Oreste Scalzone, già leader di Potere Operaio, condannato a nove anni e mezzo per associazione in banda armata nel '79, e rifugiatosi in Francia. Ogni tanto scalpita: chiede l'amnistia. Forse aspetta solo un ritorno di Diliberto alla giustizia per tornare a rompere i coglioni qua in Italia.
Sulla questione francese ha voluto dire la sua. Io la riporto, anche se credo sia profondamente sbagliato dare risalto alle sue parole, ma lo faccio perchè costui è ancora osannato da una parte della sinistra; dice: "Insorgete! Contro le autorità, contro la legalità che vi asfissia, contro la legge che vi disprezza e umilia. Contro Sarzoky." E naturalemnte contro Cofferati, perchè no, di grazia?
Ce n'è un altro, se vogliamo più penoso. Si chiama Mario Capanna. Leader della Statale, segretario di Democrazia proletaria, deputato nazionale ed eurodeputato. Presiede una authority non governativa, che si chiama "Consiglio dei diritti genetici". Chissà di cosa tratta, mah...
Anche lui discetta su quest'inizio di rivoluzione. Lui lo sa bene. Le ha fatte (??). E allora ha diritto di parola e, soprattutto purtroppo, di ascolto.
Dice: "Queste manifestazioni come gli incendi di Parigi, le proteste contro la tav in val di susa, i ragazzi di Locri, Maradona leader, sono tutti un segnale di insofferenza" Chissà cosa accomuna questi fatti, chissenefrega.
Riotta sul Corriere ha ben analizzato: "Questi rivoluzionari bruciano le renault dei lavoratori e risparmiano le porsche degli spacciatori". Tutto vero.
E in Italia, la nostra bella sinistra?
Applaude gli ex rivoluzionari, li ascolta, li cita. Su Liberazione piovono applausi.
Salvi, Cento, Mussi trovano giustificazioni per i delinquenti parigini: poverini, bisogna comprenderli. Nessuno dice ancora che sono bravi ragazzi che sbagliano, ma intanto sognano un '68 in Italia. Con le auto che bruciano. Come Capanna e Scalzone. Intanto iniziano a citarli, creano sostegno. Poi si vedrà: le elzioni sono ad Aprile c'è tempo. Le auto iniziano a bruciare anche a Berlino e Bruxelles.