Ripropongo un vecchio messaggio con l'intento di trovare coraggiosi decisi a rappresentare la commedia.
TUTTI ASSOLTI IL FATTO NON SUSSISTE !
Atto I
(scena prima)
Nello studio dell’avvocato Gret si ritrovano a convivio il rivoluzionario Mast ed il professor Mild. Iniziano a discutere del moderno mondo decadente vinto dalla viltà e dal perbenismo. Per Mast e Mild l’unica via d’uscita consiste nel ritorno alla Tradizione e ad un mondo solare antico, luce e faro per le generazioni future.
Avvocato Gret: Avanti chi è?
Mast: (affacciandosi appena) Sono Mast avvocato, si ricorda di me?
Gret: Si, si prego.
Mast: Sono in compagnia d’un amico.
Gret: Accomodatevi. Lei chi è? (rivolto a Mild)
Mild: Piacere, Mild.
Gret: Piacere mio. Dunque, (a Mast) è da almeno vent’anni che non avevamo la possibilità di incontrarci.
Mast: Si, più o meno dai tempi del liceo. Anni duri, battaglie a mai finire. Belli però. Non so perché ma ogni volta che mi capita di ripensare a quei periodi mi sembra di rivivere un sogno.
Gret: Bei tempi si. Però sono passati. Comunque, a cosa debbo questa visita?
Mast: Io, il professor Mild e Cedu avremmo interesse a presentarle un progetto.
Gret: Cedu? Non ditemi che quel brigante (in senso affettuoso) d’un Cedu v’ha messo in mezzo ai guai.
Mast: No, no. Abbiamo intenzione di riprendere la nostra battaglia politica abbandonata vent’anni fa. Volevamo sapere solamente se potevamo contare anche su di lei.
Avvocato Gret: Mirate amici. Non è affatto semplice mutare gli eventi. Sono passati due decenni. Il mondo è cambiato, le esigenze sono diverse, gli uomini sono diversi. Forse siamo mutati anche noi?
Mild: Se permette avvocato vorrei dissentire. Io non mi sento affatto cambiato e sono pronto a ricominciare la mia battaglia di libertà. Lei non mi conosce però le posso assicurare di essere rimasto fermamente convinto delle mie idee. Certo hanno subito modifiche durante il percorso. Però l’importante è credere fermamente che si può vivere in un mondo diverso. Voglio lottare per far si che si possa avere una società migliore. Lotterò per la mia Patria e per la mia gente. Dobbiamo ricominciare.
Gret: Non sarà facile, professor Mild!
Mast: Non lo è, caro avvocato, non lo è. Sa perché? Per il semplice fatto che l’uomo d’oggi non può più definirsi tale. E’ vittima e figlio del pregiudizio democratico che costringe tutti parimenti ad essere felici e tristi nello stesso modo. Tutti uguali, tutti omologati. La massa è diventata il punto di riferimento per ognuno e ciò che mi pare ancor più grave è il constatare il reiterato sentimento di viltà. Mild però ha ragione. Se tutti crollano, noi dobbiamo rimanere in piedi. Non c’è spazio per la viltà.
Mild: Già la viltà. L’uomo d’oggi è talmente stregato dal vortice del vuoto che al suo interno non contiene nemmeno la viltà.
Gret: Si ma proviamo a ragionare. Quali e quante possibilità abbiamo di recuperare le nostre battaglie nazionalpopolari oggi? Nessuna. Guardatevi intorno cosa ci è rimasto?
Mild: Dobbiamo ripartire da noi, non da ciò che ci sta intorno.
Gret: Si ma da soli cosa potremo fare. L’uomo d’oggi non ha più voglia di impegnarsi politicamente. Non c’è più nulla nell’animo umano.
Mast: La materialità avvocato. Mi rendo conto che tale risposta potrebbe, in un primo momento, sembrarle semplicistica, ma ne sono convinto. Il materialismo imprigiona l’uomo, lo costringe a viaggiare una vita da scemo imbrigliato dal piacere del possedere. Questo è rimasto all’uomo moderno.
Mild: Non solo, ma tutti i parametri di valutazione oggi si basano sull’avere. Un uomo conta in quanto ha e non in quanto è. Il possedere ha surclassato l’essere divenendo l’unico elemento distintivo fra gli individui umani.
