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  1. #1
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    Talking mitico Consigliere Prosperini

    ma guardate che propaganda squesto qua



    http://www.prosperini.it/Editoriali/sballo.pdf


    Recenti studi hanno nuovamente e drammaticamente lanciato l’allarme sui danni fisici e
    psichici provocati da ogni tipo di droga. Inoltre da rapporti ONU risulta in costante aumento il
    numero dei consumatori di sostanze stupefacenti soprattutto tra i giovani.
    Voglio anche continuare a ribadire, con estrema preoccupazione, che la “cultura dello
    sballo”, troppo spesso indotta e propagandata da irresponsabili e deleteri falsi profeti, porta i
    giovani a sottovalutare gli effetti devastanti delle droghe, dalla cannabis all’ecstasy, e che i giovani
    assuntori di micidiali cocktail di droghe attraverso lo spinello, o attraverso altri metodi diversi dalla
    siringa, non si sentono “tossici”.
    Una recente indagine effettuata a Milano sui ragazzi tra i 14 e 19 anni ha evidenziato che il
    42% degli studenti fa uso di droghe, e che il 34% di loro ne fa uso a scuola, il 27% in discoteca e il
    17% a casa: corretta informazione, controllo e quindi possibilità di prevenzione e di intervento
    immediato appaiono il metodo migliore per evitare danni poi irreparabili.
    Ed ecco la proposta: effettuare in accordo con la famiglia un test antidroga nelle scuole
    medie inferiori e superiori e comunicare in via estremamente riservata il risultato alle famiglie
    stesse per permettere loro un intervento tempestivo, svolgendo anche “un’azione deterrente”
    soprattutto nei più giovani e in coloro che si lascerebbero trasportare nel “percorso droga” per
    emulazione, paura di essere criticati dai compagni ecc..
    Già da tempo la Polizia Stradale, per prevenire le “stragi del sabato sera” ed altri incidenti
    dovuti alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, usa un test immuno-enzimatico attraverso
    un analizzatore automatico della saliva che rivela la presenza di sostanze stupefacenti dalla cocaina,
    ai cannabinoidi, agli oppiacei, alle benzodiazepine, alle anfetamine.
    Tale test clinico, assolutamente non invasivo, effettuato nelle scuole medie inferiori e
    superiori, può costituire un grande aiuto alla famiglia e alla sua centralità ed essere parte integrante
    di un unico “attacco” alla droga: informazioni corrette da dare ai giovani, controllo e prevenzione
    per evitare situazioni ormai degenerate e di più difficile recupero.
    Ma poi, tolleranza zero con spacciatori, trafficanti e produttori di droghe. E’ necessario
    cambiare al più presto il sistema tabellare delle sostanze stupefacenti che attualmente permette
    “ampi spazi di manovra” ai produttori e commercianti di sostanze illegali.
    Invochiamo inoltre la “legittima difesa di diritto” per il genitore che dovesse aggredire chi
    sta spacciando droga a suo figlio.

  2. #2
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    Ha anche litigato con Don Mazzi




    Il controllo non è repressione, è deterrente.
    Repressione non è una parolaccia.
    Anche alla luce di quanto avvenuto davanti al Liceo Beccarla di Milano, dove le forze
    dell’ordine hanno effettuato dei controlli con i cani anti droga, rispondiamo a un certo Don Mazzi
    che parla di “repressioni al limite del comico” e non capisce, o non vuol capire, che il controllo è
    parte integrante della prevenzione e che il modello di società senza punizione ha fallito. Dice ancora
    il solito Don Mazzi “un’errore, così si spezza il dialogo”. Peccato che gli stessi ragazzi del Beccaria
    abbiano voluto far sapere, con una lettera al Corriere della Sera che si dissociano dal “comitato antiproibizionista
    dalle chiappe al vento” (come vogliamo noi definirlo) che ha protestato con metodi
    da censurare davanti al commissariato di Polizia e che gli stessi studenti dichiarano per niente
    rappresentativo dei 1200 ragazzi del liceo Beccaria.
    Il controllo è un arma formidabile (e fin qui troppo poco utilizzata) perché serve sia per
    individuare irregolarità, illegalità e reati, procedendo ad una giusta e severa repressione nei
    confronti degli spacciatori, sia come deterrente, e pertanto come prevenzione.
    Non ci devono preoccupare le urla dei falsi profeti di falsa libertà né la pubblica
    esposizione di qualche giovane “chiappa chiara”: maleducati giovanotti ripieni di narcisismo.
    Il nostro obiettivo attraverso l’uso di prevenzione/ controllo/ informazione/ repressione è
    quello di combattere la cultura dello sballo, di evitare che i nostri figli cadano nel baratro della
    droga, distruggendo la propria vita e quella delle loro famiglie.
    Recenti studi hanno nuovamente lanciato l’allarme sui danni fisici e psichici provocati
    da ogni tipo di droga, rapporti ONU evidenziano il costante aumento del numero dei consumatori di
    sostanze stupefacenti soprattutto tra i giovani e da altre indagini risulta che si fa largamente uso di
    droga a scuola.
    Anche la nostra proposta di effettuare test anti-droga nelle scuole, in accordo con le
    famiglie attraverso l’esame della saliva, va nel senso di questo controllo/ prevenzione, per svolgere
    un’azione “deterrente” soprattutto nei più giovani e in coloro che si lascerebbero trasportare nel
    “percorso droga” per emulazione o per paura di essere criticati o emarginati o derisi dai compagni.
    Il tutto ovviamente affiancato da una potente azione di corretta informazione sui danni della droga e
    da iniziative che ridiano alla famiglia la sua centralità nell’educazione e nella società. La famiglia,
    Don Mazzi, non la “comune” di sessantottina memoria o gli oratori politicamente indirizzati.
    Cosi si combatte la droga, e non con i vaniloqui di certi tele-preti
    Dott Pier Gianni Prosperini
    Medico Chirurgo
    Consigliere Regionale di AN
    Vice Presidente del Consiglio Regionale
    Dott.ssa Carla De Albertis
    Consigliere Comunale di AN
    Presidente Commissione Cultura del Comune di Milano
    Presidente Associazione Bambini nel Cuore onlus

