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  1. #11
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Originally posted by ragazzosemplice

    Personalmente mi trovo abbastanza spiazzato di fronte a chiusure intransigenti di fronte ai contraccettivi e un'indifferenza di molti cattolici, talvolta rasentante l'approvazione, rispetto a temi come la pena di morte (ancora ritenuta lecita dalla chiesa a differenza dell'aborto) e il commercio delle armi.

    PROVA A BATTERTI CONTRO LA PENA DI MORTE DEI FETI........poi ne riparliamo.....
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  2. #12
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    Originally posted by Caterina63
    la conosce la barzelletta del "grande preservativo bucato"?....se la faccia raccontare

    Luc Montagnier, lo scienziato che ha scoperto e studiato il virus che provoca l'AIDS, spiega che l'AIDS è una malattia infettiva che si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali: la promiscuità sessuale -rapporti con più partner - favorisce la diffusione della malattia.

    Montagnier afferma che i rapporti omosessuali sono più efficaci per la trasmissione del virus: infatti i rapporti ano-genitali costituiscono il fattore di rischio più importante.

    Il genetista francese Jérôme Lejeune (1926-1994) - scopritore della trisomia 21, il difetto cromosomico responsabile della sindrome di Down - spiega che la mucosa intestinale non ha difese contro i virus trasmessi tramite rapporti sessuali. Se un uomo non usa adeguatamente il proprio corpo, la
    natura punisce il trasgressore, e questo vale PER OGNI RAPPORTO sia etero che omosessuale.

    L'uomo è costruito in un certo modo, come un'automobile - per usare una metafora di tipo meccanico -, e, se non segue le regole fissate dal "costruttore", si producono guasti.

    L'uso del preservativo è vero che RIDUCE il rischio di contrarre la malattia, ma è altrettanto vero non solo non lo elimina, ma a causa della falsa propaganda del contraccettivo sicuro, quando sicuro non è, si ha avuto invece una maggior diffusione della malattia. In Sud Africa il profilattico è regalato e la distribuzione ha raggiunto il 30% delle territorio sulla fascia più popolata, eppure la trasmissione del virus non è affatto diminuita.


    L'amore vero e la fedeltà coniugale rappresentano la strada più sicura per salvarsi dall'AIDS, nei casi in cui uno dei due coniugi abbia contratto il virus, la continenza resta il metodo più efficace anzichè dover dire: "TI AMO VOGLIO FARE L'AMORE CON TE E PER QUESTO TI UCCIDO"!

    Nel caso un partner sia sieropositivo, l'astensione dai
    rapporti sessuali è l'unica via di salvezza, il contraccettivo là dove riduce il rischio, finisce per diventarne la strada.

    Un'indagine statistica è stata effettuta da ricercatori svizzeri ( K.
    April, R. Koster, G. Fantacci, R, Schneider ) su 563 coppie eterosessuali monogame con un solo partner sieropositivo, tenute in osservazione per un periodo piuttosto lungo ( fino a 3 anni ).
    Da questi studi è risultato che le coppie che avevano osservato rigorosa astinenza sessuale si erano mantenute tutte assolutamente immuni dal contagio del virus HIV dell'AIDS, mentre quelle coppie che avevano avuto rapporti sessuali protetti dall'uso del preservativo sono state contagiate dal virus per una percentuale del 22%.

    Non è esatto parlare di sesso sicuro nei riguardi dell'HIV quando si usa il preservativo perché una sicurezza assoluta non esiste.

    Incoraggiare all'uso del preservativo può infondere un ingannevole senso di sicurezza in situazioni rischiose ( partner sieropositivo, rapporti sessuali con partners multipli ecc ).

    Non basta usare il casco in motocicletta per essere sicuri di non farsi male e poi andare con la motocicletta a folle velocità su strade pericolose convinti di essere protetti.

