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  1. #31
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    Predefinito Rif: Riferimento: I primati economici del regno delle due sicilie

    Citazione Originariamente Scritto da Tipo Destro Visualizza Messaggio
    Magari i debiti erano per pagare i ponti,le strade,le ferrovie,le scuole costruite... non avanziamo tesi fantapolitiche.

    L'economia industriale meridionale non venne svantaggiata dal protezionismo,perchè non esisteva già più. E' stata distrutta dalle leggi del mercato quasi subito.
    Elencami le industrie piemotnesi esistenti nel 1859 e già che ci stiamo pure quelle lombardi e venete, eppure romagnole.
    Noi avevamo meno strada ferrata, ma usavamo le cosidette vie del mare.

    Lo sai che il piemonte per parteciapre alla guerra di Crimea, i cui soldati morirono come mosche di colera, contrasse dei debiti con l'UK che furono estinti solo agli inzi del '900.
    Quindi noi altri beduini affricani abbiamo pagato i debiti altrui per circa 40 anni.
    Ah prpposito della distruzione della industria napoletana, ascolta la docente della Federico II Mariolina Spadaro

    YouTube - Convegno a Locri sulle industrie calabresi

    E della strage di operai effettuata a Portici dalla truppaglia saboairda ne hai mai sentito parlare?
    YouTube - Stormy Six - Sciopero! - Strage di Operai a Portici

  2. #32
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    Predefinito Rif: Riferimento: I primati economici del regno delle due sicilie

    Citazione Originariamente Scritto da Tipo Destro Visualizza Messaggio
    Magari i debiti erano per pagare i ponti,le strade,le ferrovie,le scuole costruite... non avanziamo tesi fantapolitiche.

    L'economia industriale meridionale non venne svantaggiata dal protezionismo,perchè non esisteva già più. E' stata distrutta dalle leggi del mercato quasi subito.

    Francesco Ferrara era uno dei più importanti economisti dell'epoca, era un liberale e liberista. Fu molto duro contro la politica di Cavour, la cui principale ambizione industriale era quella di vestire soldati e fondere cannoni. Non si risparmiò neanche l'economist. Il regno sembrava un mendicante che bussava agli altrui portoni e si lasciava divorare dalle grandi usure.

    Nel '66 rientrarono i titoli dalle piazze di Parigi e Londra, per la crisi e la penuria di capitali, dovettero malgrado il credo liberista decretare il corso forzoso dei biglietti della Nazionale (insomma è la banca "prediletta" che acquisisce lo status di primus inter pares). D'altronde nel pagare i debiti lo sviluppo industriale moderno (kuznetsiano) iniziò soltanto gli ultimi anni dell'800
    Ultima modifica di x_alfo_x; 15-04-10 alle 00:54

  3. #33
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    Predefinito Rif: I primati economici del regno delle due sicilie

    Vorrei inserirmi nella conversazione per suggerirvi una visione diversa da quella ufficiale Borbonica o savoiarda.
    Un grande scrittore siciliano,Tomasi di Lampedusa,scrive nel suo romanzo breve- Il Gattopardo_ non solo la storia di un tratto di vita del principe Fabrizio Corbera ,principe di Salina,ma attraverso di Lui l'atteggiamento psicologico dell'élite siciliana, riguardo agli evvenimenti storici ,che subiscono senza parteciparvi attivamente.
    Mirabile il colloquio fra Fabrizio e il funzionario piemontese che lo invita ad accettare la nomina regia (ma non è il suo re)a senatore del nuovo regno d'Italia.
    Ed ora poniamoci una domanda sul "Gattopardo "che è questa.
    Quale significato ha,per Tomasi di Lampedusa,nei suoi scritti,”la sua terra “nell’epoca in cui è narrata la storia del principe Fabrizio Corbera di Salina nel racconto il Gattopardo.
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°
    Risponderei così,

    Nella Sicilia del 1860,in quel mese torrido di agosto, Fabrizio Corbera , principe di Salina,lasciava la sua villa sulla collina sopra Palermo,per appartarsi nelle terre di un suo feudo nel paese agricolo di Donnafugata.
    Non si trattava di una fuga né di un ritiro per motivi di salute.
    La spedizione dei mille ,di Garibaldi ,era sbarcata il maggio precedente a Marsala nei pressi di Palermo e la Storia si era messa in moto.
    Il regno dei Borboni delle due Sicilie si stava arrendendo incapace di sostenersi,nella rassegnata accidia dei baroni siciliani,
    Contribuivano alla resa le attività cospirative dei giovani intellettuali repubblicani,liberali e dei nobili decaduti in cerca di nuove opportunità.
    La Sicilia stava per essere nuovamente conquistata nell’indifferenza dei paesani siciliani ed unita ad un nuovo regno,quello dei Savoia del re Vittorio Emanuele II con primo ministro Camillo Benso , conte di Cavour.
    Questo è il tempo in cui la nobiltà borbonica stava esaminando le proprie possibilità di sopravvivenza come ceto nel nuovo ordine politico.
    In un colloquio fra il principe Salina e suo nipote,il nobile giovane rivoluzionario,Tancredi ,conte di Falconeri, ricco di titoli nobiliari ma mantenuto dallo zio a causa della povertà del suo casato,osserva che “ ---se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi” .
    Tancredi ha compreso che occorrerà essere monarchico,liberale o repubblicano a seconda della piega che prenderanno gli avvenimenti.
    Il viaggio in carrozza fra la villa Salina e Donnafugata era una precauzione,un ritiro temporaneo del principe , nel suo feudo ,per osservare con distacco i rivolgimenti politici.
    Quelle terre ,avute dai suoi avi ,gli stavano per essere strappate a causa della sua trascurata amministrazione o dal nuovo ordine politico e sociale, che si stava minacciosamente profilando all’orizzonte degli eventi , dove si stava facendo largo ,senza timori reverenziali ,una nuova classe sociale:la borghesia!
    GLF

  4. #34
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    Predefinito Rif: I primati economici del regno delle due sicilie

    “Si è vero, noi settentrionali abbiamo contribuito qualcosa di meno ed
    abbiamo profittato qualcosa di più delle spese fatte dallo Stato
    italiano, peccammo di egoismo quando il settentrione riuscì a cingere di
    una forte barriera doganale il territorio ed ad assicurare così alle
    proprie industrie il monopolio del mercato meridionale"


    LUIGI EINAUDI
    Ultima modifica di x_alfo_x; 28-06-10 alle 19:48

  5. #35
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Rif: I primati economici del regno delle due sicilie

    Davvero complimenti! Ho letto quasi tutta la discussione ed è stato un vero piacere vedere come sia potuta andare avanti senza mai trascendere ad insulti gratuiti e invettive velenose. Le osservazioni, tutte ben dettagliate e, anche se non tutte documentate, credo facilmente riscontrabili in rete.

    Questa discussione è un esempio di grande civiltà. Inutile dire che sono appena uscito da una "discussione" nel forum del carroccio, ricoperto da insulti e invettive. Che differenza!

    Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 05-07-10 alle 19:13

  6. #36
    esterno alla massa
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    Predefinito Rif: I primati economici del regno delle due sicilie

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Davvero complimenti! Ho letto quasi tutta la discussione ed è stato un vero piacere vedere come sia potuta andare avanti senza mai trascendere ad insulti gratuiti e invettive velenose. Le osservazioni, tutte ben dettagliate e, anche se non tutte documentate, credo facilmente riscontrabili in rete.

    Questa discussione è un esempio di grande civiltà. Inutile dire che sono appena uscito da una "discussione" nel forum del carroccio, ricoperto da insulti e invettive. Che differenza!

    grazie Roberto il Guiscardo e benvenuto.

    ho letto la discussione sul forum del carroccio : quel tale Tyr credo che abbia problemi seri di tipo maniacale : poverino.

  7. #37
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    Predefinito Rif: Riferimento: I primati economici del regno delle due sicilie

    Citazione Originariamente Scritto da Tipo Destro Visualizza Messaggio
    Le Floride (ormai basta dire questo per intendere le industrie :446 non vennero smontate per un piano politico. Fallirono in un regime di libero mercato. I prodotti del Nord costavano meno,quindi soppiantarono quelli del Sud.
    In realtà questa è una leggenda, le ferrovie non unificarono il mercato nazionale a causa del loro costo proibitivo, ancora negli anni 80 era più conveniente trasportare merci dal nord Europa via mare che dal Nord italia, quindi SE le industrie del sud sono fallite non è a causa delle merci delle industrie del nord


