User Tag List

Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 17
  1. #1
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Istat: Italia più vecchia, povera e infelice

    Un articolo che fa riflettere, circa la politica degli ultimi governi (e dell'ultimo in particolare) ed oltre la politica, circa trend da capire e da governare a tutti i livelli.



    Anche al Sud, per la prima volta più anziani che ragazzi Istat: Italia più vecchia, povera e infelice In tre anni la percentuale di chi giudica deludente la propria situazione economica è cresciuta di 7 punti.

    ROMA - Notizie poco allegre dal rapporto annuale dell'Istat sull'Italia. Il nostro Paese è sempre più vecchio, ma avanzano anche povertà e insoddisfazione. Per quello che riguarda il trende sull'età media, da tre anni, il nostro paese ha superato il rapporto di centotrenta anziani ogni cento ragazzi con etá fino a 14 anni. Nessun altro stato dell'Unione Europea vanta un indice di vecchiaia così alto, sebbene Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Lettonia e Slovenia superino il rapporto vecchi-giovani del 100%. Dall'ultima «fotografia» sulla popolazione emerge che il processo di invecchiamento ha, al gennaio 2004, un indice di invecchiamento pari al 135,9%. Il trend investe tutte le regioni dello stivale e nelle regioni del Mezzogiorno la soglia di parità anziani-giovani è stata superata per la prima volta lo scorso anno: nel 2005 si riscontra un valore dell'indice di vecchiaia del 106,6%. Le uniche regioni che si salvano sono la Campania e la provincia autonoma di Bolzano.

    PIU' BIMBI - Nel complesso, alla fine del 2004, la popolazione italiana era pari a 58.462.375 unità con un aumento rispetto all'anno precedente di 574.130 residenti dovuto soprattutto al movimento migratorio (+558.189 persone). Già perchè, sia pure lentamente, piccoli italiani crescono: la fecondità delle donne mostra un lieve incremento con 1,33 figli per ciascuna contro l'1,29 dell'anno precedente, il livello più alto degli ultimi quindici anni. E con l'ingresso dei nuovi dieci paesi nell'Unione Europea non siamo più penultimi in lista quanto a natalità, ma superati oltre che dalla Grecia, anche da Boemia, Slovacchia, Slovenia, Polonia e Ungheria. Diminuiscono, come si diceva, i matrimoni (da 260.000 del 2003 ai 250.764) ed è vero e proprio crollo per quelli celebrati con rito religioso (il 68% del totale quando erano il 75,3% cinque anni fa).

    INSODDISFAZIONE - Aumentano dunque gli anziani ma aumenta anche il livello di insoddisfazione per la propria condizione economica: il 47,8% quest'anno contro il 44% di due anni fa, con un incremento deciso soprattutto al sud e al centro. Nel giro di tre anni la fetta di chi giudica deludente la propria situazione è cresciuta di 7 punti percentuali. Il giudizio è peggiorato soprattutto al Centro e ancora di più al Sud, mentre al Nord la crescita del dato è più contenuta. Il quadro non cambia se dalla percezione dei singoli si passa a quella famigliare: tra il 2003 e il 2005, sottolinea l'Istat, è infatti peggiorato il giudizio espresso dalle famiglie sulla disponibilità di risorse economiche. Rispetto al 2003 la quota di famiglie che le considerano scarse o insufficienti è passata dal 39,9% al 41,6%, mentre è diminuita dal 58,8% al 56,4% la percentuale di quelle che le giudicano ottime o adeguate. La punta negativa si registra anche in questo caso nel Mezzogiorno.

    IL LAVORO - Oltre alle disponibilità economiche, a scontentare una consistente fetta degli italiani è anche l'occupazione svolta. In base ai dati di quest'anno, un lavoratore su 5 si ritiene infatti insoddisfatto del lavoro svolto. Ad essere gratificato è invece il 76,3%, in calo rispetto al 77,5% del 2003. A livello territoriale è evidente il differenziale Nord-Sud: gli occupati soddisfatti sono infatti il 79% nel Nord e il 72,6% nel Mezzogiorno.

