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    Predefinito Vendola va a buttare soldi in Usa e rimedia una figuraccia. Tutta da ridere.

    Le gaffe di Vendola negli Usa E la missione finisce in farsa
    Politica - mer 19 ott
    Rassegna stampa
    In 50 tra politici e imprenditori, per inaugurare lo sportello Puglia
    di Stefano Filippi

    Tratto da Il Giornale del 19 ottobre 2005

    Sono partiti da Bari in 50, delegazione folta e nutrita (gli appuntamenti chiave erano grandi mangiate e spettacoli folcloristici) per una visita ambiziosa: aprire uno «sportello Puglia» negli States. Cinque giorni a Washington, dal 10 al 14 ottobre; organizzava la Regione, che com’è noto non bada a spese.

    Politici, imprenditori, intellettuali, tutti al seguito di Nichi Vendola, il governatore più pagato d’Italia. Oltreoceano erano pronti a srotolare i tappeti: è pugliese il nuovo ambasciatore a Washington, Giovanni Castellaneta, e discende da una famiglia di Noci, paese tra Alberobello e Gioia del Colle, il nuovo capo di stato maggiore delle forze armate Usa, il generale dei marines Peter Pace. Ma per il pupillo di Fausto Bertinotti è stata una figuraccia transatlantica, un’infilzata di errori, uno spettacolo di incredibili gaffe organizzative da dilettanti allo sbaraglio.

    La notizia del disastro fa capolino sull’ottimo «Dagospia» che cita un disincantato osservatore di cose americane, Oscar Bartoli, un manager che lavorò a lungo all’Iri ai tempi di Romano Prodi (ne fu vicedirettore) e vive a Washington da anni dove ha fondato l’International Liaison Group, società di consulenza per aziende e associazioni italiane e americane. È la sua «Letter from Washington» mensile a raccontare la tragicomica spedizione.

    «Il primo inciampo - scrive - è stata la scelta di un curioso personaggio, ovviamente di origine pugliese e residente a Los Angeles»: non aveva mai messo piede a Washington, parlava «un inglese incerto», non conosceva nessuno, ma l’agenzia scelta dalla Regione gli aveva affidato il coordinamento della spedizione. «Appena arrivato gli viene subito rubata l’auto con i bagagli. L’albergo lo lascia fuori una notte perché il personaggio non ha una carta di credito. Alla fine trova un buon samaritano che gli fa un prestito e decide di tornare a casa perché la capitale non fa per lui. L’organizzazione in loco viene contesa da altri individui ognuno dei quali, al telefono, dichiara di essere l’unico punto di riferimento e sputtana il concorrente».

    La visita «si basa su un convegno, un gala e uno spettacolo di danze». Sul programma diffuso dall’agenzia, il convegno aveva come sede l’hotel Hilton Washington & Towers, ma la manifestazione viene spostata al Watergate Hotel. Nessuna gola profonda fa però filtrare la notizia, così «molte persone sono andate all’Hilton e non hanno trovato nessun convegno - racconta Bartoli -. Arrivano telefonate da New York implorando l’aiuto di chiunque per cammellare gente sia al seminario che al gala. Chi ha partecipato al convegno sostiene che (mentre le relazioni dei rappresentanti pugliesi sono state un florilegio di frasi parapoetiche e filosofiche senza alcun riferimento reale allo scopo della loro presenza in terra americana, ovvero alla necessità di vendere negli States), l’unico intervento serio è stato quello di David Biltchik, chairman del Consultants International Group, che ha detto: “Scusatemi: è tanto bello vedervi e vi ringrazio perché mi avete invitato a parlare. Ma siete dei pessimi venditori di voi stessi. Non avete invitato la gente giusta. Quegli americani, per esempio, che da anni commerciano con gli imprenditori pugliesi con successo”. E poi ridendo: “I francesi sono molto meglio di voi”».

    I veri pugliesi residenti a Washington erano all’oscuro di tutto, annota Bartoli. Per l’appuntamento con il vice presidente della Banca mondiale, Vendola chiede la presenza di un’interprete: evidentemente non sapeva che il numero due della World Bank «si chiama Cesare Calari, è un italiano purosangue e parla con un simpatico accento vagamente emiliano». La direttrice del dipartimento di italiano della Georgetown University ottiene un incontro con il presidente della prestigiosa università la cui agenda è stipata di impegni: «La delegazione si presenta con venti minuti di ritardo. I pugliesi non vi metteranno più piede. Un collega americano - svela Bartoli - ci ha detto con perfidia: “Voi italiani siete fantastici. Arrivate qui con delegazioni regionali che al confronto quelle delle nazioni africane in visita alla Banca Mondiale sono roba da ridere. Ci offrite dei pranzi spettacolosi, danze suggestive. E poi sparite e nessuno capisce bene cosa siete venuti a fare”». Forse non lo sapeva nemmeno Vendola.

