ambasciatore americano a spiazzarli, rivelando in un'intervista al quotidiano "La Stampa" dell'8 ottobre che i leader dell'opposizione gli hanno assicurato che non hanno intenzione di ritirare i militari italiani dall'Iraq se andranno al governo: "In questi giorni - ha rivelato Spogli - ho avuto varie conversazioni con i leader del centrosinistra. Li ho trovati molto prudenti, appoggiano la missione in Iraq, vogliono capire meglio, ma sono convinto che qualunque governo ci sarà, l'Italia non rinuncerà ad appoggiare il governo iracheno".
La rivelazione dell'emissario in Italia e sponsor personale di Bush è arrivata subito dopo l'intervista di Prodi al "Corriere della Sera" in cui il leader dell'Unione, in vista delle primarie, esponendo il suo programma di politica estera confermava che "un giorno dopo aver vinto le elezioni io fisserò un calendario preciso di ritiro militare, consultandomi sì con le varie parti in causa ma senza ripensamenti.". Quindi la rivelazione di Spogli lo sbugiarda clamorosamente, dimostrando che il volpone democristiano ha due facce, una pubblica "pacifista" da esibire agli elettori di sinistra, l'altra interventista e filoimperialista da mostrare dietro le quinte agli amici e alleati amerikani.
Tant'è vero che Prodi non ha smentito le parole di Spogli, accogliendole con un assordante silenzio. E altrettanto hanno fatto gli altri leder dell'Unione interessati. Del resto, nella citata intervista al CdS del 6 ottobre, Prodi aveva ampiamente rassicurato Bush che "l'Iraq rappresenta un grande punto di dissenso ma non compromette l'insieme del rapporto con Washington", e che la sua politica estera "prioritariamente" europea "non impedirebbe all'Italia di essere il miglior alleato degli Usa". Il migliore, neanche semplicemente uno al pari dei tanti altri: esattamente come ora con Berlusconi!
La cosa è di una gravità inaudita, perché o mente Spogli dicendo che Prodi gli ha assicurato che non ritirerà le truppe italiane se andrà al governo, o mente Prodi dichiarando che invece lo farà "il giorno dopo", sia pure fissando un "calendario" da concordare con gli alleati e altre fumisterie del genere. Se n'è accorto anche qualcuno nel "centro-sinistra", come il deputato DS e portavoce dell'Associazione Aprile, Famiano Crucianelli, che nel sollecitare invano una smentita dai vertici dell'Unione, ha dichiarato: "I casi sono due: o l'ambasciatore mente e la cosa è di enorme gravità, oppure i leader dell'opposizione praticano la doppia verità. Una per gli italiani e l'altra per l'ambasciata americana".