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  1. #1
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    Predefinito Lampedusa. Il vescovo e la confraternita della vergogna

    http://www.articolo21.info/notizia.php?id=2559

    Immigrati nudi nelle trasferte. Non si placano le polemiche sul centro per immigrati di Lampedusa. Nel giorno in cui il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu dice: «Non ho mai sentito dire prima di oggi che a Lampedusa siano stati compiuti atti illegali e che siano state torturate e maltrattate persone.


    Sfido qualsiasi Paese europeo che abbia problemi di immigrazione clandestina a gestire strutture più umane e più sollecite di quelle italiane», ecco un’altra grave denuncia. Questa volta non arriva da l’Espresso ma da Biagio Palumbo, medico ed ex direttore del Cpt di Agrigento. «In quel centro - sostiene Palumbo - si lucra sugli immigrati». Secondo il medico, anche lui componente della Misericordia - l’associazione che gestisce l’unica struttura dell’isola siciliana ora sott’inchiesta dopo il reportage del settimanale nazionale - le irregolarità sarebbero state commesse dai suoi colleghi. «Ogni volta - racconta Palumbo - mi recavo dal vescovo della città, dal quale le Confraternite in qualche modo dipendono, e segnalavo ciò che non funzionava: da Lampedusa gli immigrati arrivano nudi, senza i necessari indumenti che i volontari devono fornire a queste persone». Il medico, oltre a monsignor Carmelo Ferraro, avrebbe denunciato il tutto anche alla Prefettura di Agrigento, «ma nessuno ha mai fatto nulla per rimettere le cose a posto. Il vescovo Ferraro - prosegue Palumbo - forse illuso da qualche funzionario della prefettura, mi chiedeva di andare avanti».
    E non finisce qui. Palumbo getta un’ombra ancora più nera su Lampedusa, ma precisa: «Vi sono fatti molto più gravi commessi in questi anni in quel centro, ma mi riservo di riferire solo davanti agli investigatori». Nel frattempo l’uomo continua la sua battaglia per i diritti umani come può. Ieri ha inviato una lettera al direttivo nazionale delle Confraternite, sollecitando un intervento. «Sono un volontario - conclude Palumbo - che crede nei valori su cui quali si basa la Misericordia, ma quanto è avvenuto a Lampedusa getta discredito su tutti».
    Di tutt’altro avviso Pisanu: «Aspetto con serenità gli esiti delle indagini, soprattutto quella dell’autotirtà giudiziaria». E sulla visita al centro della Ue ha detto: «Sto aspettando la relazione, se sono ben informato sarà in netto contrasto con il servizio de l’Espresso».

  2. #2
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    http://www.guidasicilia.it/ita/main/...p?IDNews=18806

    Al Cpt di Lampedusa vi sarebbe il rispetto dei diritti umani e delle leggi italiane

    Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu: ''Su Lampedusa credo alla Commissione europea'' Le opinioni dei lettori

    Il Centro di permanenza temporanea di Lampedusa è stato visitato dalla Commissione europea Diritti civili che ha fatto gli accertamenti necessari e stilerà una relazione che, a quanto sembra, potrebbe essere in netto contrasto con il reportage dell'Espresso.

    L'ha ricordato il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, rispondendo ai giornalisti a Cagliari sulle polemiche suscitate dall'inchiesta del settimanale.

    Pisanu ha spiegato che secondo alcuni membri della commissione, al Cpt vi sarebbe il rispetto dei diritti umani e delle leggi italiane, mentre altri esperti avrebbero riferito di una messa in scena del ministero dell'Interno perché fosse tutto al meglio. ''Opinioni rispettabilissime - ha precisato Pisanu - ma la verità è semplice: il centro di Lampedusa è concepito per 200 persone e quando ne arrivano 1.000 è possibile avere problemi momentanei di gestione''.

    Ma se il ministro stempera le polemiche, da Biagio Palumbo, medico ed ex direttore del Cpt di Agrigento chiuso nel novembre 2004 per ristrutturazione, arrivano ulteriori accuse: ''Nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa lucrano sugli immigrati. Ci sono complicità nella confraternita della Misericordia e nelle istituzioni''.

    Palumbo, anche lui componente della Misericordia, sostiene che le irregolarità che sarebbero state commesse dai suoi colleghi della Misericordia, che gestiscono la struttura di Lampedusa, ''erano già state denunciate alla prefettura di Agrigento e al vescovo della città, monsignor Carmelo Ferraro, ma nessuno ha mai fatto nulla per rimettere le cose a posto''.

