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Risultati da 1 a 10 di 32
  1. #1
    Alvise
    Ospite

    Predefinito Un bel dilemma, vorrei qualche parere

    Ragazzi, avrei un bel dilemma da sottoporvi.

    Come alcuni di voi sanno, io sono studente in Economia e Commercio. Mi è stato proposto di candidarmi come rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà.

    Tralasciamo tutte le questioni inerenti a tempo/voglia/capacità. Quelle le valuterò da me.

    Il punto focale, quello che mi mette più a disagio, è una questione morale, di coerenza. La proposta mi è stata fatta perché, nonostante già dal secondo anno io abbia smesso di fare attivamente politica universitaria, sono sempre stato "addentro" (nel senso che li seguivo con attenzione), agli avvenimenti di ateneo ed alle vicende delle associazioni studentesche, di destra, di sinistra o altre ancora.

    Ora, il punto è che la proposta mi viene da gruppi di destra che comunque fanno riferimento a quella destra "ufficiale" della quale io critico la politica. Per quanto possa avere stima per una o due persone all'interno di tali gruppi, non penso sia accettabile candidarmi, anche solo in università, sotto le loro insegne (scrivo insegne perché qui si tratterebbe di correre con i loro simboli, non sotto "liste generali" che accorpino, poniamo, studenti di "destra", si notino le virgolette, di svariati orientamenti).

    Come la vedete?

  2. #2
    Massimiliano71
    Ospite

    Predefinito Re: Un bel dilemma, vorrei qualche parere

    Testo originale scritto da Alvise Nutti
    Ragazzi, avrei un bel dilemma da sottoporvi.

    Come alcuni di voi sanno, io sono studente in Economia e Commercio. Mi è stato proposto di candidarmi come rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà.

    Tralasciamo tutte le questioni inerenti a tempo/voglia/capacità. Quelle le valuterò da me.

    Il punto focale, quello che mi mette più a disagio, è una questione morale, di coerenza. La proposta mi è stata fatta perché, nonostante già dal secondo anno io abbia smesso di fare attivamente politica universitaria, sono sempre stato "addentro" (nel senso che li seguivo con attenzione), agli avvenimenti di ateneo ed alle vicende delle associazioni studentesche, di destra, di sinistra o altre ancora.

    Ora, il punto è che la proposta mi viene da gruppi di destra che comunque fanno riferimento a quella destra "ufficiale" della quale io critico la politica. Per quanto possa avere stima per una o due persone all'interno di tali gruppi, non penso sia accettabile candidarmi, anche solo in università, sotto le loro insegne (scrivo insegne perché qui si tratterebbe di correre con i loro simboli, non sotto "liste generali" che accorpino, poniamo, studenti di "destra", si notino le virgolette, di svariati orientamenti).

    Come la vedete?
    E' un bel dilemma, davvero!
    Un problema che per certi versi ha toccato, in altri tempi, anche me (vedi il 3d sul forum di destra moderata...).
    Le alternative dal mio punto di vista sono 2:
    - non ti candidi
    - ti candidi, ti fai eleggere e porti avanti la politica che pensi tuteli di più gli studenti a prescindere dalla lista nella quale sei stato eletto.
    Per certi versi io feci così e non me ne pento, anche perchè una parte dei frutti del lavoro che feci allora li posso osservare anche a distanza di anni. Bisogna avere parecchio pelo sullo stomaco ed essere anche figli di buona donna, ma se te la senti....

  3. #3
    legio_taurinensis
    Ospite

    Predefinito

    Io alle superiori mi proposi due volte per il consiglio di classe e per tutte e due le volte persi per una manciata di voti.

    Mi ricordo che in seconda, per provocazione, mi presentai con un simbolo disegnato da me che sembrava quello della fiamma tricolore ....mi presero per fascista e non mi votarono in maggioranza.

    La seconda volta persi ai ballottaggi, ma avevo un ottimo programmino.

  4. #4
    email non funzionante
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    Predefinito Re: Un bel dilemma, vorrei qualche parere

    Testo originale scritto da Alvise Nutti
    Come la vedete?
    Dipende.

    Intendo, se per correre per loro devi sottostare a diktat assurdi allora no, se ti lasciano un certo margine d'azione e di libertà assolutamente sì.

    Tanto per tirare fuori quelli che sono "dall'altra parte della barricata", i disobbedienti, pur criticando da secoli Rifodanzione, hanno più volte usato le liste di Rifodanzione per proporre loro candidati.

    Quindi.. Se può essere utile e grazie a una veloce "tappatina" di naso puoi mettere le tue idee in pratica...

    JUST DO IT.


  5. #5
    legio_taurinensis
    Ospite

    Predefinito

    si vive solo x quella...

  6. #6
    fedalmor
    Ospite

    Predefinito

    Imponi come condicio sine qua non che utilizzino simboli estranei ai loro partiti e vedi cosa riesci ad ottenere: se ci tengono davvero alla tua candidatura, non gli sarà difficile presentarsi con un simbolo diverso. Altrimenti, se ti volevano solo per "fare numero" o, peggio, per strumentalizzarti... meglio starne alla larga...





    Non per farmi i c*zzi tuoi... ma io so che a Milano (ad ex.), in "certe" facoltà di economia, i simboli legati a partiti/organizzazioni giovanili sono vietati: pensavo, da ignorante, che fosse una regola generale per le università (da matricola non mi sono ancora potuto affacciare alle elezioni d'ateneo...).

