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  1. #1
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    Predefinito Maroni non cedere alla censura del web!

    Anche se l'atto di violenza fatto contro Berlusconi è completamente inaccettabile,vergognoso,deplorevole e da punire secondo legge,mi auguro che Maroni mantenga i nervi saldi e ragioni da vero liberale: la libertà di espressione per quanto siano disgustosi gli argomenti usati,è sempre e comunque da tutelare finchè non scade in violenza provata,verificata,preparata e pianificata o in diffamazione.

    Ricorda poi che la ruota gira: oggi censuro quello che fa comodo a me,ma domani un altro governo,visti i precedenti,prenderà a pretesto la censura precedente per censurare quello che fa comodo all'altra parte politica.

    E' un gioco pericoloso,dove censura su censura si arriva alla fine di ogni libertà d'espressione.


    Spero che il ministro sia ragionevole.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    Sono d'accordo...pensiamo solo agli stessi comizi di Borghezio, pensiamo a noi quando diciamo quanto l'itaglia ci faccia schifo....con la censura si sa dove si inizia e non si sa dove si finisce.
    Per carità, sarebbe una deriva pericolosissima da stato fascista (anche se mi pare che in molti stati nordeuropei le opinioni si censurano eccome...ma per l'appunto, non sono più stati in cui le libertà fondamentali siano davvero tutelate).

    Cmq ricordo che , PURTROPPO, una parlamentare leghista (Lussana) aveva già proposto una sorta di censura su internet....si vede che è un tarlo che rode da un pò
    Gladstone: " Se il popolo d'Inghilterra avesse dovuto attendere le libertà dal ricorso ai mezzi legali, esso le aspetterebbe ancora"

  3. #3
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    la richiesta di " censurare" il web viene dall' amerika ... e non certo per chiudere i siti troskisti ....

    e siccome l' " extraparlamentare" maroni lavorava per una multinazionale amerikana ....iaociao:
    vulgus vult decipi

  4. #4
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    E tu per chi lavori ? Probabilmente per chi vuol dividere gli autonomisti ed indipendentisti e lasciare lo status quo.
    Dividi ed impera e' sempre attuale.

  5. #5
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    Citazione Originariamente Scritto da Radimiro Visualizza Messaggio
    E tu per chi lavori ? Probabilmente per chi vuol dividere gli autonomisti ed indipendentisti e lasciare lo status quo.
    Dividi ed impera e' sempre attuale.
    ostridicolo:

    io sono un " agente segreto" ...di una " potenza di cui non posso farti il nome "...

    invece vedremo presto DAI SUOI FATTI per chi lavora il ministro maroni ...iaociao:
    vulgus vult decipi

  6. #6
    Fieramente Leghista
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    sulla censura: mi pare che chi ha scritto finora non abbia inquadrato il problema nella sua totale realtà: in questo infame paese il vero problema è quello dei 2 pesi e 2 misure: ovvero c'è qualcuno (indovinate un po' chi?) a cui è permesso dire, scrivere e fare di tutto e di più senza quasi alcun problema, e ci sono altri che pagano durissimamente il solo l'esprimere idee controcorrente, e che sono oggetto di continuo controllo da vero stato poliziesco.
    Quindi il vero problema è di riequibrare la situazione: o censura ma per tutti o libertà assoluta ma davvero per tutti. Scegliete un po' voi quello che preferite...

  7. #7
    Fieramente Leghista
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    Citazione Originariamente Scritto da Dragonball Visualizza Messaggio
    Anche se l'atto di violenza fatto contro Berlusconi è completamente inaccettabile,vergognoso,deplorevole e da punire secondo legge,mi auguro che Maroni mantenga i nervi saldi e ragioni da vero liberale: la libertà di espressione per quanto siano disgustosi gli argomenti usati,è sempre e comunque da tutelare finchè non scade in violenza provata,verificata,preparata e pianificata o in diffamazione.

    Ricorda poi che la ruota gira: oggi censuro quello che fa comodo a me,ma domani un altro governo,visti i precedenti,prenderà a pretesto la censura precedente per censurare quello che fa comodo all'altra parte politica.

    E' un gioco pericoloso,dove censura su censura si arriva alla fine di ogni libertà d'espressione.


    Spero che il ministro sia ragionevole.
    C'è una sottile ironia nel leggere quanto sopra, pensando che l'altra comunità forumistica dei tuoi amici e sodali applica una censura ferrea e feroce verso chiunque esprima là, sia pure con i toni più umili e cortesi, opinioni favorevoli al mio Movimento. Non che me ne freghi qualcosa, ognuno padrone a casa sua, per carità. Ripeto, una sottile ironia nel leggere questo appello...

  8. #8
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    È una questione complessan nessun paese è permesso
    l'esaltazione di un qualsiasi attentato terroristico,o violenza.
    Io farei così:mi limiterei a pressare per far chiudere i siti
    incriminati(tra l'altro si tratta di ragazzini burloni) senza
    prendere provvedimenti penali di qualsiasi tipo.

