Da Arabiliberali.it
Notizie dal mondo arabo
E' uscito il rapporto dell'avvocato tedesco, Detlev Mehlis, sull'assassino dell'ex premier libanese Rafik Hariri. Il documento completo, in lingua inglese, può essere scaricato su Middle East transparent: http://www.metransparent.com/texts/m...r_english.htm.
Il primo rapporto consegnato alle Nazioni Unite è stato pubblicato senza i nomi più importanti, da decisione è stata del segretario generale dell'Onu, Kofi Annan. Subito si è parlato di un "mini-scandalo".
Mehlis però aveva inviato anche altre copie sia alle autorità francesi sia a quelle britanniche. Una particolarità del rapporto è che non appare il nome di Ghazi Kan'an, ex ministro dell'informazione siriana, morto poche settimane faper un probabile omocidio. Adesso, che il rapporto è stato consgenato, le sanzioni nei confronti della Siria - che dopo il ritiro dal Libano possiede meno risorse finanziarie - aumenteranno. La fine del regime - dicono i quotidiani arabi- sembra essere lenta e inevitabile. Il govenro siriano infatti non gode dell'appoggio della popolazione, ma sta sopravvivendo soltanto grazie all'apparato militare, di cui molti officiali rischiano di essere arrestati per l'assassinio di Hariri.
Intanto, Abdelhalim Khaddam, ex vice presidente siriano, e Hikmat Chehabi, ex capo di Stato maggiore, rimangono a Parigi e non hanno intenzione di tornare a Damasco. Il Libano, invece, guarda attentamente all'evoluzione degli eventi in Siria e il presidente Emile Lahoud ha ormai i giorni contati. Il Generale Michel Aoun vorrebbe diventare il prossimo presidente e ha dichiarato che la successione non dovrebbe essere decisa dal popolo, ma da un processo parlamentare.
Aoun sta appoggiando Lahoud, aspettando però che l'opposizione si metta d'accordo per sceglierlo come presidente. "Lahoud è ancora in carica, perché l'opposizione libanese è divisa e non per altri motivi - dice ad arabiliberali.it Pierre Akel, direttore di metransparent.com - Altrimenti sarebbe già stato cacciato". Walid Jumblatt, alleato con Saad Hariri - che durante le elezioni era stato sostenuto anche dagli Hezbollah - non vuole però vedere Aoun - che in questo momento appoggia i pro-siriani - come prossimo presidente per rivalità non soltanto politiche, ma anche personali. Anche il Patriarca maronita, la cui scelta potrebbe essere decisiva, sembra essere di questo parere per non vedere un "Libano fragile".
SIRIA....la fine del regime - dicono i quotidiani arabi- sembra essere lenta e inevitabile. Il governo siriano infatti non gode dell'appoggio della popolazione, ma sta sopravvivendo soltanto grazie all'apparato militare, di cui molti officiali rischiano di essere arrestati per l'assassinio di Hariri.
LIBANO.....il presidente Emile Lahoud ha ormai i giorni contati.