Gret: E’, però, semplicistico voler dire che oggi gli uomini si dividono fra chi ha e chi non ha?
Mild: Ma è proprio così. Vede il pensiero debole che ci sovrasta ha stabilito delle regole ferree. Nel mondo si conta in base al reddito che si ha. E’ una dura realtà, ma è così. Non voglio e non posso pensare che ci si possa ridurre così.
Dopo una breve pausa per accendere una sigaretta, Mast si rivolge direttamente all’avvocato Gret…
Mast: Avvocato, noi avremmo piacere che lei ci desse un consiglio, una parola su di un progetto che avremmo in mente di realizzare.
Gret: Dite pure, ascolto.
Mast: Noi avremmo intenzione di costituire un’associazione politica e culturale che si riproponesse di presentare realmente le istanze della gente vera. Vogliamo costruire un movimento di ribelli che sappia raccogliere il malcontento generalizzato. Vogliamo, come le abbiamo già detto, ritornare a fare la politica che lasciammo un ventennio fa.
Gret: Si, ho capito, ho capito. (titubante) Ma la vostra intenzione è….
Mild: La nostra intenzione è quella di costruire una palestra filosofico-culturale che ponga le basi per far si che i giovani d’oggi possano ravvedersi e provvedere per il futuro.
Gret: (sempre più interdetto) Capite bene che v’è da fare molta attenzione. (quasi assente) La tecno-oligocrazia che detiene il potere mondiale di certo non accetterà di buon grado tutto ciò. Vi daranno la caccia e vi condanneranno senza tregua e senza pietà.
Mild: Sappiamo bene, avvocato, ma non ci spaventano le sfide, cosiddette, impossibili. Dobbiamo intervenire, altrimenti cosa lasceremo ai nostri figli? Solo un cumulo di macerie sopra alle quali galleggeranno i soliti pescecani che, con la scusa della libertà e della democrazia, tengono, e terranno, a bada milioni di persone?
Gret: Dovremo approfondire meglio le tematiche da affrontare, non credete? Sarebbe estremamente superficiale, da parte mia, darvi ora una risposta. Devo pensare.
Mast: Sarà dei nostri avvocato?
Gret: Son tentato, ma ho bisogno ancora di capire molte cose. Ritengo necessario, prima di aderire a questo progetto, incondizionatamente, capire certe cose.
Mild: Avvocato, ritengo non sia possibile affrontare stasera questo ragionamento.
Gret: Si, si lo so bene. Che giorno è oggi professore?
Mild: Venerdi 26 Maggio.
Gret: Benissimo, ritengo necessario che ci si riveda tutti e tre, qui da me, lunedì pomeriggio. Fate venire anche Cedu, parleremo tutti insieme. Potremo iniziare, così, a stilare un manifesto programmatico nel caso in cui mi ritrovassi a convenire con voi.
Mast: Bene, dunque, avvocato. Ci vedremo lunedì subito dopo il pranzo.
Gret: A lunedì allora.
Mast e Mild: A lunedì.
(scena seconda)
Mast e Mild scendono in strada ed iniziano a ragionare su quanto avvenuto cercando di capire cosa realmente avesse in mente l’avvocato. Lungo il percorso incontrano Cedu e…
Mild: E’ un po’ strano quell’avvocato. Cedu ci aveva assicurati che avrebbe accettato ma non so se…
Mast: Non sai se accetterà? Ma caro Mild, sei un insegnante, fai il professore da una vita ed ancora non sei in grado di discernere un uomo che parla senza sapere cosa dica. Avranno vita facile i tuoi studenti! (sorridendo all’amico professore)
Mild: Credo solo nei principi, Mast, e solo quelli so riconoscere. Non tollero chi non mi dice in faccia cosa ha in testa.
Mast: Guarda Mild, sta arrivando Cedu.
Cedu: Salve carissimi come va?
Mild: Torniamo proprio ora dallo studio di quell’avvocato Gret, a te tanto caro.
Cedu: Allora come è andata?
Mast: Ha detto che ci farà sapere Lunedì.
Mild: Ho uno strano presentimento. Sento che non vorrà saperne di noi.