  2. #2
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  3. #3
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    In Origine Postato da yurj
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  4. #4
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    Predefinito Re: Vendola va a buttare soldi in Usa e rimedia una figuraccia. Tutta da ridere.

    In Origine Postato da ItaloConservatore
    Le gaffe di Vendola negli Usa E la missione finisce in farsa
    Politica - mer 19 ott
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    In 50 tra politici e imprenditori, per inaugurare lo sportello Puglia
    di Stefano Filippi
    .................................................. ...................................
    Fan piu' ridere degli zulu' (ndt)

  5. #5
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    Dagospia + Il Giornale. Ormai l'Isola dei Famosi è specializzata in gossip.

  6. #6
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    Con una fonte così attendibile fa ridere davvero. Ora però sarei curioso di sapere le notizie vere.



    By the way, per i provinciali: gli zulu fanno ridere pochissimo. In 200 anni non hanno fatto ridere nessuno, ma piangere molti.


  7. #7
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    il fatto che l'articolo sia del Giornale non implica che non sia vero, anzi ci sono nomi, numeri, e fatti. vi risulta qualche smentita?

    cosa ci vanno a fare in CINQUANTA? la gita scolastica?

  8. #8
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    20 Ottobre 2005
    Il ministro Tremonti non bada a spese
    Il governo licenzia migliaia di precari, ma moltiplica e promuove dirigenti e collaboratori

