In Origine Postato da LIBERAL_
Locke era sinistra radicale ai suoi tempi perchè si era in un sistema sbilanciato verso la monarchia. Oggi sarebbe di destra. Una persona che dice che lo stato nasce per tutelare la proprietà privata degli individui non verrebbe considerato di sinistra oggi.
Impossibile ascrivere Locke alla destra.
Nessuna teoria politica odierna, che non sia il comunismo nella sua forma più rigida, contrasta con la proprietà privata. Che è accettata anche dai moderni socialisti.
Quindi Locke è precedente alla distinzione liberismo-economia sociale di mercato, che è la vera divisione attuale della teoria politica liberale.
Ai suoi tempi però la sua scelta politica era radicale, alleata quasi con i movimenti egualitari. Difficile pensare che oggi stia con i magna-magna...
Ormai il pensiero politico liberale, nella sua totalità, accetta e condivide l'intervento dello Stato nell'economia, ponendosi come problema solo come modularlo.
Il punto è: difendere in primo luogo la libertà dei commerci e dei contratti?
O difendere in primo luogo la libertà degli individui, intesa come affermazione e sviluppo di tutte le loro facoltà vitali e intellettuali?
Cioè: liberismo o economia sociale di mercato?
Uomo come mezzo o come fine?
Von Hayek o Rawls?
Friedman o Keynes?
Bush o Roosevelt?
Non capisco perché il "classical liberal" dev'essere il primo. Il liberismo sfrenato è una corrente molto minoritaria del pensiero liberale, che in pratica tende a tradirne tutte le ambizioni etiche.