    Scrive il Cardinale Giamo Biffi : " Chi si dà alle favole ( cfr 2 Timoteo
    4,4 ) non vuole che neppure risuoni la voce di chi alle favole non ci crede.
    E perciò cerca, intimidendoli, di chiudere loro la bocca.
    Siamo tutti vittime di questa intolleranza culturale, che toglie di fatto ai discepoli della verità, quella libertà che è invece largamente concessa ai venditori di fumo.
    Un esempio interessante si ha in ciò che abitualmente si ascolta sul gravissimo flagello dell'AIDS, che fa strage di vite umane in tutto il mondo. Avete mai trovato qualcuno - vescovo o prete o teologo o medico o giornalista - che dica una volta nelle sedi di comunicazione sociale, che il modo scientificamente più efficace di prevenire l'AIDS è l'osservanza dei comandamenti di Dio ? E perché neppure noi cattolici lo diciamo? Perché abbiamo tutti paura della - non santa inquisizione - laicista, dei suoi
    clamori, delle sue irrisioni. Eppure, che l'osservanza dei comandamenti di Dio sia la strada più sicura per salvarsi dall'AIDS non è un'opinione religiosa: è una certezza epidemiologicamente incontrovertibile. Uno può essere personalmente allergico all'idea stessa di castità giovanile e di fedeltà coniugale; questo non ci meraviglia. Ma nessuno può negare che proprio la castità giovanile e la fedeltà coniugale rappresentano la migliore garanzia per evitare lo spaventoso contagio. Nessuno può negarlo a meno di rinunciare a ragionare. Noi a ragionare non rinunciamo. Anzi, questa - di ragionare a proposito di sesso, di matrimonio, di generazione dei figli - è la forma più elementare e più necessaria di servizio e di difesa della vita.
    Il credente - se il suo è un atto di fede autenticamente
    illuminato - la ragione non la celebra, non la enfatizza: semplicemente la usa. Il razionalista non credente troppo spesso si limita ad adorarla.
    E questa adorazione è fonte di molti guai, come sempre avviene quando si dà un culto assoluto a chi non è il Signore dell'universo.
    Noi adoriamo unicamente colui che solo può dire di sé: - Io sono la via, la verità e la vita - ( cfr Giovanni 14, 6 )."

    il nostro Dio non è un contraccettivo.....
    Parlavamo di anticoncezionali non di malattie veneree.
    E comunque Caterina sappi che nel mondo scientifico sempre più scienziati cominciano a mettere in discussione il dogma HIV (mai dimostrato)sull'origine virale dell'AIDS in quanto l'AIDS deroga a moltissime regole delle malattie virali. In realtà fino ad oggi l'AIDS è stato un grande business da 20 miliardi di dollari per scienziati e case farmaceutiche.
    Comunque consiglio a tutti la lettura di:

    Peter H. Duesberg AIDS: IL VIRUS INVENTATO
    Prefazione del Premio Nobel Kary Mullis
    BaldiniCastoldi Dalai

  3. #13
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Originally posted by Nosferatu
    Un figlio non desiderato difficilmente sarà amato e felice.

    e quando un figlio sarebbe desiderato?........
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  4. #14
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    Originally posted by Caterina63
    PROVA A BATTERTI CONTRO LA PENA DI MORTE DEI FETI........poi ne riparliamo.....
    Infatti io mi batto contro queste cose. Non capisco però perchè condannare l'aborto e ritenere lecita la pena di morte.

  5. #15
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    Originally posted by Caterina63
    e quando un figlio sarebbe desiderato?........
    Quando viene messo al mondo per scelta responsabile dei genitori

  6. #16
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Originally posted by ragazzosemplice
    Parlavamo di anticoncezionali non di malattie veneree.
    E comunque ......
    e allora perchè si propaganda il contraccettivo contro l'AIDS quando a parer tuo non centrerebbe nulla?
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  7. #17
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    Originally posted by ragazzosemplice
    Quando viene messo al mondo per scelta responsabile dei genitori
    hai forse chiesto ai tuoi genitori il permesso di nascere?
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  8. #18
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    Originally posted by Caterina63
    e allora perchè si propaganda il contraccettivo contro l'AIDS quando a parer tuo non centrerebbe nulla?
    Sempre stato contrario a propagandare il preservatico per difendersi dall'AIDS in quanto io appoggio tutte le fondatissime obiezioni di Duesberg alla teoria HIV.
    Ma non dimenticare Caterina che esistono molte malattie a trasmissione sessuale: sifilide, gonorrea, candida, clamidia ecc...
    Il preservativo rimane un'efficace protezione contro queste malattie.
    Comuqneu non era questo il tema. Se vuoi maggiori chiarimenti in materia contattami in privato!

  9. #19
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    Originally posted by Caterina63
    hai forse chiesto ai tuoi genitori il permesso di nascere?
    Ma non intedevo questo!
    Intendevo che sono i genitori devono scegliere quando mettere al mondo un bambino.
    Visto che sei tanto interessata alle mie vicende personali ti dico che io sono stato "cercato" dai miei genitori che hanno deciso di avere un rapporto sessuale nel momento in cui poteva avvenire il concepimento.

