IRAN: la solidarietà della Fiamma Tricolore veneta
MOVIMENTO SOCIALE FIAMMA TRICOLORE
COORDINAMENTO REGIONALE DEL VENETO
COMUNICATO STAMPA
Padova, 2 novembre 2005
In seguito all’annunciata manifestazione promossa dal direttore del quotidiano “Il Foglio” Giuliano Ferrara per giovedì 3 novembre prossimo innanzi all’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma, a contestazione delle recenti dichiarazioni rilasciate dal Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, il Coordinamento Regionale del Veneto del Movimento Sociale Fiamma Tricolore si dissocia da questa ipocrita iniziativa, strumentale ai soli fini elettorali, e condanna fermamente l’arroganza del portavoce della comunità ebraica Riccardo Pacifici, il quale intende “controllare” chi non parteciperà alla manifestazione, paventando contro questi - quindi anche contro il MS-FT - chissà quali provvedimenti.
Al di là delle adesioni avute dagli esponenti del bipolarismo italiano ed in nome di una decantata ed ipocrita democrazia, della quale tutti sono sempre pronti a riempirsi la bocca dimenticando il diritto sacrosanto di espressione, intendiamo replicare rievocando un’altrettanta ipocrita democrazia perpetrata da parte di chi, per più di sessant’anni, non ha fatto altro che violare ogni diritto di sovranità nazionale, imponendo guerre ai soli fini economici ed espansionistici. Non vorremmo che, attraverso quest’ultimo “caso”, si giungesse a voler giustificare, innanzi all’opinione pubblica mondiale, una futura aggressione militare alla Repubblica Islamica dell’Iran da parte dei “solerti” Stati Uniti d’America in nome di una “democrazia universale”.
Ricordiamo che il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Mahmoud Ahmadinejad è forte di un grandissimo consenso, spontaneamente espresso, dell’antico popolo persiano e benché le sue affermazioni, al primo approccio, possano risultare discutibili per qualcuno e poco condivisibili per qualcun altro, ribadiamo il fatto che rimangono puramente verbali; mentre c’è chi, dalle carte geografiche, sta cercando di cancellare altri territori, come la Palestina, e non solo a parole ma con i fatti.