Massacro Circeo, due familiari indagati per latitante Ghira
giovedì ottobre 27, 2005 4.29
_
ROMA (Reuters) - Due familiari di Andrea Ghira, uno dei tre uomini condannati all'ergastolo per il cosiddetto "massacro del Circeo", latitante da 30 anni, sono indagati dai magistrati di Roma perché avrebbero aiutato il loro congiunto a nascondersi.
Lo hanno riferito oggi fonti giudizarie, aggiungendo che gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Italo Ormanni, hanno compiuto ieri nove perquisizioni relative all'inchiesta, sequestrando computer e varia documentazione.
Nel 1975 i giovani neofascisti Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido, rapirono, violentarono e torturarono due studentesse adolescenti, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti nella villa di cui la famiglia di Ghira, oggi 52enne, era proprietaria al Circeo, nei pressi di Latina.
Lopez morì, mentre Colasanti si finse cadavere, riuscendo a ingannare i tre, che la caricarono nel portabagagli di un'auto lasciata parcheggiata in una strada della capitale.
Nel processo che seguì i tre furono condannati all'ergastolo, ma Ghira, latitante dalla stessa notte, non fu mai preso.
All'inizio dell'anno la polizia ha diffuso un presunto identikit dell'uomo, che è latitante al'estero ma che secondo gli inquirenti è tornato in diverse occasioni in Italia. Del suo caso si è occupata nel maggio scorso anche la trasmissione "Chi l'ha visto?".
I due parenti indagati, di cui non sono state fornite le generalità, avrebbero favorito la latitanza di Ghira, che avrebbe utilizzato in diverse occasioni gli appartamenti e i locali perquisiti.