    ''Tutto quello che ho sempre sostenuto - aggiunge Palumbo - segnalandolo nelle sedi istituzionali, adesso è finalmente emerso dall'inchiesta di questo giornalista coraggioso dell'Espresso al quale darei un premio. Io sono un volontario che crede nei valori sui quali si basa la Misericordia e quanto è avvenuto a Lampedusa getta discredito su tutti, per questo motivo sto inviando una lettera al direttivo nazionale delle confraternite sollecitando un loro intervento''.

    Palumbo ha inoltre raccontato che gli immigrati venivano mandati da Lampedusa al centro di Agrigento ''nudi, senza i necessari indumenti che i volontari devono fornire agli extracomunitari''.

    Intanto, mentre i Democratici di sinistra si dicono pronti a presentare una mozione all'Assemblea regionale siciliana per chiedere ''l'impegno delle istituzioni regionali per garantire il rispetto e la tutela dei diritti umani nei centri di accoglienza per immigrati situati nel territorio regionale'', sono complessivamente 220 i clandestini trasferiti con un ponte aereo dal Centro di prima accoglienza di Lampedusa al Cpt di Crotone. Dallo scalo dell'isola sono decollati ieri due voli diretti in Calabria. Nella struttura, che ha una capienza massima di 190 posti, restano ancora 336 immigrati.

  3. #3
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    Il giornalista Palumbo e alti giornalisti denunciano che quasi nessuno dei beni di prima necessità che la Prefettura paga alla confraternita viene distribuito agli immigrati.

    Che fine fanno questi beni che vengono appaltati a società private a caro costo e gestiti dalla confraternita?

    Il vescovo cosa fa? Perché non fa chiarezza sull'uso di questi fondi e la distribuzione di questi bene?

    Che fine fanno? La stessa fine dei beni della caritas che si trovano di contrabbando in minimarket e bancarelle?

  4. #4
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    http://esteri.rifondazione.co.uk/Not...05/05M3893.htm

    C'è anche chi con il centro si è scottato. Come il parroco, don Leo Argento, da otto anni sull'isola. Qualche anno fa, prima che la gestione del centro la prendesse la confraternita della Misericordia, il sacerdote si prese carico del Ctp. E vide che qualcosa non andava: vide i metodi poco cristiani con i quali erano trattati i migranti, gli abusi. Si decise a denunciarli. Ma bastò una intimidazione mafiosa - fecero saltare la macchina di uno stretto collaboratore - per farlo desistere. «Abbiamo il coraggio di scagliarci contro i migranti ma non di chi specula sul fenomeno», ci dice. E parla come se avesse il vangelo in mano: «La vita è una lotta all'ingiustizia, e l'ingiustizia è come la gramigna: bisogna tagliarla anche se poi ricresce continuamente». A buon intenditore.

    Una manciata di lampedusani lavora all'interno del centro alle dipendenze della Misericordia. Per loro l'esistenza del centro è garanzia di un posto di lavoro. Senza menzionare le decine di giornalisti, parlamentari in visita con interpreti, addetti stampa, collaboratrici al seguito; ricercatori, volontari dell'Arci e della Lega antirazzismo che d'estate monitorano il centro, studiosi che cercano di trovare la formula del laboratorio Lampedusa: tutti contribuiscono all'economia dell'isola, tanto quanto i turisti. In paese si dice che anche la Misericordia si arricchisce col business dei migranti: i fondi del governo per i Ctp fanno gola. E si prendono anche due piccioni con una fava: un responsabile della confraternita, trasferitosi qui da Palermo, ha anche aperto un ristorantino niente male.

  5. #5
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    http://www.stefanomencherini.org/it/news/inutile.htm

    Inutile visita degli europarlamentari a Lampedusa: il ministero degli Interni occulta...