  3. #3
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    L’obiettivo della riforma proposta da AN non è arrotare i drogati ma salvare i giovani.
    La proposta ruota attorno a tre termini: prevenzione, recupero e repressione collegati l’uno con l’altro per raggiungere
    l’obiettivo cambiando tutto quello che c’è da cambiare.
    Pensate ad esempio alla patente a punti il fine non è sequestrare il documento ma salvare vite umane come sta
    avvenendo.
    Il Progetto di Legge si pone contro la droga senza compromessi, dicendo no alla cultura dello sballo si al recupero di
    chi riesce a liberarsi dalla schiavitù.
    Eccone i punti principali:
    • usare droghe sarà sempre punito.
    • Eliminata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti.
    • La legge fissa dosi di pericolosità (dose media giornaliera): al di sopra delle quali scatta la sanzione penale, al
    di sotto quella amministrativa.
    • Eliminato il concetto di uso personale.
    • Eliminata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti.
    • Previsti programmi di recupero i8n strutture pubbliche e private per i possessori di droghe. Le comunità
    dovranno sostituire sempre più il carcere e saranno parificate ai Sert.
    Con questa legge si ribadisce che non esiste la “libertà di drogarsi” e si prospetta la “tolleranza zero”. Se passati governi
    avevano scelto una via tortuosa e mediana tra liberalizzazione e proibizionismo la nostra è la scelta di chi non accetta la
    sostanziale neutralità di chi non vuole limitarsi a raccogliere i cocci quando questi cocci sono le vite dei nostri

  4. #4
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    Ma chi è un teo-con nostrano questo qua ?
    pure contro il porno si scaglia


