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    MONTINI
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    Predefinito Alternativa Sociale Messina

    Alternativa Sociale Sicilia con Alessandra Mussolini, movimento nato sulla base del movimento Forza Nuova e
    sviluppatosi con l’apporto dell’On. Mussolini, piano piano in mezzo alla gente comune, vuole farsi portavoce delle
    innumerevoli istanze che la gente siciliana e della città di Messina in questa occasione, porta con sé.





    SABATO 12 NOVEMBRE 2005 alle ore 10 nella Sala Giunta di Palazzo Zanca i segretari regionali di Forza Nuova ed Azione Sociale presenteranno la lista "ALTERNATIVA SOCIALE SICILIA con Alessandra MUSSOLINI", il candidato a sindaco Filippo CLEMENTI e la relativa giunta.

    Mentre tutti i partiti politici (e soprattutto le liste civetta) continuano ad investire capitali nella ricerca di propaganda, Forza Nuova annuncia che da questa settimana il candidato a Sindaco Filippo CLEMENTI incontrerà direttamente i cittadini visitando diversi quartieri cittadini:verranno infatti allestiti (previa comunicazione sul sito) appositi banchetti dove i messinesi potranno consultare e ritirare copia del PROGRAMMA PER MESSINA di Alternativa Sociale Sicilia, proporre iniziative e discutere sui problemi di Messina direttamente con i candidati e con Filippo Clementi.
    Il tutto si inserisce nell'ottica politica di Forza Nuova, dove il cittadino è protagonista consapevole delle scelte politiche e partecipe alla vita pubblica.
    PRIMO APPUNTAMENTO GIOVEDI 10/11 ORE 18 PROVINCIALE (pressi fermata del tram).



    Simbolo nuovo... che postero'..



    http://www.fnmessina.too.it/

  2. #2
    MONTINI
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    Predefinito

    ALTERNATIVA SOCIALE – SICILIA CON
    ALESSANDRA MUSSOLINI
    PROGRAMMA PER L’ELEZIONE A SINDACO
    CANDIDATO FILIPPO CLEMENTI


