e suona benino
e suona benino
su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..
Piccoli spiragli di verità e libertà. Qualunque sia lo spirito e lo scopo del molleggiato, ben vengano queste aperture.
Agli amanti del regime, bestie avulse dalla civiltà, rimarrà tutto indigesto.
la sinistra italiana sogna che guervara e c'ha bordon
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voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..
Cos'ha detto, per curiosità?In Origine Postato da cciappas
e suona benino
...ma secondo te???!!!!!!!!!In Origine Postato da Ezechiele
Cos'ha detto, per curiosità?
mi sa che ha toppato. bordon è uno dei pochi preparati che ha il centro sinistra
In Origine Postato da etnia salentina
mi sa che ha toppato. bordon è uno dei pochi preparati che ha il centro sinistra
Bordon?
Il mondo secondo Adriano
e la libertà secondo Santoro
Adriano Celentano
a RockPolitik
ROMA - I jeans, Cassano e Zeman, la cicala e Valentino Rossi, il sesso e le polpette, Paperino, la foresta e il biliardo sono rock. La tortura, la formica, la maestra, Moggi, il lotto, la minestrina, Topolino sono lenti. RockPolitik comincia così, con la divisione del mondo secondo Adriano. Fra chi è "lento" e chi è "rock", e poi c'è pure chi sta in mezzo (come Fabrizio Del Noce?), "chi si sospende è lento - dice Celentano - ma se è una finta, è rock". Ma il momento più atteso arriva intorno alle 21.30. Quando cioè prende il microfono Michele Santoro. Che parla di sé, di Biagi, di Luttazzi, e conclude il proprio intervento inneggiando alla fratellanza, all'eguaglianza, alla cultura e alla libertà.
Debutta su RaiUno il programma televisivo più atteso della stagione, più chiacchierato, blindato, costellato dalle polemiche prima ancora di cominciare. Lui se la ride e se la canta, il Molleggiato, vestito Armani, in pantalone grigio, camicia stampata di ispirazione anni Settanta e stivaletti d'ordinanza, per ora beige. Si muove attraverso la scenografia firmata da Gaetano Castelli, paesaggio urbano simil Blade Runner, ponte di Brooklyn, pagode cinesi e macerie da day after, illuminato ogni tanto dalle luci intermittenti di un elicottero del quale si intuisce il rumore delle eliche. Accenni di rock'n'roll, poi la prima sorpresa: Gerard Depardieu che recita Kavafis, Aspettando i barbari.
Fino a questo punto, dunque, intrattenimento. Poi, spuntano i nomi che, nei giorni passati, hanno fatto agitare i vertici della Rai. Foto di Enzo Biagi, Beppe Grillo, Daniele Luttazzi, e le ragioni che li hanno portati a dire "no" all'invito rivolto loro da Celentano. In scena, luci puntate su tre scrivanie vuote.
"Tutto è cominciato il 18 aprile del 2002" dice Adriano, e vanno in onda le immagini di Berlusconi che parla dell'"uso criminoso" che quei personaggi avrebbero fatto della tv. Poi, sul maxischermo, la classifica - realizzata da Freedom House - della Freedom of the Press 2005, la libertà di stampa. L'Italia è al 77esimo posto, "fra la Bulgaria e la Mongolia", dice Celentano.
Ancora: foto di Fabrizio Del Noce, voce fuori campo che legge le dichiarazioni del direttore di RaiUno sull'ipotesi di autosospendersi per la mancata possibilità di verificare i contenuti di RockPolitik. "Hanno tutti paura delle parole - dice Celentano - oggi si possono dire soltanto cose che non danno fastudio a nessuno".
a Del Noce stasera gli è preso un colpo i
CELENTANO: CAPEZZONE, ESEMPIO DI NUOVO PERONISMO
"Ne discutera' qualcuno? Ci vorrebbe Pasolini, e - invece - avremo a malapena un commento di Paolo Crepet..." E' quanto afferma Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, commentando lo show di Celentano. "Lo premetto e lo sottolineo: il mio non e' un attacco ne' ad Adriano Celentano ne' a Michele Santoro. Anzi, in modo diverso, l'uno e l'altro hanno un che di 'selvaggio', di 'anarcoide', che me li rende simpatici e soprattutto preferibili a tanti loro critici (e di certo a chi stasera, specie dal lato del centrodestra, si attardera' in inutili, pelose e penose contestazioni, improponibili da parte di chi - come la Cdl - non ha alcun titolo per denunciare l'altrui faziosita'). Detto questo, stasera abbiamo avuto un esempio di nuovo peronismo (pur con gli stivaletti di Adriano), di demagogia post-politica e post-democratica. A nessun esponente (piu' o meno) democraticamente eletto dai cittadini, e percio' responsabile dinanzi a loro, viene concesso di potersi rivolgere (senza contraddittorio, senza repliche) a otto-nove milioni di spettatori in modo diretto (radunati con settimane intere di anticipazioni, di spot, di costruzione scientifica dell'audience, dell''evento'), e con la forza - anche semiologica - di chi 'lotta' (con tanto di 'pugno'), di chi 'fa giustizia', di chi va 'contro'. Insomma, mentre gli gnomi della politica si affannano per una comparsata - direi quasi per una 'sveltina' - sulla poltrona bianca di Vespa (magari alle 23.50, visti - se va bene - da un milione di spettatori), c'e' chi (senza rispondere a nessuno) puo' salire su un pulpito di potenza straordinaria". ()