Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Post Oltre AN, ritorno alla base. E se ripartissimo dalla cultura e dalle associazioni?

    fonte: www.destrasociale.org

    Oltre AN, ritorno alla base. E se ripartissimo dalla cultura e dalle associazioni?


    Non vi annoierò con inutili discorsi sul dove AN andrà, sul chi la guiderà e con quale progetto politico. E’ un argomento che non riesce più ad appassionarmi. Non riesce più ad appassionarci. Chi scrive rimane iscritto a questo partito con lo stesso spirito di quel figlio che assiste impotente alla morte del proprio genitore afflitto da un male incurabile. Si riesce a sperare solo in un miracolo che non arriva.
    Mi limito a constatare che per troppo tempo si è rinviata, a data da destinarsi, la “resa dei conti” inventandosi formule di gestione tanto fantasiose quanto miseramente fallite. Da troppo tempo continuano le emorragie di uomini, idee, intelligenze e storie personali che sono state messe da parte ed umiliate.
    Una classe dirigente, troppo impegnata nell’esercizio del potere, è diventata sorda alle continue istanze che vengono dai militanti e dagli elettori. E’ rimasta prigioniera dell’anello.
    Mentre però il partito sembra in caduta libera, un pò ovunque nascono associazioni culturali per iniziativa di persone riconducibili al nostro ambiente. Questo a dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, che il disimpegno è qualcosa che non fa il pari con il nostro desiderio di partecipazione.
    Quelle stesse persone stanche delle logiche di corrente che affliggono AN, stanche delle esternazioni di un presidente-partito, riescono a dare nuova linfa al dibattito politico e culturale nelle piccole realtà di provincia, riescono a coinvolgere in iniziative culturali tante persone che AN non riesce a valorizzare o semplicemente ad intercettare.
    Compito della cultura di destra non è solo quello di far conoscere, anche se sicuramente meritorio, alle nuove generazioni Evola, Brasillach, Celine, Junger, Gentile, Mischima, Marinetti, Schmitt, Drieu La Rochelle ecc. ecc. ecc., ma anche i tanti autori contemporanei e “politicamente scorretti” senza avere la paura di essere accusati di fascismo, nazismo e razzismo, ma soprattutto ha il compito di essere la spina nel fianco della nostra parte politica per caricare di valori e principi le svolte e le strategie.
    Se si perde il legame idee-storia-politica, le idee diventano accademia, la storia diventa cronaca e la politica solo un marketing.
    Si deve avere il desiderio di sperimentare percorsi inediti, avere il coraggio di risalire la corrente alla ricerca delle proprie radici. AN questo coraggio non lo ha e di certo non lo ritroverà, impegnata come è a frequentare i “salotti buoni”. Oggi questo compito spetta ad altri, a chi ha la stoffa del “perdente”. Si, i perdenti, quella strana categoria di persone così abituata ad essere “contro” che riesce ad essere opposizione anche quando la propria parte politica di riferimento è al governo della cosa pubblica.
    Le associazioni: tante realtà che si riconoscono nell’idea fondante della centralità dell’uomo e dei suoi bisogni e non dell’economia. Questa la forza, perché voci libere ed autonome, e nello stesso tempo la debolezza, perché forze isolate. Questo è il patrimonio di “un mondo in via di estinzione”. L’interrogativo che mi pongo è come fare per non disperderlo? Cosa fare per valorizzarlo?
    Il mio invito, l’invito di uno che si è sempre considerato “base”, è rivolto all’Associazione Culturale Area: che si faccia interprete di questo disaggio, di questo vuoto culturale. Che Area ritenga conclusa la fase di associazione culturale “blindata” con sedi sul territorio ed apra una stagione nuova oltre AN ed oltre le correnti, una stagione più esaltante e lungimirante, che si proponga quale sintesi di una galassia dispersa il cui apporto culturale è destinato a non incidere nel dibattito politico se non a livello localistico. Trasformarsi in soggetto federativo per trasformare le “voci soliste” in un “coro cosciente” il cui direttore assuma il ruolo di armonizzatore. Lasciare a ciascuna associazione la propria autonomia pur essendo parte di un organismo partecipativo presente su tutto il territorio nazionale. In conclusione ripartire dalla cultura, dalle associazioni, dalla base.
    E’ questa una strada percorribile? Credo di si, sono convinto che in tanti non aspettino altro. E allora ad azioni politiche e culturali locali si affiancherebbero, solo per fare qualche esempio, mostre itineranti, divulgazioni librarie, iniziative comuni tra associazioni che operano su territori limitrofi o con medesimi problemi. E allora forse i tanti Gollum potrebbero essere travolti da un esercito di Hobbit.
    Gli sviluppi potrebbero essere molteplici e difficilmente oggi prevedibili ma che sicuramente ci troverebbero alla fine umanamente e culturalmente più ricchi.
    Ritengo, scusate la presunzione, riteniamo che ABBIAMO ANCORA UNA CANZONE DA CANTARE AL SOLE E UNA BANDIERA DA INNALZARE AL VENTO.



