..........Ci sta un popolo di nazi, huly gully, hully ga…

Sul settimanale della Namibia "Plus", in lingua tedesca, è comparsa un'incredibile inserzione a pagamento che recita così: "Con gioia e soddisfazione abbiamo appreso della morte di un grande mostro. Il 20 settembre il mondo ed i suoi abitanti si sono liberati di Simon, il cui crimine peggiore è stato quello di vivere per 96 anni". E' stata pubblicata in seguito alla morte del cacciatore di criminali nazisti Simon Wiesenthal. Naturalmente è subito scoppiato lo scandalo. L'ambasciatore tedesco in Namibia Wolfang Massing si è subito messo in contatto con l'editore della rivista, Hans Feddersen, per chiedere di pubblicare subito un articolo di scuse. L'editore lo ha fatto, ma ha anche precisato che "certo ho sbagliato, eppure ho censurato quell'inserzione pubblicitaria, era ben più dura: ovviamente non l'ho fatto abbastanza. In realtà non avrei dovuta accettarla proprio, lo so: ma erano un sacco di soldi, mi hanno dato proprio un sacco di soldi". L'inserzione riporta la firma di "Azione Internazionale contro l'Oblio", già denominata come "robaccia nazista" nell'intera Namibia, e secondo Feddersen potrebbe trattarsi di persone che vivono in Germania. La Namibia è stata fino alla prima guerra mondiale protettorato tedesco e sono in molti che ancora parlano il tedesco. Soprattutto percorrendo le strade della capitale Windhoek si possono vedere molti tratti della cultura tedesca, come i piccoli alberghi a gestione familiare con le scritte in caratteri gotici, molto simili a quelli presenti in Baviera.