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  1. #11
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    Il patriarca Alessio non è un avversario del cattolicesimo. E' il sostenitore di una Yalta religiosa: tu non dai fastidio a me nella mia zona di influenza ("territorio canonico" come la chiama) ed io non do fastidio a te nel tuo territorio storico (l'occidente). E' evidente che per sostenere questo occorre guardare alla Chiesa più come ad un fatto di cultura che come alla sede della Verità. In questo senso egli può essere un ecumenista (come è) ed insieme nemico delle presenza in Russia dei cattolici (o protestanti) che non si occupino esclusivamente delle loro "immigrazioni". Stessa cosa vuol fare lui in occidente e (disgraziatamente - dal mio punto di vista) lo fa.
    Oggi, se la Russia è una democrazia laica i cattolici hanno il diritto di essere presenti in ogni modo onesto, così come gli ortodossi hanno il diritto di essere presenti in ogni modo onesto nei paesi cattolici. Certo, anche facendo proselitismo, nel senso buono del termine, ovverosia senza servirsi di "mezzucci", nè gli uni, nè gli altri.

  2. #12
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    Concordo con Lepanto, bisogna confrontarsi sempre nella vita con quello che Gesù ci ha lasciato in eredità. Non bisogna preoccuparsi di conquistare le cose terrene, ma guadagnare punti in Paradiso e la cosa più importante Mai giudicare gli altri.

    Poi una mia considerazione sul gesto del Papa per me stupendo:

    1) il Papa riconsegna l'Icona al Popolo Russo perchè era del popolo Russo

    2) Il popolo Russo (almeno i credenti) non sono da convertire, perchè già credono il Gesù Cristo.

    3) Non trovo corretto, come dice Padre Silvano, la consegna alla Chiesa Russa Fuori Frontiera, perchè è come intromettersi nei problemi della Chiesa Russa soprattutti perchè ogni passo che fanno i cattolici è prontamente criticato dagli ortodossi Russi. Quelli sono problemi loro, che devono risolvere loro, poi sta a Dio giudicare quale sia la vera Chiesa o i veri Kgb, a noi come cattolici interessava fare la cosa giusta, restituire una Icona molto importante al popolo Russo, se poi i problemi tra le 2 chiese Ortodosse saranno risolti, l'Icona apparterrà al popolo Russo e alla loro Chiesa.
    Certamente è un passo diplomatico, ma anche di amore verso il popolo russo, non vediamo solo il male ma anche quei piccoli gesti di amore che possono smuovere le montagne.

    Questo è il mio umile parere.

    salve Leo

  3. #13
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    Talking Per i fiduciosi ... nel segno: come volevasi dimostrare ...

    17 Agosto 2004
    RUSSIA - VATICANO

    Icona di Kazan: il patriarca sminuisce l’omaggio del papa

    Mosca (AsiaNews) – L’icona di Kazan, che sta per essere donata dal papa al popolo russo, è solo “una delle tante copie” esistenti dell’immagine miracolosa. “Il papa quindi non ha bisogno di portarla di persona in Russia. Va bene che vangano 2 cardinali a portarla al Cremlino”. Lo ha detto il patriarca Alessio II al presidente Putin durante il recente incontro fra i due, mostrato dalle televisioni russe.

    Il 10 luglio scorso Giovanni Paolo II aveva comunicato la sua personale decisione di donare l’icona della Madonna di Kazan ad Alessio II e, attraverso di lui, alla chiesa ortodossa russa per la venerazione di tutto il popolo russo, compresi i cattolici. Alessio II ha sminuito questo segno di premura del papa definendo l’immagine “una delle molte copie dell’icona, non l’immagine miracolosa sparita agli inizi del ‘900”. Esperti di iconografia affermano che parlare di “copie” per le icone è “pretestuoso”: ogni icona infatti è un’opera unica dipinta in base ad alcuni paradigmi: la Madonna di Kazan è uno di questi. Fonti vaticane hanno detto ad AsiaNews che l’icona che sta per essere donata da Giovanni Paolo II è autentica e datata intorno al 1700.

    La visita di Putin ad Alessio II è stata la prima del presidente russo nella nuova residenza del patriarca, situata nel quartiere Peredelkino. Si tratta di un edificio di 5 mila metri quadrati, costato 70 milioni di dollari. Putin e Alessio II hanno discusso i progetti futuri della chiesa ortodossa.

