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  1. #71
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    Originally posted by fuego
    Tu non sai l'accusa che lo fece bruciare vivo e quindi dici che siccome non si riconosceva nella chiesa era da bruciare vivo.
    Ben conscio di non avere l'autorità morale e la cultura di G.Bruno, tu che mi faresti?
    Mi bruceresti vivo, se potresti?
    Separato dal Corpo Mistico.....Affidato al braccio secolare...
    Bella parafrasi per dire che fu ammazzato bruciandolo vivo dai preti...
    Sia il tuo parlare si,si...no,no...Tutto il resto viene dal demonio.
    Chiama le cose col loro vero nome!
    Guarda che io non sia "all'altezza" di G. Bruno per me è un vanto, in quanto lui è un eretico esecrando, un immorale ed un apostata. Per me, dunque, è un vanto non avere la sapienza del mondo (cioè lontana, avulsa da Dio) da lui posseduta.
    Quanto al fatto dell'accusa, vorrei farti osservare che oggi non la conosciamo, ma non vuol dire che non esisteva ed era seria ed assai fondata (se il correo fu anch'egli fu giustiziato).
    Quindi, i reati di Bruno non sono solo di opinione, ma sono anche altro. Tra l'altro non è escluso neppure un probabile omicidio da lui commesso, di cui però le fonti storiche non parlano chiaramente (ma anche questo non vuol dire che non sia vero ...).
    Se vuoi che ti dica che sia stato ucciso dai "preti" (io più prosaicamente direi la legittima autorità dello Stato pontificio), non lo posso dire in quanto, in questo caso (e tu sei legale e certe cose le dovresti comprendere) una legittima autorità statale ha comminato una pena altrettanto legittima nei confronti di un soggetto che ha commesso fatti penalmente rilevanti alla stregua di quell'ordinamento penale. Punto. Nè più nè meno. E' da sciocchi giudicare i fatti di allora col metro di oggi. E spero che tu non cada in questa banalità.
    Cosa ti farei? Se fosse vigente quell'ordinamento penale (che purtroppo, oggi, invece è lassista) manderei anche te al rogo , dopo averti richiesto di pentirti, ovviamente

  2. #72
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    Ringrazio Dio di avermi fatto nascere in questo periodo storico e non nell'orrendo medioevo dove in suo nome la Chiesa commetteva i crimini più orribili.

  3. #73
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    Originally posted by Manuel
    Ringrazio Dio di avermi fatto nascere in questo periodo storico e non nell'orrendo medioevo dove in suo nome la Chiesa commetteva i crimini più orribili.
    Scherzi??? Il Medioevo è stata un'epoca storica luminosissima, di grandi Santi, poeti, filosofi e teologi. Pensa a Dante, a S. Tommaso d'Aquino. Ed i Santi come S. Domenico, S. Francesco e S. Chiara???? Epoca luminosa. Ed anche artisticamente è l'epoca delle grandi cattedrali, alte e slanciate a maggior Gloria di Dio (nessun paragone, certo, con l'epoca attuale con i suoi sgorbi senza senso).
    E se pensi che l'epoca moderna ha conosciuto ben due guerre mondiali (ignote al passato), beh ... allora mi chiedo se davvero non sia stata quella un'epoca migliore.
    Crimini della Chiesa? Quali crimini? Solite riduzioni laiciste. E meno male che tu stesso postasti un articolo da "Panorama" ... .

  4. #74
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    Originally posted by Augustinus
    Scherzi??? Il Medioevo è stata un'epoca storica luminosissima, di grandi Santi, poeti, filosofi e teologi. Pensa a Dante, a S. Tommaso d'Aquino. Ed i Santi come S. Domenico, S. Francesco e S. Chiara???? Epoca luminosa. Ed anche artisticamente è l'epoca delle grandi cattedrali, alte e slanciate a maggior Gloria di Dio (nessun paragone, certo, con l'epoca attuale con i suoi sgorbi senza senso).
    E se pensi che l'epoca moderna ha conosciuto ben due guerre mondiali (ignote al passato), beh ... allora mi chiedo se davvero non sia stata quella un'epoca migliore.
    Crimini della Chiesa? Quali crimini? Solite riduzioni laiciste. E meno male che tu stesso postasti un articolo da "Panorama" ... .
    Non c'era la TV

  5. #75
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    Tra la verità e l'errore non c'è nessuna via di mezzo, tra questi due poli opposti non c'è che un immenso vuoto. Colui che si pone in questo vuoto è altrettanto lontano dalla verità di colui che è nell'errore (J. Donoso Cortes)
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    Originally posted by Manuel
    Non c'era la TV
    comunque la sua patrona è Santa Chiara.

    noi si arriva sempre prima.

