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D'Alema: inaccettabile l'uccisione di Mussolini. E scoppia la polemica...
Giovedí 03.11.2005 17:43
Clamorosa spaccatura tra i massimi vertici della Quercia sulla morte del Duce. Nell'ultimo libro di Bruno Vespa si ritrova una dichiarazione di Massimo D'Alema, presidente dei Ds, che rompe un tabù dell'antifascismo. "L'uccisione di Mussolini fa parte di quegli episodi che possono accadere nella ferocia della guerra civile, ma che non possiamo considerare accettabili", afferma l'ex presidente del Consiglio. "Un processo sarebbe stato più giusto - aggiunge D'Alema - al di là dell'accertamento delle responsabilità individuali, un processo al Duce come quello di Norimberga avrebbe consentito anche di ricostruire un pezzo della storia italiana". Di tutt'altro tono le parole di Piero Fassino: "Non ha senso riaprire questa pagina che si presta soltanto a un revisionismo storico-strumentale". Il segretario dei Ds spiega che "la guerra ha le sue logiche spietate. Non si può dimenticare quanti partigiani sono stati torturati, fucilati, morti nei campi di sterminio. A quelli nessuno ha fatto il processo''.
"Meno male che hanno cambiato idea... Ma intanto continuano a commettere sia errori sia infamie". Così il presidente del Consiglio, Sivio Berlusconi, commenta con una dichiarazione contenuta nello stesso libro di Vespa, quanto afferma al conduttore di Porta a Porta il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, che giudica inaccettabile l'uccisione di Mussolini. "Per tutti gli anni '90 hanno linciato Bettino Craxi - sottolinea Berlusconi - oggi, pensando di ottenere vantaggi elettorali, Fassino inserisce Craxi tra i padri del socialismo italiano... Non mi stupirei se tra dieci o vent'anni riabilitassero anche Berlusconi".
D'Alema: inaccettabile l'uccisione di Mussolini. E scoppia la polemica...
Giovedí 03.11.2005 17:43
"Ritengo che Massimo D'Alema sbagli profondamente. Mussolini è stato processato dalla storia e comunque è stato condannato alla fucilazione in nome del popolo italiano dagli unici organismi allora competenti, dotati di pieni poteri legali, e cioè il Comitato di Liberazione Nazionale e il Corpo Volontari della Libertà. La differenza tra Italia e Germania sta nel fatto che qui c'è stata una lunga e grandiosa guerra di liberazione, in Germania no; qui sono stati i partigiani a catturare i gerarchi fascisti con le armi in pugno, in piena fase bellica, in Germania no. I gerarchi nazisti furono catturati dagli eserciti alleati e giustamente processati a Norimberga. In Italia provvidero gli italiani, non per odio ma per dignita'". Lo afferma il presidente del Pdci, Armando Cossutta.
Mussolini? "E' stato giustiziato 'in nome del popolo italiano' su sentenza del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. Per fortuna quel comitato non lo presiedeva D'Alema, né egli era tra i partigiani che eseguirono la sentenza". Ad affermarlo è l'esponente del Pdci, Severino Galante dopo le dichiarazioni del presidente dei Ds sull'uccisione del Duce. "'Quandoquidam bonus dormitat Homerus': anche il buon Omero - ricorda l'esponente comunista - qualche volta sonnecchia. La sapienza antica si puo' applicare anche a quei moderni che, come il buon D'Alema, non sonnecchiano ma dormono dalla grossa. Dormono, e non si accorgono di parlare nel sonno improvvisandosi storici dilettanti, tracciando dall'alto della loro cattedra giudizi tanto impegnativi quanto infondati".