Cedu: Non vedo perché dovrebbe, è un grande amico, da ragazzi abbiamo combattuto battaglie comuni. Ora, effettivamente, si è un po’ allontanato, ma era e rimarrà sempre il Gret di un tempo.
Mild: Ricordati che in genere gli uomini subiscono quel processo che viene comunemente definito, nella moderna società del pensiero debole, il cambiamento. Si cambia, Cedu, si cambia. A vent’anni si è disposti a tutto, poi solo dei pazzi come noi continuano a credere nei sogni.
Cedu: Sono sicuro che non sarà così, Gret non può farmi questo. Sono sicuro che accetterà, vedrete, accetterà. E voi smettetela. Tu Mild continui con quell’aria da professore anche quando sei senza la cattedra e tu Mast sei il solito sfigato di rivoluzionario.
Mast: No Cedu. E’ la realtà che è diversa. Ma guardati intorno, siamo rimasti in tre. Non abbiamo più nessuno. Dobbiamo per forza di cose ripartire dai giovani e dai ragazzi per far comprendere loro quanto sia fondamentale, in un mondo come questo, avere un opinione libera. Libera, Cedu, libera. Non globalizzata, non massificata e nemmeno internazionalizzata, ma libera. Nazionale e libera.
Cedu: So bene ciò che vogliamo non dovete convincere me.
Mild: Ma il tuo amico si. Perché vedi Cedu, il mondo, l’esistenza e la vita dividono le categorie umane in due tronconi. Da un lato i mediocri, dall’altro i folli. Si dà il caso che la prima categoria sia molto frequentata mentre..
Cedu: Dove vuoi arrivare.
Mild: Vorrei cercare di farti capire che l’avvocato, secondo me, appartiene al primo troncone di esseri umani. Cioè ai mediocri. Quegli uomini che vivono galleggiando nel mare anonimo della massa e dopo aver raggiunto un posticino di lustro all’interno di questa nefanda società saluta tutti e dimentica gli ideali.
Cedu: Io rimango convinto che Gret sarà dei nostri. Oltre alla politica c’è un vincolo d’amicizia che ci unisce e ci lega indissolubilmente. Vedrete non m’abbandonerà.
Mast: Vedi Cedu, tu continui a parlare da idealista romantico, quale sei. Noi lo siamo. Ma non è detto, anzi non lo è affatto, che anche il tuo caro avvocato segua lo stesso ragionamento.
Cedu: Perché dite così?
Mild: Perché è da una vita che viviamo in questo ambiente di gente falsamente pura. Siamo stanchi ormai. Abbiamo perso anni per aspettare questo o quel personaggio. Ora basta. Ognuno per la propria strada. E’ giunto il tempo di agire.
Cedu: Parlerò io con Gret. Già da domani, vedrete si unirà a noi. Ne sono sicuro.
Mild: Noi non aspetteremo oltre Lunedì. Se dirà di si, inizieremo con lui, altrimenti andremo comunque avanti da soli.
Mast: Vedi ciò che puoi fare, comunque ci incontreremo tutti lunedì pomeriggio nello studio dell’avvocato. Lì avremo tutte le risposte che ora stiamo cercando.
Cedu: Datemi ventiquattro ore di tempo. Domani vi dirò qualcosa in più. Parlerò con Gret. Sarà dei nostri vedrete.
Mast: Lo spero per tutti noi.
Cedu: Ora devo andare, sono in impegno con Sagrati il folle. Vi saluto ci sentiamo domani.
Mast: A domani.
(Cedu esce di scena)
Mild: Povero Cedu!
Mast: (affettuoso) E’ sempre così, crede troppo nella gente sbagliata. Pensa che tutti siano come lui ed invece (con aria rassegnata) viviamo in un mondo di predatori.
Mild: Un po’ mi dispiacerebbe se il bell’avvocatino decidesse di riparare il suo culo al caldo. Mi dispiacerebbe soprattutto perché Cedu crede fortemente nell’amicizia, mentre il signor Gret…
Mast: Ma in che crede quello? Fagli vedere i soldi e lì inizia e termina la sua passione per la politica con la p maiuscola.
Mild: Mi piacerebbe sapere veramente cosa avesse in mente Gret. Comunque prima o poi….
Mast: Non so perché, è una mia sensazione, ma quell’avvocato a me non piace. Non voglio fare il solito paranoico ma non sto sicuro con quello vicino.
