto, ma relativamente, appunto, all'insieme dei consumi di base di una famiglia/percettore di reddito.
    Ne sono esclusi, ad esempio, prodotti come i televisori o servizi assicurativi che entrano nei panieri tradizionali come quello dell'ISTAT. Per questo è un paniere particolarmente attendibile e che consente una comparazione efficace. Uno dei motivi dell'apparente (e sotto certi aspetti reale) inattendibilità del paniere ISTAT è che lo compongono prodotti di natura molto diversa e che hanno dinamiche di prezzo a volte opposte.
    Questo meccanismo non è molto evidente finché non c'è una forte divaricazione dei redditi con una concentrazione della ricchezza disponibile nella fasce più alte, ma quando questo fenomeno si verifica, come è successo in questi anni, il paniere ISTAT non è più adeguato.
    Mi spiego meglio con un esempio estremamente semplificato con due percettori di reddito A=alto e B=basso e due prodotti, mozzarella e televisore al plasma:
    se nel paniere ci sono la mozzarella e il televisore al plasma avremo un prodotto di base, la mozzarella, che viene acquistato sia da A che da B e un prodotto di costo elevato che acquisterà solo A.
    Se ora il prezzo della mozzarella raddoppia e quello del televisore si dimezza l'inflazione sarà pari a zero, ma in realtà il potere d'acquisto di A sarà aumentato (se il televisore costava 3000 euro e ora ne costa 1500 è come se si trovasse 1500 euro in più in tasca), mentre quello di B sarà diminuito, tanto il televisore che costi 3000 euro o 1500 resta fuori dal suo orizzonte di consumo possibile e vi rimarrà a lungo, perché, tra l'altro a determinarne il prezzo è solo l'innovazione tecnologica, ma non la richiesta del mercato, o perlomeno lo è in misura molto minore della mozzarella, questo perché chi lo vende ha come unico target di riferimento A e non B, che rimarrà a lungo fuori dalla possibilità di intervenire sul prezzo del prodotto "televisore al plasma" scegliendo un produttore anziché un altro. Solo A può farlo e quindi il livello dei prezzi di quel prodotto tenderà a scendere solo in funzione delle sue scelte. Per il produttore di quel prodotto è come se B non esistesse.
    Quindi abbiamo due dinamiche di prezzi separate e incomunicanti.

    Usare il carrello della spesa, invece ci da una misura ragionevolmente esatta del reale potere d'acquisto e anche dell'inflazione che viene spesso definita "percepita", ma è che è l'inflazione reale a cui è sottoposto B, a differenza di A, che nelle medesime condizioni vede aumentare il suo potere d'acquisto.

  10. #30
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    In Origine Postato da iannis
    Non ti senti ridicolo ad inventarti che la gente fa fatica a mangiare? Se esiste, ed esiste, una classifica di priorità, e la gente addirittura non ce la fa asoddisfare quella che è la prima priorità, il mangiare, perchè non crollano i consumi di quelle cose assolutamente non prioritarie? Qui siamo nella mistificazione di dire che se il reddito non cresce come si vorrebbe, ma poco più di zero, allora si dice che crolla, e se invece di crescere gli stipendi c'è più gente che ne prende uno rispetto a prima (più o meno precario), allora gli stipendi sono miserrimi.
    E perchè non rispondi alle mie osservazioni che ho scritto?
    E dimmi se questo esempio che ti porto è irreale: c'è il signor Brambilla che fa il bancario a Milano, è pendolare e vive in un paese in provincia di Pavia. sua moglie anche lavora a Milano. La spesa non la fa in un costosissimo supermercato o negozio a Milano, prendendo costosissime porzioni da single e frutta e verdua che sembrano collier come un lavoratore della city di Londra o di Bruxelles. Perchè il Brambilla vive, come quasi tutti i vicini, in una villetta bifamiliare dove abitano i suoceri, o comunque è lonatno solo un 500 metri. La spesa la fa la suocera, al mercato, con i soldi delle due famiglie, e comprando in quantità risparmio, anche perchè la figlia del Brambilla a pranzo mangia con la nonna, e frutta e verdura vengono in gran parte dall'orto. Spesso c'è un coniglio dai parenti. La signora non compara la birra, ad esempio, perchè bevono un po' di vino a fine settimana. Chissà se la famiglia Brambilla è stat presa in considerazione. Ah, il suocero fa il vino in collina con un cognato, in nero naturalmente, ma ci guadagna un po'.
    E' un esempio fatto così in malfede che si commenta da solo.


 

 
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