ed il dentista e' massacrato per benone...
Frasi come: "Roberto non mi usa come consulente mentale e si vede. lo non uso lui come consulente mentale e si vede"
"A un certo punto della vita coniugale, la sola cosa che conta è che il proprio marito non sporchi i pavimenti appena lavati..."
...non sottendono una grande considerazione per il coniuge..
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Tiberio Fusco per “Chi”
C'è una sorpresa nella nuova edizione di "Markette", che dall'11 ottobre va in onda su La 7 in seconda serata (martedì, mercoledì e giovedì). È la moglie del ministro Roberto Calderoli, Sabina Negri, ospite fissa, insieme con Alfonso Signorini, vicedirettore di "Chi", dell'irriverente programma di Piero Chiambretti. A Tiberio Fusco, che la conosce bene e che è uno degli autori di "Markette", "Chi" ha chiesto d'intervistarla.
Lei è la moglie del ministro Calderoli? Non può parlare con i camerieri del Sant'Ambroeus (storica caffetteria milanese, ndr)». Così disse un giorno una signora della Milano bene a Sabina Negri, che sorseggiava un aperitivo e discuteva con il barman. Chissà che cosa dirà ora quella signora quando la vedrà ospite fissa di “Markette”.
Domanda. Con Pierino la Peste lei ha girato un promo del programma dove veste i panni di una casalinga disperata.
Risposta. «Non sono una casalinga disperata. Le disperate sono quelle che hanno il mutuo per 25 anni, qualche figlio da mantenere e genitori anziani da accudire; quelle che se la devono vedere con il rincaro della verdura. lo sono una casalinga eversiva, perché ho sempre difeso le mie idee e le mie libertà. Non per niente mio marito, quando m'ha sposata, ha compiuto una scelta coraggiosa: s'aspettava una Maria Antonietta e, invece, s'è trovato davanti un Robespierre in gonnella. Ha accettato la sfida. Chissà se si è pentito».
D. Franco Grillini trova suo marito "simpatico". Nichi Vendola ha rilevato che, se ci fosse il Giudizio universale, chiederebbe a Dio della sua distrazione quando è nato Roberto Calderoli. Lei cosa ne pensa?
R. «Tutti parlano di mio marito, bene o male, ma io non lo vedo mai e ne ho un concetto astratto. Come per una religiosa, interviene in me un certo dogmatismo: Roberto è mio marito e basta. A un certo punto della vita coniugale, la sola cosa che conta è che il proprio marito non sporchi i pavimenti appena lavati, che non si unga la camicia quando mangia e che non urli. Per il resto può fare e dire quello che vuole. Roberto non mi usa come consulente mentale e si vede. lo non uso lui come consulente mentale e si vede».
D. Perché ha scelto di partecipare a Markette?
R. «Perché è l'unico programma che non si prende sul serio e, tuttavia, non è vacuo. Markette si autoproclama trash e ipocrita, perciò è una trasmissione straordinariamente autentica. Chiambretti è una sorta di Grillo parlante in una tv di Mangiafuoco e maschere da saggio. Mi dispiace che Sabina Guzzanti non lo abbia inserito in Viva Zapatero tra i grandi censurati della tv: praticamente, gli ha inferto una seconda censura».
D. Lei cosa guarda in tv?
R. «Vedo poco la televisione perché tenta sistematicamente di umiliare la mia dignità, la mia intelligenza e il mio umorismo. E evidente che il Paese reale è lontanissimo e diversissimo dal mondo della televisione».
D. Quali volti tv apprezza?
R. «I televenditori dei canali privati locali. Sono la sintesi perfetta della televisione. Usano il mezzo per quello che è: un canale di promozione. Stanno alla televisione ufficiale come un cartellonista sta a Giorgio De Chirico: sono artigiani della concretezza e fanno dell'economia un'area di totale libertà».
D. Come si descriverebbe fisicamente e professionalmente?
R. «Sono bionda con gli occhi azzurri e alta un metro e 73 centimetri. Ma non sono mai andata ospite da Gigi Marzullo, forse perché mi sono sempre fatta tante domande da sola e, a ciascuna, sempre da sola, ho dato risposta.
Ho studiato in un collegio e provengo da una famiglia benestante di medici. Un mio antenato è Enrico Fermi. Credo che mi si possa ritenere, sulla carta, una donna della Milano bene. In realtà, ho in antipatia le prime alla Scala, le pellicce, i ristoranti di lusso, i discorsi triti. Preferisco rintanarmi in casa a leggere o incontrare gli amici d'infanzia. Passo gran parte del mio tempo a ragionare; soprattutto di notte, dato che fin da bambina soffro di insonnia. Sono una bionda che ragiona o almeno ci prova».
