User Tag List

Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 21
  1. #11
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    "Il Vaticano affronta l'Islam

    di Daniel Pipes

    Jerusalem Post

    5 luglio 2006

    Pezzo in lingua originale inglese: The Vatican Confronts Islam

    "Basta continuare a porgere l'altra guancia! L'autodifesa è un dovere." È quanto ha detto Monsignor Velasio De Paolis, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica riferendosi ai musulmani. Nello spiegare il suo palese rifiuto di seguire l'esortazione di Gesù ai discepoli a "porgere l'altra guancia", Monsignor De Paolis ha osservato che "È più di mezzo secolo che l'Occidente ha relazioni con i Paesi arabi (…) e non è stato capace di ottenere la minima concessione sui diritti umani".

    E Monsignor De Paolis non è affatto il solo a pensarla così. In seno alla Chiesa Cattolica si sta attuando un radicale cambiamento di una decennale politica allo scopo di tutelare i cattolici che vivono nei paesi musulmani. I vecchi metodi della quiet diplomacy e dell'appeasement indiretto sono stati un vero e proprio fiasco. I circa 40 milioni di cristiani presenti in seno al Dar al-Islam, osserva Patrick Sookhdeo di Barnabas Fund, si considerano sempre più una minoranza in difficoltà costretta a fare i conti con il declino economico, con sempre meno diritti e la cui vita è a repentaglio. La maggior parte di loro, va avanti Sookhdeo, vengono disprezzati e considerati cittadini di seconda classe, discriminati ovunque: a scuola, al lavoro e nelle aule dei tribunali.

    Queste dure condizioni inducono i cristiani ad abbandonare i paesi natii e a trasferirsi in un ambiente molto più ospitale in Occidente. Di conseguenza, le popolazioni cristiane del mondo musulmano sono in netto calo. Ecco due piccoli ma significativi esempi: per la prima volta nell'arco di duemila anni, Nazareth e Betlemme non sono più a maggioranza cristiana.

    Questa realtà fatta di oppressione e declino è in eclatante contrasto con la crescita della minoranza musulmana presente in Occidente. Sebbene la cifra sia inferiore ai 20 milioni e costituita sopratutto da immigrati e dai loro figli, si tratta di una consolidata minoranza che si sta facendo sentire sempre più, che gode di ampi diritti e di estese tutele e che altresì ottiene nuovi privilegi giuridici, culturali e politici.

    Questa disparità sempre maggiore ha attirato l'attenzione della Chiesa, che per la prima volta individua nell'Islam radicale piuttosto che nel comportamento di Israele il problema nevralgico che si trovano a dover affrontare i cristiani che vivono nei paesi musulmani.

    Segnali di ciò potevano essere già ravvisati nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II. Ad esempio, il Cardinale Jean-Louis Tauran, l'equivalente vaticano del Ministro degli Esteri, alla fine del 2003 osservò che "Esistono troppi paesi a maggioranza musulmana dove coloro che non sono musulmani vengono considerati cittadini di seconda classe". Il Cardinale Tauran fece appello al principio di reciprocità: "Proprio come i musulmani possono costruire i loro edifici di culto ovunque nel mondo, anche i seguaci di altre religioni dovrebbero essere in grado di poterlo fare".

    La richiesta da parte cattolica di ottemperare al principio di reciprocità è in crescita, specie a partire dall'ascesa al soglio pontificio di Papa Benedetto XVI, avvenuta nell'aprile del 2005, secondo il quale l'Islam riveste un sostanziale interesse. Nel febbraio scorso, il Pontefice sottolineò la necessità di rispettare "le altrui convinzioni e le pratiche religiose, affinché in maniera reciproca, in tutte le società, sia realmente assicurato a ciascuno l'esercizio della religione liberamente scelta". E poi, ancora a maggio, egli insistette sulla necessità di ottemperare al principio di reciprocità: i cristiani devono amare gli immigrati e i paesi a maggioranza islamica devono riservare ai cristiani un buon trattamento – accogliendoli e rispettando la loro identità religiosa.

