Immigrati laureati...ma dove?

[Eridano]

Peder, l'unica cosa da fare è quella che sta portando avanti La Libera Compagnia Padana, cioè il discorso culturale in senso identitario e, contemporaneamente, la chiamata a raccolta di tutti coloro i quali si riconoscono nell'aspirazine all'indipendenza.
Quando sarà il momento, il lavoro prodotto potrà permettere di riconquistare il controllo del nostro territorio.
Il sistema si disintegrerà per conto proprio. Le menzogne, le omissioni e le statistiche prodotte ad arte non serviranno a salvarli, come per l'URSS.

[Shaytan (POL)]

In origine postato da Eridano
Peder, l'unica cosa da fare è quella che sta portando avanti La Libera Compagnia Padana, cioè il discorso culturale in senso identitario e, contemporaneamente, la chiamata a raccolta di tutti coloro i quali si riconoscono nell'aspirazine all'indipendenza.
Quando sarà il momento, il lavoro prodotto potrà permettere di riconquistare il controllo del nostro territorio.
Il sistema si disintegrerà per conto proprio. Le menzogne, le omissioni e le statistiche prodotte ad arte non serviranno a salvarli, come per l'URSS.

Ed è anche un ottimo filtro contro i cadregari

[dime can]

aspettare che oneto riesca a convincere i padioti ?
aspettare che l'itaglia una-e-trina imploda ?
ma perchè la lega si dà da fare per prolungare l'agonia dell'itaglia una-e-trina ?

[Friend]

In origine postato da Nanths
ormai siamo al grottesco...in effetti tutti i pizzaioli egiziani sono laureati in economia, provate a chiederglielo ahahahahahahahah

A mio parere, senza citare fonti ufficiali, serve distinguere tra le provenienze degli extracomunitari:
a) quelli che sbarcano a lampedusa e dintorni, di origine africana o mediorientale e indiana la cui istruzione è pari a 0.
b) quelli di provenienza balcanica ed est-europea con istruzione leggermente più alta... (diciamo che si può trovare anche qualche laureato...ma sinceramente una laurea in ingegneria a Tirana non è una laurea in ingegneria a Trieste o Padova...). La Polonia sembra un gradino più in su sul piano dell'istruzione (almeno professionale).
c) quella sud-americana (gli argentini di ritorno qui in friuli sono ben istruiti), ma ci sono comunità come quelle dei colombiani, ecc... che non spiccano per la loro cultura!

Avendo qui in Italia un'istruzione universitaria abbastanza severa rispetto a molti altri stati europei (dato confermato da chi usufruisce del programma erasmus) e perfino agli stati uniti (basti pensare a quanti sono i laureati italiani assunti dalle università americane... una marea!) difficilmente mi si può dire che titoli di studio conseguiti in stati del 3° mondo siano equiparabili hai nostri. Ci saranno pure centri di eccellenza in India, Cina, ecc. ma la massa di emigranti non credo ne faccia parte!

[motan]

In origine postato da Friend
A mio parere, senza citare fonti ufficiali, serve distinguere tra le provenienze degli extracomunitari:
a) quelli che sbarcano a lampedusa e dintorni, di origine africana o mediorientale e indiana la cui istruzione è pari a 0.
b) quelli di provenienza balcanica ed est-europea con istruzione leggermente più alta... (diciamo che si può trovare anche qualche laureato...ma sinceramente una laurea in ingegneria a Tirana non è una laurea in ingegneria a Trieste o Padova...). La Polonia sembra un gradino più in su sul piano dell'istruzione (almeno professionale).
c) quella sud-americana (gli argentini di ritorno qui in friuli sono ben istruiti), ma ci sono comunità come quelle dei colombiani, ecc... che non spiccano per la loro cultura!

Avendo qui in Italia un'istruzione universitaria abbastanza severa rispetto a molti altri stati europei (dato confermato da chi usufruisce del programma erasmus) e perfino agli stati uniti (basti pensare a quanti sono i laureati italiani assunti dalle università americane... una marea!) difficilmente mi si può dire che titoli di studio conseguiti in stati del 3° mondo siano equiparabili hai nostri. Ci saranno pure centri di eccellenza in India, Cina, ecc. ma la massa di emigranti non credo ne faccia parte!

Infatti il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all'estero non è nè scontato nè automatico.
Ai sensi degli artt. 379, 380, 381, 382, 383, 384, 385 e 386 D.L.vo 297/94 continuano a trovare applicazione le disposizioni emanate a seguito dell'art.5 della legge 153/71 elencate qui di seguito:
- D.I:20 febbraio 1973;
- D.M.20 giugno 1973;
- D.M.1 febbraio 1975;
- D.M. 20 luglio 1978;
- D.M.2 aprile 1980;
circolari : n. 280 ( prot.3630 /72-1) del 14 novembre 1978;
n.172 ( prot.4635/72-1) del 13 giugno 1980;
n.264 ( prot.5881/72-1) del 6 agosto 1982;
n.131 (prot.5522/72-1) del 15 maggio 1990

[Bigas]

In origine postato da Eridano
Peder, l'unica cosa da fare è quella che sta portando avanti La Libera Compagnia Padana, cioè il discorso culturale in senso identitario e, contemporaneamente, la chiamata a raccolta di tutti coloro i quali si riconoscono nell'aspirazine all'indipendenza.
Quando sarà il momento, il lavoro prodotto potrà permettere di riconquistare il controllo del nostro territorio.
Il sistema si disintegrerà per conto proprio. Le menzogne, le omissioni e le statistiche prodotte ad arte non serviranno a salvarli, come per l'URSS.