  10. #20
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    IN MERITO AL CONTROLLO DELLE NASCITE:


    Il Magistero della Chiesa Cattolica
    insegna chela finalità naturale dell'atto sessuale è unitiva e procreativa.....
    Il doveredei coniugi è quello di collaborare all'opera della creazione attraverso la procreazione, ma l'attività procreativa deve essere un'attività responsabile soggetta alla virtù della prudenza.

    Prima del peccato originale, non esistevano problemi di salute, né problemi di altra natura, nè sociali,nè di religione,ne di fede. Dopo il peccato originale, se la virtù della prudenza esige la sospensione dell'attività procreativa, i coniugi però, possono usufruire dei naturali periodi di infecondità della donna. Dio stesso, che è Creatore della natura, ha voluto che nella donna esistessero dei periodi di non fecondità: i coniugi che, per seri motivi,esercitano la sessualità durante i naturali periodi infecondi, fanno uso di una disposizione naturale voluta da
    Dio. La finalità procreativa, in questi casi, resta potenzialmente intatta:
    resta potenzialmente presente e nella disposizione naturale della donna e nelle stesse intenzioni dei coniugi che, se le circostanze lo consentissero,darebbero origine ad una nuova vita, facendo passare la capacità procreativa dalla potenza all'atto.

    Giovanni Paolo II dice che sul
    problema della procreazione:" (.) il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un'ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un'attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così.....

    In realtà, nella generazione della vita, gli sposi realizzano una delle dimensioni più alte della loro vocazione: sono collaboratori di Dio. Proprio per questo sono tenuti ad un atteggiamento estremamente responsabile. Nel prendere la decisione di generare o di non generare gli sposi devono lasciarsi ispirare non dall'egoismo né dalla leggerezza ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze, e soprattutto che sa porre al centro il bene stesso del nascituro. Quando dunque si ha motivo per non procreare, questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Resta però anche il
    dovere di realizzarla con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell'incontro coniugale nella sua dimensione unitiva e procreativa, quale è sapientamente regolata dalla natura stessanei suoi ritmi biologici......
    Essi possono essere assecondati e valorizzati, ma non - violentati - con artificiali interventi"-: in merito al controllo delle nascite è la coscienza degli sposi che deve valutare le circostanze e le condizioni.
    ( cfr Giovanni Paolo II, Nella generazione della vita glisposi, quali collaboratori di Dio, sono tenuti ad un atteggiamento estremamente responsabile, L'Osservatore
    Romano, suppl. settimanale, n.29,22 luglio 1994, p. 3, n.2 ).

    Dal punto di vista morale, cioè comportamentale, l'uso dei metodi naturalidi controllo delle nascite favorisce la padronanza di sé, l'attenzione verso l'altro, aiuta gli sposi a bandire l'egoismo e impedisce di considerarel'altro come un semplice strumento di godimento, aumenta la responsabilità,il rispetto e
    l'amore dei coniugi (CFR Paolo VI, Humanae vitae n.17 e n.21 ).

    I metodi naturali di controllo delle nascite sono un'indicazione valida e preziosa della giusta direzione verso cui bisogna incamminarsi, della giusta direzione verso cui deve progredire la stessa ricerca scientifica ( CFRPaolo VI, ibidem, n. 24 ), : l'indicazione della giusta strada che bisogna sempre meglio conoscere e percorrere è un'indicazione definitiva e conclusiva.
    Tuttavia, i soggetti che devono ricorre ad una tecnica - anche se rispettosa della natura- possono avere concrete difficoltà nell'applicazione della tecnica stessa, la quale presenta anche margini di inefficacia. Il Magistero della Chiesa è consapevole di queste difficoltà e su questo tema sono importanti due riflessioni magisteriali dei Vescovi.........

    Il primo testo è dei Vescovi Italiani: "- questa evangelica benignità si manifesti specialmente nei confronti di quei coniugi le cui mancanze non derivano da un rifiuto egoistico della fecondità, bensì piuttosto dalla difficoltà a volte molto seria in cui si trovano, di conciliare le esigenze della paternità responsabile con quelle di un amore reciproco, che è - amore pienamente umano, vale a dire nello stesso tempo sensibile e spirituale -( Humanae vitae , n.9 ).