    Il papa consegnerà il 25 agosto l’icona al card. Walter Kasper, capo della Delegazione vaticana in Russia. Il 28 agosto, festa ortodossa della Dormizione di Maria, Kasper la donerà ad Alessio II a Mosca. (LF)


    Fonte Asia News

  4. #14
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    Sarà consegnata il 28 agosto prossimo a Mosca nelle mani del patriarca ortodosso Alessandro II la tavola religiosa conosciuta come l'Icona di Kazan. Il gesto voluto dal Santo Padre, Giovanni Paolo II, per stimolare una rinnovata unità tra Occidente e Oriente

    Giovanni Paolo II mentre sostiene con devozione l'Icona di Kazan.

    Torna a Mosca l'icona di Kazan

    Giovanni Paolo II porge l'altra guancia e nonostante il perdurante rifiuto del patriarca di Mosca, Alessio II, di rendersi disponibile ad un incontro, restituisce alla Chiesa ortodossa la sacra Icona della Madre di Dio di Kazan, cara al popolo russo. La restituzione avverrà ufficialmente sabato 28 agosto nella cattedrale della Dormizione al Cremlino. Il giorno non è stato scelto a caso: per le Chiese ortodosse il 28 agosto è la solennità della "Dormizione di Maria", l'equivalente della festa dell'Assunzione che i cattolici celebrano il 15 agosto.

    Di alto livello la delegazione papale che consegnerà l'Icona nelle mani dell'anziano e ammalato patriarca di Mosca: a guidarla sarà il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Kasper sarà affiancato da un altro porporato: l'arcivescovo di Washington, il cardinale Edgar Theodore McCarrick. Insieme con loro ci saranno anche quattro vescovi: l'organizzatore dei viaggi papali mons. Renato Boccardo, il nunzio a Mosca, mons. Antonio Mennini, l'arcivescovo cattolico di Mosca, mons. Tadeusz Kondrusiewicz (poco gradito al patriarcato ortodosso perché di origini polacche) e il segretario del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, mons.

    Brian Farrell dei Legionari di Cristo. Oltre ad un religioso, la delegazione della Santa Sede è composta anche da tre laici: il portavoce vaticano Joaquin Navarro-Valls insieme con due esperti del dialogo con il mondo ortodosso, il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi e il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi.

    Il papa ha affidato l'Icona, custodita per undici anni nel suo appartamento privato, alla delegazione pontificia nel corso di una solenne cerimonia che si è svolta nell'Aula Paolo VI e per l'occasione ha persino composto una preghiera in russo che è stata letta al termine della liturgia. Il papa si è rivolto alla Madonna, "Madre del popolo ortodosso" affinché "si affretti il tempo della piena unità tra l'Oriente e l'Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani".

    Quindi giovanni Paolo II ha baciato l'Icona e l'ha consegnata al cardinale Kasper. L'immagine della Madonna di Kazan è stata portata in processione, secondo l'usanza delle chiese orientali, in un'Aula Paolo VI gremita di fedeli e resterà esposta nell'altare della Basilica Vaticana per tutta la giornata di giovedì 26 agosto e partirà per Mosca, con la delegazione pontificia, venerdì 27 agosto.

    Il vice responsabile del dipartimento relazioni estere del patriarcato ortodosso di Mosca, padre Vsevolod Ciaplin, ha espresso soddisfazione per questo gesto di "buona volontà" compiuto da Giovanni Paolo II. Una soddisfazione condivisa da larga parte del mondo ortodosso, come confermato da uno dei membri della delegazione pontificia, fratel Enzo Bianchi, che ospita numerosi ortodossi nella comunità ecumenica di Bose in provincia di Vercelli. Tuttavia ancora non è ancora chiaro che fine farà l'Icona una volta giunta in Russia: il patriarca di Mosca probabilmente vorrà tenerla nella capitale, forse nella stessa cattedrale della Dormizione dove la riceverà. Ma il sindaco di Kazan, il musulmano Kamil Ischakov, già la reclama affinché sia esposta nella locale cattedrale dell'Annunciazione. D'altro canto anche i cattolici di Mosca hanno chiesto al patriarcato ortodosso di avere il permesso di pregare di fronte alla venerata Icona.