Mild: (scherzando) Quasta volta mi dispiace ma devo darti ragione.
Mast: Comunque, ora andiamo, sarà ciò che dovrà essere.
Escono dalla scena camminando.
(scena terza)
Cedu va a trovare nel suo studio l’avvocato Gret per sondare le sue vere intenzioni riguardo la sua eventuale adesione al progetto costituente dell’associazione.
Segretaria: Buongiorno desidera?
Cedu: Avrei urgenza di parlare con l’avvocato.
Segr. : Momentaneamente non è possibile è impegnato in un’importante riunione. Non posso disturbarlo.
Cedu: (severo) Ho da parlargli urgentemente. Per favore andate a dirgli che Cedu attende di parlargli.
Segr. : Guardi non posso…
Cedu: Lo chiami per favore (innervosito sempre più) non ho tempo da perdere con una donna come lei.
Segr. : (fra se) Cosa avrà mai costui di così importante da dire non so? Si vede solo che è un gran maleducato.
(bussa alla porta dell’ufficio)
Gret: Si, avanti.
Segr. : Avvocato ci sarebbe…
Gret: Avevo detto di non disturbarmi per nessun motivo al mondo.
Segr. : Ma ho provato a dissuaderlo, mi ha detto di dirle che aspetterà sino a quando non potrà riceverlo.
Gret: Chi è costui che si permette…
(Cedu si avvicina alla porta)
Cedu: Sono io. Ho da parlarti.
Gret: Ah Cedu sei tu? Sono impegnato sino all’una se vuoi puoi…
Cedu: Aspetterò, non c’è nessun problema.
(all’una in punto l’avvocato esce dal suo studio con un anonimo personaggio. Si salutano)
Anonimo: Avvocato ci vediamo la prossima settimana.
Gret: Alla prossima allora. Arrivederci.(si stringono la mano e l’anonimo lascia la scena)- (si rivolge a Cedu) Caro amico cosa c’è di così urgente.
Cedu: Credo dovremo chiarire delle cose, non credi?
Gret: Riguardo?
Cedu: Riguardo la proposta che due miei amici ti hanno presentato qualche ora fa.
Gret: Cedu caro, sono cose da valutare bene quelle. Non posso dare una risposta così su due piedi.
Cedu: Gret, con me devi parlare chiaramente. Abbiamo vissuto all’università i nostri migliori anni, abbiamo combattuto per gli stessi ideali. Non vorrai abbandonarmi ora?
Gret: Perché dici così?
Cedu: I miei due amici sono convinti che non aderirai al nostro progetto.
Gret: Guarda voglio parlarti chiaramente. Siediti intanto.
Cedu: No, no. Sto bene così. Dimmi dunque.
Gret: (rassegnato) Vedi, il tempo cambia. Non credo di essere più quello di una volta. Non credo più nelle stesse cose. Intendimi, con ciò non voglio dire che non vorrei difendere gli stessi valori ed idee per le quali abbiamo combattuto un tempo. Ma ora è diverso. Ho una famiglia, un buon lavoro e…
Cedu: (molto irato) Da te non mi aspettavo questo. Allora avevano proprio ragione Mild e Mast. Non posso credere di stare a parlare con il Gret che conoscevo.
Gret: Ma Cedu, si cambia non puoi…
Cedu: No Gret, cambia solo chi decide di cambiare. Si fa corrompere solo chi decide di essere un corrotto. Non avrei mai pensato che un uomo, un idealista romantico come te si sarebbe mai potuto far irretire dalle sirene del piacere.
Gret: Cosa dovrei fare. Essere un idealista fottuto come voi? Ma guardatevi. Non avete più credito verso nessuno. Ormai il mondo è cambiato. Ciò che conta è apparire, è possedere. Non pensare. Il vostro tanto odiato pensiero debole vi ha sconfitto. Il pensiero debole, ha vinto su quello forte.
Cedu: Il vostro? Stai parlando come se tutto ciò non ti toccasse più. Sei spregevole, non ho parole per definirti.
Gret: Povero il mio Cedu. Cosa credi che un avvocato come me si sarebbe potuto mettere a giocare alla guerra col mondo.