    Come al solito, gli ecclesiastici di grado inferiore sono più espliciti. "La radicalizzazione dell'Islam è la principale causa dell'esodo cristiano", asserisce Monsignor Philippe Brizard, direttore generale dell'Oeuvre d'Orient, un'organizzazione francese dedita ai cristiani del Medio Oriente. Monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense di Roma, consiglia alla Chiesa di abbandonare il suo "silenzio diplomatico" e "di esercitare delle pressioni sulle organizzazioni internazionali affinché esse pongano le società e gli Stati dei paesi a maggioranza musulmana davanti alle loro responsabilità".

    La crisi delle vignette satiriche danesi ha offerto un tipico esempio di disillusione cattolica. Inizialmente, i leader ecclesiastici criticarono la pubblicazione delle caricature di Maometto. Ma quando i musulmani reagirono con l'uccisione di preti cattolici in Turchia e in Nigeria, per non parlare delle decine e decine di cristiani trucidati nel corso di 5 giorni di scontri tra musulmani e cristiani in Nigeria, la Chiesa replicò ammonendo i musulmani nelle parole del Cardinale Angelo Sodano, il segretario di Stato del Vaticano: "Se diciamo ai nostri che non c'è libertà di offendere, dobbiamo dire agli altri che non c'è libertà di distruggere". "La reciprocità dovrebbe però essere un'esigenza sempre sottolineata sia nei contatti politici con le autorità dei Paesi islamici sia, ancor più, nei contatti culturali", ha aggiunto l'Arcivescovo Giovanni Lajolo, ministro degli Esteri vaticano.

    Ottenere per i cristiani che vivono nel mondo islamico gli stessi diritti di cui godono i musulmani che vivono nel mondo cristiano è diventato il cardine della politica diplomatica perseguita dal Vaticano nei confronti dei musulmani. Questo approccio equilibrato e serio evidenzia un profondo miglioramento nella comprensione che ciò potrebbe avere delle implicazioni che vanno ben oltre la Chiesa, visto il numero dei politici laici che tengono conto della sua leadership nelle questioni di interfede. Se i paesi occidentali dovessero altresì promuovere il principio della reciprocità, i risultati dovrebbero essere davvero interessanti.
    "

    Shalom

  2. #12
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    dal quotidiano LIBERO di oggi.


