La VERA Teologia della Liberazione / Festa di san Francesco

[Dreyer]

ORATIO SANCTO FRANCISCO ATTRIBUTA

Fac nos, Domine, instrumenta pacis tuae.

Ubi odium, ibi caritatem seramus;

ubi iniuria, ibi veniam;

ubi dissensio, ibi concordiam;

ubi desperatio, ibi spem;

ubi tenebrae, ibi lucem;

ubi tristitia, ibi laetitiam.

Concede nobis ut non tantum consolationem quaeramus quam adhibeamus;

non tantum comprehendi quaeramus quam comprehendamus;

non tantum diligi quaeramus quam diligamus.

Quoniam in donando accipiamus;

in condonando condonamur;

et in moriendo nascimur ad vitam aeternam. Amen.

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Proteggi o padre Serafico la diletta Patria italiana!

[Thomas Aquinas]

FESTA DI SAN FRANCESCO: MONS. CAFFARRA (ARCIVESCOVO DI BOLOGNA), “FRANCESCO RINUNCIÒ A SE STESSO PERCHÉ CONQUISTATO DA CRISTO”

San Francesco “è stato afferrato da Cristo così profondamente da porre in Lui tutto il senso della sua esistenza, comprendendo tutta la realtà da questo punto di vista”. È l’avvenimento centrale della vita del patrono d’Italia, come ha ricordato stamattina mons. Caffarra, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna, nel corso della messa solenne nella cappella papale della basilica di san Francesco ad Assisi. “Nel suo Testamento – ha aggiunto l’arcivescovo – Francesco descrive questo ‘capovolgimento di prospettiva’ con le seguenti parole: ‘ciò che mi sembrava ripugnante si è mutato in me in dolcezza dell’anima e della carne’”. E in questa luce si capisce anche la scelta della povertà: “Ciò che conquista Francesco – ha precisato mons. Caffarra – non è un qualsiasi ideale o progetto di povertà; ancor meno un’utopia sociale. È la ‘povertà’ di chi è ‘altissimo Signore’: è l’umiliazione di Dio nel mistero della sua Incarnazione. Afferrato e conquistato da Cristo, egli non ha più bisogno di niente. La povertà è il segno esterno di chi ha fatto una rinuncia ben più radicale, l’unica assolutamente necessaria: a se stesso per far posto a Cristo, per seguirne interamente la vita”.

Agenzia Sir

[Thomas Aquinas]

LAICITÀ: MONS. CAFFARRA: “PROMUOVERE LA PRESENZA PUBBLICA DELLA RELIGIONE”


“La vera laicità di tutte le istituzioni pubbliche, dallo Stato al Consiglio di quartiere, consiste nel riconoscimento a ogni soggetto della possibilità di instaurare un dialogo e un confronto”. Lo ha affermato oggi pomeriggio a Bologna l’arcivescovo mons. Carlo Caffarra, in occasione della Messa per la solennità di San Petronio, patrono della città. “Che una visione della vita, del matrimonio e della generazione umana – ha proseguito l’arcivescovo – sia conseguenza anche di una fede religiosa, non costituisce titolo di esclusione dal dialogo pubblico, purché quella visione esibisca argomenti nei quali la ragione, che è patrimonio di tutti, si riconosca. Da una laicità che si difende, occorre passare ad una laicità che promuove anche la presenza pubblica della religione, senza rinchiuderla nel privato delle coscienze”. Secondo mons. Caffarra, in una democrazia che “ha bisogno di radicarsi in universi di valore condivisi”, “separare impegno civile e convinzione religiosa non appare più oggi la soluzione migliore per la costruzione di una società libera e giusta”. “Ogni soggetto, persona e/o comunità – ha concluso – non può, non deve lasciar fuori dal dialogo pubblico ciò che definisce la sua identità propria”.


Agenzia Sir

[hessler]

io amo particolarmente la figura di SAN FRANCESCO..cio' che ho provato pregando sulla sua tomba e su quella dei suoi compagninon riesco a descriverlo, una immensa PACE! mi sono sentito in pace con il mondo, ero come in trance..sono uscito fuori piangendo dalla gioia, ed anche se per varie vicende sono alcuni anni che non riesco ad andare, ASSISI ed il SACRO CONVENTO hanno un posto nel mio cuore..stanotte ho festeggiato da solo il transito, pregando per i miei peccati, possa SAN FRANCESCO proteggere me, i miei cari e tutte leanime che si affidano a LUI