    Inutile visita di un gruppo di parlamentari a Lampedusa. Il ministero dell'Interno fa piazza pulita e pone persino a una delegazione dell'europarlamento in visita nel Cpt di Lampedusa problemi di privacy per gli incartamenti che riguardano le espulsioni-deportazioni.
    Da una nota dell'agenzia Ansa del 15 settembre:
    "La delegazione di 12 eurodeputati, guidati dal vicepresidente della Commissione liberta' civili Stefano Zappala' (Forza Italia)ha incontrato a Lampedusa il prefetto di Agrigento, il questore, il sindaco dell'isola e il sottosegretario agli Interni Giampiero D'Alia.
    Nel centro di accoglienza per ora sono ospitati 11 immigrati clandestini. Per l'eurodeputato Giusto Catania (Prc) "questo e' uno scandalo".
    "Ogni volta -aggiunge- che veniamo in visita ufficiale il Cpt viene svuotato: quello di oggi e' il record negativo. Mai, neanche d'inverno, vi sono solo 11 immigrati. Il governo e' reticente sui decreti di espulsione che riguardano rinvii in Libia, sulle convenzioni con l'Associazione la "Misericordia" e con gli alberghi che ospitano le forze dell'ordine".
    "Non capisco -prosegue- perche' gli immigrati non siano forniti di assistenza legale e non vedano il giudice di pace entro le 48 ore. E poi come mai la maggior parte di clandestini e' identificata come proveniente dall'Egitto? E guardacaso tutti gli egiziani finiscono in Libia".


    --------------------------------------------------------------------------------

    Da " l' Unità " del 16.09.2005
    Lampedusa, Cpt ripulito per l'ispezione dei parlamentari: solo 11 immigrati
    di Valentina Petrini



    Lampedusa svuotata. Nel centro di prima accoglienza (cpa) per immigrati, gestito dalla cooperativa Misericordia, giovedì c'erano solo 11 stranieri. Un record di presenze nella storia di questa struttura, da sempre passata alla cronaca come una delle più sovraffollate tra quelle italiane (anche 900, 1000 stranieri nel mese di agosto). La delegazione dei 12 europarlamentari che ieri è atterrata sull'isola proprio per verificare le accuse di violazione di diritti umani, mosse allo stato italiano da molte organizzazioni internazionali e politiche, si è trovata di fronte ad un'immagine spettrale.

    Camerate vuote, ambienti pulitissimi, elenchi nuovissimi in 4 lingue sui diritti dei migranti appesi ai muri. «Da italiano mi sento indignato e preso in giro - ha dichiarato il parlamentare europeo dei Ds, Claudio Fava - come se noi non sapessimo e non avessimo avuto modo di verificare già in passato le condizioni di sovraffollamento di questo centro». Ieri l'obiettivo della Commissione europea, «Giustizia, sicurezza e libertà», guidata dal forzista Raffaele Zappala, era, in particolare, quello di raccogliere materiale più dettagliato sulla vicenda delle deportazioni dei migranti verso la Libia e sul contenuto degli accordi «informali» stipulati tra questo paese e l'Italia nel 2003. L'inutilità dell'ispezione è stata chiara sin dal mattino. Da quando il funzionario di Polizia Vincenzo Delicato, ha annunciato: «Ci dispiace ma non disponiamo dei registri dei trasferimenti». Immediata la reazione della delegazione: «È una farsa - ha dichiarato l'olandese Kateline Buitenweg (Verdi) - mi sento presa in giro, cosa siamo venuti a fare». «Prendiamo atto che il governo ha qualcosa da nascondere» ha detto Giusto Catania (Rifondazione).

    Il nodo centrale della questione è questo: ogni provvedimento di espulsione, prima di essere eseguito deve ottenere la convalida di un giudice. L'esperienza della Cap Anamur, e la cronaca degli ultimi due anni, induce ad una domanda: come si può ottenere una convalida da un magistrato in sole 24 ore? È questo il tempo che di solito passa dal momento dello sbarco a quello dell'espulsione. L'Arci e Medici Senza frontiere, dal mese di giugno a Lampedusa con un presidio democratico permanente, ieri hanno fornito dati in controtendenza a quanto sostenuto dalle nostre autorità: «Ci sono almeno 200 persone, in gran parte egiziani, palestinesi e iracheni, che nel corso dell'estate sono state portate in Libia con voli militari - ha denunciato Filippo Miraglia, responsabile nazionale immigrazione dell'Arci - Noi siamo qui da 3 mesi e abbiamo elaborato un dossier che renderemo pubblico a breve, in cui ci sono le date e il numero di immigrati per volo, rimpatri che abbiamo visto con i nostri occhi. Chiediamo di sapere che fine hanno fatto questi immigrati, qual era la loro identità e nazionalità di appartenenza».

    Mhagdi Mohammed è uno degli 11 ancora presenti nel Cpa di Lampedusa. I parlamentari cercano di parlare con lui. «Come stai?». «Sono libero», risponde. «È chiaro ed evidente che non ci sono le condizioni per raccogliere materiale veritiero - conclude Fava - me ne vado di qui ancora più convinto dell'esistenza di molte anomalie». «Per favore smettetela di fare i guerrafondai - commenta il leghista Mario Borghezio - questo è un hotel a cinque stelle, anch'io ci dormirei».