Eventualmente, se proprio dovesse non andare cosi', potete sempre emigrare


Cristiano

[Mitteleuropeo]

In genere concordo con le motivazioni di aussie, che coincidono con quello che ho osservato io stesso. E' ovvio che un laureato in Legge o Lettere in Somalia o altrove non puo' trovare riconoscimento in Italia e quindi, se vuole lavorare, fa qualcosa di molto estraneo alla sua formazione. Comunque, io tutti questi immigrati laureati dall' Est non li vedo...
Inoltre bisogna anche mettere in conto che in quelle statistiche vanno a finire anche ricercatori del Centro di Fisica teorica di Miramare (non pochi), Sissa ed altre istituzioni che non conosco, insegnanti di lingua (Goethe Institut, Scuola per Interpreti, British School, Alliance Française, ecc...), partecipanti a corsi post doc, e tutte le infermiere filippine, che sono in possesso di una laurea in "Nursery".

Non ce ne accorgiamo perche' non danno fastidio a nessuno.

[Wyatt Earp]

In origine postato da Bigas
Perche' aussiebloke ragiona con la sua testa, non per slogan. I dati sono quelli, i luoghi comuni sono altri. E ci sono laureati che fanno i pizzaioli. Anche tra gli italiani.

Cristiano

Visto il treadh...al massimo ragiona non con la sua testa,ma con gli slogan della caritas.I soliti luoghi comuni secondo cui tutti gli immigrati sono buoni,bravi e belli.

Sarei poi curioso sapere da tutti se preferirebbero essere operati da un dottore(di qualsiasi etnia) che si è laureato a Milano,Washington o Parigi o tra uno laureatosi nell'università del Congo o del Marocco
Saluti Padani

[motan]

In origine postato da Wyatt Earp
Visto il treadh...al massimo ragiona non con la sua testa,ma con gli slogan della caritas.I soliti luoghi comuni secondo cui tutti gli immigrati sono buoni,bravi e belli.

Sarei poi curioso sapere da tutti se preferirebbero essere operati da un dottore(di qualsiasi etnia) che si è laureato a Milano,Washington o Parigi o tra uno laureatosi nell'università del Congo o del Marocco
Saluti Padani

Guarda che un medico laureato in un'università estera non può esercitare in Italia se non ottiene l'equipollenza presso un'università italiana (il che significa di norma fare altri esami, nonchè sostenere l'ulteriore esame per iscriversi all'albo dei medici); oppure deve inoltrare domanda di riconoscimento della laurea al ministero della salute, il quale ha l'obbligo di verificare la preparazione del medico (sia quelle di base, sia l'eventuale specializzazione) tramite un'apposita commissione.
Questi sono alcuni dei documenti richiesti (cito come esempio l'Ucraina):
diplomi originali di maturità, laurea e specializzazione; certificati con la denominazione delle materie studiate e dei voti; programmi ufficiali dettagliati degli esami della laurea e della specializzazione; libretto di lavoro e tutte le certificazioni che l'ospedale ha lavorato può rilasciare, ad esempio numero e tipo di operazioni, numero e tipo di visite; certificato del ministero della giustizia, che attesta che non ha recato danni nell'esercizio della professione.
Ogni documento va legalizzato (apostille) presso notai e poi presso i rispettivi ministeri di competenza, indi va fatta la traduzione ufficiale in lingua italiana. I diplomi originali, unitamente ai certificati degli esami e al libretto di lavoro, una volta tradotti e legalizzati nel modo su descritto, vanno portati al consolato italiano in loco perché su questi documenti va fatta una cosa aggiuntiva, la "DICHIARAZIONE DI VALORE PER MOTIVI DI LAVORO" che è un foglio con cui il consolato spiega il valore del titolo di studio, e per farlo interpella il ministero della sanità del paese extra-UE, con uno scambio di lettere ufficiali tra funzionari.

In definitiva, chi viene dall'estero non entra in sala operatoria dopo due minuti... per cui stai tranquillo che quelli che ci riescono hanno superato una trafila burocratica di verifica delle competenze che può durare anni..

[Mitteleuropeo]

In origine postato da motan
In definitiva, chi viene dall'estero non entra in sala operatoria dopo due minuti... per cui stai tranquillo che quelli che ci riescono hanno superato una trafila burocratica di verifica delle competenze che può durare anni..

* Non dubito della verita' di quanto scrivi, ma non ti sembra che qui, come del resto in Italia si e' abituati nei concorsi pubblici, si tratta di chi ha piu' tempo e soldi a disposizione per assemblare una documentazione burocratica incredibile, che di chi il medico, o il chirurgo, lo sa fare veramente?
Se uno ha talento, preparazione professionale ed esperienza, ma ha avuto la sfortuna di studiare in Universita' in cui ti chiedono grosse tangenti per farti rilasciare i suddetti certificati, non ottiene l' abilitazione, mentre la ottiene chi ha studiato in universita' piu' pulite o ha avuto i mezzi per comprarsi i certificati.

Non parlo dell' Ucraina, che non conosco, ma del Sudamerica, dove ottenere i certificati richiesti dai burocrati italiani e' solo questione di denaro.
Lo sai che in Ecuador una patente senza nessun esame costa 30 USD e costa 18 con il solo esame teorico?

Io preferirei che si rinunciasse a qualsiasi documentazione (a parte l' esame generale di laurea) e si facessero fare 6 mesi di osservazione in un ospedale, p. es. di Milano o Padova.
Ricordo che a Wiesbaden esercitava nell' ospedale militare americano una "dottoressa" messicana (mia vicina di casa), che aveva tutte le CARTE in regola per gli amerikani, anche se il corso di laurea in medicina in Messico dura 4 anni, ma aveva ad ogni pie' sospinto processi per errori fatali nella somministrazione di farmaci. Almeno due volte alla settimana dovevo darle ripetizioni di farmacologia e scriverle memorie difensive.