Il patriarca Alessio non è un avversario del cattolicesimo. E' il sostenitore di una Yalta religiosa: tu non dai fastidio a me nella mia zona di influenza ("territorio canonico" come la chiama) ed io non do fastidio a te nel tuo territorio storico (l'occidente). E' evidente che per sostenere questo occorre guardare alla Chiesa più come ad un fatto di cultura che come alla sede della Verità. In questo senso egli può essere un ecumenista (come è) ed insieme nemico delle presenza in Russia dei cattolici (o protestanti) che non si occupino esclusivamente delle loro "immigrazioni". Stessa cosa vuol fare lui in occidente e (disgraziatamente - dal mio punto di vista) lo fa.
Oggi, se la Russia è una democrazia laica i cattolici hanno il diritto di essere presenti in ogni modo onesto, così come gli ortodossi hanno il diritto di essere presenti in ogni modo onesto nei paesi cattolici. Certo, anche facendo proselitismo, nel senso buono del termine, ovverosia senza servirsi di "mezzucci", nè gli uni, nè gli altri.