    Il bilancio della giornata è praticamente nullo: a nessuna delle domande centrali poste dalla delegazione è stata data una risposta esauriente. Esiste una banca dati nazionale di tutti coloro che sono transitati in Italia nei Cpt? «Non siamo autorizzati a rispondere». Esiste una copia degli accordi tra l'Italia e la Libia? «Possiamo dirvi il contenuto a voce, ma se mi chiedete una copia, non ce l'abbiamo».

    A fine ispezione l'ultima sorpresa. Nell'unica camerata in cui dormono gli 11 migranti, convivono presunti scafisti e il loro unico accusatore. La notizia allarma la delegazione. «Non temi ritorsioni?». La sua risposta: «Lui non sa che sono io ad accusarlo».


    da " Liberazione "
    Arriva l'ispezione, il Cpt è vuoto. Lindo e pinto

    E' la "sorpresa" riservata agli europarlamentari in visita ieri al centro di Lampedusa. Camerate passate a lucido, coperte pulite, lavandini bianchi
    Laura Eduati
    Lampedusa nostra inviata
    Lindo come una colonia estiva. E vuoto come una scuola d'estate. Così hanno trovato il Ctp di Lampedusa gli europarlamentari in visita ieri dopo che Strasburgo, l'aprile scorso, aveva sollecitato delle verifiche sulle condizioni del centro e sui rimpatri forzati verso la Libia, sospettando una violazione dei diritti umani. Fino ai primi giorni di settembre lì dentro erano ammassati almeno settecento stranieri arrivati coi barconi. E intercettati. Ma della bolgia infernale la delegazione non ha visto nulla. Camerate passate a lucido, coperte pulite, lavandini bianchi. «Chiaramente una farsa», è stato il commento della maggior parte dei visitatori, guidati come una scolaresca in gita dai responsabili del centro, appartenenti alla discussa confraternita della Misericordia - accusata di gestire malamente il Ctp -, dal prefetto di Agrigento, il questore, il sindaco di Lampedusa e dal sottosegretario agli Interni Giampiero D'Alia.
    Cortile spazzato, mensa in ordine, addirittura una televisione accesa e qualche dvd sparso sul tavolo. L'organizzatore della visita, il vicepresidente della Commissione Libertà civili, Stefano Zappalà (Fi), il leghista Borghezio e La Russa (il fratello), si dichiarano soddisfatti e ringraziano gli agenti per il lavoro svolto. «E' giusto che ci siano i Cpt, servono a identificare i buoni da quelli cattivi», sottolinea Borghezio. Giusto Catania (Prc) e Claudio Fava (Ds) hanno chiesto di vedere i decreti di espulsione. «Non li teniamo qui», è stata la risposta, «li trovate alla questura di Agrigento». Eppure il Cpt dovrebbe tenerne una copia. In escandescenze anche i delegati verdi olandesi: «Un'aperta violazione dei diritti umani. E poi ci stanno prendendo in giro: si vede benissimo che le fotocopie affisse al muro con gli avvisi in tutte le lingue sono state messe da pochissimo, il nastro adesivo no aderisce nemmeno al muro». Gli agenti hanno spiegato che al loro arrivo gli stranieri vengono identificati, poi si procede a colloqui individuali, dove spesso vengono formulate delle richieste di asilo politico. Uno dei migranti nel centro però, fa crollare il castello di carte: «Non ho mai visto un avvocato, sono qui da settimane ma non so quale sarà il mio destino». Poi la sorpresa: sono tutti parte di un processo che si svolgerà al tribunale di Agrigento. Alcuni come imputati, perché sono scafisti, altri come testimoni. Accusati e accusatori vivono nella stessa stanza. «E' chiaro che lo stato italiano confonde la carcerazione preventiva con la detenzione amministrativa», commenta Giusto Catania. Che, dice, non ha trovato una risposta soddisfacente al mancato invio di un giudice di pace entro 48 ore dalla detenzione e ai rimpatri in Libia. Al giro ha partecipato anche Claudio Baglioni, che però si lamenta «mi hanno trattato come una mascotte». Il cantante ha organizzato un grosso concerto a Lampedusa per sensibilizzare sull'immigrazione. Ma il sindaco Bruno Siragusa (Fi) e il governo hanno altri progetti: costruire un secondo Cpt sull'isola. D'altronde per ogni migrante lo stato paga 85 euro al giorno. Un rimborso che fa gola a molti.