    Michele Scarfone

  2. #2
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    Articolo bello e significativo, quoto al 100%!

  3. #3
    SubZero
    Ospite

    Predefinito Re: Oltre AN, ritorno alla base. E se ripartissimo dalla cultura e dalle associazioni?

    In origine postato da Giò91
    ........

    articolo bellissimo, complimenti all'autore!

  4. #4
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    Predefinito Re: Oltre AN, ritorno alla base. E se ripartissimo dalla cultura e dalle associazioni?

    In origine postato da Giò91
    fonte: www.destrasociale.org


    Compito della cultura di destra non è solo quello di far conoscere, anche se sicuramente meritorio, alle nuove generazioni Evola, Brasillach, Celine, Junger, Gentile, Mischima, Marinetti, Schmitt, Drieu La Rochelle ecc. ecc. ecc., ma anche i tanti autori contemporanei e “politicamente scorretti” senza avere la paura di essere accusati di fascismo, nazismo e razzismo, ma soprattutto ha il compito di essere la spina nel fianco della nostra parte politica per caricare di valori e principi le svolte e le strategie.
    Se si perde il legame idee-storia-politica, le idee diventano accademia, la storia diventa cronaca e la politica solo un marketing.
    bello, sì molto bello e suadente l'articolo. ma l'autore intende prenderci per il culo? proporre scrittori politicamente scorretti? bene, io avevo proposto a parecchi di an di far intervenire tal alexandre del valle che in francia ha già scritto alcuni libri sulla turchia in europa. risposta? eh no, fini dice che ...
    autori scorretti? ci sarebbe norman finkelstein che dice chiaro e tondo cosa ha fatto e continuare a fare l'anti defamation league. forse che la destra sociale ne ha mai parlato? ci sarebbero poi tutti quelli censurati in francia, tra cui la mitica brigitte bardot. ci sarebbe d'souza, indiano immigrato negli usa, che ne racconta di belle sulla società multirazziale.
    bello il legame idee-storia-politica. cosa fa an? ci dice che il fascismo fu il male assoluto. alla faccia!

  5. #5
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    Per caso, ma solo per caso, io sono l'autore di quell'articoletto che qualcuno ha ritenuto di riproporre su questo forum. Se ti rileggessi l'articolo ti accorgeresti che non è rivolto ad AN. Diversamente è un invito a far ripartire la cultura di destra.
    Ad un'unica cosa si badi: tenersi in piedi in un mondo di rovine

  6. #6
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    scrivi molto bene, complimenti. hai cmq ragione: ho letto il tuo articolo volantemente e ne faccio ammenda. ma allora a chi è rivolta la tua esortazione (che, beninteso, condivido)? ad area giornale di alemanno? se così fosse lo sostanza di quello che ho scritto in precedenza rimane. perché gli autori che ho citato non sono mai stati presi in considerazione dalla destra?
    sul serio credi che si possa parlare disincantatamente dell'ebraismo durante il ventennio, delle strategie partigiane dei gap, dell'immigrazione selvaggia, di israele etc etc? da parte di chi dovremmo aspettarci che questi temi vengano seriamente affrontati?
    tu dici bene, molto bene. e sono d'accordo con quello che hai scritto. ma gli strumenti per far partire (piuttosto che ripartire) una cultura di destra chi dovrebbe fornirli? perché si sa, homo sine pecunia imago mortis.

  7. #7
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    Il mio invito o appello che dir si voglia è all'Associazione Culturale Area che ha inizialmente vissuto una stagione intensa ed esaltante ma che, gioco-forza, è diventata un po troppo "governativa". Nulla vieta però che l'appello venga raccolto da una o più associazioni sparse sul territorio. L'importante è iniziare, con umiltà e voglia di fare. Per quel che mi riguarda posso mettere a disposizione la neonata associazione alla quale appartengo e, per quello che vale, il mio tempo rubato alla famiglia.
    Ad un'unica cosa si badi: tenersi in piedi in un mondo di rovine

  8. #8
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    accolgo il tuo appello, se me lo permetti.
    starei organizzando un qualcosina. ci sentiamo per pvt?

 

 

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