FISCO: UNIONCAMERE; IRPEF INIQUA, COLPITE FAMIGLIE CON FIGLI
(ANSA) - ROMA, 9 ott - Le famiglie numerose in Italia sono
più penalizzate dal fisco rispetto ai nuclei famigliari senza
figli, al punto da pagare, nel caso di una famiglia monoreddito
con figli a carico, anche il 40% in più di una coppia sposata
senza bambini.
E' quanto calcola Unioncamere che, dati alla mano, dimostra
come l'attuale regime di imposizione dell'Irpef sulle singole
persone fisiche "operi una pesante discriminazione a danno
delle famiglie numerose monoreddito". Tanto che il sistema
fiscale potrebbe essere anche considerato uno dei fattori alla
base della drastica riduzione della natalità.
Per rendersene conto, spiega l'associazione, basta
confrontare l'onere fiscale che grava su due ipotetici nuclei
famigliari con reddito uguale ma distribuito in modo diverso. Il
primo nucleo è composto da un capofamiglia che ha a proprio
carico il coniuge e due figli con più di tre anni e che
percepisce un reddito da lavoro dipendente, al netto dei
contributi sociali, di 34.000 euro l'anno. Il secondo è formato
invece da due coniugi senza figli che percepiscono ciascuno un
reddito da lavoro dipendente di 17.000 euro l'anno.
Nel 2004, calcola Unioncamere, la prima famiglia avrebbe
pagato un'imposta netta di 7.838 euro, mentre la seconda avrebbe
versato 5.630 euro. Con una differenza cioé, a parità di
reddito, del 39,2%. La sperequazione, aggiunge l'associazione,
é stata però "leggermente attenuata" dalla Finanziaria 2005
che ha disposto un nuovo metodo di calcolo della deduzione 'no
tax area' che tende a tutelare maggiormente le famiglie
numerose.
Ciò non toglie che l'attuale regime dell'Irpef, calcolato
sulle singole persone fisiche, indipendentemente dai vincoli
famigliari (come avviene invece ad esempio in Francia), "opera
una pesante discriminazione a danno delle famiglie numerose
monoreddito" e "non sembra soddisfare uno dei criteri
comunemente ritenuti desiderabili per un'imposta sul reddito.
Cioé quello - continua Unioncamere - secondo cui il carico
impositivo per due famiglie con lo stesso reddito non dovrebbe
differire in misura significativa e comunque non in misura tale
da penalizzare indirettamente il concepimento dei figli. Tale
circostanza - sottolinea ancora - non deve essere trascurata
allorché si indagano i fattori economici e sociali che stanno
alla base della drastica riduzione della natalità".(ANSA).