    04 novembre 2005

  2. #2
    Sospeso/a
    Data Registrazione
    20 Nov 2009
    Località
    Miami, FL, USA
    Messaggi
    94,893
     Likes dati
    1,916
     Like avuti
    8,337
    Mentioned
    651 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito

    Dovremmo pero' distinguere i dati soggetti e quelli oggettivi.
    C'e' piu' gente che si sente insoddisfatta della propia siutaizone eocnmica, eppure i consumi pur non crescnedo sono per lo meno rimasti piatti, ergo sispende per lo meno come prima.
    Smepre l' ISTAt ci ricorda che v'e' stato un vero e propio boom dei condizionatori che inziano a calare di costo, ma il lotro utilizzo comporta una bolleta piu' salata.
    La poverta' oggettiva e' diminuita.

    Insomma, a me mi pare che si abbiamo problemi, ma che vi siaun classico fattore italico di mezo.... il lamentarsi sempre.

    ISTAT: 3 FAMIGLIE SU 4 HANNO TELEFONINO, BOOM CONDIZIONATORI
    ROMA - E' una casa sempre piu' tecnologica quella degli italiani. Fax, computer, condizionatori, lavastoviglie e telefoni super accessoriati sono diventati oggetti di uso quotidiano per le famiglie che, nonostante la sostanziale stabilita' dei consumi registrata lo scorso anno, non hanno voluto rinunciare alle comodita' offerte della tecnologia. Secondo le rilevazioni contenute nell'annuario 2005 dell'Istat, il vero amore degli italiani si conferma il cellulare: la passione per la chiacchierata in famiglia o tra amici ha spinto nel 2004 il 72,9% delle famiglie a possederne uno, in aumento rispetto al 71,7% del 2003. La voglia di comunicare batte dunque ogni altro oggetto tecnologico, anche il computer, la cui diffusione risulta in aumento, ma ancora lontana dai livelli del telefonino. Il pc si trovava infatti lo scorso anno nel 40,2% delle case italiane, contro il 37,4% del 2003. Un vero boom e' stato inoltre quello dei condizionatori. Complice l'afa delle ultime estati, la percentuale delle famiglie che ne possiede uno e' salita dal 16,5% del 2003 al 20,9% dello scorso anno. Alla ricerca di un po' di refrigerio la percentuale e' salita al 22,9% nel Nord, al 21,3% nel Mezzogiorno e al 15,2 nel Centro. Sempre piu' diffusa e' infine anche la lavastoviglie, che al Centro e al Nord si trova in quasi la meta' delle case. In media in Italia ce n'e' piu' di una ogni tre famiglie (37,3% nel 2004 contro il 34,9% del 2003), ma la percentuale sale nelle regioni settentrionali (43,8%) e in quelle centrali (44,6%). L'abitudine di lavare i piatti a mano predomina ancora invece al Sud: la lavastoviglie e' infatti utilizzata dal 23,2% delle famiglie, la meta' rispetto al Centro-Nord. Ecco una tabella sui principali beni durevoli posseduti dalle famiglie italiane secondo i dati Istat:
    2003 2004
    ----------------------------------------------------------------
    Lavastoviglie 34,9% 37,3%
    Condizionatori 16,5% 20,9%
    Fax 5,7% 6,0%
    Segreteria telefonica 12,3% 12,5%
    Cellulare 71,7% 72,9%
    Computer 37,4% 40,2%


    http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/...07586_ass.html

    Cmq speriamo che i segnali che abbiamo al presente di ripresa eocnomica si solidifichino.

  3. #3
    Registered User
    Data Registrazione
    11 Jun 2004
    Messaggi
    152
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Sono dati preoccupanti quelli sulla povertà...

    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

    Venite a trovarmi su:
    http://stefanosoro.ilcannocchiale.it
    Venite a trovarmi su:

    http://stefanosoro.ilcannocchiale.it

    o su: http://stefanosoro.splinder.com

  4. #4
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    A mio modesto avviso, l'insoddisfazione spesso nasce dal confronto tra le aspettative (e le promesse di certi politici....ma non facciamo nomi....) e la realtà.
    Ergo, non basta dire che ci sono più telefonini e lavastoviglie rispetto a qualche anno fa e dunque in realtà le cose non vanno poi male, sarebbe drammatico se ce ne fossero di meno, significherebbe regredire rispetto al resto dell'Occidente. Di per se', inoltre, non sono indici di accresciuto benessere medio.
    Sulla povertà ho letto dati diversi e contrastanti. E poi

    Inoltre, la diffusione dei contratti atipici e dell'uso improprio degli stage ha creato una maggiore incertezza per il futuro, causa l'estensione dell'area dei lavoratori con meno diritti. In questo caso, le responsabilità politiche ricadono, in pari misura, sugli ultimi due governi.

