Berlusconi: informazione finita
Articolo di Economia salute e ambiente, pubblicato sabato 12 dicembre 2009 in Germania.
[Die Presse]
Il Capo di Governo Berlusconi vuole centralizzare in Italia la redazione giornalistica della sua emittente.
“Protesta!”, dicono da mercoledì [9 dicembre, NdT] i circa 350 giornalisti della società televisiva italiana Mediaset. Quest’ultima è parte dell’impero mediatico del Capo di Governo Silvio Berlusconi, il cui figlio Pier Silvio è il suo vicepresidente. Il motivo del malumore dei dipendenti: il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha annunciato la creazione di una agenzia di stampa interna all’azienda che produca i notiziari televisivi per tutti i canali della società. Finora le redazioni giornalistiche dei tre canali Mediaset Canale 5, Rete 4 e Italia 1 hanno lavorato autonomamente.
L’agenzia sarà composta da 100 giornalisti che verranno reclutati dalle tre redazioni già esistenti. In questo modo la produzione dei servizi verrà centralizzata, cosa che porterà ad un considerevole risparmio. A quanto si dice le tre redazioni giornalistiche continueranno a restare indipendenti solamente per l’informazione politica. Il sindacato dei giornalisti teme la riduzione di parecchi posti di lavoro e preannuncia azioni di protesta.
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A causa del calo degli introiti pubblicitari Mediaset si è trovata sotto pressione. Il gruppo ha dimezzato l’utile netto nei primi tre trimestri del 2009, che da 355,8 milioni di euro (nello stesso periodo 2008) è sceso a 184,2 milioni di euro.
Il personale è però pronto a lottare non solo in Mediaset. A causa della crisi mondiale strutturale e finanziaria dei mezzi di comunicazione, il gruppo editoriale di Berlusconi Mondadori ha annunciato la riduzione di 600 posti di lavoro. Entro il 2011 l’azienda ha intenzione di tagliare del 21% il suo personale. Già nel 2008 hanno dovuto andarsene circa 150 collaboratori. Il taglio dei posti di lavoro riguarderà anche la Francia, dove la Mondadori ha recentemente lanciato la rivista femminile “Grazia France”.
Poverini.
" non ho mai licenziato nessuno "
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