    Molto discussa è stata anche l'autenticità dell'Icona, negata da patriarcato di Mosca. Per questo motivo la Santa Sede nel 2003 ha ordinato una perizia scientifica sull'Icona che ne ha fissato la datazione alla prima metà del XVIII secolo ad opera dei Maestri del Palazzo dell'Armeria del Cremlino. Ciò significa che effettivamente si tratta di un'Icona antica ma non dell'originale del XIII secolo. La sacra immagine ritrae la Vergine con il Bambino ed era originariamente conservata nel monastero russo di Kazan, capitale del Tatarstan, sul Volga. Scomparsa all'inizio del XIII secolo, durante l'invasione dei tartari, la tradizione vuole che l'Icona ricomparve in maniera miracolosa nel 1579 dopo l'incendio che distrusse la città. L'Icona venne collocata nella cattedrale dell'Annunciazione e nel 1595 venne istituita la festa da celebrarsi l'8 luglio. Nel 1612 la festa venne estesa a tutta la Russia a seguito della vittoria riportata sull'esercito polacco, attribuita all'intercessione della Madonna di Kazan.

    All'inizio del XX secolo l'Icona venne rubata e scomparve di nuovo per poi riapparire in Occidente negli Anni '20. Nel 1950 venne acquistata in Inghilterra per una collezione privata per poi essere trasferita a San Francisco ed essere esposta nel 1964 a New York all'Esposizione Universale. Quindi l'Icona venne acquistata dall'associazione cattolica "Blue Army", che la fece collocare nel santuario della Madonna di Fatima, con l'impegno a restituirla ai fedeli ortodossi non appena possibile. Dopo la caduta del muro di Berlino, l'Icona venne affidata al papa affinché la custodisse in attesa della restituzione. Quel giorno finalmente è arrivato e il papa, nell'omelia pronunciata nel corso della celebrazione nell'Aula Paolo VI, ha sottolineato la "particolare emozione" con la quale ha compiuto tale gesto. "Dica, questa antica immagine della Madre del Signore a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa ortodossa russa l'affetto del successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il signore Gesù ha ardentemente pregato", ha concluso Giovanni Paolo II.


    La sacra Icona della Madre di Dio di Kazan, cara al popolo russo. TRA FEDE E STORIA
    Sarà consegnata il 28 agosto prossimo a Mosca nelle mani del patriarca ortodosso Alessandro II la tavola religiosa conosciuta come l'Icona di Kazan. Il gesto voluto dal Santo Padre, Giovanni Paolo II, per stimolare una rinnovata unità tra Occidente e Oriente. Di alto livello la delegazione papale che consegnerà l'Icona nelle mani dell'anziano e ammalato patriarca di Mosca: a guidarla sarà il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani


    Fonte Panorama

  5. #15
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    Predefinito Nonostante la "rinuncia" del Cardinal Kasper all'evangelizzazione ...

    2 Giugno 2004
    RUSSIA - VATICANO
    Accuse di proselitismo discusse nel dialogo cattolico ortodosso

    Una visita del Papa è condizionata alla soluzione delle incomprensioni

    Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Accuse di tentativi cattolici di convertire fedeli ortodossi ostruiscono la visita del Santo Padre in Russia. Un incontro di due giorni del “Gruppo di lavoro congiunto”, istituito dal Vaticano e dal Patriarcato di Mosca, si è concluso il 6 maggio con la discussione delle norme di comportamento per evitare conflitti e migliorare la collaborazione fra la chiesa ortodossa e la chiesa cattolica romana per il bene della Federazione russa, e per preparare la strada alla prima visita in Russia di Giovanni Paolo II.

    L’incontro si è tenuto presso la sede della Conferenza episcopale cattolica e al Centro pellegrinaggi del Patriarcato di Mosca. L’obiettivo era esaminare “in modo dettagliato” i problemi fra le due chiese e “ avanzare proposte operative per risolverli”, secondo l’arciprete Vsevolod Chaplin, vice responsabile del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e co-responsabile del Gruppo di lavoro.