  7. #7
    Alvise
    Ospite

    Predefinito

    Testo originale scritto da fedalmor


    Non per farmi i c*zzi tuoi... ma io so che a Milano (ad ex.), in "certe" facoltà di economia, i simboli legati a partiti/organizzazioni giovanili sono vietati: pensavo, da ignorante, che fosse una regola generale per le università (da matricola non mi sono ancora potuto affacciare alle elezioni d'ateneo...).
    Sei di Milano? Di che università? Rispondimi pure in PVT.

    Nella mia università, per eleggere i rappresentanti nei Consigli di Facoltà e negli organi accademici, non si corre con simboli "apertamente" presi da altri partiti. Però il riferimento di alcune liste, nei simboli e nei nomi, è davvero lampante. Perlomeno nelle ultime elezioni, a dicembre 2003, è stato così. La cosa dovrebbe essere regolata da regolamenti di ateneo, e non a livello nazionale. Credo che lo stabilisca, elezione per elezione, il Decreto Elettorale o il suo regolamento attuativo.

    Per il CNSU, ad esempio, essendo le liste non di ateneo ma presentate nei collegi interregionali, le liste erano quasi tutte "politiche", Azione Universitaria, Movimento Giovani Padani, Sinistra Universitaria-UDU, Ateneo Studenti-Obiettivo Studenti (quest'ultima emanazione di CL).

    E comunque alcune associazioni studentesche riprendono pari pari nome e simbolo dei movimenti giovanili, e sono regolarmente registrate nell'albo delle associazioni.

  8. #8
    Alvise
    Ospite

    Predefinito

    Testo originale scritto da fedalmor
    Imponi come condicio sine qua non che utilizzino simboli estranei ai loro partiti e vedi cosa riesci ad ottenere: se ci tengono davvero alla tua candidatura, non gli sarà difficile presentarsi con un simbolo diverso. Altrimenti, se ti volevano solo per "fare numero" o, peggio, per strumentalizzarti... meglio starne alla larga...

    Io difatti ero orientato ad una soluzione del genere... l'autonomia ci sarebbe tutta, i gruppi sono troppo deboli per vincolare i rappresentanti. Io ho già chiarito che candidarmi nella lista presentata non vorrebbe assolutamente dire aderire ad una delle associazioni.

    Il problema per me è l'insegna sotto cui correre. Se si organizza una specie di "lista comune" cui aderiscono varie associazioni e singoli studenti, mi potrebbe stare bene.

    Se invece dovessi correre sotto un simbolo ed un nome chiaramente e senza dubbio alcuno riferiti alla Casa delle Libertà, non lo potrei mai fare.

  9. #9
    Alvise
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Un bel dilemma, vorrei qualche parere

    Testo originale scritto da Massimiliano71
    E' un bel dilemma, davvero!
    Un problema che per certi versi ha toccato, in altri tempi, anche me (vedi il 3d sul forum di destra moderata...).
    Le alternative dal mio punto di vista sono 2:
    - non ti candidi
    - ti candidi, ti fai eleggere e porti avanti la politica che pensi tuteli di più gli studenti a prescindere dalla lista nella quale sei stato eletto.
    Per certi versi io feci così e non me ne pento, anche perchè una parte dei frutti del lavoro che feci allora li posso osservare anche a distanza di anni. Bisogna avere parecchio pelo sullo stomaco ed essere anche figli di buona donna, ma se te la senti....
    Max, io le mie idee chiare sulla politica accademica ce le ho, mentre i gruppi che presentano la lista sono, ti assicuro, molto "flessibili" in fatto di programmi. Quindi fare accettare, chiaramente e preventivamente, la mia linea non sarebbe un problema.

    Il fatto è, come già ho detto, l'insegna sotto la quale mettere il mio nome. Se si organizza una sorta di "generica lista di destra", cui aderiscono singoli studenti ed associazioni studentesche, senza riferimento alcuno a singoli partiti o coalizioni, mi sta bene.

    Altrimenti non credo che porrei la candidatura.

  10. #10
    Alvise
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Un bel dilemma, vorrei qualche parere

    Testo originale scritto da Stefano_Trento
    Dipende.

    Intendo, se per correre per loro devi sottostare a diktat assurdi allora no, se ti lasciano un certo margine d'azione e di libertà assolutamente sì.

    No, avrei una forte autonomia. Inoltre potrei tranquillamente chiarire le mie linee e metterle nero su bianco prima della candidatura. Su questo non ci dovrebbero essere grossi problemi.



    Tanto per tirare fuori quelli che sono "dall'altra parte della barricata", i disobbedienti, pur criticando da secoli Rifodanzione, hanno più volte usato le liste di Rifodanzione per proporre loro candidati.

    Quindi.. Se può essere utile e grazie a una veloce "tappatina" di naso puoi mettere le tue idee in pratica...

    JUST DO IT.

    Lo so, i disobbedienti si sono sovente candidati in rifondazione. In fondo anche ora hanno una loro simbolica candidata alle primarie, la Simona Panzino.

    Però qui si parla proprio di "Casa delle Libertà"... e mi pare che, comunque, i "Movimenti" non abbiano posto in atto con la sinistra "ufficiale" una vera e propria rottura.

 

 
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