Gli istituti aderiscono alla ricapitalizzazione, giovedì l’annuncio del prezzo
Alitalia, sì all’aumento-privatizzazione
ROMA - Sarà un aumento di capitale «corto» quello di Alitalia. Il collocamento delle azioni avverrà nel giro di pochi giorni: dal 15 al 24 novembre. Fino a ieri l’accordo finale sulla composizione del consorzio di collocamento di Alitalia ancora non c’era. Ma con l’adesione di Banca Intesa per 100 milioni, annunciata dal capo della divisione corporate Gaetano Micciché («il piano è per certi versi positivo»), la ricapitalizzazione ha fatto un passo avanti decisivo. Nello stesso tempo Alitalia e Fintecna, società del Tesoro, hanno notificato all'Antitrust l'acquisizione congiunta di Alitalia Servizi. Ieri, presso il ministero dell’Economia, dove si sono riunite le banche, è stato deliberato che l’aumento di capitale che porterà Fintecna a diventare socio di maggioranza di Az Servizi, avverrà contemporaneamente alla ricapitalizzazione. All’aumento di 1-1,2 miliardi non parteciperanno Capitalia e Monte Paschi, così probabilmente Mediobanca, San Paolo-Imi. Incerta Bnl, Unicredit invece dovrebbe entrarci. Tra le straniere c’è la giapponese Nomura e forse anche la tedesca Dresdner. Il consiglio di lunedì, oltre a affrontare la trimestrale, ratificherà l’esercizio della delega all’aumento. Il 9 verrà depositato il prospetto informativo mentre il prezzo delle azioni sarà definito in un successivo consiglio, a mercati chiusi, entro il 10. Subito dopo il Comitato per le privatizzazioni ne valuterà la congruità. Infine verrà formalizzato l’accordo sul consorzio di garanzia. Durante il periodo riservato al collocamento, il Tesoro da una parte sottoscriverà una quota dell’aumento di capitale, dall’altra venderà una parte dei propri diritti per diluire la propria partecipazione (il limite minimo è fissato al 30%) secondo gli impegni assunti con l’Ue. Intanto si profila difficile alla Camera l’iter del decreto sui requisiti di sistema che dovrebbe consentire a Alitalia nuovi risparmi. Le pressioni dei gestori aeroportuali potrebbero portare all’emendamento del decreto e al dimezzamento delle risorse destinate alla compagnia.
Antonella Baccaro
Corriere della Sera