L'idea federalista declina definitivamente abbandonando lo scenario politico?
La Lega Nord ne prende atto e si trasforma in un movimento populista italiano privo di ambigui richiami al fascismo?
Che ne sarà del "padanismo"? Si ritornerà a leghe regionali con percentuali da prefisso telefonico che prenderanno la distanza dalla Lega? Oppure questi spazi saranno occupati da formazioni civiche che di volta in volta tenteranno di guadagnare scranni in comuni, province e regioni? Oppure ancora la difesa identitaria si sposterà sul semplice e placido terreno culturale, limitandosi magari a qualche sporadica strategia di lobbing?
Vi saranno esperimenti di sintesi fra un ambientalismo autonomo dalla sinistra con formazioni regionaliste, sulla scia ad esempio del pensiero anti-modernista di Massimo Fini?
Che ne sarà del titolo V? La sinistra al potere correggerà la sua precedente riforma incamerando il semplice ritorno di 12 materie, fra quelle che aveva compartecipato, sotto l'egida dello Stato e limitandosi a "modernizzare" l'istituto della conferenza Stato-regioni?
Inutile comunque negare che questo referendum rappresenterà uno spartiacque. Fasciarsi la testa ora non serve, ma è singolare come per ottenere un brodino caldo e dal sapore dubbio ci si giochi tutto.