  6. #76
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    Discussione temporaneamente chiusa

  7. #77
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    Purchè la discussione non degeneri nuovamente, riapro il thread.
    Buona discussione.

    Augustinus

  8. #78
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    Lightbulb Re: DISCUSSIONI SULL'INQUISIZIONE

    In Ricordo di Tomás de Torquemada (Valladolid, 1420 – Ávila, 16 settembre 1498) - primo Grande inquisitore della gloriosa Inquisizione spagnola, priore del convento domenicano della Santa Cruz di Segovia e confessore dei Re Cattolici (Isabella di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona) - nell'anniversario della sua morte, R.I.P. ...



    http://www.cattoliciromani.com/17-st...l-inquisizione

    https://forum.termometropolitico.it/...la-di-bbc.html

    Rino Cammilleri, La vera storia dell'inquisizione, Casale Monferrato, Piemme, 2001.

    http://www.ilcerchio.it/elogio-dell-...di-spagna.html







    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 18:09 Motivo: Contenuti fuori tema, ma cattolici quindi preservati

  9. #79
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    Lightbulb Re: DISCUSSIONI SULL'INQUISIZIONE

    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      



    “Il 17 settembre 1485 viene assassinato in odium Fidei da alcuni ebrei "conversos" nella cattedrale di Saragozza, San Pietro Arbues, inquisitore maggiore d'Aragona. Beatificato da Papa Alessandro VII Chigi e canonizzato da Papa Pio IX, è patrono dell'Inquisizione spagnola.”
    https://www.radiospada.org/2017/09/p...ione-spagnola/
    «Pedro de Arbues: il Santo Martire dell’Inquisizione Spagnola di Giuliano Zoroddu

