E' accaduto in un ristorante elegante nel centro di Roma
Cena nel locale chic e rifiuta di pagare
Il conto era di 360 euro. I ristoratori hanno chiamato la polizia e hanno denunciato la donna per insolvenza fraudolenta
ROMA - Metti una cena al ristorante. Metti che nel centro di Roma, in via Veneto, un'elegante signora prenoti un tavolo di un lussuoso locale e ordini gamberi, scampi, calamari e rombo laccato innaffiati da una bottiglia di Don Perignon del '95. Metti anche che la stessa signora, dopo aver consumato - e gradito - il lauto pasto, si alzi e dica al cameriere: «Il conto? No grazie, io non pago». E che non sia la prima volta che accade.
E' successo ieri a Roma, dove una una donna di 40 anni, originaria della provincia di Viterbo, ha mangiato e poi, al momento del conto, si è rifiutata di pagare 360 euro. Non perchè il cibo non fosse di suo gradimento o perché ritenesse il prezzo troppo elevato, ma perché è abitudine della signora frequentare ristoranti chic, consumare e poi alzare i tacchi senza pagare.
Mentre la quarantenne era seduta al tavolino del locale, un poliziotto di quartiere del commissariato Castro Pretorio si è avvicinato e il cameriere gli ha raccontato che la signora si rifiutava di pagare un conto di 360 euro. Fatti i controlli, l'agente ha scoperto che il nome della donna era già conosciuto e che più volte era stata segnalata per insolvenza fraudolenta. Da anni, infatti, si reca nei migliori ristoranti della capitale e del Lazio, dove mangia e beve i migliori prodotti, rifiutandosi puntualmente di pagare.
Non ci sono però soltanto i locali più chic nel mirino della signora, ma anche i centri estetici, dove si fa bella per non destare sospetti tra i proprietari dei ristoranti. La quarantenne si è giustificata, negli uffici del commissariato, dicendo di pranzare e cenare soltanto nei luoghi più eleganti e di non recarsi mai nelle trattorie e nei bar «per non danneggiare i locali più poveri».
Dopo l'ennesimo «colpo» di martedì, la donna è stata denunciata per insolvenza fraudolenta e per lei è scattato un foglio di via da Roma. Ma la pratica che ricorda un po' il film I laureati, senza la corsa finale per evitare di pagare il conto, sostituita dalla variante più chic «Mangio, denunciatemi tanto non pago» non è nuova alle cronache. Un uomo di 59 anni di Cosenza, dal 1993 ad oggi ha collezionato 96 denunce in tutta Italia per insolvenza fraudolenta. Mangiava nei ristoranti e poi non pagava. I suoi locali preferiti? Sempre quelli romani.
26 ottobre 2005-Corriere.it