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Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Liberista e federalista
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    Lightbulb Tavolo di discussione sul settore dei trasporti in Italia

    Amici repubblicani, vi invito a partecipare ed intervenire ad un topic che ho aperto oggi stesso, sul futuro e le prospettive del settore dei trasporti pubblici (ferrovie in primis) in Italia: ho aperto il dibattito specialmente ad uso e consumo della dialettica interna al pensiero liberale, tuttavia ritenevo giusto farlo presente anche nella sezione repubblicana, visto che il PRI, storicamente, ha sempre avuto una grande tradizione di pensiero economico.

    La discussione la trovate qui:

    http://forum.politicainrete.net/libe...tml#post730091
    Frangar non Flectar
    "La terza via tra Stato e mercato è la via più facile per arrivare al Terzo Mondo" (Vaclav Klaus)

  2. #2
    repubblicano perciò di Sx
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    Predefinito Rif: Tavolo di discussione sul settore dei trasporti in Italia

    credo semplicemente che quello dei trasporti , come quello della salvaguardia dell'ambiente o quello delle politiche energetiche, sia uno dei tanti casi in cui il liberal-liberismo mostra ampiamente la sua incapacità a governare la realtà economica .
    "E' decretato che ogni uomo il quale s'accosta alla setta dei moderati debba smarrire a un tratto senso morale e dignità di coscienza?" G. Mazzini

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  3. #3
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    Predefinito Rif: Tavolo di discussione sul settore dei trasporti in Italia

    E' proprio per discutere di questo caso-limite, dove l'onnipotenza del mercato è seriamente messa in discussione, che ho invitato anche voi dell'area repubblicana a partecipare. iaociao:
    Frangar non Flectar
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  4. #4
    repubblicano perciò di Sx
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    Predefinito Rif: Tavolo di discussione sul settore dei trasporti in Italia

    credo che dove esista un monopolio tecnico questo debba essere di proprietà pubblica. Abbiamo visto con le vecchie società elettriche quali meccanismi di corruzione fossero stati messi in piedi. Una persona non prevenuta verso il pensiero liberista quale Ernesto Rossi si schierò a favore della nazionalizzazione dell'energia elettrica. La stessa tragedia del Vajont , caso limite finchè vogliamo, si spiegò anche con l'ingordigia dei signori dell'elettricità che vollero dare un'ultima stoccata all'interesse pubblico cercando di far valutare il bacino in questione al massimo possibile elevando oltre il limite di rischio la sua capacità.
    Credo che l'idea del prezzo come misuratore del grado di ofemilità ( per usare una espressione paretiana) di un certo bene vada bene finchè non si pretende di passare da questa funzione all'idea che il benessere collettivo è semplicemente la somma di posizioni di massimo profitto individuali od aziendali. Così, ad esempio, se un privato riesce a produrre un Kilovatt a, supponiamo . 5 centesimi di euro sia coòl nucleare,che col carbone, con l'eolico che con le centrali di ripompaggio, per lui diventa indifferente ( ferme restando le altre condizioni sia presenti che come prospettiva per il futuro) quale sistema adottare. Così non è per lo stato che deve tener conto che il costo di un euro per iun bene importato e lo stasso costo per un bene nel quale vi sia un forte valore aggiunto interno non sono la stessa cosa; come non sono la stessa cosa le diverse diseconomie esterne o , per converso, la possibilità ( mettiamo per il nucleare o per l'eolico) di incidere sulla diminuzione del prezzo futuro di quel bene d'importazione che è il petrolio.
    In concreto, poi, abbiamo anche visto come la politica di frammentazione delle attività elettriche abbia portato lontano dall'Italia le grandi commesse "chiavi in mano" per impianti di produzione di energia elettrica.
    Il rischio è analogo per quanto attiene alla progressiva privatizzazione delle attività ferrovisarie. Non è che si possano costruire linee ferroviarie in quantità tale da costituire un reale sistema di concorrenza fra privati. Vi son l imiti tecnici che hanno fatto inventare laformula della divisione fra gestione della linea e gestione dei trasporti che sulla stessa possono avvenire. Ma anche inquesto caso la concorrenza possibile è di fatto limitata e fortissime le pressioni politiche ( nella migliore delle ipotesi) sulle eventuali assegnazion idi concessioni. E poi è come dare un terreno in affitto per un numero determonato di anni e chi lo prende sarà interessato sol oparzialmente alla conservazione della qualità del suolo; in questo caso del mantenimento e della crescita della qualità dei tracciati; salvo contratti che si rucelano autentici capestri per lo stato e che costituiscono una sortsa di vendita simulata. I
    I costi di controll o9sul rispetto dei protocoll ida parte dei privati rischiano di essere più elevati dei costi burocratici che n0on di rado si accompagnano alla gestione diretta da parte dello stato . E rimangono i forti rischi di creare monopoli di fatto e di corruzione politica. E qui , per il momento, mi fermo.
    Ultima modifica di edera rossa; 19-12-09 alle 02:52
    "E' decretato che ogni uomo il quale s'accosta alla setta dei moderati debba smarrire a un tratto senso morale e dignità di coscienza?" G. Mazzini

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  5. #5
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    Predefinito Rif: Tavolo di discussione sul settore dei trasporti in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da tojo Visualizza Messaggio
    E' proprio per discutere di questo caso-limite, dove l'onnipotenza del mercato è seriamente messa in discussione, che ho invitato anche voi dell'area repubblicana a partecipare. iaociao:
    scusa se mi permetto di intervenire sulla tua firma; ma credo che non vi sia sol ouna "terza" via tra stato e mercato; ma che ve ne siano più d'una e che rappresentano non necessariamente una soluzione intermedia, che pur non di rado ha dimostrato di funzionare, tra le due . ma altra cosa rispetto ad entrambe. Il cooperativismo mazziniano è una di queste. del resato il federalismo, al quale pur alludo nel tuo avatar, necessita di un'economia non solo priva di forti monopoli , ma altresì di una economia improntata a quella idea di partecipazione di pluralismo che è propria dello stesso pensiero federalista ( naturalmente sto pensando a Cattaneo ed a Trentin).
    Ultima modifica di edera rossa; 19-12-09 alle 02:57
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