    Ma, soprattutto, il perdurare della stagnazione economica del nostro paese, anche a fronte di paesi vicini che invece crescono, ha rappresentato un potente effetto depressivo, rafforzata anche

    In questi ultimi anni, i fattori che ho citato sopra hanno agito tutti insieme, spesso rafforzandosi a vicenda.
    Per questo non mi meraviglia l'esito del rapporto ISTAT.

  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Pavia
    Messaggi
    29,103
     Likes dati
    1,026
     Like avuti
    1,452
    Mentioned
    29 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito

    In Origine Postato da Curioso
    A mio modesto avviso, l'insoddisfazione spesso nasce dal confronto tra le aspettative (e le promesse di certi politici....ma non facciamo nomi....) e la realtà.
    Ergo, non basta dire che ci sono più telefonini e lavastoviglie rispetto a qualche anno fa e dunque in realtà le cose non vanno poi male, sarebbe drammatico se ce ne fossero di meno, significherebbe regredire rispetto al resto dell'Occidente. Di per se', inoltre, non sono indici di accresciuto benessere medio.
    Sulla povertà ho letto dati diversi e contrastanti. E poi

    Inoltre, la diffusione dei contratti atipici e dell'uso improprio degli stage ha creato una maggiore incertezza per il futuro, causa l'estensione dell'area dei lavoratori con meno diritti. In questo caso, le responsabilità politiche ricadono, in pari misura, sugli ultimi due governi.

    Ma, soprattutto, il perdurare della stagnazione economica del nostro paese, anche a fronte di paesi vicini che invece crescono, ha rappresentato un potente effetto depressivo, rafforzata anche

    In questi ultimi anni, i fattori che ho citato sopra hanno agito tutti insieme, spesso rafforzandosi a vicenda.
    Per questo non mi meraviglia l'esito del rapporto ISTAT.
    Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che sul raffronto con i Paesi vicini visto che non credo ch euna famiglia media si vada a leggere gli indicatori degli altri Paesi sul sole 24 e poi decida che sta peggio. Piuttosto c'è un discorso di aspettative. Molti non hanno migliorato come volevano e si sentono peggio, in realtà stanno peggio di un livello virtuale a cui aspiravano, non veramente a come erano. Ad esempio il discorso del lavoro è calzante. non c'è nesuno che ha perso il lavoro e ne ha trovato uno a progetto, che so, un quarantenne con posto fisso cui l'azienda abbia detto "da oggi sei a progetto". Questi precari sono tutti neoassunti, che quindi non hanno peggiorato la propria posizione, visto che prima erano a spasso, ma non si sono trovati dove sognavano, col posto fisso, come sucdeva un tempo ai genitori, ma non hanno calcolato che una volta c'era sì solo il posto fisso, ma per meno persone e più tardi nel tempo.
    La retsorica del declino ha fatto il resto, almeno nella mente, perchè per i consumi, non c'è un arretramento in effetti. E dicendola tutta questi peggioramenti dei dati alla fine sono del 2-3%, non mi paiono una tragedia.
    Against all odds

  6. #6
    Grandesilvio
    Ospite

    Predefinito Re: Istat: Italia più vecchia, povera e infelice

    In Origine Postato da Curioso
    Un articolo che fa riflettere, circa la politica degli ultimi governi (e dell'ultimo in particolare) ed oltre la politica, circa trend da capire e da governare a tutti i livelli.



    Anche al Sud, per la prima volta più anziani che ragazzi Istat: Italia più vecchia, povera e infelice In tre anni la percentuale di chi giudica deludente la propria situazione economica è cresciuta di 7 punti.