Cedu: Non ho parole. Perché non lo hai detto subito. Perché hai rimandato l’incontro a lunedì.
Gret: Volevo parlarne prima con te!
Cedu: Ma va al diavolo. Senza di te sarà uguale. (arrabbiato) Non abbiamo bisogno di relitti come l’egregio signor Avvocato Gret. Galleggia bene in mezzo agli agi, mi raccomando. Ricordati però che un giorno dovrai rendere conto di tutto ciò. Quel giorno io ci sarò per aiutarti a scavare la fossa nella quale sarai costretto a calarti.
Gret: (con aria di superiorità) Ei, ei. Addirittura.
Cedu: Va al diavolo. Per me sei un uomo morto. Non mi cercare più, non voglio avere più nulla a che fare con te. Sei riuscito a rovinare anche la nostra amicizia. Ma bravo!
Gret: Ora basta. (irato) Non mi va più di sentirti. Esci di qui.
Cedu: Ebbene signor Gret. Addio.
Gret: Addio caro. (con aria distaccata)
(scena quarta)
(Cedu esce e lungo la strada incontra nuovamente Mild e Mast)
Mild: Cedu che succede.
Cedu: Sono mortificato, avevate ragione. Torno proprio ora dallo studio di Gret. E’ un essere spregevole, non saprei come definirlo. Mi ha chiuso ogni porta in faccia.
Mast: Mi dispiace veramente per te, ma non era difficile da comprendere ciò che aveva in mente questo caro signore. Sai cosa abbiamo saputo?
Cedu: Cosa?
Mast: Il tuo caro avvocato oggi si è incontrato con un funzionario dei Servizi Segreti ed abbiamo sospetti che lo avesse avvisato delle nostre intenzioni.
Cedu: Ma come i Servizi Segreti? Cosa dite?
Mast: Proprio così. Il nostro informatore ci ha garantito che l’informazione era assolutamente vera. Dopo aver incontrato noi, l’avvocato Gret ha chiamato questo anonimo signore con il quale sembra si tenesse in contatto da tempo.
Cedu: Aspetta. Io sono andato nel suo studio un’ora dopo di voi. Effettivamente era occupato nel suo studio con un signore.
Mild: Lo hai visto in viso?
Cedu: Si, lo ricordo benissimo. Un uomo sulla quarantina, alto, brizzolato, con un accento romano.
Mild: Dovremmo cercare di contattare quest’uomo per sapere cosa si siano detti. Il gioco inizia ad essere duro. Lo Stato ha paura di noi ancora prima che, ufficialmente, venga costituita quest’associazione.
Cedu: Quel bastardo, perché ci ha fatto questo. Perché?
Mast: Non sarà certo facile scoprirlo. Dobbiamo assolutamente incontrare entro stasera il nostro informatore. Abbiamo bisogno di sapere cosa sono venuti a conoscere del nostro progetto.
Mild: Vado a chiamarlo dalla cabina. Aspettatemi qui.
Mast: Vai.
(Mild esce)
Cedu: Non posso crederci. Era insieme a me. Fianco a fianco a combattere contro questo stato, contro le deviazioni dei Servizi Segreti, contro tutti i poteri occulti. Ed ora?
Mast: Non serve piangersi addosso. Avrà al momento giusto la sua buona dose di punizione. Ora dobbiamo solo cercare di essere uniti, fare meno errori possibili e stare attenti a non scoprirci.
(Cedu passeggia insofferente. Mild torna di corsa dopo aver telefonato)
Mild: Ei ragazzi! Ci incontrerà fra mezz’ora dietro la stazione. Ha nuove notizie. Da quello che ho capito il nostro avvocato avrebbe chiamato questo anonimo dei Servizi ed insieme a lui stava organizzando una trappola per noi nel suo studio. Lunedì, appena entrati, ci avrebbero fatti sedere intorno ad un tavolo tappezzato di microfoni. Quello stronzo d’avvocato ci avrebbe fatto parlare e trac. Fregati.
Cedu: Bastardo, d’un bastardo. La pagherà!
Mild: Aspetta non ho finito. Tu sei entrato nel suo studio, lo hai mandato al diavolo e li hai costretti a cambiare tattica. Erano certi che mai ci saremmo presentati lunedì dal nostro caro Gret.
Cedu: Dunque ora?