    Nella Turchia europea mattanza di cristiani

    di RENATO FARINA

    Non escono i nomi, non li dicono, escono i corpi, poveri fagotti inermi. Sono quattro nostri fratelli. Tre sono stati sgozzati, uno è in fin di vita in ospedale dopo essere stato ferito e aver cercato la fuga. Legati, bendati, immolati. A chi? Ad Allah. Non si conosce in questo momento alcun comunicato di condanna delle nostre moschee. Figuriamoci. È accaduto in Turchia, nella città sud-orientale di Malatya. È stato un assassinio rituale. «Cerimoniale», ha commentato il vescovo cattolico della zona, monsignor Luigi Padovese. Una pratica religiosa di tipo infame. I capri per il sacrificio erano cristiani, di quel tipo che proprio non è gradito da quelle parti (ma anche altrove). Non avevano confinato la loro fede nelle sacrestie o nei recessi della coscienza: non riuscivano a tenere per sé «il tesoro trovato nel campo». Per usare il titolo del libro di Joseph Ratzinger, volevano bene a «Gesù di Nazaret», ma proprio tanto. Al punto che la loro vita era stamparne le parole, spanderle dappertutto. Loro stavano zitti, ma lasciavano parlare il Vangelo. La loro specialità era proprio questa: avevano aperto una casa editrice e diffondevano la Bibbia e soprattutto i testi di Matteo, Marco, Luca e Giovanni in lingua turca. Prendendosi questo rischio hanno deciso la loro condanna a morte. Del resto, è proprio scritto nel Discorso della Montagna che stavano stampando: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi a causa mia. Esultate e rallegratevi» (Matteo 5,11). Dunque niente di nuovo. Ma per favore almeno dalle nostre parti si creda non dico al fatto che sono beati e che ora stanno rallegrandosi in cielo, ma che la loro morte è stata «a causa» della loro fede. Invece nessuno lo ammette. Si ha paura di dover ammettere che l'odio è scatenato da questa appartenenza al cristianesimo. Dicono le agenzie: sono stati i nazionalisti. Anzi "gli ultranazionalisti". Saranno anche arcinazionalisti quelli che hanno sgozzati i nostri fratelli (ortodossi o protestanti). Ma chissà perché i nazionalisti turchi se la prendono sempre con i cristiani. Pare che i criminali siano appartenenti del gruppo dei "Lupi grigi". Lo stesso branco in cui si muoveva Alì Agca, l'attentatore del Papa. Gli stessi che hanno proceduto all'eliminazione dell'editore armeno Hrant Dink, cristiano ovvio. I precedenti sono lì, chiari come il sole. Così com'è chiaro chi armò la mano di un ragazzo di 16 anni lo scorso anno, sempre in Turchia, e fu ucciso don Antonio Santoro. Già nel 1981 non si poteva dire che ad attentare al Papa fosse stato un islamico. Ricordo di aver proposto e fatto uscire sul settimanale il Sabato, nel numero speciale del 13 maggio, a poche ore dall'attentato in piazza San Pietro, il titolo: «L'odio di un musulmano»: fui rimproverato come irresponsabile da certe correnti vaticane. Ora la responsabilità dei sovietici appare evidente alla luce dei materiali recuperati nell'Archivio Mitrokhin. Ma si tace ancora sul nesso tra comunismo e islam. Secondo informazioni di fonte primaria, al momento della visita medica successiva all'arresto, Agca risultò essere stranamente completamente depilato. Ora si capisce bene perché: fanno lo stesso i kamikaze. Anche quello doveva essere un omicidio rituale. Invece. Invece niente. Dinanzi a questi quattro nostri fratelli morti, due libri bisogna leggere. La Bibbia. Ma anche l'Apocalisse di Oriana Fallaci. Lì ci sono pagine emblematiche sulla Turchia che sceglie la