Originariamente Scritto da
fedetorre
Ciao Dani77, volevo ringraziarti del fatto che mi rispondi con educazione e con argomentazioni. Infatti molto spesso le risposte che ricevo sono: "se non ti piace come vanno le cose stai zitto e vattene".
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Il piacere è reciproco.
Permettimi però di non essere d'accordo con te e di risponderti. (cut)
la maggior parte delle famiglie altoatesine che conosco sono miste. Per cui se hanno scelto di iscrivere i loro figli in scuole tedesche è perchè c'era una convenienza.
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La convenienza è evidente. Trattandosi della lingua dominante nell'economia e nella società sudtirolese credo che molti italiani trovino opportuno insegnarla ai figli, dal momento che la professione turistica, che è poi il volano della vostra economia, è monopolizzata dai tedescofoni. Forse è anche frustrante doversi ridurre a entrare a tutti i costi nella pubblica amministrazione, vista la 'quota panda' che spetterebbe agli italiani base all'ultimo censimento della proporzionale etnica del 2001 (mi pare intorno al 27%).
Da quel che è capito, la frustrazione è soprattutto dei bolzanini, visto che lì, effettivamente gli italiani sono in maggioranza ma i poteri decisionali sono di fatto in mano alla provincia.
Il paradosso è questo: Il figlio di un finanziere (con stipendio del 30% più alto del suo collega veneto) e di una contadina (che si è costruita il maso da 1 milione di euro con sussidi italiani) compiuti i 18 anni si iscrive alla svp e dice io ho diritto di privilegi fiscali (come quello di non mantenere i costi della democrazia. Ci hai mai pensato che Eva Kloz e i senatori Svp guadagnano come gli altri politici italiani) e nutro risentimento nei confronti dello stato italiano.
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L'insieme di questa situazione paradossale è un 'pedaggio' che si è ritenuto di dover pagare per tacitare gli umori di una popolazione (tedescofona) che da Salorno in su si riteneva in maggioranza estranea all'Italia, sulla base di motivazione più fondate di quelle dei movimenti autonomisti trentini, per non dire di quelli 'padani' (il disagio espresso da questi ultimi nasce essenzialmente da motivazione economiche, non 'etniche').
Ma come? se lo stato ha dato uno stipendio di dipendente pubblico a tuo padre e ha costruito quasi da zero il maso di tua madre.
Ti assicuro che se scorri i nomi dei politici Svp trovi tanti cognomi italiani (tedeschi italianizzati).
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So che Magnago aveva un padre italiano, pure nazionalista. A quanto pare non ha avuto un gran lascito morale nell'attività politica del figlio, anzi.
Però credo che in moltissimi casi i vari Peterlini, Frassnelli etc. si siano tedeschizzati in un processo di assimilazione anteriore all'annessione all'Italia. In fondo Bolzano e la Bassa Atesina sono stati per secoli un crocevia nei rapporti italo tedeschi, c'è stato mescolamento. Anche in Istria e a Trieste trovi la stessa cosa. Un sacco di italiani (che è improprio considerare slavi) con cognome terminanti in -ich, mentre in Istria un esponente politico molto croato, come Luciano Delbianco, si ritrova quel nome e cognome.
Per dire una piccolezza, tutte le strade che percorri in Alto Adige, anche i sentieri di montagna sono stati costruiti con soldi e lavoro italiani.
Se trovi un anziano di oltre 80 anni fatti raccontare di come vivevano soprattutto nelle valli. Storie di povertà sconosciute nella viccina Austria.
Da più poveri a più ricchi d'Europa. Merito dei tedeschi?
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Capisco bene. Va tuttavia riconosciuto che hanno saputo usare la cornucopia che si sono ritrovati tra le mani con buonsenso e spirito d'iniziativa. Ripeto, alla Sicilia viene drenato ogni anno il 110% dei soldi pagati a Roma, ed il risultato in termini di malversazione e di arricchimento di clientele mafiose è evidente.
La mia opinione è che la vera faccia dell' Alto Adige la scopriamo tra uno o due anni, anche se l' Italia continua a fare regali a costo zero (speriamo che non vengano regalate le poste a Durnwalder che è già nell' organigramma di abbastanza istituti bancari). Altro che buona gestione.
La regione senza il confine è improduttiva e non autosufficiente e perde pezzi di giorno in giorno. Credimi.