Mild: Dunque ora saltano i loro piani. Noi non andremo da Gret e loro non sapranno nulla della nostra comunità.
Cedu: Voglio agire, sono impaziente.
Mild: Aspettiamo ciò che avrà da dirci il mio informatore. Non poteva dilungarsi al telefono e così mi ha dato un appuntamento. Avviamoci verso la stazione o si farà tardi. (escono insieme dalla scena)
(scena quinta)
Nello studio dell’avvocato torna l’anonimo uomo dei Sevizi a progettare le prossime mosse.
Segr.: Si chi è?
Anonimo: Ho urgente bisogno di conferire con l’avvocato.
Segr.: Ah mi scusi, non l’avevo riconosciuta. Prego, l’avvocato la sta aspettando
Gret: (uscendo dall’ufficio e dirigendosi verso l’ospite) La stavo aspettando. Prego.
Anonimo: Allora cosa ha scoperto di nuovo avvocato?
Gret: Brutte notizie sono costretto a darle!
Anonimo: Perché? Che fu mai?
Gret: Cedu mi ha mandato a quel paese. Non verranno qui lunedì. Esigevano un mio impegno dall’interno. Lei capisce la mia posizione.
Anonimo: (rassegnato) Si, si capisco.
Gret: (servizievole) Mi spiace averle complicato il lavoro.
Anonimo: No, no, non fa nulla. Ora, però, abbiamo perso i nostri contatti ed oltretutto qualcuno ha passato loro delle informazioni.
Gret: Chi può essere stato mai?
Anonimo: Non siamo sicuri. Ma riteniamo possibile una fuga di notizie dall’interno. Non hanno sbagliato nulla. Non possono aver fatto tutto da soli. Non possiamo più incastrarli.
Gret: Non disperiamo. Vedrò cosa si può fare. Conosco bene il Magistrato De Cruz. Vedrò con lui quale via seguire.
Anonimo: Che significa che conosce bene il Magistrato. Quanto lo conosce?
Gret: Stia tranquillo. Aderiamo alla stessa loggia massonica. Ci aiuterà vedrà.
Anonimo: Bene, benissimo! Agiremo così. Lei convinca il Magistrato a spiccare un mandato di cattura per quei tre ed al resto penso io.
Gret: L’accusa?
Anonimo: Quale accusa?
Gret: Nel mandato, cosa faccio mettere? Che accusa?
Anonimo: Avvocato, proprio lei? Non sa come va il mondo? Si sta a preoccupare della motivazione? Prima li arrestiamo e poi ci inventiamo qualcosa. E’ sempre stato così.
Gret: Provvederò io col Magistrato.
Anonimo: Se dovesse fare problemi mi faccia sapere.
Gret: No, non credo ne farà. Come ha detto prima, sono un avvocato. So come va la magistratura. Se si vuol colpire qualcuno basta avere gli amici giusti ed è tutto a posto.
Anonimo: Bene avvocato, sono contento di sentirla convinto. (con ironia) I nostri cari nazionalrivoluzionari avranno ciò che meritano. La galera.
Gret: La cosa più bella sa qual è?
Anonimo: Qual è?
Gret: E’ quello di avere questo grande potere. Avere amici magistrati e dunque decidere chi deve rimanere libero e chi no. Mi piace pensare che questi tre “buoni idealisti” vadano in galera. Ma ciò che mi fa godere ancor più è il sapere che non hanno commesso nulla. Anzi di qualcosa hanno colpa. Pensano. E chi pensa troppo non mi piace. (ironicamente termina ridacchiando)
Anonimo: Avvocato, ha proprio ragione. (si accende un sigaro) Sono nelle nostre mani. Lei avrà la sua ricompensa, io avanzerò in carriera e pace all’anima loro se son capitati in mezzo tre sventurati sognatori. Il mondo non li aspetta, non possiamo certo farlo noi. No?
Gret: Ah, ah. Ma certo. Brindiamo al nuovo sodalizio (prende da una credenza due bicchieri ed una bottiglia di liquore). Cin, cin. Alla nostra salute, alla nostra gloria.
Anonimo: Alla nostra gloria.
(scena sesta)
Mild, Mast e Cedu incontrano l’informatore dietro la stazione.
