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GUERRA DEL PRESERVATIVO IN CILE
La prima campagna pubblicitaria apertamente centrata sull’uso del preservativo riporta alla ribalta uno scontro che va avanti da anni tra il Governo e la Chiesa cattolica. E non solo in Cile.
lunedì 17 ottobre 2005 ,
In Cile lo scorso 5 ottobre è stata lanciata la settima campagna contro l’AIDS, promossa dal governo attraverso il Ministero della salute, in preparazione della giornata mondiale della lotta all’HIV che ricorre il primo dicembre.
Lo scopo, secondo il Ministero, è quello di spingere i cileni a parlare del sesso e specificamente del problema del contagio del virus.
Lo slogan è chiaro “Contro l’HIV, io ho una posizione: usare il preservativo”, dove la parola posizione fa riferimento al Kamasutra. Questa campagna è la più diretta tra quelle realizzate finora, al contrario delle precedenti che erano più finalizzate a spiegare le cause della trasmissione dell’HIV e non a enfatizzare direttamente l’uso del preservativo.
I messaggi della campagna sono affidati tanto a manifesti pubblicitari quanto a brevi spot radiofonici e televisivi, della durata di 15 secondi, in cui compaiono volti noti cileni.
Nei differenti manifesti ci sono rispettivamente una studentessa di scuola media superiore, una coppia omosessuale, una coppia di anziani e una persona sola, che invitano la popolazione a usare il preservativo come strumento concreto di prevenzione contro il contagio.
La studentessa dice nel manifesto: “Da quando ho imparato a metteglierlo…trovo super irresistibile il preservativo”, mentre unendo il pollice e l’indice della mano destra, disegna un cerchio come l’anello di un preservativo.
Un’altra immagine della campagna mostra disegni con le posizioni del Kamasutra e un famoso presentatore della televisione, Felipe Camiroaga, che, formando lo stesso anello con le sue dita, dice: “Per amore…sempre la mia prima posizione è il preservativo”. L’attrice Maria Izquierdo consiglia: “Quando lui non riesce a mettere il preservativo….glielo infilo io” (i manifesti e le clip possono essere visti sul sito www.minsal.cl, link Campañas sanitarias/ Campaña de Prevención del VIH/Sida - Campaña de Prevención del SIDA 2005)
La campagna, tra le sue novità, ha anche quella di includere un misura specifica per Santiago, dove saranno distribuiti dei portapreservativo. Questo oggetto, secondo il Ministero, dovrebbe raggiungere le donne e i giovani che le ricerche indicano come i più riluttanti, per pudore, a portare con sè il preservativo nella borsa o nel portafogli.
Il portapreservativi è stato studiato in collaborazione con le associazioni che lavorano in questo settore, le quali hanno chiesto alla coordinatrice regionale, Talía Flores, di realizzarli pensando a oggetti di tutti i giorni relazionati all’attività quotidiana dei giovani o legati al ruolo femminile, per dissimulare la presenza del preservativo. Così sono nati diversi contenitori: una scatola di farmaci, una scatola di fiammiferi da cucina e un portacipria. Per i giovani sono stati creati contenitori con figure molto amate, che sono collezionalbili e che all’interno contengono le istruzioni sull’uso del preservativo. Sempre per i giovani, inoltre, sono stati disegnati degli evidenziatori che saranno distribuiti all’uscita di cinema e università.
Nel caso delle lavoratrici sessuali, il portapreservativo consiste in una cassa di cerini e uno dei messaggi inseriti all’interno dice “il cliente non ha sempre ragione”.
Uno dei limiti della campagna pubblicitaria è, comunque, quello di non spiegare come si usi il preservativo, considerato che nel lanciare questa campagna, la responsabile dell’area studi della commissione ministeriale Conasida (Comisión Nacional contra el Sida), Edith Ortiz, ha affermato che l’uso del preservativo ha un’efficacia nel prevenire il contagio della malattiva compresa tra l’80 e il 100%, sottolineando che la percentuale dipende dall’uso corretto del preservativo.
Nella presentazione, l’esperta ha affermato che che una delle ragioni per cui le persone non usano il preservativo e, di conseguenza, si espongono al contagio, è che non esiste una coscienza del suo uso; per questo “come autorità siamo obbligati a educare al suo uso adeguato”, ribadendo che, secondo gli studi in possesso di Conasida, “l’efficacia del preservativo è provata con certezza”.
Gli obiettivi principali della campagna pubblicitaria sono “aprire una discussione sulla sessualità e porre il preservativo alla base della strategia di prevenzione”, dal momento che si ritiene che “la relazione monogama non è sicura al cento per cento; che potrebbe esserlo quando c’è l’impegno di entrambi a mantenere una relazione sessuale chiusa nella coppia, ma la realtà non avvalla questa misura, specialmente per le donne”.