    Citazione Originariamente Scritto da giopizzetto Visualizza Messaggio

    no no mi dispiace il sistema fiscale borbonico era semplice e funzionale, cinque tasse principali e alcune secondarie, tant'è che le casse dello stato erano piene e facevano gola ai piemontardi, i dazi erano in linea col resto di europa sennò sarebbe scattato l'isolazionismo imperiale anglosassone, invece c'era sempre un delicato equilibrio, senza bisogno di sequestri che non avvenivano.
    ma questo è palesemente un falso la maggior parte degli stati europei sull'onda delle tesi ricardo abbandono' le politiche protezioniste verso gli anni 50' per poi abbandonarle con la crisi della fine degli anni 80'


    Citazione Originariamente Scritto da giopizzetto Visualizza Messaggio
    le industrie del regno non fallirono, semplicemente le commesse pubbliche furono annullate e date alle industrie del nord e per di più per materiali più scadenti e con prezzi più alti, ti confermo che furono smontate pezzo per pezzo e portate al nord, ad esempio l'acciaio di mongiana era il migliore d'europa dopo le fonderie inglesi ma fu chiusa la fonderia e le commesse date alle fonderie lombarde che producevano con metodi indistriali sorpassati già nel 1865, il ponte sul volturno è fatto con l'acciaio di mongiana e sta ancora lì hehhehee, oppure le navi napoletane erano le migliori, oppure alla fiera internanzionale di parigi del 1856 fummo qualificati tra le prime potenze mondiali il piemonte non c'era proprio.

    ma l'industria siderurgica in paese senza carbone è del tutto artificiale, infatti in italia si sviluppo solo negli anni 80' grazie al relativo dazio, prima la produzione era del tutto marginale lo dimostra pure il fatto che il fabbisogno di materiale siderurgico per la costruzione delle grandi linee peninsulari veniva importato...poi mi permetti di essere scetti sul fatto che furono smontate pezzo per pezz e portate al nord, non ha alcun senso ed è altamente anti economico, soprattutto per i mezzi di trasporto dell'epoca



    Citazione Originariamente Scritto da venetoimpenitente Visualizza Messaggio
    una cazzata alla volta.

    Straparli di dazi sulle merci.
    Stronzata grossa come una casa.
    La verità è che tutte le economie, tranne quella della Francia e dell'Inghilterra avevano una politica di tipo chiuso per quanto riguarda i propri prodotti industriali.
    Compreso il piemonte, anzi va ricordato che proprio i "prenditori" del nord vollero , l'indomani dell'unita' d'italia, proprio per salvaguardare la propria economia, enfatizzare e appesantire i dazi e balzelli sui prodotti industriali provenienti dall'estero. Questo a tutto danno dell'esportazione dei prodotti agricoli (che si vendevano bene, anzi benissimo) meridionali che vennero sottoposte alle ritorsioni degli altri stati europei proprio per la politica iper protezionistica pro industria del nord (ti chiedi perchè tutto questo non avvenne sotto i borbone? gia' questo fa cadere i tuoi argomenti).

    Quindi, per favore....continua pure, ma spara meno stronzate.
    ma in realtà è sbagliato i primi dazi realmente protettivi sui prodotti industriali furono applicati nel 1878 su cotoni e siderurgia

    Citazione Originariamente Scritto da Tipo Destro Visualizza Messaggio
    Magari i debiti erano per pagare i ponti,le strade,le ferrovie,le scuole costruite... non avanziamo tesi fantapolitiche.

    L'economia industriale meridionale non venne svantaggiata dal protezionismo,perchè non esisteva già più. E' stata distrutta dalle leggi del mercato quasi subito.
    ma in realtà comunque secondo le ricostruzioni del valore aggiunto regionale dell'industria elaborate dalla Zamagni dal unità al 1911 non si nota nessuna de-industrializzazione del sud il divario si è creato (soprattutto dopo il boom degli anni 80) per una semplice differenza dei tassi di crescita
    Dannato Barone Rosso.

  8. #38
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    Predefinito Rif: Riferimento: I primati economici del regno delle due sicilie

    Citazione Originariamente Scritto da morfeo Visualizza Messaggio
    In realtà questa è una leggenda, le ferrovie non unificarono il mercato nazionale a causa del loro costo proibitivo, ancora negli anni 80 era più conveniente trasportare merci dal nord Europa via mare che dal Nord italia, quindi SE le industrie del sud sono fallite non è a causa delle merci delle industrie del nord




    ma questo è palesemente un falso la maggior parte degli stati europei sull'onda delle tesi ricardo abbandono' le politiche protezioniste verso gli anni 50' per poi abbandonarle con la crisi della fine degli anni 80' A





    ma l'industria siderurgica in paese senza carbone è del tutto artificiale, infatti in italia si sviluppo solo negli anni 80' grazie al relativo dazio, prima la produzione era del tutto marginale lo dimostra pure il fatto che il fabbisogno di materiale siderurgico per la costruzione delle grandi linee peninsulari veniva importato...poi mi permetti di essere scetti sul fatto che furono smontate pezzo per pezz e portate al nord, non ha alcun senso ed è altamente anti economico, soprattutto per i mezzi di trasporto dell'epoca
    B




    ma in realtà è sbagliato i primi dazi realmente protettivi sui prodotti industriali furono applicati nel 1878 su cotoni e siderurgia



    ma in realtà comunque secondo le ricostruzioni del valore aggiunto regionale dell'industria elaborate dalla Zamagni dal unità al 1911 non si nota nessuna de-industrializzazione del sud il divario si è creato (soprattutto dopo il boom degli anni 80) per una semplice differenza dei tassi di crescita
    A: cosa ritieni falso? che il sistema fiscale borbonico fosse semplice funzionale efficace e "leggero"? che la bilancia export fosse in attivo consolidato? che il sistema amministrativo del regno delle due sicilie fosse di gran lunga migliore di quello piemontardo?...
    che dico eeeh basta andare a leggere, con le dovute competenze di base, la legge del 17/12/1816 sulla gestione dell'amministrazione firmata da ferdinando I e poi la legge del 1865 art. 1 all.E del figlio del macellaio piemontardo...
    il sistema di dazi al sud era equilibrato rispetto alle esigenze finanziarie dello stato

    B: AD ESEMPIO L'ANSALDO oppure altre aziende chiuse al sud e le maestranze trasferite al nord, sai il livello di evoluzione tecnologica al nord era inferiore rispetto al sud, sempre in una logica di "isole tecnologiche" cioè di pochi luohi mirati ove c'erano le indistrie, per inc iso le accialerie di mongianza in calabria erano seconde in europa solo a quelle della ruhr ma furono chiuse annullate tuttre le commesse statali e svendute come ferro vecchio ad un garibaldino quando erano ancora perfettamente funzionanti e all'avanguardia.

    per riscontrare ciò che affermo, e al volo ho ribadito, basta sfogliare un po' gli scritti di Nitti, sai
    Ultima modifica di giopizzetto; 05-09-10 alle 10:57
    legittimista si ma critico
    "il futuro d'italia è tutto nel mezzogiorno" G. Fortunato 1879

  9. #39
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    Predefinito Rif: Riferimento: I primati economici del regno delle due sicilie

    Citazione Originariamente Scritto da giopizzetto Visualizza Messaggio
    A: cosa ritieni falso? che il sistema fiscale borbonico fosse semplice funzionale efficace e "leggero"? che la bilancia export fosse in attivo consolidato? che il sistema amministrativo del regno delle due sicilie fosse di gran lunga migliore di quello piemontardo?...
    che dico eeeh basta andare a leggere, con le dovute competenze di base, la legge del 17/12/1816 sulla gestione dell'amministrazione firmata da ferdinando I e poi la legge del 1865 art. 1 all.E del figlio del macellaio piemontardo...
    il sistema di dazi al sud era equilibrato rispetto alle esigenze finanziarie dello stato
    no mi riferivo al fatto che i dazi del regno delle due sicilie erano allineati con il resto d'europa

    Citazione Originariamente Scritto da giopizzetto Visualizza Messaggio
    B: AD ESEMPIO L'ANSALDO oppure altre aziende chiuse al sud e le maestranze trasferite al nord, sai il livello di evoluzione tecnologica al nord era inferiore rispetto al sud, sempre in una logica di "isole tecnologiche" cioè di pochi luohi mirati ove c'erano le indistrie, per inc iso le accialerie di mongianza in calabria erano seconde in europa solo a quelle della ruhr ma furono chiuse annullate tuttre le commesse statali e svendute come ferro vecchio ad un garibaldino quando erano ancora perfettamente funzionanti e all'avanguardia.

    hai link o fonti attendibili su questo mi piacere approfondire?
    Dannato Barone Rosso.

  10. #40
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    Predefinito Rif: I primati economici del regno delle due sicilie

    Sta discussione stava in rilievo, perchè l'avete tolta? ncav:

 

 
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