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Discussione: ancora gli italiani

  1. #11
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    Testo originale scritto da vongola
    a scanso si equivoci: il thread è stato aperto contro chi apre thread coontro albanesi o islamici raccogliendo notizie a casaccio

    in questo caso per far vedere quanto è facile fare populismo spicciolo di bassa LEGA,

    cambiando il soggetto, il risultato è sempre lo stesso, ovvero si criminalizza una intera etnia (in questo caso, quella italica (ma esiste?)
    e si era capito.
    proprio come fanno i comunisti che quando si parla di delinquenza allogena rispondono 'anche gli italiani...'.

    ma la differenza non da poco (e ti brucia) è che per esempio a bologna l'80% dei crimini è commesso da allogeni (dato ufficiale detto in tv da un politico di centrosinistra nella trasmissione di ferrara di pochi giorni fa).
    è troppo facile scandagliare la rete, trovare il caso di stupro commesso da un italiano e dire ' anche gli italiani...'.
    La differenza sono le proporzioni.
    Se gli allogeni che a bologna non saranno di certo la maggioranza sono l'80% dei delinquenti della città qualcosa vorrà pure dire.
    Se gli islamici in europa che sono certamente una netta minoranza hanno il primato degli stupri qualcosa vorrà pure dire.

  2. #12
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    Testo originale scritto da LictoriuS
    Sì però la delinquenza è dei singoli, non di un'intera etnia. Credo che il discorso sia questo. Siamo tutti d'accordo che si starebbe meglio senza altra delinquenza, però permettetemi, questo è un discorso da borghesi. Per me bisognerebbe puntare più sul recupero di coscienza comunitaria e delle radici perdute (nostra in primis, perchè un italiano che vive in un agglomerato urbano, ha reciso cmq i legami con la propria terra).

    L'immigrazione io la rifiuto completamente non per motivi di ordine pubblicio ( che come giustamente ha psservato Fenris è importante per tutti e sono solo i pantofolai borghesi) ma in quanto attentato all'identità della Patria.
    Comunque è proprio l'assenza della "coscienza comunitaria" che tu invochi a non farti percepire come un crimine commesso da uno straniero in Italia sia più grave che se commesso da un italiano!

  3. #13
    LictoriuS
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    Testo originale scritto da enea08
    L'immigrazione io la rifiuto completamente non per motivi di ordine pubblicio ( che come giustamente ha psservato Fenris è importante per tutti e sono solo i pantofolai borghesi) ma in quanto attentato all'identità della Patria.
    Comunque è proprio l'assenza della "coscienza comunitaria" che tu invochi a non farti percepire come un crimine commesso da uno straniero in Italia sia più grave che se commesso da un italiano!
    Una persona che ha una coscienza comunitaria, non potrebbe commettere crimini contro la stessa comunità. Solo una visione individualista dell'esistenza potrebbe portare a mettere a repentaglio gli altri membri per un proprio tornaconto (si parla di crimini legati al superfluo e non ai bisogni elementari).
    L'identità di una comunità o etnia, non sarebbe messa in pericolo, se ci fossero persone consapevoli della propria appartenenza. L'esempio lampante era l'India, Paese nel quale vivevano etnie e religioni diverse.

  4. #14
    email non funzionante
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    Testo originale scritto da LictoriuS
    Una persona che ha una coscienza comunitaria, non potrebbe commettere crimini contro la stessa comunità. Solo una visione individualista dell'esistenza potrebbe portare a mettere a repentaglio gli altri membri per un proprio tornaconto (si parla di crimini legati al superfluo e non ai bisogni elementari).
    L'identità di una comunità o etnia, non sarebbe messa in pericolo, se ci fossero persone consapevoli della propria appartenenza. L'esempio lampante era l'India, Paese nel quale vivevano etnie e religioni diverse.
    Vabè, ma che vuol dire questo, che dobbiamo diventare una specie di India europea?
    Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
    ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
    Racconti senza fine di gente che ha pagato
    non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
    La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.

  5. #15
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    Testo originale scritto da LictoriuS
    Una persona che ha una coscienza comunitaria, non potrebbe commettere crimini contro la stessa comunità. Solo una visione individualista dell'esistenza potrebbe portare a mettere a repentaglio gli altri membri per un proprio tornaconto (si parla di crimini legati al superfluo e non ai bisogni elementari).
    L'identità di una comunità o etnia, non sarebbe messa in pericolo, se ci fossero persone consapevoli della propria appartenenza. L'esempio lampante era l'India, Paese nel quale vivevano etnie e religioni diverse.

    No No! fermo lì non hai capito!
    La coscienza comunitaria deve averla chi, analizzando un reato, sappia individuare un aggravante nel caso che questo sia commesso da uno straniero.
    Ogni popolo ha una percentuale più o meno ampia di delinquenti, e questo è ovvio; ma la cosa grave è quando si crede che un delinquente italiano sia uguale a uno straniero, perchè non è così.

  6. #16
    LictoriuS
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    Sì, ma guarda che se mi stupra la madre un'orda di italiani o un'orda di marocchini, a me cambia poco o nulla.
    Il discorso sulla delinquenza, ha senso solo se si parla in termini numerici. Se prima i reati erano 100 ora sono 120 per esempio. Per me un delinquente non ha nazionalità..certo di primo acchito ti incazzi di +, ma la sostanza non cambia.
    Credo che qui nessuno metta in discussione il problema dell'immigrazione. E' importante però non farsi prendere dai riflessi condizionati o dai luoghi comuni, perchè il problema dell'immigrazione è bilaterale: di chi si sente invaso e di chi si trova in una terra che non è la sua.
    Sull'India dico che è l'esempio di uno stato tradizionale, dove le diverse etnie convivono, senza per questo mischiarsi o sopraffarsi. Nell'Occidente giudaicizzato, credo che la differenza tra un extracomunitario e un europeo, sia riconducibile soltanto nella pigmentazione.
    Il discorso però sarebbe piuttosto lungo, perchè una presa di coscienza, permetterebbe di vivere anche a contatto con realtà diverse (se fosse un processo irreversebile), senza per questo esserne intaccati culturalmente. Ragionare in termini di comunità è la salvezza: riuscire a far comprendere quale ripercussioni ha sulla mia gente, una mia singola scelta personale... si andrebbe OT.

