Coordinamento nazionale delle

Comunità di Socialismo Nazionale per un

Fronte di Liberazione




Editoriale del 10 novembre 2005



Da più parti ci viene chiesto di "dare un'anima" all'iniziativa di Socialismo Nazionale, questa pietra gettata nello stagno paludato della politica italiana di questo inizio di millennio. Non ci tiriamo certo indietro ma occorre premettere che crediamo utile far crescere ancora questa prima fase di spontaneismo civile che si é mosso a seguito dell'ennesima delusione provocata da ciò che poteva essere e non é stato (alternativa sociale). Con il termine di spontaneismo civile intendiamo la presa di coscienza da parte di ogni singolo a ricostituire in ambito territoriale un tessuto comunitario di lotta ed identità coesa nello sforzo di riproporre cultura politica militante anziché vuota tifoseria faziosa capace solo di rinfocolare triti luoghi comuni. Significa riavvicinarsi alle problematiche della realtà in cui si vive proponendo una visione alternativa concreta e propositiva rispetto all'omologazione partitica del nuovo "arco costituzionale" rappresentato dal moderatismo assoluto di centro sinistra e centro destra. Le comunità nascenti devono rappresentare le istanze di tutti gli incazzati del territorio in cui si propongono e dare sostanza alla civile rivolta sociale attraverso l'esplicazione reattiva del nostro concetto antagonista di modello di sviluppo rispetto a quello imposto dal regime usurocratico imperante e ben visibile nel disfacimento dei valori morali, etici e tradizionali. Se noi siamo "altro" - e siamo certi di esserlo - in contrapposizione radicale al mercimonio delle coscienze e dell'osceno stile di vita liberalcapitalista a cui si stanno assuefacendo molti nostri connazionali dobbiamo dimostrare sul campo della quotidiana azione politica a quelli che ancora resistono (e rimangono, nonostante tutto, maggioranza) che non sono soli, che non sono abbandonati a loro stessi e che possono trovare risposta seria e fattiva in una comunità di gente solidale e forte nella ferma e risoluta convinzione delle proprie profonde radici culturali, dottrinarie e di sangue.

Dopo questa fase é indubbio che lo spontaneismo dovrà trovare un alveo originario in cui convogliare organizzativamente la grande energia crescente della disaffezione alla politica politicante della "fabbrica del voto" (in crisi irreversibile). Per non farci cogliere impreparati alla sfida siamo comunque concordi con coloro che ci spronano ad accelerare la fase associativa e riteniamo possibile preparare un primo incontro tra quelli che intendono interagire al processo aggregativo entro una decina di giorni (salvo verifica dello spazio concesso oggettivamente dal periodo pre-festivo natalizio) in luogo e programma da definire. A questo scopo sarà opportuno che chi vorrà partecipare inizi ad inviarci un consenso di massima di disponibilità all'iniziativa nel suo complesso, e per un giorno da scegliere tra i prossimi sabato 19 o domenica 20 . Se questa prima indicazione temporale non fosse praticabile non sarà un problema riproporci di fare la riunione entro la metà di gennaio. Tra l'altro anche il quotidiano Rinascita ha in programma un incontro assembleare a partire dal mese di febbraio - a cui noi in prima battuta abbiamo espresso desiderio di partecipazione - e proporremo anche alla sua direzione di essere presente in modo conoscitivo alla riunione che andiamo a preparare.



Forza e Onore. Maurizio Canosci