    Dopo decenni di malgoverno, culminati con il commissariamento per due anni e mezzo, la città di Messina si trova di
    fronte ad un bivio, come forse mai nella sua storia: o risorgere o morire.
    Le incrostazioni fatte da decenni di anarchia, deregulation intesa nel senso deteriore del termine, malgoverno,
    commistioni tra poteri forti, massoneria e malavita organizzata, hanno fatto precipitare il livello economico, sociale e
    culturale della città ai minimi storici. Quello che in altre città è ovvio, scontato, a Messina è un’utopia.
    Occorre, perciò, una forte spinta, che vada in senso contrario, che parta dal basso, dalla gente comune che si scontra
    tutti i giorni con una realtà fatta di piccoli e grandi soprusi, con l’impossibilità di godere di quei diritti, a volte anche
    minimi che in ogni altra parte del Paese sono naturalmente garantiti. Non ci si può infatti illudere che da quegli stessi
    partiti che hanno fatto alla città tutto il male possibile, provenga un movimento di reazione allo stato di fatto che si è
    venuto a creare. Né si può pensare che la rinascita di Messina possa scaturire dalla costruzione del Ponte sullo Stretto.
    In queste condizioni, Alternativa Sociale Sicilia con Alessandra Mussolini, ribadisce il suo NO AL PONTE, in
    quanto opera inutile e superflua in una città dove manca tutto ciò che è essenziale al vivere civile. Da non
    sottovalutare l’impatto ambientale devastante nella zona nord della città e gli enormi disagi che verrebbero ad
    incontrare gli abitanti delle zone centro-nord per i lavori di raccordo con le opere del ponte. E’ invece auspicabile, in
    funzione di un rilancio che corra sui binari dell’incremento turistico, la previsione di un aeroporto che permetta ai
    turisti di raggiungere facilmente la città.
    Alternativa Sociale Sicilia con Alessandra Mussolini, movimento nato sulla base del movimento Forza Nuova e
    sviluppatosi con l’apporto dell’On. Mussolini, piano piano in mezzo alla gente comune, vuole farsi portavoce delle
    innumerevoli istanze che la gente siciliana e della città di Messina in questa occasione, porta con sé. Siamo convinti,
    infatti che non tutti si sono rassegnati ad un presente povero di tutto e, quel che è peggio, a non avere un futuro. La
    nostra insularità è pregnante di caratteristiche e di peculiarità che fanno della Sicilia e dei siciliani luoghi e persone
    uniche al mondo. La nostra battaglia di oggi nasce proprio da questa voglia di riscatto economico e sociale, con la
    volontà di affermare e rafforzare l’autonomia che la Sicilia, prima fra tutte le regioni italiane, ha ricevuto.
    L’autonomia però non dev’essere fonte di arbitrio e di malaffare senza controlli ma la leva sulla quale basare il
    rilancio di una terra potenzialmente ricca ma in realtà lasciata alla povertà e all’abbandono, in mano a mafiosi e
    politici corrotti che hanno prodotto una sorta di feudalesimo camuffato da democrazia solo per il fatto che la gente
    continua a votare.
    A Messina questo riscatto deve nascere dagli stessi abitanti, non si può pretendere che altri si possano intestare
    battaglie per la rinascita di una città non loro. Al contrario c’è il pericolo quanto mai attuale di “colonizzazione” di un
    territorio abbandonato a se stesso. Troppi sono stati gli “scippi” perpetrati ai danni della città nel totale disinteresse.
    I punti fondamentali di questa nostra battaglia di protesta e di proposta sono intrecciati tra di loro perché non si può
    procedere a compartimenti stagni. L’obiettivo primario, irrinunciabile, è quello del sostanziale miglioramento della
    qualità di vita di tutti i cittadini messinesi. Questo obiettivo attraversa in modo trasversale ogni ambito cittadino, dalle
    periferie degradate al centro storico abbandonato a se stesso, caotico e mal gestito. Alla luce di quanto appena
    affermato, si evince che non si può attuare un progetto a medio e lungo termine per la città, senza l’apporto di
    TUTTE LE ISTITUZIONI. Le conferenze dei servizi tra Comune, Provincia, Prefettura, Autorità Portuale, IACP e
    di tutti gli Enti Pubblici che hanno la propria competenza sul territorio, con il coinvolgimento di quanti operano
    attivamente nel mondo sociale ed economico, non devono essere degli eventi straordinari se si vuole intraprendere
    una sana e fattiva amministrazione. Solo così, infatti, si evitano quelle lungaggini che fanno lievitare i costi di
    realizzazione e spostano il completamento di importanti opere pubbliche molto avanti nel tempo.
    LEGALITA’, SVILUPPO, RISANAMENTO, GIUSTIZIA SOCIALE: da questi quattro principi, parte la riscossa
    della città. Appena si sarà partiti seriamente per la risoluzione di queste problematiche, si vedranno subito gli effetti
    benefici su di un altro settore fondamentale: L’OCCUPAZIONE. Infatti, solo ristabilendo la legalità potrà partire un
    serio programma di sviluppo che si trascinerà giocoforza anche il risanamento di tutte quelle aree, moltissime delle
    quali in pieno centro cittadino, che oggi sono abbandonate al degrado. E’ facile intuire che in un contesto che si
    muove verso tale direzione, la richiesta di manodopera, di tutti i livelli, tenderà a salire in maniera esponenziale.
    2
    Inutile sottolineare come, un sostanzioso accrescimento della realtà lavorativa, favorirà la crescita economica e
    sociale della città diminuendo il pericolo che molti giovani si accostino a realtà delinquenziali, in quanto avranno
    molte più opportunità di costruirsi un futuro in maniera onesta.
    Sicuramente per raggiungere un grado soddisfacente di LEGALITÀ si avrà bisogno del concorso di tutte le
    Istituzioni cittadine. Nessuna parte di territorio non può essere lasciato in mano alla malavita. Lo sviluppo della città
    ha bisogno di investimenti ma nessuno investirebbe mai in un contesto dove insistono larghe sacche sottratte al
    controllo dello Stato. E’ fondamentale una sinergia con la Prefettura e la Questura per strappare alla malavita quelle
    zone dove pochi terrorizzano una maggioranza silenziosa e succube. Il Comune interverrà promuovendo insediamenti
    che favoriscano l’aggregazione sociale di giovani ed anziani. In questo campo anche la Chiesa potrà fare una parte
    importante. Il Comune si farà promotore di costruire spazi idonei alle attività che favoriscano una crescita
    spiritualmente e moralmente sana della gioventù e luoghi di incontro e di socializzazione per gli anziani, ridando
    vigore ai vecchi oratori, che in passato hanno svolto egregiamente una funzione sociale di formazione e di recupero di
    molti giovani. Per la crescita culturale della città è importantissimo che i giovani, soprattutto nelle periferie, vengano
    sottratti alle lusinghe del malaffare. Non ci dovrà essere alcuna tolleranza verso quei comportamenti che contrastano
    con una convivenza civile e dignitosa, anche se sarà molto difficile e lungo, dopo decenni di anarchia, debellare
    comportamenti di piccola e grande inciviltà ai quali assistiamo quotidianamente.
    SVILUPPO E RISANAMENTO camminano di pari passo, intrecciati come sono alla conformazione che la città ha
    preso in questi decenni.
    Il totale sbaraccamento della città è un’opera primaria e non più rimandabile. Occorre però risanare immediatamente
    le aree interessate e non lasciare per anni cumuli di macerie e di degrado per gli abitanti vicini.
    Partendo dal presupposto che Messina, città di mare, ha voltato le spalle al suo mare, dal quale avrebbe potuto trarre
    infiniti benefici, si vuole dare una vigorosa inversione di rotta in tal senso. Il degrado che colpisce i chilometri di
    affaccio a mare della città va immediatamente ed energicamente contrastato. E’ da qui che può partire la vera
    rinascita di Messina. Lo sviluppo si deve intendere esclusivamente con riferimento al turismo e dare seriamente un
    senso a quella vocazione turistica di Messina, da tanti messa in risalto ma senza che ci sia mai stata una vera
    programmazione, né tanto meno interventi in tal senso.
    La riqualificazione di tutti i litorali è un obbligo al quale non ci si può sottrarre se davvero si vuole dare una svolta
    positiva a questa città. Purtroppo gli stessi sono stati da sempre abbandonati all’incuria e all’illegalità. Ambedue i
    fenomeni vanno combattuti. Occorre un inasprimento radicale nella lotta contro coloro i quali usano i litorali, i greti
    dei torrenti o i fossati come discariche personali. Questi ambiti sono patrimonio di tutta la collettività e ad essa
    devono essere restituiti.
    Per prima cosa occorre accelerare i lavori di abbattimento del muro della Fiera di Messina e iniziare la costruzione
    della continuazione della passeggiata a mare. Strano a dirsi, ma, a parte la zona dell’ex Irrera a mare, neanche dai
    viali della Fiera è possibile guardare il mare. Sembra quasi che noi messinesi ci vergogniamo del nostro mare che
    invece offre uno dei panorami più belli del mondo. Non si può lasciare però che tutto cada in mano a bande di balordi
    e di teppisti, per cui uno dei punti fondamentali del nostro programma è quello di eliminare, ovunque possibile, tutte
    le barriere che occultano la vista del mare a cominciare dalla barriera costituita dal demanio ferroviario che si erge
    come un muro tra la città ed il suo mare. I recenti accordi presi dal Comune con la RFI S.p.A. non ci soddisfano. La
    stazione centrale va spostata ancora più a sud, possibilmente nella ZIR. Si otterrebbero così due benefici. Il primo
    quello di liberare circa tre chilometri di affaccio al mare, il secondo di allocare la stazione ferroviaria vicino alla zona
    industriale, facendo si che le imprese operanti nella zona possano accedere più facilmente ai trasporti ferroviari. Tra
    l’altro, essendo collocata in quella zona anche il capolinea del tram e di molte linee di autobus, sarebbe comodo anche
    per chi arriva e chi parte. Tra l’altro si potrebbero spostare facilmente nella zona anche tutte le linee extracittadine di
    autobus liberando la zona vicino all’attuale stazione.
    Tutte le zone così liberate dalla rete ferroviaria, vanno poi sottoposte ad un vigoroso risanamento, eliminando di
    concerto con l’Autorità Portuale tutte le costruzioni abusive che insistono nei litorali e nelle foci dei torrenti. Fatto ciò
    il nostro progetto è quello di una strada litoranea cittadina, dalla quale si possa ammirare la bellezza del nostro
    patrimonio naturalistico. Anche in questo caso la connessione tra risanamento e sviluppo è molto forte. Le uniche
    zone che si sono salvate dalla speculazione edilizia sono quelle che partono dalla zona Falcata verso sud. Eliminando
    il muro ferroviario, si aprirebbe tutta una zona nella quale fare investire nel turismo. Quasi cinque chilometri
    costellati di alberghi, residence e tutto ciò che occorre per favorire un forte incremento sia numerico che di
    permanenza, di turisti. Ovviamente senza sostituire al muro ferroviario un muro di cemento armato. Un’altra priorità
    che sentiamo è infatti quella dello sviluppo delle zone verdi, delle quali la città è decisamente deficitaria. La ricaduta
    sociale ed economica di tale progetto è intuibile a tutti. Occorrono anni di lavori per procedere al risanamento di tutta
    la zona, con conseguente aumento della richiesta di manodopera. Completate le opere di risanamento, occorrerà
    costruire le infrastrutture e le strutture turistiche, terminate le quali occorrerà altra manodopera per la loro gestione.
    Per moltissimi messinesi la disoccupazione diverrebbe solo un lontano ricordo. La ricaduta su tutto il tessuto
    economico della città sarebbe enorme. Migliaia di turisti sicuramente muoverebbero anche il settore del commercio,
    da anni in crisi. L’effetto a cascata su tutta la città farà sì che i nostri giovani non debbano prendere una valigia ed
    emigrare per trovare un’occupazione che consenta loro di guardare con ottimismo al futuro. Così si metterebbe in
    pratica uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione: l’impegno delle Istituzioni a garantire a tutti il diritto
    al lavoro. Inoltre, eliminando tutte le baracche che insistono in queste zone, e costruendo di conseguenza idonee
    abitazioni popolari, molte persone, finalmente, avrebbero un alloggio dignitoso. Nell’arco di una decina d’anni,
    Messina potrebbe, da brutto anatroccolo che è adesso, ritrovarsi un meraviglioso cigno.
    Quindi la strada da seguire per avere uno sviluppo sostenibile che non scarichi oltremodo sull’ambiente circostante il
    peso della crescita è senz’altro il TURISMO. Finora ci si è consolati con il turismo mordi e fuggi delle navi da
    3
    crociera. Ma quanti di quei poveri turisti che abbiamo visto vagare smarriti per la città tornerebbero per trascorrere un
    periodo di vacanza più lungo? Noi crediamo quasi nessuno. La città, colpita durante la sua storia da molti tragici
    eventi, non offre molto in quanto a bellezze artistiche, quindi occorrerebbero altre idee per far si che chi viene in città
    trovi un modo per trascorrere il tempo in maniera piacevole. Qui torniamo al mare. E’ possibile che una città di mare,
    come Messina, abbia come acquario quello di Villa Mazzini? La nostra proposta è quella di costruire, di concerto con
    l’Università e il CNR, che in città ha un dipartimento marino, un grande ed importante acquario, all’interno della zona
    falcata, dove inserire tutta la flora e la fauna tipica delle coste del bacino e, soprattutto, capace di attrarre turisti,
    interessarli, far loro trascorrere un paio d’ore interessanti.
    La zona falcata, sfruttata turisticamente, sarebbe una fonte inesauribile di ricchezza. Nel nostro programma abbiamo
    inserito anche il progetto per una zona turistica di livello medio-alto, con porticciolo turistico per imbarcazioni di
    medio cabotaggio che potrebbe portare anche un incremento delle realtà lavorative della cantieristica navale esistenti
    in quell’area. Inoltre, se dovesse cambiare l’atteggiamento pesantemente sfavorevole del governo centrale nei
    confronti del sud, sarebbe auspicabile anche l’inserimento di un casinò. Tutto ciò unito agli esistenti progetti di
    valorizzazione dei resti della Real Cittadella, oltre a valorizzare un’area che sicuramente è tra le più belle del mondo,
    apporterebbe in termini di benefici occupazionali e conseguentemente economici una grande ricchezza alla città. Ma
    Messina non è solo mare e la sua bellezza sta proprio in questo. Bastano pochi minuti e ci si ritrova sui Colli Sarrizzo.
    Quindi, aria pulita, panorami mozzafiato, flora e fauna tipica in abbondanza. Finora ottimo è stato il lavoro svolto dal
    Corpo Forestale per restituire alla città alcuni siti di interesse naturalistico e paesaggistico, ma molto ancora si può e
    si deve fare, per assicurare ai turisti itinerari alternativi sui Monti Peloritani, tra l’altro ricchi di Fortini che
    sicuramente attrarrebbero molti visitatori forestieri. Occorre attrezzare molti più sentieri all’interno dei boschi e
    perseguire fermamente coloro i quali scaricano abusivamente ogni sorta di rifiuti in quella che al contrario dovrebbe
    essere un’oasi naturalistica. Non ultimi, i laghi di Ganzirri vanno rivalutati ed occorre incentivare realtà e progetti che
    facciano da volano per un rilancio turistico della zona di Capo Peloro. Dal cocktail mare-monti si può determinare
    sicuramente un forte rilancio del turismo che non fugga verso la provincia ma rimanga in città dove possa trovare
    molteplici occasioni di relax e di svago. Bisogna partire dal presupposto che il turista medio non si accontenta più
    soltanto di sole e mare ma vuole tutta una serie di strutture che gli consentano di trascorrere nello svago e nel
    divertimento i periodi di vacanza.
    Per quanto riguarda la GIUSTIZIA SOCIALE, una delle prime azioni da compiere è una nomina. Messina, in tanti
    anni, non è stata capace di esprimere una figura molto importante per la difesa del cittadino da quelle che spesso si
    traducono in angherie di una burocrazia sovente miope e lontana dalla realtà quotidiana: il difensore civico. Noi
    vogliamo che tale figura sia parte integrante delle Istituzioni cittadine, il tramite tra i cittadini e i Palazzi, il vero
    paladino della collettività contro le ingiustizie. Inoltre, intendiamo fermamente attuare una politica sociale molto forte
    in favore delle famiglie, dei giovani degli anziani e dei soggetti “diversamente abili”, nonché in favore di tutte quelle
    fasce di popolazione che soffrono di degrado socio-morale, familiare e personale. Intendiamo collaborare con tutte le
    forze dell’ordine per combattere i tristi fenomeni della droga e dell’alcolismo.
    Per le famiglie, proponiamo l’istituzione di un assegno di 300 euro mensili per ogni figlio, fino al raggiungimento dei
    tre anni di età.
    Dev’essere incrementata l’edilizia scolastica attraverso la costruzione di asilo-nido in ogni zona, contro gli attuali due
    per l’intera città! Inoltre occorre ristrutturare tutti gli edifici fatiscenti che insistono nella città. I nostri figli devono
    andare a scuola in strutture sicure e confortevoli.
    Ogni bambino ha bisogno di spazi verdi nei quali poter giocare in tutta tranquillità. Saranno quindi bonificate e messe
    in sicurezza le poche, per la verità, aree verdi attrezzate a tutt’oggi esistenti, prevedendo la sorveglianza diurna con il
    controllo costante di personale di polizia municipale e notturna anche attraverso sistemi di videosorveglianza, onde
    evitare che le stesse durante la notte siano ostaggio di balordi e malintenzionati. Saranno severamente repressi tutti i
    comportamenti di stampo teppistico e delinquenziale contro persone o cose. Inoltre, saranno individuate all’interno di
    ciascun quartiere aree da adibire a verde attrezzato per i giochi dei bambini e per momenti di relax per tutti i cittadini.
    Siamo inoltre convinti che per prevenire molte malattie dell’infanzia sia fondamentale una sana attività sportiva,
    mentre Messina è molto carente di strutture sportive, specialmente nelle zone del centro. E’ davvero un delitto ad
    esempio, che la splendida palestra annessa al comprensorio Tommaso Cannizzaro-Galatti, rimanga inutilizzata e
    cadente mentre i bambini sono costretti a svolgere l’attività motoria in una angusta palestra negli scantinati! E
    purtroppo Messina pullula di questi esempi.
    Saranno inoltre rafforzati i presidi medici dei consultori in modo che rappresentino un valido aiuto e sostegno per le
    donne che aspettano dei figli. Molto spesso in quei particolari momenti esse, infatti, avrebbero bisogno di qualcuno
    che le ascolti e le aiuti a risolvere tanti piccoli problemi di natura pratica e di natura psicologica, affinché affrontino
    con serenità i mesi della gravidanza fino al momento del parto. Siamo sicuri che ridando un futuro ed una certezza ai
    cittadini, ritornerà la propensione a mettere al mondo dei figli che rappresentano sicuramente una ricchezza per tutta
    la società.
    Nella qualità della vita non può non rientrare il problema VIABILITÀ. Ormai la città è arrivata a livelli insostenibili
    di caos anche e soprattutto per il clima di anarchia diffusa che vi si respira. I segnali stradali vengono
    sistematicamente ignorati, la sosta in doppia e tripla fila è una consuetudine radicata ad ogni livello. Sicuramente a
    tutto questo stato di fatto ha contribuito e continua a contribuire la carenza cronica di parcheggi. L’Amministrazione
    comunale dovrà tendere a sviluppare un piano integrato ed articolato teso a scoraggiare il transito in auto nelle vie
    centrali ma allo stesso tempo deve garantire un servizio efficiente e puntuale di trasporto pubblico, utilizzando i sia il
    traffico gommato che quello su rotaie in modo che da qualunque punto della città sia facile prendere un mezzo
    pubblico per raggiungere il centro città. La zona commerciale del viale San Martino e Piazza Cairoli deve ritornare ad
    essere il salotto buono della città. Con l’accordo dei commercianti ed imprenditori della zona si auspica l’istituzione
    di un’area pedonale nella zona, rendendo agibile il parcheggio Cavallotti e costruendo un parcheggio multipiano
    nell’area dell’ex Mercato ortofrutticolo, in modo da permettere alle famiglie messinesi di procedere tranquillamente
    agli acquisti, con la possibilità di parcheggiare l’auto nelle immediate vicinanze.
    Per snellire il traffico nelle ore di punta si dovrà prevedere, ove possibile, la progressiva eliminazione dei semafori
    sostituendoli con rotatorie. In tal senso si può definire nel complesso positivo l’esperimento di piazza Lo Sardo, ex
    del Popolo.
    Ma quello che più è urgente è la liberazione della città dalla schiavitù del traffico pesante che troppe vittime ha
    causato in questa città. In proposito, nelle more del trasferimento a Tremestieri di tutto il traffico per
    l’attraversamento dello Stretto, si dovrà imporre una tassa ai mezzi che transitano dalla città quale risarcimento dei
    danni che vengono provocati sia alla salute dei cittadini, che sono costretti a respirare aria satura di gas di scarico, sia
    per la manutenzione delle strade che vengono sollecitate oltre il normale uso da questi transiti di attraversamento.
    Con riguardo all’IGIENE CITTADINA, siamo sempre convinti che la sola strada percorribile per un miglioramento
    della situazione è quella della raccolta differenziata dei rifiuti. Le alte tasse per la raccolta che i cittadini messinesi
    sono costretti a pagare sono la conseguenza della scriteriata e illegale politica delle discariche. Infatti, il cd. Decreto
    Ronchi stabiliva delle penali per i Comuni inadempienti, mentre i costi per trasportare i rifiuti in discariche sempre
    più lontane dalla città fanno di Messina una delle città con la TARSU più elevata d’Italia. Anche i cittadini di Milano
    pagano meno di noi. Una politica rispettosa dell’ambiente può trovare sbocchi soltanto nel riciclaggio dei tanti
    materiali che possono essere reimpiegati, riducendo tantissimo i volumi di rifiuti da dover distruggere. Non va inoltre
    dimenticato che il riciclaggio dei rifiuti permette guadagni consistenti, tant’è che in parecchie cittadine del nord Italia
    con i ricavati dal riciclaggio dei rifiuti finanziano le opere pubbliche e le attività sociali. Va fermato il progetto
    dell’inceneritore di Pace che tra l’altro rischia di essere un forte veicolo di malattie gravi per la popolazione che abita
    nelle vicinanze e va bonificata la zona falcata da tutti i veleni che la SMEB ha depositato nel corso degli anni. In
    proposito, è nostra intenzione, in caso di elezione, di far costituire il comune di Messina parte civile nell’eventuale
    processo a carico dei responsabili di quel disastro ambientale, che si sta rendendo causa di parecchi casi tumorali nei
    lavoratori della zona falcata..
    La CULTURA a Messina ormai latita da anni. La città non viene più neppure sfiorata dai grandi eventi, grazie anche
    ad amministrazioni che hanno privilegiato lo sperpero di denaro pubblico elargito ad amici ed amici degli amici,
    piuttosto che favorire uno sviluppo culturale che dia ancora una chance alla città. Troppo lontani sono i tempi del
    premio “David di Donatello”, delle librerie fucine di pensiero e di idee. Tutto questo che è stato per anni il vanto
    culturale di una città ha lasciato lo spazio al vuoto culturale assoluto. Ma una città senza cultura è terreno fertile per la
    malavita ed il malaffare. Alternativa Sociale Sicilia con Alessandra Mussolini vuole attuare un piano di sviluppo
    culturale, soprattutto nei quartieri popolari, allo scopo di favorire una cultura della vita, della legalità, del bello,
    contro una politica della morte attraverso la droga e l’aborto, contro la politica dell’illegalità diffusa con il miraggio
    dei facili guadagni a qualunque costo, contro l’indifferenza al degrado, alle storture, alla sporcizia, sia fisica che
    morale. In particolare, la presenza dell’Università dovrebbe servire ad un rilancio della cultura con un occhio di
    riguardo ai quartieri popolari. L’area del Tirone di proprietà comunale potrebbe diventare la sede di un centro Studi e
    Cultura, molto più razionale, data la posizione nei pressi dell’università, rispetto al Palazzo della Cultura che sta
    finalmente vedendo la luce dopo anni e anni di blocco, nel caotico Viale Boccetta. Il Teatro in Fiera, abbandonato da
    anni dovrebbe essere rimesso in funzione. L’idea è farne un laboratorio artistico per compagnie ed artisti messinesi.
    Messina deve ritrovare il fermento culturale nell’arte, nella musica e nel teatro. Centri culturali devono sorgere in tutti
    i quartieri in modo che i giovani trovino nel loro territorio di riferimento le possibilità di espressione artistica e
    culturale.
    ECOLOGIA ED AMBIENTE: la nostra città, per la posizione geografica che occupa, è continuamente battuta dai
    venti, mentre le correnti marine impetuose dello Stretto hanno ispirato sin dai tempi di Omero la fantasia di scrittori e
    poeti. Esistono da vari anni studi sull’utilizzazione di questa energia naturale che può produrre energia alternativa a
    costi bassissimi. Questi campi di sviluppo industriale, che altri paesi europei hanno sperimentato da anni sono sempre
    stati ignorati, grazie anche ad un disinteresse verso questo tipo di energia, preferendo investire sempre sull’energia
    basata sul petrolio che però sta mostrando sempre più i suoi limiti. La concomitante esistenza sul nostro territorio di
    una importante Università e di un Centro Studi del CNR dovrebbero offrire, con l’apporto dell’Amministrazione
    Comunale, un valido studio per l’applicazione in ambito locale delle esperienze finora fatte nel settore. Inoltre, una
    seria politica di smaltimento dei rifiuti, potrebbe portare alla costruzione di un termovalorizzatore che produca
    energia elettrica. Da tutte queste fonti alternative si può ricavare tanta energia elettrica da poter svincolare,
    quantomeno la pubblica amministrazione, dalla sudditanza energetica. Il NO degli ecologisti a questa forma di
    smaltimento dei rifiuti non tiene conto dell’alto grado tecnologico che ormai ha raggiunto questo genere d’impianti,
    ad emissioni quasi nulle di sostanza tossiche.
    Si indicano quali componenti la giunta i sigg.:La Corte Antonino, D’Arrigo Antonella, Trimarchi Clelia, Callegari
    Carlo, Marisca Maria, Panarello Giuseppe, Scorza Ernesto, Raffa Giacomo.

  3. #3
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    Predefinito bla bla bla

    ..bla bla bla bla..

  4. #4
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    Mi raccomando, non dimenticate a casa le spranghe e i coltelli.

  5. #5
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    In Origine Postato da Proletario
    Mi raccomando, non dimenticate a casa le spranghe e i coltelli.
    detto da chi attacca 10 contro 1 fa solo ridere.

  6. #6
    MONTINI
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    In Origine Postato da Proletario
    Mi raccomando, non dimenticate a casa le spranghe e i coltelli.
    Non siamo i no global.. ops scusa i "new global"..

    Messina proletaria e forzanovista!

  7. #7
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    una curiosità,ma voi alle prossime elezioni nazionali sarete nel centro destra?

  8. #8
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    NO.

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    In Origine Postato da Forzanovista
    NO.
    nn esserne così sicuro

  10. #10
    SubZero
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    In Origine Postato da Proletario
    Mi raccomando, non dimenticate a casa le spranghe e i coltelli.

    hai letto il manuale del perfetto sparastronzate?

 

 
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