Inform.: (movendosi con aria circospetta) Mild possiamo parlare liberamente?
Mild: Dicci pure.
Inform.: Partiamo da un concetto chiaro, chiaro. Noi oggi non ci siamo visti. Io non vi conosco e voi non conoscete me.
Mild: Naturale!
Inform.: Dunque! L’avvocato Gret è da tempo un informatore dei Servizi. Dopo aver abbandonato il suo passato rivoluzionario ha deciso di lavorare per lo stato.
Cedu: Senta, non dica stronzate. Non la dà a bere a noi. Un uomo come l’avvocato Gret non passa dalla lotta dura al collaborazionismo così, da un giorno all’altro. Sia chiaro con noi. Vogliamo sapere la verità. Il Gret di oggi è molto diverso dal combattente di venti anni fa. Qualcosa deve essere successo!
Inform.: Io vi dico ciò che vi ho da dire. Questo è quanto.
Mast: Vogliamo la verità. Innanzitutto, perché lei è qui a dirci queste cose? Non ci vorrà mica far credere che lo fa solo per amicizia nei confronti di Mild?
Inform.: Sono qui per realizzare un progetto comune che v’illustrerò. Per quanto riguarda Gret so solo che poco più di dieci anni fa fu “beccato”, insieme ad altri tre, durante una riunione clandestina. Ci fu una soffiata e vennero arrestati. I tre che erano con lui non vollero parlare e di loro non si sa più nulla. Abbiamo ragione di ritenere che possano essere stati sotterrati vivi. Gret è qui, vivo e vegeto. Dunque capite bene come è iniziato il tutto.
Mast: Bene, vada avanti.
Inform.: Eravamo rimasti…ah si Gret! Gret informa i Servizi, anzi lavora per i Servizi Segreti. Il suo compito era ed è quello di ricostruire volti, personaggi e strategie di tutto il mondo nazionalrivoluzionario. Uomini, sedi, luoghi. Insomma tutto ciò che ha avuto a che fare con quell’area.
Mast: E noi dunque?
Inform.: Voi fate parte del gioco. Gret era venuto a sapere, tramite intercettazioni, della vostra iniziativa. Aveva capito il gioco e vi attendeva al varco. Una vostra parola di troppo, un nome in più ed eravate fregati, fregati, fregati.
Cedu: Si è preso gioco di me. Non ci posso credere, Gret mi ha tradito.
Inform.: Gret tradisce tutti, anche se stesso. Non riuscirà a tradire i Servizi però. Non si scherza, lì ci si gioca la vita.
Cedu: Quindi noi saremmo le pedine di una grande scacchiera?
Inform.: Esattamente. Nella ricostruzione della vostra area mancava un tassello. Eravate voi. Cioè mancavano i responsabili dell’associazione culturale nazionalpopolare che sfornava documenti politici a ripetizione. Gret disse, all’inizio degli anni novanta, che in passato era stato un assiduo frequentatore del vostro circolo culturale. Fece lì, per la prima volta il nome di Cedu. Quando successivamente venne a sapere che vi stavate riorganizzando ed avevate intenzione di coinvolgerlo, lui ha fatto il suo gioco. Ha avvisato il nostro capo ed ha organizzato la trappola, che sventate grazie a me.
Mild: E’ assolutamente sicuro di ciò che dice?
Inform.: Naturalmente si. Ho detto tutto ciò che avevo da dirvi. State attenti. Se non avete altro da chiedere ci salutiamo.
Mast: No, grazie può andare. Ci possiamo riservare la facoltà di ricontattarla se ne avremo bisogno?
Inform.: Si, ma il tutto si faccia con discrezione.
Mild: Aspetti un secondo, non ci ha ancora detto quale è il progetto che ha in comune con noi.
Inform.: Ah si! (sorridendo) Alla fine degli anni settanta militavo in un movimento della vostra area. Gret era il capo. Eravamo pronti per compiere un’esercitazione ma d’un tratto fummo bloccati da trecento militari dell’esercito italiano. Una soffiata di qualcuno mi costrinse a quindici anni di reclusione solo perché ero giunto alla vita dalla porta sbagliata. Tutti fummo arrestati, tranne Gret. Non so ancora come, ma venne a sapere di questo assalto, non ci avvisò e non si presento al campo per l’esercitazione. Noi andammo dentro e lui ci tradì dimenticandosi di noi.