  9. #9
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    casini: «la censura sarebbe sbagliatissima». franceschini: «giù le mani dal web»
    Giro di vite su contestazioni e internet
    Il ministro Maroni: «Questioni urgenti ma delicate, ne parlerò in Consiglio dei ministri». Probabile decreto
    NOTIZIE CORRELATE
    Il governo: «Oscurare i siti pro-Tartaglia». In migliaia fan del Cavaliere senza saperlo (14 dicembre 2009)
    Maroni (Lapresse)
    ROMA - Giovedì arriveranno sul tavolo del Consiglio dei ministri due proposte: una che intende inasprire le misure anti-contestazione alle manifestazioni, l'altra per valutare l'oscuramento dei siti internet che inneggiano all'odio.

    MANIFESTAZIONI E INTERNET - Lo ha annunciato il ministro Maroni durante l'informativa alla Camera sull'aggressione contro Berlusconi. «Stiamo valutando misure più adeguate» ha detto al termine della discussione, commentando la proposta avanzata dal collega della Difesa La Russa di inasprire le misure anti-contestazione ed estenderle ai periodi che non riguardano la campagna elettorale. A questo, ribadisce Maroni, si dovrebbero aggiungere le norme riguardanti Internet: «Sono misure che stiamo valutando, per garantire ai cittadini e a chi ha compiti istituzionali di poter svolgere tranquillamente la propria azione». Si tratta, spiega, di «una vera e propria istigazione a delinquere attraverso internet».

    «INCITANO ALLA VIOLENZA» - «È ripresa la proliferazione sui social network, come Facebook, di gruppi che inneggiano all'aggressione del premier - dice Maroni -. E, come già accaduto in passato, incitano alla violenza nei confronti di Berlusconi. Stiamo valutando ogni possibile iniziativa legislativa per procedere all'oscuramento di quei siti che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere, con effetti che tutti, purtroppo, abbiamo visto». Un lavoro non facile, ammette il titolare del Viminale, perché va ad incidere sulla libertà personale dei cittadini e sul diritto alla privacy: «Finora i tentativi in sede parlamentare di introdurre nel nostro ordinamento norme efficaci in tal senso, hanno dovuto segnare il passo rispetto alle difficoltà di individuare interventi mirati a oscurare solo i gruppi che pubblicano messaggi violenti, senza coinvolgere la generalità degli utenti del social network che usano la Rete per fini assolutamente leciti». Ecco quindi la necessità di individuare, assieme alla polizia postale e ai responsabili del social network, «soluzioni idonee e compatibili con tali esigenze». Saranno comunque i magistrati, chiarisce il ministro, a valutare se vi siano dei siti web o dei gruppi in rete che istigano alla violenza. «Stiamo studiando una norma - spiega in serata Maroni - che dia potere effettivo alla magistratura, che credo sia l'organo più competente per decidere non se ci sono semplicemente dei messaggi violenti, ma dei messaggi che integrano dei veri e propri reati, per interromperne la commissione». Il Viminale starebbe quindi valutando l'attribuzione al Gip del compito di adottare provvedimenti cautelari laddove si ravvisi l'urgenza di un intervento, sanzioni pecuniarie per chi commette in rete istigazione a delinquere e apologia di reato, il tentativo di rendere più difficoltosa la navigazione sul web verso quei siti che istigano alla violenza o fanno apologia di reato, attraverso una serie di filtri.

    LIBERTÀ DI ESPRESSIONE - Maroni sottolinea però che si tratta di «misure urgenti» e dunque è ipotizzabile che il governo intenda presentare un decreto. Sono anche misure che riguardano un terreno scivoloso: «Non ho intenzione di dire quali: lo dirò prima al Consiglio dei ministri, essendo misure delicate, che riguardano terreni delicati come la libertà di espressione sul web e quella di manifestazione, ancorché in luoghi pubblici». Secondo il ministro è necessario «trovare un equilibrio tra la libertà di manifestazione del proprio pensiero in campagna elettorale e quella di manifestare la propria critica». La Russa ha spiegato che non pensa a una norma speciale, ma che intende «colpire l'intento organizzato di chi vuole impedire di parlare. Una norma c'è già e va attualizzata». Estendendola, a suo avviso, quantomeno alle elezioni amministrative, visto che al momento è relativa solo alle politiche, e magari a tutto l'anno.

    DELLA VEDOVA - Molti i contrari all'idea di vietare i siti internet "violenti", anche nella maggioranza. Come Benedetto Della Vedova, deputato del Pdl: «Non permettiamo che le follie di qualcuno danneggino la libertà di tutti. Nel nostro ordinamento esiste il reato di istigazione alla violenza. Sarebbe bene evitare di praticare la lotta all'istigazione alla violenza con provvedimenti straordinari che inevitabilmente rischierebbero di sconfinare nella censura. Dobbiamo colpire chi si rende colpevole di un uso criminale della Rete, ma non pregiudicarne un uso libero e responsabile».