    Pedro de Arbues, nacque ad Epila tra il 1441 e il 1442 da Antonio e Sancia Ruiz. Forma prima a Huesca e a Saragozza, studiò Diritto e Teologia a Bologna dove conseguì la laurea nel 1473. Nel 1474 tornò in patria e al contempo l’Arcivescovo di Saragozza, scorgendo in lui una meraviglia di virtù, lo volle tra i Canonici della Cattedrale, che professavano la Regola di sant’Agostino, e poco dopo lo elevò al Sacerdozio. Se già da laico era dedito alle pratiche di pietà e carità, sublimato allo stato di ministro di Dio, si sforzò di perfezionarsi sempre più e di attirare tutti a Cristo con le parole, nelle prediche e nel confessionale, e con l’esempio di una vita secondo la legge divina. Erano quegli gli anni in cui i due sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona si apprestavano a dare l’ultimo assalto ai Mori che ancora tenevano soggiogata Granada per restituire le Spagne tutte a Gesù Cristo. Oltre ai maomettani però vi era anche il problema, ben più esiziale e per la Chiesa e per lo Stato, dei marranos o cristianos nuevos, quei cristiani cioè che, pur essendosi convertiti dal Giudaismo, segretamente continuavano a seguire la Legge Mosaica e gli altri riti (molti dei quali superstiziosi) della Sinagoga.
    Costoro costituivano quasi uno Stato dentro lo Stato e una chiesa dentro la Chiesa, il che andava a nocumento dell’una e dell’altra istituzione. Per estirpare questa piaga i due sovrani chiesero a Papa Sisto IV di confermare con la sua autorità apostolica un tribunale inquisitoriale (ecclesiastico) che però fosse gestito dalla Corona. La cosa avvenne il 1° novembre 1478 con la bolla “Exigit sinceræ devotionis affectus”: nasceva la gloriosa e benemerita Inquisizione Spagnola che sarebbe stata abolita solo nel 1834. Giudice supremo fu eletto il mite e zelante padre Tomas de Torquemada dell’Ordine dei Predicatori, il quale però si occupava direttamente solo dei domini castigliani. A questo punto entra in scena il nostro Pedro de Arbues, il quale nel 1484 fu designato dal Torquemada, con l’autorità di Innocenzo VIII, ad essere Inquisitore Maggiore per il Regno di Aragona. Nell’espletamento del santo ufficio si dimostrò prudente e misericordioso, ma sempre zelante nel reprimere le eresie e nello scoprire ed estirpare l’occulta piaga del cripto-giudaismo.
    Rispetto agli inquisiti mostrava sentimenti di padre amoroso: nessuno di essi fu giustiziato, molti anzi si riconciliarono, sinceramente pentiti, con Dio e la Chiesa. Non mancarono inoltre le conversioni di Giudei e Maomettani. Contro di lui tramava tuttavia la Sinagoga che tentò varie volte di toglierlo da mondo, come a suo tempo fece con gli Apostoli. Le trame dei Giudei e dei marranos, la loro quinta colonna nella Chiesa e nella società civile, riuscirono la notte tra il 14 e il 15 settembre 1485.
    Pedro coi confratelli Canonici si accingeva a cantare il Mattutino dell’Ottava della Natività di Maria, ma prima volle raccogliersi in preghiera davanti all’altare della stessa Vergine verso la quale fin da fanciullo nutriva una tenerissima devozione. Ma nella Cattedrale non vi erano solo i Canonici: nel buio si muovevano furtivi i sicari. Raggiunto l’Inquisitore, che ancora stava assorto in orazione, lo trafiggono ripetutamente, lasciandolo quasi esangue. Secondo la tradizione, gli assassini incrudelivano su Pedro nel momento esatto in cui i canonici cantavano il verso del salmo invitatorio “Quadragínta annis próximus fui generatióni huic, et dixi; Semper hi errant corde, ipsi vero non cognovérunt vias meas”[1], in cui il Signore si lamenta della dura cervice del popolo ebraico. Il Martire, con la gola colpita e un coltello rimasto conficcato nel fianco, ebbe ancora la forza di dire: “Sia benedetto Gesù perché muoio per la sua santa fede”. Ma la morte lo raggiungerà solo due giorni, il 17 settembre. Sul letto dell’agonia il suo unico desiderio rimaneva la conversione dei peccatori e degli infedeli. Sentendosi ormai prossimo alla scioglimento dal corpo, ricevuto il Santo Viatico, con tutte le forze che gli rimanevano esclamò con Davide: “Lætatus sum in his quæ dicta sunt mihi: In domum Domini ibimus”[2]. Dopodiché spirò nel bacio del Signore. Ai funerali assistette tutto il clero e il popolo di Saragozza.
    Dio subito diede gloria al suo Confessore per mezzo dei miracoli: il suo sangue che aveva macchiato il pavimento della Cattedrale era stato asterso, ma le macchie iniziarono a rosseggiare e a ribollire come se il esso fosse stato sparso di fresco[3]. Gli altri miracoli che seguirono contribuirono a diffondere il culto verso il Martire, che ebbe la prima suprema sanzione quando il 17 aprile 1668 Alessandro VII, Sommo Pontefice, procedette alla Beatificazione del Servo di Dio e permise che se ne celebrasse l’Ufficio e la Messa con il grado duplex majus in tutti i luoghi posti sotto la giurisdizione dell’Inquisizione Spagnola, che poteva altresì annoverarlo fra i suoi Patroni, assieme a san Pietro Martire. Finalmente il 29 giugno 1867, diciottesimo centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo, Pio IX lo annoverava fra i Santi Martiri nel giubilo di tutta la Chiesa.
    Questo Eroe della Spagna e dell’Europa Cristiana che sacrificò tutto sé stesso per la Verità ci insegna che solo questa ha diritti e che solo servendo ad essa, non concetto etereo ma Dio che si incarna, si fa il bene del prossimo sia come singolo sia come Stato. Contro tutte le spregevoli menzogne, inoltre, con le quali gli eretici, gli illuministi, i massoni, i liberali, i modernisti e tutti i nemici della Chiesa e della Spagna, hanno infangato quell’opera santa che fu l’Inquisizione Spagnola, il cattolico deve gloriarsi di questa benemerita Istituzione e ricordare che essa contribuì a risparmiare alle popolazioni spagnole le tragedie delle guerre di religione che tra il XVI e il XVII secolo dilaniarono la Francia e la Germania. Ci ammonisce il santo Abate Gueranger: “Lungi dunque dai nostri cuori di cattolici la vigliaccheria che non osa accettare gli sforzi fatti dai nostri padri per conservarci la più preziosa delle eredità! Lungi da noi quella facilità puerile nel credere alle calunnie degli eretici e dei pretesi filosofi, contro una istituzione ch’essi non possono, naturalmente, che detestare! Lungi da noi quella deplorevole confusione di idee che mette sullo stesso piede la verità e l’errore, e che, visto che questo non può avere diritti, ha osato concludere che la verità non deve reclamarne!”[4]. Preservando il tesoro più prezioso che un popolo può avere, la Fede, gli inquisitori come san Pedro e il venerato Torquemada forgiarono quella Spagna “una, grande y libre” che Pio XII definirà “Nazione eletta da Dio come principale strumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo inespugnabile della Fede Cattolica”[5] . Senza la Fede Romana manca quel mirabile collante che tiene assieme popolazioni che Dio ha voluto diverse per lingua e per tradizioni e fa si che esse si riuniscano in Nazione: e la cosa possiamo osservarla chiaramente e tristemente in Spagna come in tutta Europa.
    A noi, cattolici e militanti, il Santo Inquisitore insegni a militare con una fede “effervescente” come il sangue per la Fede e per una Società Cristiana non solo contro quanti attentano all’integrità del depositum fidei e della morale evangelica, ma contro coloro che, in un delirio luciferino e gnostico, si scagliano, nel loro delirio luciferino e gnostico, contro l’Ordine eterno, materiale e spirituale, che Dio Creatore e Padre ha stabilito per il bene dell’uomo, facendosi portatori di un’ideologia irrazionale, nel nome di una emancipante “libertà” ben diversa da quella “qua Christus nos liberavit”[6] spandono la morte – fisica e morale, individuale e collettiva – con il divorzio, l’aborto, la sodomia istituzionalizzata, l’eutanasia e Dio solo sa cos’altro ancora.
    Siccome però noi siamo cristiani, non possiamo essere pessimisti! Il mondo è sempre più secolarizzato e anticristico, sempre più cupa è la notte di questo Sabato Santo post-conciliare, ma più brillante è la luce della Verità Cattolica che ci conforta e ci assicura la finale vittoria e il dissolvimento dei consigli degli empi. Così accadde in quel settembre del 1485, quando la Sinagoga uccidendo Pedro diede un Martire e un Intercessore alla odiata Chiesa, così accadrà per il nostro futuro: “Io lo so che il mio Redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!”[7]