D. Come ha iniziato a scrivere per il teatro?
R. «Perché un caro amico, Carlo Delle Piane, letti e valutati i miei scritti, mi consigliò di perseverare. Da allora i miei testi sono stati interpretati da Cochi Ponzoni, Alessandro Preziosi, Violante Placido, Enrico Beruschi e dallo stesso Delle Piane. Ho realizzato, inoltre, una serie di interviste filmate a Fernanda Pivano, alla quale sono legata da fraterna amicizia».
D. Perché ha sposato Calderoli?
R. «Mi ha corteggiata in maniera fiabesca: mi ha perfino regalato una Rolls-Royce, della quale però non sapevo che fare. Non la sapevo neppure guidare. Per un po', quindi, l'ho affittata, con sua grande indignazione. Poi lui se l'è ripresa e l'ha venduta. Con me Roberto è sempre stato un galantuomo: cavalleresco e, al tempo stesso, progressista al punto da sopportare tutti gli aspetti della mia indipendenza. Come a me tocca sopportare tutti gli aspetti della sua. Quando l'ho sposato, si appassionava di politica ed era presidente della Lega lombarda. Era un medico ricco di talento. Il nostro matrimonio è stato celebrato con rito "celtico".
In realtà, si trattava di un mio scritto che tutti hanno preso per vero. Ho inventato il rito del "sacro fuoco" (una prosa regolarmente depositata in Siae), un gioco che sarebbe dovuto essere soltanto divertente,e che, alla fine, s'è trasformato in un evento del quale ha scritto perfino Enzo Biagi. Poi mi sono sposata in chiesa. I miei testimoni sono stati Ida Di Benedetto e Giovanni Torlonia; per Roberto, Augusta Formentini e Vito Gnutti».
D. Ritrovarsi sposata con un ministro le ha portato molti vantaggi?
R. «Tutt'altro. Solo svantaggi. Molti pensano che io abbia tutte le porte spalancate, ma non è così: le porte che mi trovo davanti sono spesso chiuse con il lucchetto. Ho amicizie importanti, ma non grazie a mio marito. Fedele Confalonieri ha assistito a un mio spettacolo teatrale su Gianni Brera e, da gran gentiluomo, mi ha chiamata il giorno dopo per farmi i complimenti; poi mi ha donato dei volumi su Brera. In questo modo è nata una conoscenza che mi onora molto.
Silvio Berlusconi l'ho incontrato una sola volta al Teatro dei Filodrammatici: ci siamo scambiati soltanto un formale saluto. Emilio Fede l'ho conosciuto a casa di un comune amico medico: Nicola Sorrentino. Giulio Tremonti l'ho incontrato una sola volta alla festa del Collegio Ghislieri di Pavia, molti anni fa. Umberto Bossi l'ho incontrato per mio conto, alla nascita del movimento leghista: un uomo di intelligenza straordinaria. Claudio Petruccioli, l'attuale presidente della Rai, l'ho conosciuto perché io e sua moglie facevamo parte di un gruppo femminista. Ebbene sì, sono femminista: in questo periodo storico in cui i media ripropongono l'immagine delle donne tutte chiappe e squittii, è più importante che mai.
Pupi Avati è un amico: ho lavorato con lui come assistente alla regia. Sono molto amica sia di Vanessa Gravina sia di Lucia Vasini. Ho amici di qualsiasi orientamento politico e classe sociale: in una persona mi interessano l'intelligenza e il modo di fare. Certo, molti si accostano a me pensando che, come moglie di un ministro, possa sistemarli; ma sbagliano di grosso: non riesco neanche a sistemare me stessa».
D. Suo marito si interessa del suo lavoro?
R. «No. Così come io non mi interesso del suo. Del resto, se voglio sapere qualcosa di politica su mio marito, è sufficiente che mi sintonizzi su un tg. Una volta l'ho ascoltato a Porta a porta. Poco dopo gli ho detto: "Amore, non ti ho mai sentito parlare così tanto". Quando ci vediamo, parliamo di una casa in campagna che vorrebbe comprare (e che io scongiuro perché soffro di rinite allergica), di una barca che dovrebbe solcare i mari del mondo (dopo tanti anni che lo dice, non mi capacito di come non la compri) e della sua alimentazione: Roberto ha un'insana attrazione per tutto ciò che contiene colesterolo».
D. Lei ora cosa sta scrivendo?
R. «Ho venduto a un produttore Rai il soggetto di una fiction storica. Inoltre, sto promuovendo sia la sceneggiatura di un film sia una commedia dal titolo Ho perso la faccia, storia di una cinquantenne scaricata dal marito che si mette con una ventenne. Non è facile per un autore italiano farsi produrre qualcosa. Nessuno rischia più. L'aspetto più brutto dell'Italia contemporanea temo sia proprio questo: la mortificazione del talento».
D. Qual è il complimento più bello che le ha fatto suo marito?
R. «Roberto è un chirurgo maxillo-facciale. Un giorno, guardandomi, mi ha detto: "Se dovessi rifare un viso, copierei la mandibola e la mascella che hai tu"».