    di Bianca Di Giovanni / Roma

    ALTRO CHE ECONOMIA
    Con lo sbarco del centrodestra si moltiplicano nelle stanze ministeriali sia numero di addetti che promozioni. La dirigenza lievita in 3 anni di 103 unità, nonostante il fatto che i ministeri si riducano da 24 a 14. I dipendenti pubblici aumentano
    di 20mila unità . E il gruppo di lavoro del ministro Tremonti, il grande tagliatore, assomma a ben 442 persone: compongono gli uffici di diretta collaborazione con gli organi politici (gabinetti, ufficio stampa, segreterie) del suo ministero. Tra questi ci sono decine di dirigenti. In quattro anni il numero degli addetti di Tremonti è aumentato di 156, con una spesa in più di 6 milioni di euro. Niente male per il ministro che taglia il posto di decine di migliaia di precari della Pubblica amministrazione, per risparmiare.
    Il tutto nonostante che l’anno scorso siano stati già «tagliati» 8mila posti rispetto al 2003. Lo rivela il presidente della Corte dei Conti in un’audizione sulla Finanziaria, lamentando le troppe deroghe al blocco del turn-over annunciato ogni anno. Il «guardiano dei conti», Giulio Tremonti non è tra quelli che fanno peggio. Molto più «attivi» sono i Beni culturali, le Infrastrutture, la Giustizia e le politiche agricole. L’ultimo in ordine di tempo a moltiplicare le poltrone di vertice è il neo-ministro della Salute Francesco Sorace, che nel decreto sull’aviaria crea un nuovo dipartimento e tre direttori generali. Ma anche in Via venti Settembre si muovono parecchie pedine. A guardare a ritroso gli ultimi 4 anni, nelle stanze del superministero sembra di assitere a un film gotico: defenestrazioni, esili più o meno volontari, sostituzioni improvvise. Sono passati tre Ragionieri generali, due direttori generali, due ministri, tre portavoci del ministro (poltrona rimasta vuota oggi).. Dileguate nel giro di pochi mesi personalità come Vito Tanzi e Riccardo Faini. Ma per quelli che restano c’è un luminoso futuro ad aspettarli.
    Tutti professori Al Tesoro infatti c’è un «gioiello» nascosto che consente al ministro di «promuovere» i suoi collaboratori senza dichiararlo esplicitamente: la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. La vecchia scuola Vanoni è diventata una sorta di cassa integrazione dorata per i più stretti collaboratori del ministro. Basta leggere il nome dei docenti e compare l’organigramma del gabinetto del ministro. Il rettore è Vincenzo Fortunato, arrivato a capo gabinetto del superministero dopo una lunga carriera alle Finanze, dove era capo dell’ufficio legislativo. Tra i docenti altri membri del gabinetto del ministero, come Marco Pinto, Gaetano Caputi che è capo dell’ufficio legislativo, e Concetta Zezza che per la scuola è direttore amministrativo. Sale in cattedra per volere del ministro anche il suo braccio destro: Marco Milanese, capo segreteria. Oltre all’incarico di capo segreteria all’Economia e di docente alla scuola superiore di economia, Milanese è anche capo di gabinetto di Tremonti come vicepremier. Tre in uno.
    Incarichi in corsa La maggior parte delle nomine alla Scuola superiore sono avvenute nei giorni tutmultuosi dell’addio del ministro, «defenestrato» da Fini in piena notte di mezza estate. Insomma, prima di lasciare, il ministro ha serbato qualche poltroncina di tutto rispetto ai fedelissimi. Con una serie di leggi e leggine il centro-destra ha equiparato lo status dei professori della scuola a quello dei docenti universitari. In poche parole, per decreto del ministro (senza concorso) vengono immessi nel circuito accademico nuovi docenti. Un bell’affare per chi ha la fortuna di esserci. Sulla vicenda sono piovute in parlamento diverse interrogazioni. Tra gli altri anche il deputato ds Giorgio Benvenuto, che scrive l’interpellanza a marzo: ancora aspetta una risposta scritta. Veloci con i decreti di nomina, lentissimi con le risposte in Parlamento.
    Grilli piglia-tutto La storia dell’ex Ragioniere generale oggi Direttore generale merita un capitolo a sé. Non solo perché durante le difficili finanziarie amava dedicarsi al golf (così dicono molti suoi ex collaboratori). Anche per il gran numero di poltrone che è riuscito a collezionare in un solo colpo. Naturalmente è anche lui «professore in pectore» della «scuola-rifugio»: il decreto di nomina diventerà attivo quando lui lo desidererà. Passato dalla ragioneria alla Direzione generale con un emolumento di circa 500mila euro annui (un po’ superiore a quello dell’attuale Ragioniere Canzio), Grilli ha deciso di rinunciare all’indennità dovutagli come direttore dell’Iit l’Istituto italiano di tecnologia creato da Tremonti a fine 2003. Niente cumulo, ma molti soldi da gestire. L’Iit ha una dotazione finanziaria di 200 milioni di euro e e la possibilità di attivare un miliardo in 10 anni.

    I NUMERI

    442 SONO LE PERSONE che compongono gli uffici di stretta collaborazione con gli organi politici (gabinetti, segreterie, uffici stampa ed altri) del ministero dell’Economia. Tra questi ci sono decine di dirigenti.
    156 SONO GLI ADDETTI in più a disposizione del Tesoro e delle Finanze rispetto al 2001, con un incremento di spesa di 6 milioni di euro.
    103 SONO I DIRETTORI generali che sono stati nominati dal governo Berlusconi anche se, dopo le riforme precedenti, i dicasteri sono diminuiti da 24 a 14. Come si spiega questa proliferazione di nomine?
    8 MILA SONO LE CASELLE E-MAIL cancellate dal ministero della Giustizia: come faranno a comunicare dirigenti, personale, magistrati?
    45 MILA SONO I LAVORATORI con contratto a tempo determinato o co.co.co presso Enti locali, sanità e Regioni che, secondo la Finanziaria, dovrebbero perdere il posto alla scadenza del contratto. Se passerà il taglio del 40% previsto nella Finanziaria circa 70mila lavoratori a tempo determinato e co.co.co della Pubblica amministrazione perderanno il posto.

  9. #9
    itloox
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    In Origine Postato da ItaloConservatore
    il fatto che l'articolo sia del Giornale non implica che non sia vero, anzi ci sono nomi, numeri, e fatti. vi risulta qualche smentita?

    cosa ci vanno a fare in CINQUANTA? la gita scolastica?
    il giornale ha lo stesso livello di credibilità di berlusconi,ossia zero

  10. #10
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    In Origine Postato da itloox
    il giornale ha lo stesso livello di credibilità di berlusconi,ossia zero
    Questo solo perché esrpime un punto di vista diverso dal tuo?

    Complimenti per il rispetto del lavoro di decine di persone.

 

 
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