    CASINI: NO A CENSURA - Durante la discussione alla Camera Pier Ferdinando Casini si è opposto all'ipotesi di oscurare i siti internet "violenti": «Sarebbe sbagliatissimo e ancora più sbagliata sarebbe la censura sui giornali. Dobbiamo tenere alta la guardia: internet è un terreno pericolosissimo, ma io richiamo tutti alla prudenza». Casini dice no a dispositivi di legge che limitino la libertà di manifestazione del pensiero: «Dobbiamo andare fino in fondo, ma guardiamo agli Stati Uniti dove Obama riceve intimidazioni inaccettabili su internet, ma a nessuno è venuto in mente di censurare la Rete. Guai a rispondere con provvedimenti illiberali a sfide che richiedono la tolleranza zero».

    INTERROGAZIONE - Marco Beltrandi, deputato radicale del gruppo del Pd, ha depositato un'interrogazione parlamentare rivolta ai ministri Alfano e Maroni per fare chiarezza sulla possibile introduzione della norma di apologia di reato su internet. «Ci sfugge il merito e l'urgenza del provvedimento - dichiarano Beltrandi e Luca Nicotra -. Ricordiamo che Internet non è un far west e le leggi di apologia di reato valgono già sulla Rete, tanto che la Procura di Roma ha annunciato di aver aperto un fascicolo relativo ai gruppi apparsi su Facebook dopo l'aggressione nei confronti del premier. Auspichiamo che il governo non ceda a tentazioni da Stato di polizia». Il Parlamento, concludono, «ha già deliberato pochi mesi fa su una proposte simile, contenuta in un emendamento del senatore D'Alia, esprimendosi in modo nettamente contrario, con un voto condiviso da gran parte della maggioranza».

    DEMOCRATICI E VERDI - Nel Pd Dario Franceschini affida la propria opinione a un messaggio su Twitter: «Giù le mani dal web. Vanno perseguiti i reati non limitata la libertà. Accusare la rete è come accusare le Poste del contenuto delle lettere». Il collega di partito Sandro Gozi definisce «inaccettabile e antidemocratica la proposta di Maroni. Si tratta di tentativi mirati a imbavagliare la libertà di manifestazione del pensiero». Per il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli «l'aggressione a Berlusconi non giustifica in nessun modo l'idea di mettere il bavaglio alla Rete. Prima di fare alcune proposte il ministro Maroni dovrebbe guardare bene in casa sua e ai tanti messaggi razzisti e xenofobi che circolano sul web».

    REPLICA DI FACEBOOK - Sull'ipotesi di una censura sulla Rete prende posizione anche Facebook, promettendo che i contenuti "a rischio" saranno cancellati. «Esamineremo molto attentamente tutte le richieste di intervento con contenuti relativi al premier Berlusconi e reagiremo tempestivamente per rispondere, eventualmente cancellando ogni tipo di contenuto che minacci direttamente una persona - fanno sapere i gestori del social network -. Su Facebook non è permesso promuovere o pubblicare contenuti violenti e minacciosi. Però vogliamo anche che FB sia un luogo dove le persone possano discutere apertamente ed esprimere le proprie opinioni, rispettando nel contempo i diritti e i sentimenti degli altri. Il fatto che alcuni tipi di commenti e contenuti possano infastidire non è una ragione sufficiente per rimuovere una discussione». Nella nota viene detto che il gruppo "Uccidiamo Berlusconi" è stato rimosso.

    PAGINE CANCELLATE - Su Facebook, nel frattempo, sono sparite molte pagine e gruppi nati dopo l'aggressione contro il premier. È stato chiuso il gruppo «Fan di Massimo Tartaglia» che aveva raccolto in meno di 48 ore circa 60 mila commenti. Identica sorte per «Sosteniamo Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia», che aveva cambiato nome e raccoglieva circa 380 mila adesioni. Cancellato pure «Solidarietà a Silvio Berlusconi», due milioni di iscritti molti dei quali avevano denunciato di essere stati imbrogliati perché avevano dato la propria adesione a gruppi con altri nomi e scopi diversi.

    Giro di vite su contestazioni e internet - Corriere della Sera

    Scusate ma Maroni è impazzito?Dare in mano alla magistratura la possibilità di scelta su quale movimento o idea possa risultare violenta significa la fine della possibilità di parlare in rete di seccessione o indipendenza.Quindi anche solo appoggiare o spronare azioni contro questo stato italiano saranno totalmente censurate dato che è prevista l'apologia di reato in tale decreto.
    Dare sostegno a coloro che occuparono il campanile di san marco e sperare in una possibile replica è un crimine!!
    Da un ministro che si dichiarava indipendentista non mi aspettavo questo!
    Avanti così verso uno stato sempre piu accentratore!!
    Ultima modifica di Chiodo; 15-12-09 alle 22:27

  10. #10
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    Predefinito Rif: Maroni non cedere alla censura del web!

    Maroni è un internauta...
    Mi ricordo che tempo fa fece scalpore perchè non volle condannare apertamente il peer to peer,
    di cui egli stesso ammise di essere fruitore. Prima di censurare la rete credo ci penserà molto bene!!
    Ultima modifica di kappa; 15-12-09 alle 22:45

 

 
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