Maurizio Blondet
25/10/2005
La Bulgaria conta 28.000 poliziotti dipendenti dallo Stato.
Ma conta 130.000 (oltre il quadruplo) agenti privati, dipendenti da oltre mille ditte «di sicurezza».
Anche in Serbia le guardie private (32.000) superano di parecchio le forze dell'ordine pubbliche (25.000).
E delle 3 mila società di sicurezza private serbe, ha suscitato allarmata attenzione una, la Lupus: perché è stata fondata dalla moglie di Milorad Lukovic Ulemek, l'uomo che comandava un gruppo di commandos dell'armata serba, il «famigerato» JSO (Jediniça za Specyalne Operacye), composto da estremisti nazi-comunisti, e che architettò l'attentato alla vita del presidente Zoran Djindjic.
Disciolto in seguito a quel sanguinoso attentato, il JSO ha visto i suoi uomini (gli ex berretti rossi) trovare prontamente lavoro nella «Lupus» .
Praticamente lo stesso gruppo di killer politici resta operativo, stavolta come azienda sul «mercato».

Avviene lo stesso in Romania, in Kosovo, in Bosnia, in Croazia e in Macedonia: ex agenti dei vecchi servizi di spionaggio interni dell'epoca comunista e mafie criminali (spesso gli stessi individui partecipavano all'uno e all'altro gruppo) sono tornati in attività celandosi dietro aziende di guardie private nate come funghi.
E anche in questa nuova funzione mantengono il loro armamento (non solo pistole, ma kalashnikov e armi da guerra) e il loro inquadramento.
Non di rado queste milizie private hanno forti connessioni politiche.
In Bulgaria una delle società, la AS Scorpio Ltd., è stata fondata da Kamen Penkov, eminenza grigia del BPS, il partito socialista (ex comunista) bulgaro.
In Macedonia, la società OSA Security è praticamente la milizia privata del SDSM, l'ex partito comunista macedone.
In Romania, le 37 mila guardie private (per confronto, i poliziotti di Stato sono 45 mila) sono praticamente tutte ex agenti della Securitate e dello spionaggio militare comunista.
In Bosnia Erzegovina le truppe europee della NATO (Eufor) hanno scoperto, in seguito a perquisizioni nelle sedi di varie società di sicurezza private, depositi clandestini di armi pesanti e da guerra.



Non si tratta, insomma, di metronotte.
Sono gruppi armati politicizzati, a volte superiori in forze alla polizia regolare (generalmente debole e corrotta), che per ora offrono sul mercato sorveglianza e sicurezza, ma sono disponibili a futuri colpi di Stato o ad operazioni illegali a vantaggio del partito a cui fanno riferimento.
Un pericolo per le nuove, sedicenti «democrazie» dell'Est ex-satellite.
Il fenomeno ha allarmato la Seesac (South Eastern Europe Clearinghouse for the control of Small Arms), un'organizzazione nata sotto gli auspici dell'ONU nel quadro dell'Unpda (il «Programma ONU per lo sviluppo»).
E la Seesac ha cercato di fare una mappa di queste «guardie private» pericolose, Paese per Paese, in un apposito rapporto alle Nazioni Unite; denunciando fra l'altro che compagnie di sicurezza private occidentali sono qualche volta associate (e complici) di queste formazioni est-europee.
Ecco, dal rapporto Seesac, un quadro della situazione.



Macedonia (2 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 9.800
guardie private: 3.000.
Della sessantina delle aziende di sicurezza private, la «Kometa» è collegata al partito di estrema destra VMRO - DPME, la OSA Security è il braccio armato del SDSM, l'ex partito comunista macedone.

Romania (22,3 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 45.000
guardie private: 37.000.
Ben 994 «aziende» del settore (Bidepa Rpg, Camaleon 2010, UTI, Cobra, Argus…) arruolano in gran parte ex agenti della Securitate, e si stanno «consolidando», ossia fondendosi in poche grosse società.
Spesso con il know-how di società estere, fra cui l'italiana Civica e la danese Gropu4Falck.



Kosovo (1,9 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 6.300
guardie private: 2.600.
22 società (Balkan International, Panther Security, Skyfterat), dove hanno trovato lavoro gli ex guerriglieri del Kla, Kosovo Liberation Army.
Anche qui operano agenzie internazionali, fra cui alcune israeliane.



Croazia (4,4 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 21.000
guardie private: 15.000.
Circa 160 aziende, che arruolano ex membri delle forze irregolari della guerra contro la Serbia (estremisti, filo-Ustascia) e con connessioni politiche.
La AKD, società privata che si è aggiudicata i contratti per la protezione dei ministeri e degli edifici pubblici, è presieduta dal braccio destro del ministro dell'Interno.



Bulgaria (7,6 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 28.000
guardie private: 130.000.
E' la situazione più anomala e allarmante.
Operano oltre mille società, alcune delle quali forti di 2.000 uomini.
Fra queste la Scorpio Security, fondata da un capo dell'ex partito comunista bulgaro, BSP, che si è aggiudicata lucrosi contratti per la protezione di enti pubblici, fra cui la Bulgargaz (la petrolifera bulgara) e i suoi impianti.
Lo stesso ministero della Difesa ha creato, per proteggere i suoi depositi di armi e le installazioni militari, il suo gruppo privato, il MOBA.



Serbia e Montenegro (10,8 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 25.000
guardie private: 32.000.
Circa 3.000 società, che arruolano i membri di ex gruppi irregolari delle guerre di Milosevic nei Balcani, non di rado criminali comuni militarizzati (cioè fatti uscire di galera da Milosevic a patto che si arruolassero nei nuclei speciali), veri psicopatici e tagliagole professionali.
Tipico il caso della Lupus, un'agenzia privata che «ha dato lavoro» ai membri del disciolto JSO, una squadra di operazioni speciali assai temuta (i berretti rossi): il JSI è stato smobilitato perché ha organizzato l'attentato mortale contro il presidente Zoran Djindjic, un moderato.
Ora la Lupus è stata fondata dalla moglie di Milorad Lukovic Ulemek, l'ex comandante del JSO e il mandante dell'assassinio di Djindjic.



Moldavia (4,4 milioni di abitanti)
poliziotti di Stato: 13.400
guardie private: 10.000.
Un centinaio di società in concorrenza con la polizia, che vende anch'essa certi servizi di sicurezza sul mercato.
Per fortuna i siti pubblici (fra cui un enorme arsenale di armi pesanti, eredità sovietica, senza proporzione rispetto alla piccolezza del Paese) restano sotto il controllo del ministero dell'Interno.



Bosnia Erzegovina (4,4 milioni di abitanti)
poliziotti pubblici: 16.000
guardie private: 2.000.
Una quarantina di aziende private.
In genere il reclutamento è su base etnica: ci sono ditte di sicurezza musulmane, o serbe, o croate: milizie private a disposizione dei gruppi sub-nazionali, spesso estremisti e irredentisti.
Nelle sedi di alcune di queste società le forze d'occupazione della NATO (Eufor) hanno scoperto e sequestrato arsenali di armi d'assalto e pesanti.

Maurizio Blondet







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