    ROMA - Notizie poco allegre dal rapporto annuale dell'Istat sull'Italia. Il nostro Paese è sempre più vecchio, ma avanzano anche povertà e insoddisfazione. Per quello che riguarda il trende sull'età media, da tre anni, il nostro paese ha superato il rapporto di centotrenta anziani ogni cento ragazzi con etá fino a 14 anni. Nessun altro stato dell'Unione Europea vanta un indice di vecchiaia così alto, sebbene Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Lettonia e Slovenia superino il rapporto vecchi-giovani del 100%. Dall'ultima «fotografia» sulla popolazione emerge che il processo di invecchiamento ha, al gennaio 2004, un indice di invecchiamento pari al 135,9%. Il trend investe tutte le regioni dello stivale e nelle regioni del Mezzogiorno la soglia di parità anziani-giovani è stata superata per la prima volta lo scorso anno: nel 2005 si riscontra un valore dell'indice di vecchiaia del 106,6%. Le uniche regioni che si salvano sono la Campania e la provincia autonoma di Bolzano.

    PIU' BIMBI - Nel complesso, alla fine del 2004, la popolazione italiana era pari a 58.462.375 unità con un aumento rispetto all'anno precedente di 574.130 residenti dovuto soprattutto al movimento migratorio (+558.189 persone). Già perchè, sia pure lentamente, piccoli italiani crescono: la fecondità delle donne mostra un lieve incremento con 1,33 figli per ciascuna contro l'1,29 dell'anno precedente, il livello più alto degli ultimi quindici anni. E con l'ingresso dei nuovi dieci paesi nell'Unione Europea non siamo più penultimi in lista quanto a natalità, ma superati oltre che dalla Grecia, anche da Boemia, Slovacchia, Slovenia, Polonia e Ungheria. Diminuiscono, come si diceva, i matrimoni (da 260.000 del 2003 ai 250.764) ed è vero e proprio crollo per quelli celebrati con rito religioso (il 68% del totale quando erano il 75,3% cinque anni fa).

    INSODDISFAZIONE - Aumentano dunque gli anziani ma aumenta anche il livello di insoddisfazione per la propria condizione economica: il 47,8% quest'anno contro il 44% di due anni fa, con un incremento deciso soprattutto al sud e al centro. Nel giro di tre anni la fetta di chi giudica deludente la propria situazione è cresciuta di 7 punti percentuali. Il giudizio è peggiorato soprattutto al Centro e ancora di più al Sud, mentre al Nord la crescita del dato è più contenuta. Il quadro non cambia se dalla percezione dei singoli si passa a quella famigliare: tra il 2003 e il 2005, sottolinea l'Istat, è infatti peggiorato il giudizio espresso dalle famiglie sulla disponibilità di risorse economiche. Rispetto al 2003 la quota di famiglie che le considerano scarse o insufficienti è passata dal 39,9% al 41,6%, mentre è diminuita dal 58,8% al 56,4% la percentuale di quelle che le giudicano ottime o adeguate. La punta negativa si registra anche in questo caso nel Mezzogiorno.

    IL LAVORO - Oltre alle disponibilità economiche, a scontentare una consistente fetta degli italiani è anche l'occupazione svolta. In base ai dati di quest'anno, un lavoratore su 5 si ritiene infatti insoddisfatto del lavoro svolto. Ad essere gratificato è invece il 76,3%, in calo rispetto al 77,5% del 2003. A livello territoriale è evidente il differenziale Nord-Sud: gli occupati soddisfatti sono infatti il 79% nel Nord e il 72,6% nel Mezzogiorno.

    04 novembre 2005
    si nel vostro libro dei sogni
    il paese viaggia a una velocità mai vista prima
    che risveglio amaro avrete in aprile

  7. #7
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In Origine Postato da iannis
    Sono d'accordo quasi su tutto, tranne che sul raffronto con i Paesi vicini visto che non credo ch euna famiglia media si vada a leggere gli indicatori degli altri Paesi sul sole 24 e poi decida che sta peggio. .....
    No, no, non intendevo questo: i confronti la maggior parte di noi li fa leggendo i giornali e sentando i TG, dove si confronta l'andamento del PIL rispetto ad altri paesi europei (e non). Certo, quei pochi (rispetto al totale degli italiani) che viaggiano e vivono un po' all'estero, si accorgono della differenza.