    In tal caso, infatti, il loro comportamento, pur non essendo conforme alla norma cristiana, non è certo valutabile nella sua gravità come quando provenisse unicamente da motivi viziati dall'egoismo e dall'edonismo "
    (Dichiarazione dei Vescovi Italiani , in Salvino Leone,Educare alla sessualità, ed. Dehoniane, Bologna 2000, p. 180 )

    La seconda riflessione magisteriale è dei Vescovi francesi:
    " La contraccezione non può mai essere un bene. E' sempre un disordine; ma questo disordine non sempre è colpevole.
    Capita infatti che degli sposi si considerino di fronte a veri conflitti di doveri.
    Nessuno ignora le angosce spirituali in cui si dibattono gli sposi sinceri, specialmente quando l'osservanza dei ritmi naturali non riesce a -dar loro una base sufficientemente sicura per la regolazione delle nascite -( Humanae vitae, n. 24 ).

    Da una parte essi sono coscienti di dover rispettare l'apertura di ogni atto coniugale alla vita; sentono ugualmente in coscienza il dovere di evitare o dilazionare una nuova nascita e sono privi della risorsa di affidarsi ai ritmi biologici. D'altra parte
    non vedono, per quanto li riguarda, come rinunciare attualmente all'espressione fisica del loro amore senza che sia minacciata la stabilità della loro unione ( Gaudium et spes, n.51 ).

    A questo riguardo, richiamiamo semplicemente l'insegnamento costante della morale: quando si è nell'alternativa di doveri per cui, qualunque sia la decisione presa, non si può evitare un male, la saggezza tradizionale prevede di ricercare davanti a Dio quale dovere sia, nel caso maggiore. Gli sposi si determineranno in base a una riflessione comune, condotta con tutta la cura che richiede la grandezza della loro vocazione coniugale ".
    ( Dichiarazione dei Vescovi francesi,n.16, in Ibidem, pp. 180-181 ).

    Anche se, nel momento presente, considerando le attuali conoscenze, i metodi naturali di controllo delle nascite, validi per alcuni, non possono essere sperimentati, da altri, senza
    gravi difficoltà e senza pericolo di sbagliare, anche se per alcuni coniugi l'impraticabilità dei metodi naturali e le esigenze dell'armonia coniugale possono giungere a diminuire la responsabilità personale nell'esercizio della sessualità, la cui prassi non è all'altezza dell'ideale proposto, i metodi
    naturali di controllo delle nascite restano sempre un'indicazione valida e preziosa della giusta direzione verso cui bisogna incamminarsi, della giusta direzione verso cui deve progredire la stessa ricerca scientifica, della strada che bisognerebbe sempre meglio conoscere e percorrere anche per poter avere dalla relazione sessuale una piena e naturale gratificazione: tutti i
    sessuologi sanno, per esempio, che il coito interrotto e la barriera artificiale del profilattico costituiscono un ostacolo alla piena gratificazione sessuale, mentre i farmaci contraccettivi sono nocivi alla salute della donna. L' uso prolungato della pillola, per esempio, provoca gravi effetti collaterali :varici, trombosi, embolie, depressione e aumento del pericolo oncologico.... Il Cancer Research britannico, che ha analizzato 12.500 donne in 24 paesi diversi, ha pubblicato i suoi studi sull'autorevole rivista medica "Lancet" ( 4 aprile2003). Le donne che usano la pillola per meno di 5 anni hanno il 10% di possibilità in più di sviluppare il cancro rispetto a quelle che non l'anno mai presa. Le donne che usano la pillola per periodi superiori ai 5 anni vedono salire tale rischio del 60%.

    (Aggiungiamo appunto statistiche che sono un paradosso: se da un lato la medicina ha fatto enormi passi, trovando spesso soluzioni anche a tumori scoperti in tempo, dall'altra sono aumentati i tumori, specialmente verso le donne e che riguardano l'apparato riproduttivo e nutrivo del nascituro: seno ed utero. ...Secondo fonti universitarie in America che si occupa del "Nutrimento al seno" è stato dimostrato che l'aumento di tumori al seno sono causa inconfutabile di una rinuncia della donna alla sua propria maternità, è dimostrato che l'organismo della donna, specie quelle parti riproduttive e nutrive per una nuova vita sono continuamente stimolate dopo ogni rapporto sessuale e questo è del tutto naturale in previsione appunto di una naturale fecondazione. La continua stimolazione che però non trova riscontri nella naturale fecondazione, a lungo andare provoca l'impazzimento di alcune cellule che spesso sono appunto causa di tumori.)
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

 

 
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