In origine postato da bsiviglia
Concordo ma Rutelli starebbe nel partito popolare o partito conservatore, nel centrodestra, insieme con Marini, Mastella ecc e forse anche D'Alema, perchè, se l'Italia fosse stata un paese normale, anche il centrodestra sarebbe decente e non avremmo quell' individuo malefico che ci costringe a mettere insieme gli inconciliabili.
Non è ver che sono inconciliabili.
Lasciamo stare D'Alema (credo sia pura polemica la tua). Ma l'approdo nel centorsinistra di Marini (ex sindacalista Cisl) e di Rutelli nel centrosinistra, come dell'ala sinistra dell'ex Ppi sono logici e conseguenti.
Noi siamo ancora abituati a pensare come nei primi 50 anni di Repubblica. E' naturale. Ma in realtà era la Dc a essere un partito ocntraddittorio, destra e sinistra insieme, legati solo dall'anticomunismo (e dal potere).
E anche il Pci lo era in parte: legato solo dall'ideologia. Qualcuno dei comunisti degli anni '70 era di desra, e oggi lo è davvero.
Il rimescolamento delle posizioni è reale, non è tattico. Non si può sprezzare gli alleati, immaginando che stiano di qua solo perché nessuno li vuole. E non si può credere a una sinistra "pura" che non possa contaminarsi con il progressismo che trae origine da ideologie un tempo separate e concorrenti.
Se guardiamo alla politica senz ametterci gli occhiali pre-1989, apparirà chiaro e lampante.
Poi, che Rutelli sia un politico ambiguo e mediocre, siamo d'accordo. Ma non potrebbe stare a destra. O comunque non potrebbe stare a detsra l'elettorato che lui rappresenta. Perché ricordiamoci che quel che conta non sono i leader, ma la gente. E la gente dell'Unione è molto più omogenea di quanto appare tra i loro rappresentanti (e su questo forum)