Immigrati: «meno rimpatri, più regolari»
Solo il 10% dei clandestini arriva via mare.
Oggi gli stranieri in Italia sono il 5% della popolazione.
ROMA - Calano i rimpatri di immigrati. Raddoppiano i regolari, che sono mediamente più istruiti degli italiani. E, contrariamente a quanto si potrebbe pensare visto l'accavallarsi di notizie sugli sbarchi di clandestini, la maggioranza di loro arriva in Italia via terra: solo il 10% approda via mare. Sono alcuni dati salienti dell'istantanea scattata dalla Caritas sul fenomeno dell'immigrazione in Italia nell'annuale dossier presentato giovedì a Roma, dal titolo «Immigrazione è globalizzazione».
RIMPATRI IN CALO - In leggera diminuzione i rimpatri degli immigrati irregolari. Il dossier della Caritas, che elabora dati del ministero dell'interno, ha registrato un calo del 5% in un anno. Nel 2003 erano il 61,6% delle persone da allontanare, sono stati il 56,8% nel 2004 (pari a 105 mila provvedimenti). Il dossier segnala, inoltre, che la maggioranza degli irregolari che arrivano in Italia lo fa via terra e non via mare. A ricorrere ai gommoni, per cercare la fortuna all'estero, è appena il 10 del totale. Un altro 15% passa attraverso le frontiere mentre la restante parte di irregolari riguarda persone entrate regolarmente che poi sono rimaste oltre la scadenza.
MORTI IN MARE - La Caritas ipotizza che nel 2004 le persone morte in mare per raggiungere l'Italia sono «molto di più» di 500, dato ipotizzato per i decessi di irregolari che volevano raggiungere le coste spagnoli. Tuttavia, sempre nel 2004, sono sbarcate in Italia 13.635 persone, in prevalenza nei mesi estivi, con la punta massima di settembre (quasi 3 mila persone). Ad essere interessate sono ormai esclusivamente le coste siciliane e non più quelle calabresi e pugliesi. I paesi maggiormente coinvolti sono quelli africani come l'Egitto, il Corno d'Africa, il Sudan, la Sierra Leone, il Burkina Faso e la Nigeria. Gli scafisti sono in buona parte libici e tunisini. Rispetto ai rimpatri, le nazionalità che primeggiano, con percentuali fra il 60 e l'80, ci sono bulgari, albanesi, rumeni e serbi. I meno colpiti da questo provvedimento risultano invece moldavi e marocchini (34% e 38%).
RADDOPPIO DI REGOLARI - Per quanto riguarda gli immigrati regolari, in Italia hanno raggiunto quota 2.800.000. Si tratta di 200mila persone in più rispetto all'anno scorso. Un numero che è raddoppiato rispetto al 2000. Un nuovo raddoppio è atteso fra 10 anni quando, quindi, la popolazione straniera prevista sarà di circa 5 milioni e mezzo. La popolazione straniera (48,4% sono donne) sfiora il 5% del totale, in linea con la media europea: «Siamo un grande paese di immigrazione» sottolinea il rapporto. È il Canada, dove la presenza straniera è così forte da incidere per un sesto sulla popolazione, il modello più probabile verso il quale si sta dirigendo il nostro paese.
300 MILA REGOLARI ALL'ANNO - Il ritmo di crescita (fra arrivi, ricongiungimenti e nascite) continua ad essere accelerato e non sembra destinato a diminuire nel prossimo futuro. Tendenzialmente, i potenziali flussi di ingresso ammontano a 300mila persone l'anno. Tenuto conto che, nel 2004 gli ingressi per insediamento stabile sono stati 132mila; nel 2005 i ricongiungimenti familiari sono stati stimati in 100mila e la richiesta di lavoratori extracomunitari, fra fissi e stagionali, è stata di 240mila. Gli stranieri che si trovano in Italia (9 su 10 per motivi di lavoro o per ricongiungimento familiare) sono per lo più lo stesso numero di quelli che ci sono in Spagna e Gran Bretagna. Nella Ue veniamo subito dopo la Germania (7,3 milioni) e la Francia (3,5). Più di un decimo dei 23 milioni di immigrati nella Ue si trova nel nostro paese. Grandi città come Roma e Milano sfiorano o superano l'incidenza del 10%, come avviene in diverse città europee. I figli degli immigrati, quasi mezzo milione, sono circa un decimo delle nascite totali in Italia e più del 4% della popolazione studentesca.
CONCENTRATI NELLE CITTA' DEL NORD - L'immigrazione è più concentrata al Nord mediamente presente al Centro (27%) e si riduce nel Mezzogiorno (14%). Le donne sono 1.350.000. La provincia più 'femminilizzata' è Napoli (62,3%). Si calcola che una donna straniera su 10 è nata in Italia. Quattro immigrati su dieci che entrano per motivi di lavoro provengono dalla Romania. Albania, Marocco e Polonia si attestano fra il 15% e il 10%. Chi arriva in Italia tende ad insediarvisi in maniera stabile: si calcola che il 30% dei soggiornanti si trova qui da più di cinque anni. Si tratta di circa 800mila persone, dei quali metà dovrebbe avere la carta di soggiorno. Il dossier stima che i lavoratori stranieri sono 2.160.000, ossia il 9% delle forze lavoro e che il tasso medio di disoccupazione sia vicino all'8% registrato per gli italiani.
ESERCITO DI LAVORATORI TEMPORANEI - Prevalgono i contratti a termine e quelli a tempo parziale mentre sono ridotti gli impieghi ad alta qualifica (solo 1 su 10, tre volte meno degli italiani). Quasi la metà degli stranieri sono impiegati nei servizi, il 44,8% nell'industria, il 5,9% nell'agricoltura. Il primato di contratti a tempo indeterminato spetta ai lavoratori dell'Est Europa (47,4%). Mezzo milione di donne straniere lavora nelle nostre case come collaboratrici domestiche a fronte delle 100mila italiane.
MINORI - I minori giunti in Italia nel 2005 sono stati circa 491 mila. Quelli non accompagnati 5.573, in calo rispetto al 2004 quando sono stati 7 mila. Primo paese di provenienza è la Romania (37,2%), seguono il Marocco (20,1%) e l'Albania (16,8%). Gli studenti universitari stranieri sono 35.299 (57,4% sono donne), l' 1,9% sul totale degli iscritti.
SALUTE - La salute rappresenta un punto debole degli immigrati. Nel 2003, il numero totale dei ricoveri di pazienti non italiani è stato di 401.069, con un aumento del 41,2% rispetto al 2000. Nei due terzi dei casi si è trattato di donne. Circa la metà degli immigrati sono cristiani (20,3% ortodossi e 22,6% cattolici). I musulmani sono il 33% e gli ebrei lo 0,3%. I fedeli di religioni orientali sono il 4,3%. I sacerdoti stranieri (sono per lo più a Roma) sono oltre 25 mila.
IMMIGRATI PIU' ISTRUITI - A sfatare il luogo comune sull'ignoranza degli extracomunitari il dossier della Caritas attesta che gli immigrati sono mediamente più istruiti degli italiani: i residenti stranieri laureati sono il 12,1% mentre tra gli italiani sono solo il 7,5%. Aumentano poi gli immigrati che acquistano una casa: 1 casa su 8 ha per compratore uno straniero; il 29,9% compra pagando in contanti mentre il restante 70,1% ricorre al mutuo. I mutui ipotecari concessi ad immigrati sono aumentati dal 2001 al 2004 del 66% e i prestiti personali del 40,8%.
27 ottobre 2005