  8. #8
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Re: Istat: Italia più vecchia, povera e infelice

    In Origine Postato da Grandesilvio
    si nel vostro libro dei sogni
    il paese viaggia a una velocità mai vista prima
    che risveglio amaro avrete in aprile
    Sì, va a 0,2 all'ora (forse).
    Capirai....

    Quanto alle elezioni, POL è piena di bananas che si sono sputtanati da soli, prevedendo esiti di elezioni che poi puntualmente non si sono verificati.

    Per la tua (già scarsa) reputazione, ti consiglio di non sparare pronostici azzardati.

  9. #9
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Pavia
    Messaggi
    29,103
     Likes dati
    1,026
     Like avuti
    1,452
    Mentioned
    29 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito

    In Origine Postato da Curioso
    No, no, non intendevo questo: i confronti la maggior parte di noi li fa leggendo i giornali e sentando i TG, dove si confronta l'andamento del PIL rispetto ad altri paesi europei (e non). Certo, quei pochi (rispetto al totale degli italiani) che viaggiano e vivono un po' all'estero, si accorgono della differenza.
    Alla famiglia italiana non frega dei dati del Pil di Francia e Germania o UK o Spagna, visto che quando se ne parla si vede che questi sono di pochissimo sopra, e solo da quest'anno, fino all'anno scorso andavano peggio. Io poi andando all'estero non ho visto il divario allargarsi, se divario esiste, e non mi pare, per la qualità della vita. L'unico Paese che gli italiani percepiscono come in un boom è la Cina, che va meglio di noi, e questo può deprimere molti, ma certo nessuno vorrebbe vivere lì.
    Against all odds

  10. #10
    Registered User
    Data Registrazione
    20 Jun 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    13,061
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In Origine Postato da iannis
    ...... Piuttosto c'è un discorso di aspettative. Molti non hanno migliorato come volevano e si sentono peggio, in realtà stanno peggio di un livello virtuale a cui aspiravano, non veramente a come erano. Ad esempio il discorso del lavoro è calzante. non c'è nesuno che ha perso il lavoro e ne ha trovato uno a progetto, che so, un quarantenne con posto fisso cui l'azienda abbia detto "da oggi sei a progetto". Questi precari sono tutti neoassunti, che quindi non hanno peggiorato la propria posizione, visto che prima erano a spasso, ma non si sono trovati dove sognavano, col posto fisso, come sucdeva un tempo ai genitori, ma non hanno calcolato che una volta c'era sì solo il posto fisso, ma per meno persone e più tardi nel tempo.
    La retsorica del declino ha fatto il resto, almeno nella mente, perchè per i consumi, non c'è un arretramento in effetti. E dicendola tutta questi peggioramenti dei dati alla fine sono del 2-3%, non mi paiono una tragedia.
    Attenzione: le aspettative sono state generate soprattutto da promesse (vedi il famoso "Contratto" di Berlusconi), poi non mantenute.

    Poi ci sono persone, famiglie che fanno davvero più fatica a far quandrare i loro conti.

    Non ci sono solo neoassunti, ma anche molti lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro, a tempo indeterminato, e ne hanno trovato uno a progetto o a partita IVA (personalmente ne conosco parecchi, alcuni anche ex colleghi).

    Quanto alla retorica del declino, non sono d'accordo: i dati purtroppo segnalano questo rischio da un po' e la cosa peggiore che si possa fare è non parlarne.
    E' ovvio che non basta parlarne soltanto, ma almeno serve a mettere bene a fuoco il problema.

    Mi meraviglio (ma forse sbaglio) che questi temi non compaiano ai primi posti dell'agenda delle priorità del Presidente del Consiglio, almeno stando alle sue dichiarazioni, in cui parla quasi sempre di tutt'altro.

 

 
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 21-12-13, 03:45
  2. povera Italia-povera Cosenza
    Di lupo della sila nel forum Destra Radicale
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 03-06-08, 22:12
  3. Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 24-12-07, 23:10
  4. Anche il Times stronca l’Italia: “vecchia e povera”
    Di giane nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 28
    Ultimo Messaggio: 23-12-07, 13:58
  5. Una invasione continua : Povera Sicilia , povera Italia !!
    Di bonconti (POL) nel forum Destra Radicale
    Risposte: 27
    Ultimo Messaggio: 20-07-05, 19:50

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito