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Discussione: Pronta la festa...

  1. #1
    Ecogiustiziere Insubre
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    Pronta la festa...

    RIFORME: PRONTA FESTA PER BOSSI;UNIONE, SI SPACCA PAESE

    ROMA - Arriva il grande giorno di Umberto Bossi, quello del si' che conta, il quarto, definitivo si' alla riforma costituzionale targata Cdl ma soprattutto Lega Nord. Il giorno della devolution. Il Senatur, a 20 mesi dal grave malore che lo ha colpito, e' tornato per la prima volta a Roma. E il Carroccio e' pronto ad esultare. Domani sera lo festeggera' offrendogli una Costituzione rilegata con una copertina di cuoio verde e con un rinfresco in stile 'padano'. E' la fine di un percorso piu' che accidentato iniziato l'estate del 2003 a Lorenzago di Cadore, con i 4 saggi del centrodestra in 'conclave' in una baita alpina per stilare la 'carta base' della grande riforma. La fine di quel cammino arriva nell'aula del Senato con Bossi nel palco degli ospiti di riguardo del presidente del Senato, insieme alla moglie Emanuela Marrone e ai figli. Gia' oggi il leader della Lega si e' incontrato con Marcello Pera per discutere, in un clima di ''grande commozione'', del 'gran giorno' e anche della riforma elettorale che presto il Senato votera'. La riforma: obiettivo centrato della Lega? ''No di tutta la Cdl'', ha risposto Bossi ai giornalisti lasciando Palazzo Giustiniani, aggiungendo una notazione agra sul miele dell'attesa: ''A questo punto sono diventati tutti federalisti''. Nelle parole del Senatur c'e' la constatazione di una vittoria imposta e alla fine ottenuta in forza del peso politico della Lega nella coalizione. Ma ci sono anche tutte le perplessita' sul destino ultimo di questa vittoria, con l'Unione pronta a raccogliere subito le firme per il referendum e la Cdl che ne annuncia un altro per avere anche il si' dell'elettorato, dopo quello del Parlamento. Data ipotizzata, la meta' di giugno, quando la fitta agenda degli impegni politici e istituzionali (amministrative, politiche, governo, elezione del nuovo capo dello Stato) sara' ormai un ricordo. E da Silvio Berlusconi viene una nuova rassicurazione che prelude alla festa. ''Domani la devolution sara' sicuramente approvata'', conferma il premier. Romano Prodi, e con lui tutta l'opposizione, e' pronto invece ad un giorno di lutto (politico). ''Nella vita - dice il Professore - ci sono anche le brutte giornate''. E domani lo sara' perche', come dice Fassino, ''la Cdl spacca il Paese''. Gli aggettivi negativi calati sulla nuova Costituzione dai senatori dell'Unione si sprecano: morte della democrazia, ''nel cestino questa porcheria'', ricorda la Costituzione di Weimar, mina il principio delle regole condivise, ricatto su gomme chiodate marca Bossi. Una sola la possibile reazione: via subito alla raccolta delle firme per cancellare la ''vergogna''. Domani non e' solo la vittoria di Bossi e della Cdl ma anche l'inizio dei tre mesi utili alla raccolta delle firme per arrivare alle urne. La Cdl difende e spiega, nell'aula di Palazzo Madama, le ragioni di un progetto ambizioso e ''realizzato''. Con una sottolineatura da parte del capogruppo di An Domenico Nania: sono riforme che impediscono la ''disgregazione dell'Italia'' dato che l'Unita' d'Italia e' stata messa in discussione dalla riforma federalista del Titolo V varata dal centrosinistra contro tutto e tutti a pochi giorni dallo scioglimento del Parlamento. Bossi pregusta il ''gran giorno'', ma si preparano penne e moduli per la raccolta delle firme. Domani la festa, l'ultima parola a giugno del 2006.

    © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 15/11/2005 20:22


    Prestate attenzione in particolare a quello che dice l'anale Nania: secondo me ha ragione (visto che l'"interesse nazziunale" i sinistronzi l'avevano eliminato, tanto per dirne una...)
    Iunthanaka
    Conte della Martesana

  2. #2
    Ecogiustiziere Insubre
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    Tutti federalisti ma i quattrini restano a Roma

    Francesco Angelini

    La sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato le limitazioni di spesa imposte dallo Stato agli enti locali, oltre a complicare ulteriormente il non agevole cammino della Finanziaria, ha messo il dito nella piaga ancora aperta in quel dibattito sulle riforme istituzionali che avrà uno sbocco importante domani in Senato con la probabile approvazione definitiva della devolution voluta daBossi e della Lega. La riforma che, tra l'altro, delega alle Regioni la competenze esclusive su sanità, scuola e polizia, potrà servire solo a lenire ma non a chiudere la piaga rappresentata dalla possibilità per un territorio di utilizzare al meglio le risorse che produce e che consegna sotto forma di imposte ai vari livelli istituzionali. Si tratta del famoso, favoleggiato federalismo fiscale, quello senza cui, per dirla con Gianfranco Miglio, non può esistere un autentico federalismo. Ecco, la sentenza della corte è l'occasione per riportare questo tema al centro del dibattito politico, sempre che vi sia una volontà sufficientemente condivisa (e, stando a ciò che abbiamo ascoltato in abbondanza in questi anni dovrebbe esserci). Il federalismo, cioè, non può essere un albero di Natale da tirar fuori in campagna elettorale, come ha fatto il centrosinistra nella precedente legislatura e come sta facendo ora il centrodestra. Sarebbe ora, cioè, di risolvere una volta per tutte i problemi legati all'utilizzo dei quattrini prodotti in loco e della loro ricaduta sul territorio. Finora, infatti, tutti i governi che si sono susseguiti dal 1970 (anno della realizzazione delle regioni a statuti ordinario) hanno più o meno seguito la stessa politica: quella della concessione di una quota di autonomia impositiva agli enti locali, mantenendo però il controllo delle risorse e, in parte, della spesa. I quattrini, insomma, sono sempre finiti a Roma. Le maglie si sono un po' allargate o un po' ristrette a seconda delle possibilità. Negli ultimi anni la stretta è stata forte, come dimostra anche la sentenza della Corte costituzionale, ma i criteri di fondo sono rimasti più o meno gli stessi. La sentenza conferma però che questi criteri non sono i migliori possibili, tant'è che lo stesso ministro dell'economia, Giulio Tremonti, commentando la tegola che la Corte ha lanciato sulla sua testa (rischia di dover modificare, e forse non poco, una Finanziaria già approvata dal Senato), ha detto che questa è la prova ulteriore della necessità del federalismo fiscale. Peccato che né il governo di cui fa parte Tremonti e neppure il precedente abbiano mai messo mano seriamente alla faccenda. Qualcuno sostiene che la devolution sia l'anticamera del federalismo fiscale, ma è una canzone già sentita, proprio cinque anni fa, quando l'agonizzante maggioranza di centrosinistra, nei suoi ultimi giorni di vita, varò quella riforma federalista che è tuttora in vigore, ma i cui effetti non sono stati certo percepiti dai cittadini. La devolution rischia di fare la stessa fine. In mancanza di meglio, alle regioni a statuto ordinario impegnate a far quadrare i conti resta sempre la «soluzione Galan», il presidente del Veneto che, nei giorni scorsi, ha chiesto l'annessione al Trentino Alto Adige.

    da "la provincia di Como" di oggi
    Iunthanaka
    Conte della Martesana

  3. #3
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    Ho pronta in frigorifero una bella lattina di Guiness per festeggiare....

  4. #4
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    Predefinito

    Cosa si festeggia?
    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

  5. #5
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    Predefinito già. cosa ?

    qualcuno dice : piuttosto che niente è meglio piuttosto.
    ma anche il piuttosto verrà annullato dal referndum confermativo. ma sarà una manna per il movimento se il sud boccerà il piuttosto.
    sarà tutto chiaro a tutti.

  6. #6
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    Predefinito Re: già. cosa ?

    In origine postato da dime can
    qualcuno dice : piuttosto che niente è meglio piuttosto.
    ma anche il piuttosto verrà annullato dal referndum confermativo. ma sarà una manna per il movimento se il sud boccerà il piuttosto.
    sarà tutto chiaro a tutti.

    E se lo bocciasse anche il nord e il centro, che si fa?
    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

  7. #7
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    Predefinito Re: Re: già. cosa ?

    In origine postato da Shaytan
    E se lo bocciasse anche il nord e il centro, che si fa?
    ono sicuro che il nord non boccerà la devolution, e viste le percentuali di voto al sud e al notrd, è molto facile che passi, sempre che non ci sia un colpo di mano da parte del sistema per richiamare all'unità nazionale (e penso sia ben "visibile" a chi mi riferisco....

  8. #8
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    Predefinito al nord il sì passerà di misura

    mentre al sudde vinceranno largamente i no e anche i nostri "alleati" si daranno da fare in questo senso, pubblicamente o tacitamente a seconda dei casi.

  9. #9
    piemonteis downunder
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    Predefinito

    D'accordo anch'io: unica cosa da festeggiare
    non e' la legge in se', ma il fatto che questa legge
    produrra' una scusa per fare un referendum che
    mostrera' la divisione nord-sud.

    Ma in un modo o nell'altro, spero che al referendum
    vinca il no, per radicalizzare la situazione. Se vince
    il si', e' un brodino talmente inutile che non cambia nulla
    e sputtana per sempre l'idea di federalismo.

    Se c'e' un partito che avrebbe interesse a far vincere
    il no e' la Lega. Calderoli dovrebbe farsi nominare
    commissario dei forestali e andare di nascosto
    a far campagna per il no in calafrica.

  10. #10
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    Predefinito

    Io credo che invece sia da festeggiare la vittoria politica, finalmente un cambiamento della costituzione...
    finalmente si inizia a lavorare per la libertà.

    In questo momento in aula è entrato Umberto Bossi, so che qui ci sono molti che non lo stimano, ma per una volta lasciate che chi invece lo vede come l'unico ad essersi battuto fino ad ammalarsi per quello in cui crede gioisca con lui...

 

 
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