    La “pornografia” non deve essere esposta e visibile al pubblico: siamo perfettamente d’accordo, è
    un giusto principio di tutela dei minori e di rispetto di chi non vuole trovarsi forzatamente sotto gli
    occhi materiali hard mentre compra tutt’altro.
    Principio sancito dalla legge, in particolare dal D.L. 170 del 2001 che dice: “E’ comunque vietata
    l’esposizione al pubblico di giornali, riviste e materiale pornografico”.
    La Regione Lombardia, poi, al riguardo ha già legiferato in maniera ancor più precisa e severa nel
    luglio 2002, approvando i criteri attuativi della legge. Testualmente la Regione Lombardia sancisce:
    “Giornali, riviste e materiale pornografico non possono essere resi visibili né dall’esterno né
    dall’interno dei locali di vendita”.
    Non bisogna dunque chiedere regole, come fanno alcuni Consiglieri Comunali di Forza Italia.
    E’una questione di controllo, è questo che si deve chiedere.
    Facciamo questa precisazione perché chiedendo ancora di “vietare” si sbaglia il tiro, si crea
    confusione e ci si allontana dalla soluzione. La Regione ha già legiferato e vietato.
    E allora noi facciamo una proposta diversa che va “oltre” il problema, già superato, dei divieti
    (proposta nata da un confronto con varie associazioni che si occupano di minori, tra cui
    l’Osservatorio sui Diritti dei Minori di Antonio Marziale).
    La situazione nelle edicole deve essre questa: il materiale pornografico non deve essere esposto,
    non deve essere visibile né dall’esterno né dall’interno, deve essere conservato in luogo separato,
    coperto, sul quale si deve fissare la scritta “Vietato ai minori di 18 anni”.
    Ecco tutelato, per quanto riguarda questo settore specifico, il diritto di comprare ma anche il diritto
    di non vedere forzatamente ed il diritto di cercare un equilibrio.
    Ed ecco la proposta per il controllo: inviare una circolare chiedendo anche la collaborazione dei
    sindacati di settore, dei gestori delle edicole, informando sull’attuazione della Legge Regionale
    riguardante l’esposizione di materiale pornografico e contemporaneamente istituire una task force
    di vigili che effettui controlli capillari comminando le relative sanzioni.
    Milano è la metropoli italiana nella quale bambini e teen-agers si dedicano di più alla lettura,
    soprattutto di materiale venduto in edicola ( fumetti e giornali “dedicati” ): vi è dunque
    concentrazione di soggetti in età evolutiva intorno a quei punti vendita.
    E sinceramente la visione di materiale pornografico può provocare “disturbi” alla crescita
    psicologica dei minori, che invece devono essere attentamente “educati” al sesso.
    La pornografia come minimo inibisce la fantasia e uccide il sogno, per non parlare poi dei risultati
    allarmanti emersi da studi sull’aumento della violenza sessuale collegato allo sviluppo della
    pornografia.
    Certo, il discorso non si deve esaurire qui e possiamo andare avanti a lungo sul buon gusto, sulla
    distinzione tra “arte” e “pornografia” ecc.
    Certo, è necessario alzare l’allarme su alcuni tentativi di subdolo marketing con la pubblicazione di
    una sorta di “letteratura erotica” che si spinge verso la pornografia, in una ibrida via di mezzo tra il
    soft e l’hard.
    Leggi e controllo sono provvedimenti doverosi e fondamentali, ma non dimentichiamo che un vero,
    grande e insostituibile baluardo è e resta la famiglia.

  5. #5
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    L’attacco di no-global, centri sociali, rom , nomadi & Company contro la società civile e la
    proprietà privata ha avuto ultimamente un picco altissimo a Milano con una serie di
    okkupazioni di stabili avvenute in forma organizzata, addirittura a fini di lucro.
    Questa situazione di reiterate illegalità, rischi sanitari e di sicurezza, disagi e invivibilità per i
    cittadini milanesi è assolutamente intollerabile
    E’ chiaro che queste occupazioni sono frutto di una precisa e meticolosa organizzazione
    mirata ad attaccare i principi di legalità, di diritto, di proprietà privata, di sicurezza e di salute
    pubblica
    Pertanto abbiamo chiesto che si identifichi un nuovo reato quello di “TERRORISMO
    URBANO ORGANIZZATO” nel quale far ricadere queste forme di aggressione contro la
    città, la società e le sue fondamenta costituzionali.
    A questo proposito alcuni organi di stampa avrebbero rilevato che la Procura milanese
    generalmente archivia le denunce effettuate dalle Forze dell’Ordine contro gli okkupanti
    abusivi, adducendo lo “stato di necessità”. Si pensi che addirittura viene rilevato come
    “unico” il caso di quel Magistrato che ha respinto la richiesta di archiviazione da parte della
    Procura.
    Milano non può tollerare tale situazione, lo “stato di necessità” non deve essere
    giustificazione per illegalità e reati contro la società e la proprietà privata a parte il fatto che
    lo “stato di necessità” di costoro è la necessità di continuare a non lavorare, a “disobbedire” a
    essere quei nocivi parassiti di cui abbiamo notizia tutti i giorni. Provate a pensare se
    facessimo noi così!?!
    Abbiamo pertanto chiesto una verifica in merito all’esito e alla situazione delle denunce per
    okkupazione abusiva negli ultimi anni.
    INSERIRE DUE QUADRATINI CON IL SUNTO DELLE DUE MOZIONI

  6. #6
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  7. #7
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    E' la sacrosanta verità.

  8. #8
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    In Origine Postato da bianconero
    E' la sacrosanta verità.
    IN NOME DEL PADRE LUIGI DI SILVIO E DELLO SPIRITO DI FINI

  9. #9
    Il domani appartiene A NOI...!
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    Thumbs down ......... NESSUNA TREGUA ALLA "CULTURA DELLO SBALLO".........!!!

    In Origine Postato da bohemiankiller
    www.prosperini.it/immagini/Prosp_small.jpg
    ............... Sulla droga HA PERFETTAMENTE RAGIONE...........!!!

 

 

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