strada islamista. Il racconto delle ragazze annegate in mare con il chador, e i bagnini che non le salvano perché non si possono toccare le donne. E il premier Erdogan in silenzio, acquiescente. E sua moglie pure. Con l'Europa protesa ad accarezzare le velleità di questo Paese a riprendere il dominio sul Mediterraneo, con noi propensi a preferire il quieto vivere di adesso rispetto al disastro della propagazione del veleno islamico, con il consenso della sinistra. (Perché nessuno ha notato che le organizzazioni islamiche, per non inimicarsi la sinistra, nulla dicono contro i Dico? Almeno su questo dovrebbero dir la loro, anche se l'idea che hanno di famiglia è orribile. Invece sono astuti, i capi dell'Ucoii tacciono...). «Hezbollah, forse», ipotizza a ragion veduta il vescovo Padovese se pensa ai possibili assassini. La polizia indaga a vasto raggio, ha già cominciato a far sapere che forse gli omicidi sono stati causate da contrasti interni alla casa editrice cristiana. Le solite bugie. Tra un po' diranno che gli assassini sono dei pazzi. E poi via come prima. Oggi la probabilità più alta al mondo per essere uccisi anche se si sta in casa propria, è di vivere in Turchia e di aver detto di essere cristiani. Do- po un attimo, come capitò per don Santoro, arrivano le calunnie. Conversioni a pagamento, scrissero i quotidiani locali per fornire un movente al giovane criminale. A don Santoro nessuno ha intestato un'aula parlamentare, non ha tirato estintori ai carabinieri, anzi ha rovinato il dialogo interreligioso. C'è un problema politico aggiunto. Tra qualche tempo si va alle elezioni del presidente della Repubblica turco. Ci punta Erdogan. Sarebbe il primo presidente islamista che diventa capo dello Stato ad Ankara, rompendo la tradizione che vorrebbe per quella carica un "laico", amico dell'esercito, senza cui oggi questo Paese sarebbe dominio della teocrazia islamica. Ma il vento di questo Islam delle teste mozzate si diffonde, al di là delle denominazioni fanatiche. Un cardinale mi ha riferito il racconto tra lo stupito e il costernato fattogli da un prelato cattolico turco. Aveva assunto con mansioni di fatica un uomo buonissimo, un musulmano che più moderato non si poteva. Tempo fa, gli ha riferito che ormai la cosa era sicura: nel procedere della Jihad sarebbe toccato di soccombere anche al suo amato vescovo e alle suore. «Ma voi siete buoni, vi avviso quando manca poco, e poi ci penserò io senza farvi male». Non è una panzana, verità giurata. Ma chi ha il coraggio di spiegarlo da noi? Adesso che si fa, dopo questi fratelli assassinati? Niente si fa. Siamo così. Nessuna emozione, chi dice che c'è una guerra mondiale in atto viene fatto passare per pirla, più fanatico lui di quelli che vanno in giro a sgozzare la gente. Silenzio. Il governo turco non offre sicurezza ai pochi cristiani isolati e soli che stanno lì, amen. Guardiamo da lontano. Guai a dire terroristi islamici. Sono nazionalisti. Amano così tanto la patria da far fuori i cristiani. Intanto a Bagdad gli islamici hanno imposto di levare la croce dalle cupole e dai campanili. Si sono piegati tutti, meno i cattolici caldei, dalla loro cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Paolo non la vogliono togliere, fanno la guardia per impedire che qualcuno ci salga a buttarla giù. Li hanno minacciati di morte. Non cedono, questi poveri idioti. Non riescono a capire che il dialogo impone di mettere da parte i segni che dividono. Ma io ringrazio il cielo che c'è gente così.
    Shalom

  3. #13
    Forumista
    Data Registrazione
    07 Jul 2006
    Messaggi
    382
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da tucidide Visualizza Messaggio
    Ecco che ci vorrebbe una riflessione da parte dei Bertinotti italici su come rendere possibile in quei paesi islamici l'estensione dei diritti che ha in mente. Ma saranno veri diritti umani o solo diritti "storicamente determinati"?
    Caro Tucidide,

    la vera riflessione dovrebbero farla tutte quelle put**** che rispondono al nome di "catto-comunisti", ovvero quel branco di pseudo-cattolici che si alleano politicamente con la sinistra e fanno tanto gli ecumenici e i buonisti coi musulmani. In poche parole, tutti quei vigliacchi pseudo-cristiani che credono di poter venire a patti anche col demonio nell'illusione di salvarsi dal loro odio, non capendo che è proprio grazie all'arrendevolezza e alla complicità dei falsi cattolici e dei falsi liberali che i sinistri e gli islamici avanzano sempre più indisturbati nel nostro Paese e nella nostra disgraziata Europa.
    Ma dato che quelle grandi putt**** (mi dispiace, ma non trovo termine più adeguato) dei catto-comunisti hanno buttato nella spazzatura la loro coscenza già da diversi anni, non c'è molto da sperare.
    Ho paura che stavolta, a diffferenza che col nazismo e col comunismo, non ci salverà neppure un miracolo.
    Dopo aver rinunciato ad una serie di simboli (la statua di Santiago Matamoros nella cattedrale di Compostela, il quadro raffigurante la battaglia di Lepanto da Montecitorio e tanti altri ancora) i nostri stra-vigliacchi "cattolici adulti" si piegheranno sempre più, di ricatto in ricatto, fino all'introduzione della legge coranica qui a casa nostra. E in quel momento, state certi, ci saranno tanti coglioni che avranno pure il coraggio di dire che nelle catacombe non si sta poi così male. E guai a chi fiata!

    Amen, anzi inch'Allah

    PA

  4. #14
    a.k.a. tolomeo
    Data Registrazione
    18 Jul 2005
    Messaggi
    42,306
     Likes dati
    0
     Like avuti
    12
    Mentioned
    7 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Pietro Aretino Visualizza Messaggio
    Caro Tucidide,

    la vera riflessione dovrebbero farla tutte quelle put**** che rispondono al nome di "catto-comunisti", ovvero quel branco di pseudo-cattolici che si alleano politicamente con la sinistra e fanno tanto gli ecumenici e i buonisti coi musulmani. In poche parole, tutti quei vigliacchi pseudo-cristiani che credono di poter venire a patti anche col demonio nell'illusione di salvarsi dal loro odio, non capendo che è proprio grazie all'arrendevolezza e alla complicità dei falsi cattolici e dei falsi liberali che i sinistri e gli islamici avanzano sempre più indisturbati nel nostro Paese e nella nostra disgraziata Europa.
    Ma dato che quelle grandi putt**** (mi dispiace, ma non trovo termine più adeguato) dei catto-comunisti hanno buttato nella spazzatura la loro coscenza già da diversi anni, non c'è molto da sperare.
    Ho paura che stavolta, a diffferenza che col nazismo e col comunismo, non ci salverà neppure un miracolo.
    Dopo aver rinunciato ad una serie di simboli (la statua di Santiago Matamoros nella cattedrale di Compostela, il quadro raffigurante la battaglia di Lepanto da Montecitorio e tanti altri ancora) i nostri stra-vigliacchi "cattolici adulti" si piegheranno sempre più, di ricatto in ricatto, fino all'introduzione della legge coranica qui a casa nostra. E in quel momento, state certi, ci saranno tanti coglioni che avranno pure il coraggio di dire che nelle catacombe non si sta poi così male. E guai a chi fiata!

    Amen, anzi inch'Allah

    PA
    assolutamente: quelle puttane sono i peggiori.
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  5. #15
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    Torino
    Messaggi
    12,791
     Likes dati
    368
     Like avuti
    795
    Mentioned
    60 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da yurj Visualizza Messaggio
    La gente: la Chiesa Cattolica Spa non rispetta la laicità dello Stato.
    Si però se da cristiano diventi musulmano nessuno ti condanna a morte o ti mette in galera...

  6. #16
    email non funzionante
    Data Registrazione
    29 Mar 2007
    Messaggi
    57
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Islam male assoluto

  7. #17
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    Torino
    Messaggi
    12,791
     Likes dati
    368
     Like avuti
    795
    Mentioned
    60 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito

    male assoluto no... male relativo si... solo un po meno relativo di altre religioni

  8. #18
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Località
    Cividât
    Messaggi
    1,554
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    non resta ch econfidare nel Santo Pugno del Santo Re


  9. #19
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Dal Corriere della Sera del 21 maggio 2007:


    «Il sorpasso che non c'è»

    di Magdi Allam

    I l sorpasso dei musulmani», «L' egemonia di Allah», sono alcuni dei titoli pubblicati dalla stampa nazionale riferendosi al dato, elaborato dal «World Christian Database», secondo cui i musulmani nel mondo sarebbero 1.322.793.214 contro 1.115.000.000 di cattolici. Ebbene questa statistica pecca di due errori di fondo: confonde la realtà demografica con quella religiosa e considera l'islam come un blocco monolitico, mentre si tratta di una galassia estremamente frantumata e conflittuale.
    Per quanto concerne la realtà demografica, bisogna premettere che negli Stati in cui il peso dei musulmani e dei cristiani tende a equivalersi, come nel caso della Nigeria e dell'Etiopia, o anche nel caso in cui la percentuale dei cristiani è fortemente significativa, come nel caso del Libano o della Costa d'Avorio, sussiste un ampio margine di approssimazione nel computo delle quantità. Specie laddove non è prevista la registrazione obbligatoria della religione sui documenti d'identità. E tenendo presente che non esistono degli albi ufficiali degli aderenti all'islam, trattandosi di una fede che si basa sul rapporto diretto tra il fedele e Dio.
    Detto ciò è del tutto discutibile la sovrapposizione della realtà demografica a quella religiosa. Perché non tiene in alcun conto il fatto che una persona, pur essendo nata da genitori cattolici o musulmani, può in età adulta diventare non credente, essere non praticante, professarsi agnostico o convertirsi ad altra religione. Ebbene questi mutamenti rispetto alla fede originaria non emergono dal dato demografico e difficilmente verrebbero ammessi dai musulmani.
    Il secondo errore di fondo è lamassificazione dell'islam. Come è possibile mettere sullo stesso piano i musulmani dell'Albania, che lo sono perlopiù nominalmente dopo mezzo secolo di dittatura comunista, con i wahhabiti dell'Arabia Saudita che — quali custodi dell'ortodossia — investono un fiume di denaro per imporre il loro credo oscurantista nel resto del mondo? Come è possibile accomunare i sunniti jihadisti che in Iraq, in Afghanistan e in Pakistan arrivano a farsi esplodere nelle moschee degli sciiti perseguitati alla stregua degli eretici, con le masse sostanzialmente laiche presenti in Turchia, Indonesia e Tunisia? Come è possibile non distinguere tra i gruppi salafiti che condannano di apostasia l'insieme della popolazione che non si sottomette al loro arbitrio, fino a provocare il massacro di 200 mila musulmani in Algeria, con i movimenti mistici che oltre ad Allah venerano i loro santi nelle zawiye? E se è vero che numericamente i terroristi e i militanti della Guerra santa islamica sono una minoranza, la loro ideologia coinvolge una percentuale più ampia di musulmani. Che sin dagli esordi dell'islam sono una realtà estremamente conflittuale. Lo studioso egiziano Abdel Moneim Al Hefni ha calcolato in un'antologia del 1999 che ci sono ben 759 comunità, movimenti, gruppi e partiti islamici nel mondo. La gran parte dei quali si scomunicano a vicenda.
    Per tutto ciò è sbagliato basarsi sul dato demografico per trarre delle conclusioni fondate sul piano religioso. Quindi non vi è ragione per cui i cattolici debbano preoccuparsi dell'ipotetico sorpasso numerico dei musulmani. Casomai dovrebbero occuparsi di consolidare l'adesione alla fede tra gli stessi cattolici, nonché della condivisione dei valori assoluti e universali con i musulmani. Perché il rischio che veramente corriamo è che esploda lo scontro tra un fronte cattolico inquinato dal relativismo religioso e un fronte islamico avvelenato dal nichilismo etico.
    www.corriere.it/allam

