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  1. #21
    FIAT VOLUNTAS TUA
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    Predefinito Re: "Santa" inquisizione

    Originally posted by fuego
    Chiedo commenti:
    Inutile commentare cose che probabilmente non hai neppure letto tu stesso. Fai domande precise, magari partendo da quel testo, ed io ti rispondo. Perché non è tanto il problema di quello che c'è scritto, ma di quello che ci leggi.
    "

  2. #22
    Dal 2004 con amore
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    Predefinito Re: Re: Re: "Santa" inquisizione

    Originally posted by fuego
    Ci leggo la pretesa della Chiesa cattolica di conoscere la Verità

    -Ovviamente, la Verità è Cristo.

    Ci leggo la pretesa di immischiarsi negli affari di Cesare.

    -Potestas indirecta in temporalibus, mi corregga Augustinus se spaglio..


    Ci leggo la crudeltà.

    -dove?


    Ci leggo l'essere sempre, come ora, in ritardo con la storia.

    -Invece è il contrario: la Chiesa è puntualmente in anticipo, da Galileo al Sillabo.

    Ci leggo l'incapacità di prendere insegnamento di propri errori:si chiede perdono per i peccati del passato, perpetrandone altri ispirati dalla medesima arroganza nel pretendere di conoscere la Verità.

    -Ora cosa c'entra la dottrina con questi errori che non sono di dottrina? Mah




  3. #23
    FIAT VOLUNTAS TUA
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    Predefinito Re: Re: Re: "Santa" inquisizione

    Originally posted by fuego
    Ci leggo la pretesa della Chiesa cattolica di conoscere la Verità
    Ci leggo la pretesa di immischiarsi negli affari di Cesare.
    Ci leggo la crudeltà.
    Ci leggo l'essere sempre, come ora, in ritardo con la storia.
    Ci leggo l'incapacità di prendere insegnamento di propri errori:si chiede perdono per i peccati del passato, perpetrandone altri ispirati dalla medesima arroganza nel pretendere di conoscere la Verità.
    Ti invito all'argomentazione, oltre che alla rabbia, che non mi infastidisce.
    Rabbia?? ... amico mio, sai cosa mi da rabbia? mi da rabbia che le offese a Cristo, perpetrate ogni domenica, vengano dopo il culto autarchico di un clero che, per giunta, si è secolarizzato. Mi da rabbia che si parli di scomunica solo per i poveri cristi, e per giunta per motivi che la scomunica non la prevede affatto, dovendosi sapere che la scomunica non è automatica nemmeno per gli eretici, avendo la Chiesa come fine la salvezza della anime (cosa che era al primo posto anche nel processo inquisitoriale).
    Tu, in tutto questo, non c'entri. Ora, sentimi un po': se avessi fatto domande serie, magari mi sarei preso la briga di risponderti. ma tu hai i tuoi preconcetti, fatti da una cultura che ti spaccia come vere le asserzioni del sussidiario, che magari saranno anche vere, come vere sono le impressioni che uno si fa ascoltando il mare da una conchiglia.......

    Forse le tue domande sono serie, perché tu non sapendo niente, hai voglia di sapere. E ti apprezzerei per questo ,se non fosse che tu, le tue risposte te le sei già date. Ora, sei in ritardo di almeno 60 anni! All'inzio del secolo era ancora lecito porsi queste domande: ora denotano solo ignoranza nel campo storiografico, e andrebbero quanto meno poste con un tantino di pudore.
    Non ho la voglia di spiegarti nulla: laici e cattolici ormai sono concordi sul fatto che LA LEGGENDA NERA non esiste più.
    Leggiti i libri.... non i sussidiari. Se poi hai voglia di sapere, incomincia a pensare che, forse, della storia non sai tutto: e allora sì che troverai un maestro, perchè sarai disponibile ad essere discepolo.

    Senza rabbia e senza rancore.

    "

  4. #24
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    Predefinito

    Caro fuego,
    La tua provocazione sull'inquisizione, su cui si potrebbe discutere all'infinito, ci porta però a discutere della Chiesa. Ti dico intanto che i tuoi dubbi, i tuoi disagi, e anche la tua rabbia sono oggi di tanti. Non sentirti isolato o tantomeno in guerra, sarebbe la cosa peggiore che tu possa fare. Ti invito pertanto a riflettere su uno scritto di Carlo Carretto che parla del suo rapporto con la Chiesa. Credo ti potrà essere utile per una riflessione pacata e serena sul tuo rapporto con la Chiesa.

    "Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più duro, di più generoso, di più bello.
    Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.
    No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
    E poi, dove andrei? A costruirne un'altra?
    Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la Mia Chiesa, non più quella di Cristo.
    L'altro ieri un amico ha scritto una lettera ad un giornale: "Lascio la Chiesa perché, con la sua compromissione con i ricchi non è più credibile". Mi fa pena!
    O è un sentimentale che non ha esperienza e lo scuso; o è un orgoglioso che crede di essere migliore degli altri.
    Nessuno di noi è credibile finché è su questa terra. San Francesco urlava: "Tu mi credi santo, e non sai che posso ancora avere dei figli con una prostituta, se Cristo non mi sostiene".
    La credibilità non è degli uomini, è solo di Dio e del Cristo. Degli uomini è la debolezza e semmai la buona volontà di fare qualcosa di buono con l'aiuto della grazia che sgorga dalle vene invisibili della Chiesa visibile.
    Forse la Chiesa di ieri era migliore di quella di oggi? Forse che la Chiesa di Gerusalemme era più credibile di quella di Roma?".
    (…)
    "Quando ero giovane non capivo perché Gesù, nonostante il rinnegamento di Pietro, lo volle capo, suo successore, primo papa. Ora non mi stupisco più e comprendo sempre meglio che avere fondato la Chiesa sulla tomba di un traditore, di un uomo che si spaventa per le chiacchiere di una serva, era un avvertimento continuo per mantenere ognuno di noi nella umiltà e nella coscienza della propria fragilità.
    No, non vado fuori di questa Chiesa fondata su una pietra così debole, perché ne fonderei un'altra su una pietra ancora più debole che sono io".
    (…)
    "Ma poi c'è ancora un'altra cosa che è forse più bella. Lo Spirito Santo, che è l'Amore, è capace di vederci santi, immacolati, belli, anche se vestiti da mascalzoni e adulteri.
    Il perdono di Dio, quando ci tocca, fa diventare trasparente Zaccheo il pubblicano, e immacolata la Maddalena, la peccatrice.

    È come se il male non avesse potuto toccare la profondità metafisica dell'uomo. E' come se l'Amore avesse impedito di lasciare imputridire l'anima lontana dall'Amore. "Io ho buttato i tuoi peccati dietro le mie spalle", dice Dio a ciascuno di noi, e continua: "Ti ho amato di amore eterno, per questo ti ho riservato la mia bontà. Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata, vergine Israele" (Ger 31,3-4).
    Ecco, ci chiama "vergini" anche quando siamo di ritorno dall'ennesima prostituzione nel corpo e nello spirito e nel cuore.
    In questo, Dio è veramente Dio, cioè l'unico capace di fare le "cose nuove".
    Perché non m'importa che Lui faccia i cieli e la terra nuovi, e più necessario che faccia "nuovi" i nostri cuori.
    E questo è il lavoro di Cristo.
    E questo è il lavoro divino della Chiesa.
    Volete voi impedire questo "far nuovi i cuori", scacciando qualcuno dall'assemblea del popolo di Dio?
    O volete voi, cercando altro luogo più sicuro, mettervi in pericolo di perdervi lo Spirito?".


  5. #25
    Ospite

    Predefinito

    Quanti ne uccise davvero l'inquisizione e il perdono chiesto dalla Chiesa


    di Ignazio Ingrao

    Da Panorama del 17/6/2004




    Sono stati finalmente resi noti i risultati del simposio di storici promosso nel 1998 da Karol Wojtyla per indagare sulla reale portata dei crimini della Chiesa. Le sorprese non mancano, ma rimangono ancora molti punti da chiarire



    La Santa Sede appare determinata a fare luce sulle pagine oscure scritte dai tribunali della Santa Inquisizione che hanno accompagnato per seicento anni (dal XIII al XIX secolo) la vita di Santa Romana Chiesa. L’ultimo tribunale a scomparire è stato infatti quello spagnolo, abolito nel 1834. Sono pagine scritte con le confessioni estorte con le torture, gli atti dei processi per stregoneria, le condanne a morte, i roghi. E la Chiesa non vuole sottrarsi alla sue responsabilità di fronte alla storia.

    LE SCUSE DI GIOVANNI PAOLO II
    Vincendo i dubbi e le resistenze di diversi prelati di curia, è stato Giovanni Paolo II a chiedere personalmente che venisse organizzato un simposio internazionale sulla “Inquisizione” che si è svolto in Vaticano nel 1998. Per la prima volta la Santa Sede ha chiamato a discutere dell’argomento studiosi di tutto il mondo senza riguardo per la loro confessione religiosa o ideologia politica. Studiosi protestanti, storici marxisti, accanto a teologi e docenti delle Università Pontificie si sono ritrovati insieme. Dall’esito di quella consultazione il papa ha tratto la ferma convinzione di dover chiedere perdono, a nome della Chiesa, di fronte al mondo e di fronte alla storia, “per gli errori commessi nel servizio alla verità attraverso il ricorso a metodi non evangelici”. E così ha fatto il 12 marzo 2000, in occasione della Giornata del perdono.

    RIDIMENSIONATA LA LEGGENDA NERA SULLA SANTA INQUISIZIONE
    Eppure, a distanza di sei anni, non era ancora stato possibile conoscere cosa gli studiosi avessero effettivamente detto durante quello storico simposio a porte chiuse: quali rivelazioni erano state fatte, se vi era stato accordo o discussione tra studiosi di estrazione tanto diversa. Nei giorni scorsi hanno visto finalmente la luce gli atti del simposio sull’Inquisizione e il pro-teologo della Casa Pontificia, il cardinale Georges Cottier si è affrettato a precisare che il ritardo nella pubblicazione non è stato dovuto all’opposizione di qualche prelato, come si mormorava, ma solo ad “una serie di problemi di salute”.

    TRIBUNALI CIVILI E RELIGIOSI A CONFRONTO
    E c’è da credergli visto che da quel ponderoso volume di 788 pagine, frutto del contributo di 30 studiosi diversi, la “leggenda nera” della Santa Inquisizione esce fortemente ridimensionata. Su 125 mila processi celebrati dall’Inquisizione spagnola i condannati a morte furono meno di 1300, vale a dire l’1%, riferisce il curatore del volume, Agostino Borromeo. Lo stesso dicasi per i processi per stregoneria: secondo gli storici consultati dalla Santa Sede non superano il centinaio le “streghe” mandate al rogo dai tribunali della Santa Inquisizione in Spagna, Portogallo e Italia. Molto più severi sarebbero stati i tribunali civili: su 100 mila processi per stregoneria celebrati da questi tribunali, le condanne al rogo sarebbero state almeno 50 mila. C’era persino chi chiedeva di essere giudicato dai tribunali ecclesiastici perché meno severi di quelli civili.

    I VUOTI NEGLI ARCHIVI VATICANI
    Nonostante il lavoro storiografico minuzioso restano tuttavia ancora da decifrare molte pagine della “leggenda nera”. La svolta alle ricerche storiografiche in questo campo è stata data dalla decisione di Giovanni Paolo II di aprire, nel 1998, l’archivio dell’ex Sant’Uffizio (oggi Congregazione per la dottrina della fede) alla consultazione degli studiosi. A sei anni di distanza sarebbe necessario tornare a fare il punto su questi studi, poiché molte domande restano ancora senza risposta. C’e chi ha notato, ad esempio, che negli atti del simposio sull’Inquisizione non si fa menzione di uno dei pochi processi inquisitoriali che si sono svolti in Italia del quale si ha un resoconto scritto pressoché integrale. Si tratta di un processo davanti al tribunale della diocesi di Trento a carico di alcune donne della Val di Non accusate di stregoneria e mandate al rogo.

    LA GUERRA CONTRO LE ERESIE E I LIBRI ALL'INDICE
    E resta da far luce anche sulle pagine oscure che riguardano l’attività di censura svolta dal Sant’Uffizio e dai tribunali dell’Inquisizione con la redazione dell’Indice dei libri proibiti e la distruzione delle opere giudicate eretiche. Un’attività intensissima soprattutto tra il XVI e XVII secolo, volta a frenare la diffusione della riforma in Europa. La nuova Inquisizione romana, istituita da Paolo III con la bolla “Licet ab initio” del 1542, aveva tra i suoi compiti anche quello di controllare la produzione, la vendita e la diffusione degli stampati. Il primo “Indice” dei libri proibiti fu compilato nel dicembre del 1558 sotto il pontificato di Paolo IV e risultava diviso in tre classi: nella prima classe erano indicati i nomi di oltre 600 autori dei quali erano proibite tutte le opere; la seconda classe conteneva 126 titoli di opere proibite delle quali si conosceva l’autore; seguiva una terza categoria contente 332 opere anonime vietate. Erano poi elencate 45 edizioni proibite della Bibbia e del Nuovo Testamento e i nomi di 61 stampatori responsabili della pubblicazione di libri eretici.

    LIBRI PROIBITI NELLA BIBLIOTECA VATICANA
    Persino la Biblioteca Apostolica Vaticana cadde nelle maglie della foga controriformista tanto che, come ricorda il cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, nel 1559 “cinque grandi sacchi di libri proibiti venivano portati dai custodi della libreria apostolica al Sant’Officio della Santa Inquisizione di Roma”.

    Quali libri proibiti erano custoditi nella Biblioteca Vaticana? E’ una delle domande ancora senza risposta a cui sta lavorando una studiosa della Biblioteca Apostolica Vaticana, la dottoressa Andreina Rita. Ma ci vorranno ancora “almeno due anni” per avere un elenco preciso del contenuto di quei cinque sacchi, rivela a Panorama mons. Raffaele Farina, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Tra quei libri potevano esserci volumi di autori come Erasmo da Rotterdam, Pico della Mirandola, Niccolò Cusano. Ma perché non furono distrutti? Qualcuno ebbe cura di conservarli nei sotterranei del Sant’Uffizio tanto che, tre secoli dopo, parte di quei libri insieme ad altre “rarità bibliografiche” saranno nuovamente trasferiti nella Biblioteca Vaticana. Ma colui che conservò questi libri agì per suo conto o su indicazione di qualche alto prelato o del papa stesso?


    Molto altro ancora resterebbe da studiare sull’Indice dei libri proibiti tenuto conto che rimase in vigore fino al 1966. L’ultimo elenco venne compilato dal Sant’Uffizio nel 1948 e conteneva le opere di Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Niko Kazantzakis e Alberto Moravia. “La vita di Gesù”, scritta dall’abate Jean Steinmann è stato l’ultimo libro messo all’Indice nel 1961. Bisognerà attendere il 1966 perché la Congregazione per la dottrina della fede, che aveva preso il posto del Sant’Uffizio, annunciasse che l’Indice non sarebbe più stato pubblicato. In quattro secoli sono stati censurati oltre 8 mila titoli.

  6. #26
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    Originally posted by fuego
    Caro Lepanto, fin quando la Chiesa Cattolica pretenderà di conoscere la Verità, di avere il monopolio del bene e del male, di non voler dare a Cesare quello che è di Cesare, sarà sempre una organizzazione che in nome di Cristo lo tradisce.
    Caro fuego,
    personalmente non amo parlare per slogan, ti sarei grato se tu potessi argomentare queste tue tesi. Basandomi su quello che dici ti posso dire che è vero che la Chiesa Cattolica pretende di conoscere la Verità, ma ti ricordo che per no la Veritài è Cristo e il suo Vangelo. Non so cosa tu intenda per verità. Che significa avere il monopolio del bene e del male? Quanto alla tua citazione biblica, ti assicuro che Gesù non parlava di politica. Poi resteremo sempre servi indegni di Cristo, lo tradiremo anche magari proprio come Pietro. Ma ogni giorno proprio come Pietro ci vediamo perdonati e confermati nella fede, consapevoli che senza il Santo Spirito questa nostra povera Chiesa non andrebbe da nessuna parte.

  7. #27
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    Io sarò anche poco diplomatico, ma questo fuego qui m'ha già rotto le scatole a venir qui a provocare.

  8. #28
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    Wink Per completezza

    Originally posted by Lepanto
    ... ma ti ricordo che per no la Veritài è Cristo e il suo Vangelo. ...
    Più che solo il Vangelo, direi TUTTA LA RIVELAZIONE (che è completata, ovviamente, da Cristo) E LA TRADIZIONE DELLA CHIESA.

    Dalla Costituzione dogmatica De Verbum, sulla Divina Rivelazione, §§ 2, 9-10 (grassetto mio):

    Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione .

    ...

    Pertanto la predicazione apostolica, che è espressa in modo speciale nei libri ispirati, doveva esser conservata con una successione ininterrotta fino alla fine dei tempi. Gli apostoli perciò, trasmettendo ciò che essi stessi avevano ricevuto, ammoniscono i fedeli ad attenersi alle tradizioni che avevano appreso sia a voce che per iscritto (cfr. 2 Ts 2,15), e di combattere per quella fede che era stata ad essi trasmessa una volta per sempre. Ciò che fu trasmesso dagli apostoli, poi, comprende tutto quanto contribuisce alla condotta santa del popolo di Dio e all'incremento della fede; così la Chiesa nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede.

    Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l'assistenza dello Spirito Santo: cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità. Così la Chiesa nel corso dei secoli tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio.

    Le asserzioni dei santi Padri attestano la vivificante presenza di questa Tradizione, le cui ricchezze sono trasfuse nella pratica e nella vita della Chiesa che crede e che prega. È questa Tradizione che fa conoscere alla Chiesa l'intero canone dei libri sacri e nella Chiesa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse sacre Scritture. Così Dio, il quale ha parlato in passato non cessa di parlare con la sposa del suo Figlio diletto, e lo Spirito Santo, per mezzo del quale la viva voce dell'Evangelo risuona nella Chiesa e per mezzo di questa nel mondo, introduce i credenti alla verità intera e in essi fa risiedere la parola di Cristo in tutta la sua ricchezza (cfr. Col 3,16).

    La sacra Tradizione dunque e la sacra Scrittura sono strettamente congiunte e comunicanti tra loro. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo un tutto e tendono allo stesso fine. Infatti la sacra Scrittura è la parola di Dio in quanto consegnata per iscritto per ispirazione dello Spirito divino; quanto alla sacra Tradizione, essa trasmette integralmente la parola di Dio--affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli apostoli--ai loro successori, affinché, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano; ne risulta così che la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura e che di conseguenza l'una e l'altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e riverenza.

    La sacra tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa; nell'adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera assiduamente nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle orazioni (cfr. At 2,42 gr.), in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra pastori e fedeli una singolare unità di spirito.

    L'ufficio poi d'interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa, è affidato al solo magistero vivo della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio.

    È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime.

  9. #29
    più arcipreti, meno arcigay
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    Originally posted by fuego
    Ed eravate assistiti dallo Spirito Santo quando in nome della tradizione bruciaste vivo Giordano Bruno?
    giordano bruno era un eretico che affermava volutamente errori gravissimi sulla creazione, su Dio e su tante altre materie di fede; inoltre era un pericolosissimo elemento perturbatore, tanto che anche nella calvinista Ginevra lo volevano eliminare...il classico attaccabrighe.

    non a caso è diventato un simbolo dei pagani moderni grazie ai massoni che governarono Roma dal 1870 in poi.

    informati prima di parlare.

  10. #30
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    Wink Durante il processo a Bruno, la Chiesa era più che assistita dallo Spirito ...

    Originally posted by fuego
    Tutti al rogo!
    È largamente noto come nessun altro processo inquisitoriale quanto quello di Giordano Bruno, sia stato usato, innanzitutto dalla massoneria ottocentesca, come strumento d’attacco alla Chiesa Cattolica. L’operazione è stata condotta presentando in modo distorto la natura del processo stesso.

    Bruno in realtà, sospettato già in gioventù dl crimini assai gravi, frate apostata e fuggiasco, in qualunque luogo abbia soggiornato in Europa è giunto immancabilmente a provocare aspre reazioni a lui avverse, In particolare nei paesi protestanti, dovendo a più riprese fuggire precipitosamente. Inoltre non è stato un pensatore puro e disinteressato, ma, al contrario, si è impegnato in progetti politici dl fatto sovversivi svolgendo, probabilmente, attività di spionaggio, e sognando addirittura, prima dell’arresto, dl sedurre il Papa e di rinnovare personalmente la religione cattolica per trasformarla in un nuovo culto "egiziano". Mago oltre che filosofo, il suo processo è uno dei più corretti e rigorosi che mai il Sant’Uffizio abbia condotto: al punto che i giudici giungono ad alterare le procedure pur dl dargli un’ulteriore possibilità di ravvedimento.

    FONTE

 

 
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