    Uno dei “problemi” trattati durante l’incontro è l’accusa di “proselitismo” fatta dalla chiesa ortodossa russa alla chiesa cattolica romana, che userebbe delle attività caritative cattoliche per diffondere la fede cattolica tra gli ortodossi. La parte ortodossa ha presentato una lunga lista di esempi di tale attività di missionari cattolici sul territorio russo. Una delle maggiori proteste riguarda il numero delle strutture cattoliche per bambini, a Lobnia (un sobborgo di Mosca), a Novosibirsk e nella provincia di Yaroslavl, dove orfani di diversa provenienza religiosa riceverebbero un’educazione esclusivamente cattolica. Un’altra situazione citata è a Novosibirsk, dove è stato distribuito l’avviso di un ciclo di catechesi contenente l’immagine di un’icona ortodossa della Madre di Dio, invitando “ogni persona che cerca risposte alle eterne domande sulla fede e sulla religione”. La catechesi si teneva alla cattedrale cattolica della Trasfigurazione del Signore, sebbene la sua natura “cattolica” non era esplicitata con chiarezza. Secondo il resoconto dei rappresentanti ortodossi “la proposta fatta in segreto dai cattolici e l’imitazione dell’ortodossia sono di chiara natura proselitistica”.

    Padre Igor Kovalevskij, segretario generale della Conferenza episcopale cattolica e co-responsabile cattolico al Gruppo di lavoro congiunto, ha riconosciuto che rappresentanti della chiesa cattolica hanno fatto degli errori in Russia, che possono essere considerati proselitismo. “Molti eventi hanno provocato incomprensione e possono essere interpretati come proselitismo, anche se non c’è una pratica intenzionale” ha affermato p. Kovalevskij al termine del primo giorno di colloqui. “La Chiesa cattolica parte dalla premessa che la Russia non è terra di missione. Questo è un paese con una cultura cristiana millenaria”.

    Secondo p. Kovalevskij, l’atmosfera durante i colloqui è stata amichevole e sono stati compiuti dei passi in avanti nella comprensione reciproca. “Entrambe le parti hanno concordato sulla necessità di informare di più l’altra parte e di una stretta azione comune e di una costruttiva cooperazione, soprattutto sui progetti sociali”, ha affermato p. Kovalevskij. Nell’elenco dei diversi punti, la parte ortodossa ha presentato esempi positivi di cooperazione tra le due chiese, integrati anche dalla parte cattolica.

    Giovanni Paolo II da tempo vuole visitare la Russia, ma il patriarca Alessio II, capo della chiesa ortodossa russa, insiste nel dire che non permetterà la visita fino a quando le dispute tra le due chiese non saranno risolte. Le tensioni fra ortodossi e cattolici hanno radici storiche ma sono aumentate con il crollo dell’Unione sovietica nel 1991 e la fine delle restrizioni comuniste alla religione. I cattolici in Russia sono ufficialmente 500 mila su decine di milioni di fedeli ortodossi. “I cattolici saranno sempre una minoranza in Russia” afferma p. Kovalevskij. “Il nostro lavoro è curare i cattolici”.

    Il Gruppo di lavoro congiunto cattolico è stato istituito come risultato del viaggio a Mosca lo scorso febbraio del cardinal Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. (JC)

    Fonte Asia News

  6. #16
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    Angry Quando si dice "calarsi tutto ...", spogliandosi del minimo di dignità ...

    25 Agosto 2004
    RUSSIA - VATICANO
    Icona di Kazan: “Il Patriarca deve essere il primo a vederla”

    Mosca (AsiaNews) – “Sarebbe scortese da parte nostra se qualcuno a Mosca vedesse l’icona prima del Patriarca Alessio II, al quale essa è donata. Per questo, da quando l’icona partirà da Roma fino alla sua consegna nella cattedrale della Dormizione, l’icona sarà protetta da occhi di altre persone”. Con queste parole un esponente vaticano ha motivato ad AsiaNews la notizia che i cattolici di Mosca non potranno pregare davanti all’icona della Madonna di Kazan prima della consegna al patriarca prevista per sabato prossimo.

    I cattolici di Mosca avevano chiesto di poter pregare per l’unità dei cristiani in una veglia notturna davanti all’icona, prima della cerimonia al Cremlino. La preghiera dei cattolici moscoviti non potrà svolgersi perché non prevista dalla visita della delegazione vaticana a Mosca, ha dichiarato il prelato vaticano. Egli ha espresso la speranza che i cattolici russi possano mostrare comprensione per la decisione vaticana, che è stata accolta con “rispetto” dagli ortodossi.

    “Che l’icona sia data prima a Sua Santità il Patriarca Alessio è un affare interno ai cattolici, e non intendiamo dare alcun suggerimento su questo punto” ha commentato p. Igor Vyzhanov, responsabile del patriarcato moscovita per le relazioni con le altre confessioni cristiane.

    Oggi si è saputo ufficialmente che mons. Tadeusz Kondrusiewicz, metropolita di Mosca, è stato inserito nella delegazione cattolica che consegnerà al patriarca l’icona, dono personale di Giovanni Paolo II. “Siamo felici che, nonostante vari ostacoli, il nostro metropolita sia stato alla fine incluso nella delegazione e possa incontrare il patriarca in un’atmosfera fraterna” ha detto un cattolico russo ad AsiaNews. “Speriamo che il dono del Santo Padre renda più chiaro agli ortodossi i nostri buoni propositi e aiuti a rompere il ghiaccio fra le chiese”.

    La stampa moscovita manifesta un notevole interesse per la visita della delegazione vaticana che porterà l’icona di Kazan, dono del papa di Roma, ma lamenta l’assenza di informazioni sul programma della visita. (AF)

    Fonte Asia News

  7. #17
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    ... fratelli ortodossi

    25 Agosto 2004
    VATICANO - RUSSIA

    Papa: “L’icona di Kazan, segno del mio affetto per i fratelli ortodossi”

    Nella delegazione che consegna il dono presenti anche i nomi dell’arcivescovo cattolico di Mosca Kondrusiewicz e il nunzio Mennini

    Città del Vaticano (AsiaNews) – L’icona di Kazan è segno “dell’affetto del Successore di Pietro per il patriarca russo Alessio II, il sinodo ortodosso e tutti i fedeli loro affidati”. La Madonna di Kazan interceda “affinchè si affretti il tempo della piena unità tra l’Oriente e l’Occidente”. Lo ha detto il papa parlando questa mattina in Aula Paolo VI durante l'omaggio reso all’icona di Kazan, compiuto insieme a molti cardinali, vescovi e fedeli.

    Fino ad oggi l’icona era custodita nell’appartamento del papa, che ha deciso di donarla alla chiesa ortodossa per la venerazione di tutto il popolo russo.

    Il pontefice, dopo aver baciato l’icona e aver presieduto la celebrazione in suo onore, ha consegnato la preziosa immagine ad una delegazione vaticana, che la porterà nei prossimi giorni a Mosca. La delegazione sarà guidata dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. A Mosca si aggiungeranno mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Mosca e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Russia, e mons. Antonio Pennini, rappresentante vaticano presso la Federazione Russa.

    Il papa ha dedicato il discorso della tradizionale udienza del mercoledì alla sua personale venerazione all’icona di Kazan: “Molte volte ho invocato la Madre di Dio di Kazan chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo” ha detto il papa. Un popolo, quello della Santa Rus’, che “rimase profondamente cristiano, testimoniando con il sangue la propria fedeltà al Vangelo” anche quando “forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare il nome santo di Dio”. L’icona di Kazan vuole esprimere, ha concluso il pontefice, “il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione” in vista dell’“unità piena dei credenti” in Cristo.

    Dopo il discorso del Papa è stata letta in lingua russa una preghiera del Pontefice alla Madonna di Kazan.

    Ecco il testo completo dell'omelia del Papa:

    Carissimi Fratelli e Sorelle!

    Come ho annunciato domenica scorsa, il nostro tradizionale incontro settimanale assume quest’oggi una fisionomia particolare. Ci ritroviamo infatti raccolti in preghiera attorno alla venerata Icona della Madre di Dio di Kazan, che sta per intraprendere il viaggio di ritorno verso la Russia da cui è partita un giorno lontano.

    Dopo aver attraversato diversi Paesi ed aver sostato per lungo tempo presso il Santuario di Fatima, in Portogallo, più di dieci anni fa è giunta provvidenzialmente nella casa del Papa. Da allora ha trovato posto presso di me ed ha accompagnato con sguardo materno il mio quotidiano servizio alla Chiesa.

    Quante volte, da quel giorno, ho invocato la Madre di Dio di Kazan, chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e di affrettare il momento in cui tutti i discepoli del suo Figlio, riconoscendosi fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa.

    Fin dall’inizio, ho desiderato che questa santa Icona facesse ritorno sul suolo della Russia, dove – secondo attendibili testimonianze storiche – è stata per lunghissimi anni oggetto di profonda venerazione da parte di intere generazioni di fedeli. Intorno all’Icona della Madre di Dio di Kazan si è sviluppata la storia di quel grande popolo.

    La Russia è una nazione da tanti secoli cristiana, è la Santa Rus’. Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano, testimoniando in tanti casi con il sangue la propria fedeltà al Vangelo e ai valori che esso ispira.

    È perciò con particolare emozione che rendo grazie con voi alla Divina Provvidenza, che mi concede oggi di inviare al venerato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie il dono di questa santa Icona.

    Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa Ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la sua stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr Gv 17, 20-22).

    Carissimi Fratelli e Sorelle, unitevi a me nell’invocare l’intercessione della Beata Vergine Maria, mentre consegno la sua Icona alla Delegazione che, a nome mio, la recherà a Mosca.

    Ecco il testo della preghiera del Papa alla Madonna di Kazan:

    Gloriosa Madre di Gesù, che «procedi davanti al popolo di Dio sulle vie della fede, dell’amore e dell’unione con Cristo» (cfr Lumen gentium, 63), sii benedetta! Ti chiamano beata tutte le generazioni, perché «grandi cose ha fatto in Te l’Onnipotente e Santo è il suo nome» (cfr Lc 1,48-49).

    Sii benedetta ed onorata, o Madre, nella tua Icona di Kazan, in cui da secoli sei circondata dalla venerazione e dall’amore dei fedeli ortodossi, essendo diventata protettrice e testimone delle particolari opere di Dio nella storia del popolo russo, a noi tutti molto caro.

    La Provvidenza divina, che ha la forza di vincere il male e di trarre il bene perfino dalle cattive opere degli uomini, ha fatto sì che la tua santa Icona, scomparsa in tempi lontani, ricomparisse nel santuario di Fatima, in Portogallo. Successivamente, per volontà di persone a Te devote, essa è stata accolta nella casa del Successore di Pietro.

    Madre del Popolo ortodosso, la presenza in Roma della tua santa Immagine di Kazan ci parla di una unità profonda tra l’Oriente e l’Occidente, che perdura nel tempo malgrado le divisioni storiche e gli errori degli uomini. Eleviamo ora a Te con speciale intensità la nostra preghiera, o Vergine, mentre ci accomiatiamo da questa tua suggestiva Immagine. Con il cuore Ti accompagneremo lungo il cammino che Ti ricondurrà verso la santa Russia. Accogli la lode e l’onore che Ti rende il popolo di Dio che è in Roma.

    O benedetta tra tutte le donne, venerando la tua Icona in questa Città segnata dal sangue degli Apostoli Pietro e Paolo, il Vescovo di Roma si unisce spiritualmente al suo Fratello nel ministero episcopale, che presiede quale Patriarca alla Chiesa ortodossa russa. E Ti chiede, Madre Santa, di intercedere affinché si affretti il tempo della piena unità tra l’Oriente e l’Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani.

    O Vergine gloriosa e benedetta, Signora, Avvocata e Consolatrice nostra, riconciliaci con il tuo Figlio, raccomandaci al tuo Figlio, presentaci al tuo Figlio! Amen.

    Fonte Asia News

  8. #18
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    Predefinito Scheda

    17 Agosto 2004
    RUSSIA - VATICANO

    La Madonna di Kazan, oggetto di storia e di fede del popolo russo (Scheda)

    Appartenente a un tipo di Odigitria ("Colei che indica la via") a mezzobusto, l’icona della Madonna di Kazan giunse nel secolo XIII da Costantinopoli nella città di Kazan (800 km ad est di Mosca).

    Nel XVI sec. se ne persero le tracce. Secondo la cronaca scritta da Ermogen, metropolita di Kazan, dopo l’incendio del 1579, che distrusse la città, la Vergine apparve a una fanciulla, Matriona, indicandole il luogo dove ritrovare la preziosa effige.

    L’icona ritrovata venne collocata nella cattedrale dell’Annunciazione a Kazan. Nel 1612 venne inviata ai principi Minin e Pozharskij, che a Mosca guidavano la resistenza contro i polacchi, un’icona ispirata alla Madona di Kazan. La liberazione della città, il 22 ottobre, fu attribuita all’intercessione della Santa Madre di Dio di Kazan.

    L’immagine divenne in seguito l’icona di famiglia degli zar: nel 1721 Pietro il Grande la portò nella cattedrale della nuova capitale di San Pietroburgo.

    All’inizio del ‘900, l’icona venne rubata: si pensa che sia stata venduta in Occidente da contrabbandieri russi, visto che il regime comunista proibiva gli oggetti religiosi, che rischiavano di essere bruciati e distrutti.

    Nel 1950 l'icona, ritenuta l’originale, venne acquistata in Inghilterra da un collezionista privato. I proprietari ne proposero l’acquisto all’arcivescovo ortodosso di San Francisco, della metropolia ortodossa degli Stati Uniti d’America (dichiaratasi indipendente da Mosca nel 1924), ma egli declinò l'offerta.

    Nel 1964 l’icona venne esposta a New York per l’Esposizione Universale. L’icona venne in seguito acquistata dall'associazione cattolica Blue Army e donata al santuario di Fatima nel 1970. Nel 1993 è stata regalata al papa, che la custodisce nel suo appartamento in Vaticano. Nella sua ultima visita al Papa nel novembre scorso, il presidente russo Vladimir Putin l’ha anche baciata. Giovanni Paolo II ha sempre atteso l’occasione per restituire l’icona alla venerazione del popolo russo. L’ultima perizia scientifica ha considerato l’icona autentica, datandola al 1730.

    Fonte Asia News

    Versione moderna dell'Immagine della Vergine di Kazan

  9. #19
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    Se è vera la notizia del corriere della sera di oggi sul non invito degli ortodossi russi alle gerarchie cattoliche Russe alla consegna dell'Icona, mi colpisce una profonda tristezza, per questo ennesimo atto di prepotenza e disprezzo e mi sorge un dubbio veramente incredibile che così ingenuamente vi scrivo com'è venuto: " Ma questi Ortodossi Russi sono veri Cristiani o sono dei Malvagi che si sono impossessati della Chiesa di Cristo, solo per interessi meramente politici o venali?"
    Sono pronto a ricredermi, è solo un pensiero, ma ragazzi mai vista tanta cattiveria, come faremo a dialogare con gente così?

    ciao a tutti

    La faccina che ho messo è triste, ma non quanto lo mio stato d'animo.

  10. #20
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    Originally posted by Leonardo
    Se è vera la notizia del corriere della sera di oggi sul non invito degli ortodossi russi alle gerarchie cattoliche Russe alla consegna dell'Icona, mi colpisce una profonda tristezza, per questo ennesimo atto di prepotenza e disprezzo e mi sorge un dubbio veramente incredibile che così ingenuamente vi scrivo com'è venuto: " Ma questi Ortodossi Russi sono veri Cristiani o sono dei Malvagi che si sono impossessati della Chiesa di Cristo, solo per interessi meramente politici o venali?"
    Sono pronto a ricredermi, è solo un pensiero, ma ragazzi mai vista tanta cattiveria, come faremo a dialogare con gente così?

    ciao a tutti

    La faccina che ho messo è triste, ma non quanto lo mio stato d'animo.
    Semplicemente non sono cristiani. Cristiano è chi possiede la fede di Cristo, è ovvio. Dunque, credono a quanto Cristo ha rivelato e la Chiesa propone a credere, quale sua fedele interprete. Se dunque è vero ciò, essi non possono qualificarsi quali "cristiani", ma eretici e scismatici. Il problema è però un altro. Non tanto questo loro essere "Chiesa separata" (espressione assai equivoca ...), ma il fatto che in questi soggetti manchi qualsiasi buona volontà di dialogo, piano e tranquillo, quanto meno sotto l'aspetto della pacifica convivenza.
    Mi spiace doverlo dire, ma mi pare che il gesto del Papa, animato dalle migliori intenzioni, sia caduto nel vuoto. Un'ennesima conferma circa l'inopportunità del gesto, in realtà dettata da un personaggio assai equivoco ... il card. Kasper ... che ha notoriamente svenduto il comando di Cristo di evangelizzare tutti i popoli (ivi incluse ... evidentemente anche le popolazioni russe) al "patriarca" di Mosca ... . Non a caso qualcuno lo definito espressamente - ed a mio sommesso avviso a ragione - "eretico". Non era poi questo stesso personaggio ad auspicare una "riabilitazione" dell'eretico monaco Pelagio, facendolo assurgere a simbolo dell'inquietudine dell'uomo d'oggi?
    Ma tant'è ... .
    Penso comunque che questo "schiaffo di anagni" del "patriarca" serva alla Chiesa cattolica per comprendere la pasta del personaggio col quale ha a che fare ... , salvo che non ci metta lo zampino il card. Kasper

 

 
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