    Da " il Manifesto "

    Cpt, ispezione beffa per gli europarlamentari
    Lampedusa, la delegazione Ue trova il centro semivuoto. «Lo hanno svuotato e lustrato come una sala da ballo»
    PATRIZIA ABBATE
    PALERMO
    Il centro di permanenza temporanea perennemente sovraffollato per un giorno era vuoto, o quasi. E a Lampedusa, ieri, la visita di una delegazione di europarlamentari al famigerato Cpt si è trasformata in beffa. «Una farsa», l'ha definita Giusto Catania di Rifondazione. «Un malinconico teatrino», ha aggiunto il diessino Claudio Fava, che con Catania, Borghezio della Lega e altri nove deputati di varie nazionalità era nell'isola siciliana, prima tappa del giro di «verifiche informative» che il Parlamento intende effettuare nei principali centri europei per immigrati illegali, dopo il richiamo di Strasburgo. Invece, «anzichè verificare come funziona un cpt italiano, abbiamo visto come funziona un carcere preventivo», afferma Catania. E spiega: «Nel centro di Lampedusa ieri mattina c'erano solo 11 immigrati, tutti legati a procedimenti giudiziari o perché indagati per qualche reato o addirittura perché testimoni di reato: il governo italiano dunque ritiene che il carcere e il cpt siano la stessa cosa, ossia la pensa esattamente come noi». Ma non è solo questa la denuncia degli europarlamentari all'uscita dal sopralluogo beffa. C'erano altre verifiche da fare, e le risposte sono state inquietanti. «Non siamo riusciti a comprendere cosa succede con le espulsioni: il governo italiano continua a non mostrarci i decreti, mentre pare che a Lampedusa arrivino solo egiziani - dice Catania - Forse perchè solo così possono scattare le deportazioni in Libia». E a proposito di Libia, «ieri finalmente il governo ha confermato, per bocca di un funzionario del ministero degli Interni, che l'Italia sta costruendo lì centri di permanenza temporanea», aggiunge l'eruodeputato di Rifondazione.

    A Lampedusa ieri c'era anche il sottosegretario agli Interni Giampiero D'Alia, che ha respinto ovviamente le accuse, confermando che il centro verrà trasferito a breve e negando che ci fosse stato un «maquillage» preventivo per nascondere le condizioni di degrado in cui si vive lì normalmente. «Lo hanno svuotato, ripulito e lustrato come una sala da ballo - ribadisce Fava - In compenso abbiamo avuto la conferma dai funzionari del governo che l'Italia insiste nell'espulsione di centinaia di extracomunitari verso la Libia, in campi profughi in cui nessuno ha mai potuto mettere piede per verificare l'effettivo grado di tutela dei diritti fondamentali delle persone custodite».

    Alla delegazione è stato anche consegnato il dossier dell'Arci, che da agosto al 13 settembre ha contato ben 1801 arrivi di migranti a Lampedusa. Al fianco degli eurodeputati ieri c'era anche Claudio Baglioni, che a Lampedusa ha una casa e dal 23 al 25 con altri artisti (da Geldof ad Antonacci e Venditti) darà vita a una rassegna musicale in favore degli immigrati.




    stefano mencherini - giornalista indipendente - email
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  6. #6
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    In Origine Postato da aguas
    Il giornalista Palumbo e alti giornalisti denunciano che quasi nessuno dei beni di prima necessità che la Prefettura paga alla confraternita viene distribuito agli immigrati.

    Che fine fanno questi beni che vengono appaltati a società private a caro costo e gestiti dalla confraternita?

    Il vescovo cosa fa? Perché non fa chiarezza sull'uso di questi fondi e la distribuzione di questi bene?

    Che fine fanno? La stessa fine dei beni della caritas che si trovano di contrabbando in minimarket e bancarelle?
    Ma cosa vuoi dire, che i buoni cittadini di Lampedusa, lucrano sugli immigrati e si si mettono in tasca, o in pancia, ciò che dovrebbe essre distribuito ai clandestini?
    Io non ci credo. I siciliani sono gente che conosce l'emigrazione e "tiene o core granno cussì".

  7. #7
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    Predefinito

    In Origine Postato da Gallo Senone
    Ma cosa vuoi dire, che i buoni cittadini di Lampedusa, lucrano sugli immigrati e si si mettono in tasca, o in pancia, ciò che dovrebbe essre distribuito ai clandestini?
    Io non ci credo. I siciliani sono gente che conosce l'emigrazione e "tiene o core granno cussì".

 

 

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