Mild: Dunque è per vendetta che fa tutto ciò?
Inform.: Si, forse.
Mast: Teniamoci in contatto. Avremo un bel da fare nei prossimi periodi.
Inform.: Senz’altro. Arrivederci.
Mild, Mast e Cedu: (insieme) Arrivederci. (escono dalla scena)
(scena settima)
Mild, Mast e Cedu si trovano in un sottoscala quando vengono raggiunti da tre gruppi di assaltatori militari che li conducono in carcere senza mandato di cattura e senza alcuna motivazione.
Mild: Dunque vediamo. (con impazienza) Ma quando arrivano questi due? (riferendosi a Mast e Cedu). Sempre in ritardo questi, non possiamo andare avanti così. (bussano alla porta) Chi è?
Mast: Noi!
Mild: (aprendo la porta) Finalmente! Ma avete più di un ora di ritardo, che fine avete fatto?
Cedu: Brutte notizie. Ci hanno seguito, abbiamo dovuto temporeggiare un po’.
Mild: Chi vi ha seguito?
Mast: Cedu ha riconosciuto il signore dei Servizi che incontrò nello studio di Gret. Abbiamo dovuto percorrere tutto corso Cairoli, piazza xx Settembre e…
Mild: (con aria preoccupata) Va bene basta così, organizziamoci.
Mast: Ma come organizziamoci. Non capisci? Ci seguono, sanno tutto di noi ormai. E’ questione di giorni.
Mild: Chi vuole andare vada. Questa è la nostra strada, se il potere dell’infamia ci darà la caccia, noi lo sfideremo. Quest’ordine costituito deve essere sovvertito. Non ci sto a vivere in una terra ridotta così. E’ guerra, riorganizziamoci. Riprendiamo tutti i nostri contatti per l’Italia e diamo l’ultimo assalto.
(di colpo un grido squarcia il silenzio. Entrano i militari ed immobilizzano i tre amici riuniti. Lo smarrimento nei loro occhi è palese)
Capitano: (voce fuori campo) Oraaaa!
Cedu: (movendosi di scatto verso la porta) Cos’è? Cos’è stato?
Capitano: (entra insieme agli altri sfondando la porta) Fermi, fermi tutti. Nessuno si muova.
Mast: Ei signori calma (gridando). Cosa succede
Capitano: Siete tutti e tre in arresto.
Mild: (con aria non intimorita) L’accusa?
Capitano: Per ora non vi interessa. Dovete seguirci e basta. Vi prego, oltretutto, (con voce sprezzante) di non opporre resistenza. Ci costringerete alle maniere forti, altrimenti. Poi chi glielo dice alle vostre mammine che vi abbiamo fatto la bua?
Mild: Io non mi muoverò di qui se non mi viene formulata un’accusa.
Mast: (sottovoce a Mild) Non conviene forzare la mano, questi non attendono altro.
Capitano: Basta a confabulare, non potete scegliere di fare ciò che volete. Qui, cari miei, decido io. (rivolto ai militari) Arrestateli ed immobilizzateli. Poi conduceteli nel camion. Verranno via con noi.
Cedu: (con voce dimessa rivolto verso Maste Mild) Gret me la pagherà. Lo giuro la pagherà.
Mild: (gridando) Solo la viltà è il padrone di questo mondo. (Rivolto ai due militari che lo avevano bloccato) Il vortice del vuoto che vi pervade, un giorno vi sommergerà. Schiavi e servi. Siete solo schiavi e servi.
I°Militare: Sta zitto se vuoi salva la pelle.
II° Militare: Forse non hai ancora capito che sei nella merda. Eh? E’ arrivato il signor “sfido tutti”. Ei, merdaccia, ricordati che qui le regole le decidiamo noi.
Mild: (con aria di disprezzo) Voi siete solo dei poveracci. Non decidete un bel niente.
II° Militare: (gli dà uno schiaffo e lo acciuffa per i capelli) Se non stai zitto, sporco rivoluzionario, ti spezzo le ossa. Non ti voglio sentire.
Capitano: Mi sembra che abbiate atteso anche troppo. Portateli via.
(escono tutti di scena)
* * * * *