    E' da aggiungere che cristiani non sono solo i cattolico-romani, ma se si mettono, come si è fatto con l'Islam, tutti nello stesso calderone e con lo stesso criterio "demografico" ( quindi si sommano cattolici, ortodossi, protestanti, anglicani.....) gli stessi sono ancora quasi il doppio dei musulmani (pur contati in qul modo contestato da Magdi Allam).

    Saluti liberali

  10. #20
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Dal quotidiano LIBERO di oggi....

    Adesso basta fare i pavidi, aiutiamo i cristiani perseguitati

    - Aderiamo all'appello di Magdi Allam contro la persecuzione dei cristiani, il loro assassinio sistematico, la pulizia etnica cristofobica che ha il suo apice nei Paesi arabi ed in genere in quelli musulmani. Magdi, che è un musulmano ed è arabo-egiziano, fornisce le cifre. Non ci sono ragioni plausibili o scuse storiche per la cacciata a furor di armi dei battezzati. Gli autoctoni del Nord Africa e dell'Asia Minore sono loro, sono i cristiani. Così pure in Iraq. Prima che giungessero gli invasori con la sciabola in nome del profeta Maometto quelle terre erano popolate da chi aveva accettato l'annuncio degli apostoli. Ora non ci sono più o quasi. Via dal Libano, spariti dalla Siria, stritolati in Egitto e costretti alla conversione. Paradossalmente c'era una comunità numerosa di cattolici dalle parti di Bagdad. Ancora nel 2003 nella capitale irachena sussistevano 50 parrocchie, in tutto il Paese un milione e mezzo di fedeli potevano circolare con il crocifisso al collo. Ora sono rimasti in poche decine di migliaia. La maggior parte è fuggita per l'impossibilità a godere di qualsiasi libertà religiosa. Le chiese sono state devastate. I sacerdoti assassinati. È di pochi giorni fa la notizia della strage di Mossul. Il 3 giugno un sacerdote cattolico di rito caldeo, padre Ragheed Ganni, di 34 anni, è stato assassinato davanti alla chiesa dello Spirito Santo. Con lui sono stati uccisi tre diaconi suoi aiutanti. L'Islam, sunnita o sciita, si palesa in quelle terre con quel volto che non ammette moderazione, come già denunciato da Oriana Fallaci, trattata per questo come denigratrice di una religione altrui, e come tale rinviata a giudizio in nome della legge Mancino: solo la morte le ha evitato l'onta di un processo. Non solo in Iraq. Questo processo di purificazione, cioè di eliminazione, di quanto non è islamico continua in ogni Paese dove la mezzaluna primeggi. In Sudan un genocidio che ha già avuto un milione e mezzo di vittime tra cristiani e animisti non determina sanzioni di alcun genere. La Turchia si apre all'Europa mentre restringe ogni giorno di più lo spazio di una tranquilla presenza di sacerdoti e missionari cattolici e protestanti, ufficialmente difesi dalle autorità governative che però tollerano movimenti che passano con facilità dalle minacce allo spargimento di sangue. La guerra civile palestinese tra Al Fatah e Hamas ha per vittime non dichiarate gli arabo-cristiani, difesi da nessuno. Papa Ratzinger accogliendo George W. Bush ha chiesto di tutelare le minoranze cristiane, ha domandato che i cristiani non siano rinchiusi in ghetti indegni di qualsiasi costume civile. Tutto questo non ha trovato nessuna eco nel nostro governo. L'unica preoccupazione è quella di distinguersi in astratto dall'America, ma senza alcuna proposta di sostegno a presenze che non abbiano per precetto di frequentare le moschee. La Farnesina si è dichiarata equivicina a palestinesi e israeliani: di certo non si è nemmeno accorta della presenza di cristiani in Medio Oriente. L'Europa a sua volta parla di cristianesimo solo per denunciare la presunta omofobia di alcuni prelati. Quando Benedetto XVI condannò nel settembre scorso a Ratisbona la violenza come mezzo di propagazione della fede citando alcuni passi del Corano, fu attaccato concordemente dalla stampa di sinistra di qua e di là dell'Atlantico e dai mass media musulmani. Fu lasciato solo anche dai "cristiani adulti" perché coglievano nelle sue parole una scarsa attitudine al dialogo. Ci vergogniamo un po': ha dovuto essere Magdi Allam, un musulmano laico e condannato a morte dai suoi correligionari, a ricordarci il dovere di far sentire la nostra vicinanza a quanti condividono con noi - credenti o no che siamo - le radici evangeliche di una desiderata fioritura di civiltà e di pace. Di questa vicenda impressiona una certa nostra vigliaccheria più che la cattiveria dei persecutori. Ci lasciamo invadere tranquillamente da popolazioni islamiche in nome dell'umanità. Questa umanità si tramuta in indifferenza alla notizia di offese a cristiani a due passi da noi. Accogliamo comunità islamiche, concediamo terreni e finanziamenti per moschee a chi non alza un dito perché la stessa longanimità sia praticata nei loro paesi, anzi giustificano vessazioni e negazioni della libertà. E poi i comunisti e la sinistra li coccolano come confratelli e vogliono dar loro il diritto di voto. Ma la responsabilità è specialmente nostra. Fa specie la debolezza del segno cristiano in Italia, un Paese che si vorrebbe prigioniero del Vaticano. Basti guardare la differenza di tensione morale nei confronti di padre Giancarlo Bossi, rapito nelle Filippine da tagliagole islamici, rispetto a quella dedicata a chiunque altro sia stato sequestrato da bande armate. Non si ricorda un appello in tivù di nessun ministro, nessuna drammatica telefonata a qualche premier. Perché? Occorre svegliarsi. Per questo aderiamo ed invitiamo ad aderire alla manifestazione del 4 luglio a Roma, in piazza Santi Apostoli. Pacifici, ma tenaci: ci sono care quelle persone, ci è cara la culla della speranza sorta duemila anni fa: che siamo credenti oppure no, è la nostra storia.
    Shalom

 

 
Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Giulio Meotti racconta la persecuzione dei cristiani nei paesi musulmani
    Di DanielGi. nel forum Chiesa Ortodossa Tradizionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 10-11-12, 20:04
  2. Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 25-03-10, 01:03
  3. Egitto, scontri tra cristiani e musulmani: uccisi 5 cristiani
    Di Zefram_Cochrane nel forum Politica Estera
    Risposte: 39
    Ultimo Messaggio: 10-01-10, 19:14
  4. Salviamo i cristiani dal martirio e dall'indifferenza
    Di Dottor Zoidberg nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 03-07-07, 23:25
  5. Filippine:continua nell'indifferenza il massacro di cristiani
    Di Dragonball (POL) nel forum Padania!
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 10-03-02, 23:48

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito