Poniamo il caso che il referendum confermativo sulla novella riforma costituzionale (che non mi pare, onestamente, un capolavoro) abbia come esito....forse scontato..... la sua cancellazione, e che il risultato sorta dalle urne in modo differenziato fra le diverse aree della Nazione, con una vittoria netta dei NO al Centro e al Sud, e una vittoria, più o meno stretta, dei SI' nella gran parte delle regioni del nord ( ed in particolare in Lombardia e Veneto). Un padanista radicale giungerebbe alla conclusione che "l'ItaGlia" è irriformabile, e non solo per responsabilità di "Roma ladrona" (anzi in questo caso il "paese legale" si sarebbe dimostrato assai più "avanzato" di quello "reale"), ma per responsabilità evidente delle genti meridionali e del "blocco conservatore" catto-social-comunista (e il "tradimento" dei "fascisti"). Questo discorso potrebbe fare, a quel punto, presa su una parte notevole della popolazione (soprattutto piccolo e medio borghese, oltre che contadina) settentrionale, dato che... tra l'altro la Nazione, fra euroburocrazia idiota e sprechi municipali ......non è messa al meglio in nessun senso (neppure come sovranità e razionalità), rilanciando il "padanismo secessionista" radicale, e minacciando questa volta sul serio la "tenuta" dell'Unità Nazionale. In buona sostanza un padanista estremista e secessionista irriducibile potrebbe augurarsi addirittura la bocciatura referendaria della Devolution..... come a suo tempo si augurò che l'Italia fosse tenuta fuori dall'Euro (ovviamente per darne poi la colpa al Sud e a Roma-Polo e Roma-Ulivo).
mah.........
Saluti liberali