  7. #17
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    Testo originale scritto da LictoriuS
    Sì, ma guarda che se mi stupra la madre un'orda di italiani o un'orda di marocchini, a me cambia poco o nulla.
    Il discorso sulla delinquenza, ha senso solo se si parla in termini numerici. Se prima i reati erano 100 ora sono 120 per esempio. Per me un delinquente non ha nazionalità..certo di primo acchito ti incazzi di +, ma la sostanza non cambia.
    Credo che qui nessuno metta in discussione il problema dell'immigrazione. E' importante però non farsi prendere dai riflessi condizionati o dai luoghi comuni, perchè il problema dell'immigrazione è bilaterale: di chi si sente invaso e di chi si trova in una terra che non è la sua.
    Sull'India dico che è l'esempio di uno stato tradizionale, dove le diverse etnie convivono, senza per questo mischiarsi o sopraffarsi. Nell'Occidente giudaicizzato, credo che la differenza tra un extracomunitario e un europeo, sia riconducibile soltanto nella pigmentazione.
    Il discorso però sarebbe piuttosto lungo, perchè una presa di coscienza, permetterebbe di vivere anche a contatto con realtà diverse (se fosse un processo irreversebile), senza per questo esserne intaccati culturalmente. Ragionare in termini di comunità è la salvezza: riuscire a far comprendere quale ripercussioni ha sulla mia gente, una mia singola scelta personale... si andrebbe OT.

    No il discorso non è così.
    Hai fatto un esempio poco efficace poichè di fronte al dolore immenso che immagino proveresti, non riusciresti a discernere.
    Comunque anche lì c'è una differenza e non da poco.
    Se fosse commesso da un'orda di italiani, al dil à del dolore tuo personale e della efferatezza del crimine in questione, si tratterebbe solamente di un evento criminoso, circoscritto nelle problematiche delinquenziali della nostra comunità, ma nel secondo caso, se fossero ad esempio dei marocchini, a tutto questo si aggiungerebbe l'oltraggio arrecato da persone appartenenti ad una comunità straniera a quella alla quale tua madre appartiene, cioè alla nostra, la comunità italiana.
    Ti rendi conto pertanto che non è la stessa cosa?

  8. #18
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    Te la faccio più semplice:
    Un italiano violenta una ragazza.
    È un delinquente e ha oltraggiato quella ragazza; è un problema interno alla nostra Patria e al limite dovremmo interrogarci sulle colpe della NOSTRA società nello sfornare questo tipo di persone.
    Un marocchino violenta una ragazza italiana.
    È un delinquente, ha oltraggiato una ragazza, ma ha anche oltraggiato la comunità nazionale della quale questa ragazza fa parte, mentre lui no!
    Ecco la coscienza comunitaria.
    Come si fa a non vedere la differenza!

  9. #19
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    Testo originale scritto da enea08
    Te la faccio più semplice:
    Un italiano violenta una ragazza.
    È un delinquente e ha oltraggiato quella ragazza; è un problema interno alla nostra Patria e al limite dovremmo interrogarci sulle colpe della NOSTRA società nello sfornare questo tipo di persone.
    Un marocchino violenta una ragazza italiana.
    È un delinquente, ha oltraggiato una ragazza, ma ha anche oltraggiato la comunità nazionale della quale questa ragazza fa parte, mentre lui no!
    Ecco la coscienza comunitaria.
    Come si fa a non vedere la differenza!

    straquoto.
    Dobbiamo riappropriarci di quella coscienza "organicista" nazionale, senza scadere negli errori del passato e mantenendo la libertà nella sfera privata.
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

  10. #20
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    Sì, ma guarda che se mi stupra la madre un'orda di italiani o un'orda di marocchini, a me cambia poco o nulla.
    Il discorso sulla delinquenza, ha senso solo se si parla in termini numerici. Se prima i reati erano 100 ora sono 120 per esempio. Per me un delinquente non ha nazionalità..certo di primo acchito ti incazzi di +, ma la sostanza non cambia.
    Credo che qui nessuno metta in discussione il problema dell'immigrazione. E' importante però non farsi prendere dai riflessi condizionati o dai luoghi comuni, perchè il problema dell'immigrazione è bilaterale: di chi si sente invaso e di chi si trova in una terra che non è la sua.
    Sull'India dico che è l'esempio di uno stato tradizionale, dove le diverse etnie convivono, senza per questo mischiarsi o sopraffarsi. Nell'Occidente giudaicizzato, credo che la differenza tra un extracomunitario e un europeo, sia riconducibile soltanto nella pigmentazione.
    Il discorso però sarebbe piuttosto lungo, perchè una presa di coscienza, permetterebbe di vivere anche a contatto con realtà diverse (se fosse un processo irreversebile), senza per questo esserne intaccati culturalmente. Ragionare in termini di comunità è la salvezza: riuscire a far comprendere quale ripercussioni ha sulla mia gente, una mia singola scelta personale... si andrebbe OT.
    e invece ti sbagli sull'india:
    perchè anche lì gli allogeni muslim non sono accetti e li odiano tutti... soprattutto perchè mettono bombe durante le feste, cosa di poco conto vero?

 

 
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