Bpi, crollo in Borsa: -20%
e Ricucci vende ancora
MILANO - Tracollo in Borsa per la Banca Popolare Italiana. Sospese per eccesso di ribasso ( meno 21,26% intorno alle 15.30) le azioni sono tornate alle contrattazioni perdendo il 24,36% a 5,85 euro. La giornata si è chiusa con un calo vicino al 20%. Bruciati 750 milioni di ricapitalizzazione.
A vendere potrebbe essere stato ancora Stefano Ricucci, dopo la cessione della quota dell'1,5% del capitale collocata ieri da Deustche Bank (una mossa che ha nei fatti svalutato anche il 14,7% di Rcs detenuto dall'ex Lodi). L'immobiliarista, che aveva sottoscritto l'aumento di capitale da 1,5 miliardi della Bpi varato per la conquista di Antonveneta, era salito infatti al 4,416%.
Ma anche gli altri grandi soci, come la Fingruppo (2,164%) già alleati dell'ex ad Fiorani, potrebbero cedere la loro partecipazione nella banca. "Oltre al pessimo andamento del mercato, c'è anche un effetto di panico - spiega un analista di una Sim milanese - dovuto alle voci riportate sulla stampa e smentite dalla banca sulla solidità patrimoniale che ha colpito i piccoli risparmiatori e l'azionariato diffuso di Bpi. Escluderei invece - conclude - l'opera di hedge fund stranieri che si sono tenuti al largo dal titolo da tempo".