domenica ottobre 9, 2005 12.26 16
MILANO (Reuters) - La riforma della Banca d'Italia all'esame del Parlamento dovrà accogliere le indicazioni "precise" della Bce, tra cui una maggiore collegialità nelle decisioni dell'istituto, per essere conforme ai trattati europei e agli standard in vigore.
Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, in un'intervista pubblicata oggi dal Sole 24 ore.
"L'opinione pubblicata giovedì dalla Bce è molto chiara e dà indicazioni precise su come l'attuale testo vada modificato per essere conforme ai Trattati europei e agli standard vigenti, in particolare per quel che riguarda la collegialità, il mandato a termine per tutti i membri del Direttorio, il ruolo del Consiglio superiore e le garanzie di indipendenza finanziaria della Banca dopo il passaggio di proprietà", dice Bini Smaghi citato dal quotidiano finanziario.
"Ritengo molto importante che il parere sia stato pienamente condiviso dalla stessa Banca d'Italia, Costituisce un messaggio molto chiaro per il legislatore. Sta ora a quest'ultimo agire, consapevole però del fatto che il mancato recepimento di alcune raccomandazioni comporterebbe una violazione dei Trattati", ha aggiunto.
Giovedì scorso il Senato ha approvato un pacchetto di emendamenti proposti dal governo al ddl sul risparmio, introducendo, tra l'altro, il mandato a termine di sette anni non rinnovabile per il Governatore di Bankitalia, a partire dal successore di Antonio Fazio, ma respingendo la proposta di trasferire il controllo sulla concorrenza bancaria dall'istituto centrale all'Antitrust.
Intervenendo lo stesso giorno sulla riforma della Banca d'Italia, il presidente della Bce Jean-Claude Trichet ha accolto con favore il mandato a termine del Governatore, ma ha chiesto che la norma sia estesa anche agli altri membri del direttorio.
Ha poi indirettamente criticato la larga discrezionalità di cui gode attualmente il governatore Fazio in base allo statuto centrale, chiedendo che il principio della collegialità riguardi non solo la fase di consultazione, come previsto dalle norme approvate a Palazzo Madama, ma anche quella decisionale.
La Bce ha dato inoltre disco verde alla modifica della proprietà di Bankitalia, che dovrebbe passare gradualmente dalle banche commerciali alla mano pubblica, perché "non avrà impatto sulla indipendenza della banca centrale", ma ha indicato che sarà necessario rivedere il ruolo del Consiglio superiore, compresi gli aspetti relativi alla procedura per la nomina e la revoca del governatore e degli altri componenti del Direttorio.
Il voto finale sul ddl del risparmio è atteso la prossima settimana al Senato, dopo di che il disegno di legge passerà alla Camera.