    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!

    [1] Ps. XCIV, 10-11.
    [2] Ps CXXII, 1.
    [3] La veridicità del fenomeno della “effervescenza e moltiplicazione del sangue”, avvenuta il 19 e il 27 settembre 1485 fu sanzionata dalla Sacra Congregazione dei Riti nella 17 gennaio 1663.
    [4] Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico. – II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 582-584.
    [5] Pio XII, Radiomessaggio “Con inmenso gozo”, 16 aprile 1939.
    [6] Gal IV, 31.
    [7] Job XIX, 25»






    “Il 17 settembre 1621 moriva S.E.R. il cardinale Roberto Bellarmino SJ, vescovo, confessore e dottore della Chiesa (festa liturgica 13 maggio).”
    “San Roberto Bellarmino (Montepulciano, 4 ottobre 1542 - Roma, 17 settembre 1621). Festa liturgica il 13 maggio.

    «Non il Papismo è nuovo ma il Luteranesimo. E a noi non fa nulla che gli eretici ci chiamano ora omusiani, ora papisti. Anzi questi stessi vocaboli designano l’antichità e la nobiltà della nostra Chiesa. Infatti che significa che Gesù Cristo è ‘omousios’ al Padre, se non che ha comune col Padre la natura e la divinità? Dunque quando siamo chiamati omusiani, siamo chiamati tali dalla sostanza e dalla divinità di Cristo. Per eguale ragione, se noi siam detti papisti dal Papa, come i Luterani da Lutero, chi non vede di quanto i papisti sono più antichi dei Luterani e dei Calvinisti? Invero Clemente e Pietro e perfino Cristo, furono Papi, cioè Padri e Sommi Pontefici dei Padri. Ci chiamino gli eretici papisti, ci chiamino omusiani, mai non ci potranno chiamare con ragione da qualche uomo determinato, come noi chiamiamo essi da Lutero e da Calvino. Cosi è, o uditori. Noi stiamo al sicuro nella rocca della Chiesa e ce la ridiamo di tutti gli eretici, uomini nuovi, e diciamo loro con Tertulliano: “Chi siete voi? Donde e quando siete venuti? Onde siete sbucati or ora? Dove siete stati rimpiattati tanto tempo? Non abbiamo udito parlar di voi fin d’ora” (De præsc. hær.) [...] con san Girolamo: “Chiunque tu sia, sostenitore di nuove dottrine, ti prego di usar riguardo alle orecchie romane: usa riguardo alla fede che fu riconosciuta con lode dalla bocca apostolica. Perché tenti di insegnarci ciò che prima non abbiamo saputo? Perché mettiti fuori ciò che Pietro e Paolo non hanno voluto dar fuori? Fino a questo giorno il mondo è stato cristiano senza codesta vostra dottrina. Quanto a me io terrò da vecchio quella fede nella quale nacqui da fanciullo” (Ep. ad Pamm. et Ocean.).
    [B](S. Roberto Bellarmino, Grande Catechismo della Dottrina Cristiana, cap. 2)»










    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 15:43 Motivo: Contenuti fuori tema ma cattolici, quindi preservati
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  10. #80
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    Predefinito Re: LEGGENDE NERE - Discussioni sull'Inquisizione

    Tutte le Leggende nere sulla Chiesa:

    TUTTE LE LEGGENDE NERE SULLA CHIESA - Raccolta Completa
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
    ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
    BASTA ECOFOLLIE GREEN!
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


 

 
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